Gli inquilini Ater di Muggia: «Esasperati dal degrado»
da "Il Piccolo"
venerdì, 30 novembre 2018
I residenti delle vie Frausin e De Luca tornano a lagnarsi per le deiezioni dei cani e il park selvaggio. «E ora i nostri cassonetti sono usati da tutti»
Siamo esasperati dal degrado che contraddistingue gli spazi esterni dei nostri condomini: dopo un anno di attesa, chiediamo un intervento dell'Ater o del Comune di Muggia». Inizia così la lettera con cui «gli anziani inquilini» delle case Ater delle vie Frausin e De Luca hanno lanciato l'allarme sullo stato d'incuria delle aree esterne dei loro stabili. Una situazione già denunciata pubblicamente nell'ottobre dello scorso anno. Ma il direttore Ater, Antonio Ius, promette: «Troveremo una soluzione». Il degrado delle aree verdi adiacenti alle case è causato in particolare dalle deiezioni dei cani accompagnati dai proprietari provenienti anche da altre zone e dal parcheggio selvaggio di auto e camper. Dal marzo scorso, però, si è aggiunta una novità: «Dopo l'avvio del "porta a porta", anche le isole ecologiche condominiali sono diventate dei punti di smaltimento di libero accesso a tutti, anche dei venditori del mercatino del giovedì». I residenti forniscono pure alcune proposte di soluzione, a partire dal confinamento delle aree Ater, tra isole ecologiche "condominiali" e barriere per limitare il parcheggio indiscriminato. «In sostanza siamo ancora nelle condizioni di partenza, anzi il degrado aumenta e noi residenti, la maggior parte anziani, non ne possiamo di questa indifferenza delle istituzioni. Ci sentiamo abbandonati e pretendiamo risposte», lamentano i residenti. Pronte le repliche. A partire dall'assessore alle Politiche sociali Luca Gandini: «Siamo consapevoli delle tematiche sollevate dagli inquilini. L'amministrazione non solo ha recepito le osservazioni ma si è resa parte attiva per una fattiva risoluzione pur essendo proprietà privata e di assoluta non pertinenza dell'ente». Ius sostiene a sua volta che «il tema vero qui è dato dalla possibilità di recintare l'area, da approfondirsi anche in relazione agli aspetti urbanistici, trattandosi di aree e immobili ubicati in zona centrale di Muggia. Con il Comune troveremo e attueremo le soluzioni più idonee e rispettose del contesto».
«Conflitto d'interessi sul Piano regolatore»
da "Il Piccolo"
venerdì, 30 novembre 2018
Conflitto di interessi sulla variante 36 al Piano regolatore. È questa la denuncia di Emanuele Romano (M5s), Roberta Tarlao (Meio Muja) e Roberta Vlahov (Obiettivo comune). «È emerso in commissione il conflitto di interessi in capo all'assessore all'Urbanistica Francesco Bussani, la cui famiglia è proprietaria di un appezzamento agricolo Nel Comune», si legge nella loro mozione.Il documento è stato però ritirato in quanto dichiarato inammissibile dal sindaco Laura Marzi, che, in risposta a un'ulteriore interrogazione di Romano, ha citato diverse sentenze del Consiglio di Stato in cui si evidenzia come «per astenersi da una deliberazione non è sufficiente la generica circostanza relativa alla semplice condizione che alcuni consiglieri siano proprietari di fondi» e come «la necessità di una più stringente situazione di concreta conflittualità si rende indispensabile allorché si va ad approvare strumenti urbanistici di centri piccoli dove la possibilità di essere proprietari di suoli interessati dalle previsioni è particolarmente alta».
Alla sala Negrisin e al Carà due esposizioni dedicate alle illustrazioni per l'infanzia
da "Il Piccolo"
venerdì, 30 novembre 2018
Il Giappone, che fa scuola a livello internazionale nel campo del fumetto e dell'illustrazione, è protagonista della terza mostra dedicata all'illustrazione per l'infanzia "C'era una volta a Muggia...", che l'assessorato alla Cultura del Comune di Muggia organizza assieme alla Fondazione Stepán Zavrel di Sarmede (Treviso). Oggi doppia inaugurazione: alle 18, alla sala Negrisin, dove sono esposti, sotto il titolo "C'era una volta in Giappone: Mukashi Mukashi" (che significa appunto c'era una volta), ben 80 lavori di una quarantina di autori, metà italiani e metà giapponesi. Alle 18.30 si apre invece al Museo Carà la personale di Philip Giordano, giovane illustratore italiano che vive in Giappone da otto anni, intitolata "Storie dell'arcipelago sottosopra": in mostra una cinquantina di lavori da lui realizzati per metà al computer e per metà ad acrilico e graffite su legno, accanto a un disegno in bianco e nero eseguito a matita e a una stampa su seta, cioè a un foulard dai decori magici presentato sotto plexiglass (che è un lavoro in produzione e in vendita). Una rassegna che è un intreccio tra l'universo disegnato da quest'artista giramondo e le molteplici contraddizioni del Paese del Sol Levante, corredato da una parete animata con maxi pannelli, sagome e diversi stendardi, al fine di comporre un fantastico corner ricreativo per i bambini. Alla sala Negrisin sono invece esposti una ventina di pezzi che rappresentano le illustrazioni per il libro "Mukashi Mukashi, C'era una volta in Giappone", tutte stampe fine art firmate metà da illustratori giapponesi e metà da italiani, per reinterpretare poeticamente le favole giapponesi della tradizione. E 7 libri pop-up di Katsumi Komagata, autentici capolavori in miniatura. Fino al 13 gennaio (info www.benvenutiamuggia.eu). --
Audace e Da Noli, storie di cacciatorpedinieri
da "Il Piccolo"
venerdì, 30 novembre 2018
"Storie di navi: i Regi Cacciatorpedinieri Da Noli e Audace: Mario Arena e Luca Palezza, istruttori ed esploratori, e Ugo Gerini, medico e scrittore, racconteranno di due incredibili spedizioni, con proiezione di filmati e foto inedite. Introdurrà Ugo Gerini, con la storia e i retroscena dei due celebri cacciatorpedinieri della Regia Marina. Proseguiranno Luca Palezza e Mario Arena con il racconto delle spedizioni recentemente fatte alla scoperta dei relitti, entrambi affondati in seguito ai tragici eventi che seguirono l'armistizio del 1943. Evento patrocinato dal Comune di Muggia. Appuntamento questa sera alle 19.30, alla sala congressi dell'Hotel Porto San Rocco, Strada per Lazaretto 2. Ingresso gratuito. Info: info@scubatortuga.it.
I pranzi di scuola portati da casa? Flop a Muggia: un solo "sì" su 640
da "Il Piccolo"
giovedì, 29 novembre 2018
Il sondaggio lanciato dopo una sentenza che sancisce la possibilità per un allievo di consumare un pasto preparato dalla sua famiglia
Riccardo Tosques
Una sola unica richiesta di poter portare il pasto da casa su un totale di 640 ragazzi che frequentano il tempo pieno. Questo il responso dell'indagine compiuta dal Comune di Muggia tra le famiglie che usufruiscono della mensa scolastica. È la risposta a quanto chiesto nell'interrogazione presentata da Roberta Tarlao (Meio Muja), Emanuele Romano (M5s) e Roberta Vlahov (Obiettivo comune), sorta dalla pronuncia del Consiglio di Stato dello scorso 3 settembre, che aveva respinto l'appello proposto dal Comune di Benevento contro la sentenza con cui il Tar della Campania aveva dato ragione a un gruppo di genitori che si erano opposti alle delibere del Consiglio e della giunta di Benevento con le quali era stato approvato un regolamento che vietava il consumo a scuola di cibi portati da casa. «A Muggia, a quanto pare, l'esigenza non è sentita o non lo è ancora - il commento dell'assessore alla Scuola Luca Gandini - ma ciò non toglie che stiamo comunque ragionando, a prescindere dai numeri, sulle modalità di attuazione. In tal senso, la collaborazione con l'Azienda sanitaria risulta di fondamentale importanza per individuare un disciplinare».Il consumare cibo da casa, in effetti, pone la necessità che vengano adottate opportune modalità organizzative per evitare qualsiasi promiscuità che si possa tradurre in eventuali responsabilità della ditta addetta al servizio di ristorazione. La sentenza è chiara: «La sicurezza igienica degli alimenti portati da casa non può essere esclusa a priori... ma va rimessa al prudente apprezzamento e al controllo dei singoli direttori scolastici». In caso di richiesta di portare il pasto da casa, la famiglia muggesana, fa sapere Gandini, sarà invitata a contattare l'autorità scolastica.Il servizio di refezione scolastica di Muggia propone un menù articolato su quattro settimane e due stagionalità (settembre-gennaio e febbraio-giugno). Sono disponibili diete vegetariane, vegane, prive di carne di maiale e di carne rossa e per celiaci».
In concomitanza all'uscita del film sulla band il nuovo video-parodia del cantante triestino
da "Il Piccolo"
giovedì, 29 novembre 2018
Gianfranco Terzoli
Cosa sarebbe potuto accadere se i Queen, in un ipotetico passaggio per Trieste, fossero stati rapiti dalle specialità alla griglia del territorio, lasciandosi tentare da una succulenta porzione di raznici? Forse il loro più grande capolavoro si sarebbe potuto chiamare diversamente e la "Bohemian Rhapsody" che tutti conosciamo avrebbe potuto lasciare il posto a una altrettanto iconica "Bohemian Raznici". Ma se anche la storia ha avuto un altro corso, ci pensa un'altra volta Maxino a riscriverla alla sua maniera, con una nuova parodia ispirata stavolta al genio di Freddie Mercury & C.In concomitanza all'uscita italiana del film sui Queen, "Bohemian Rhapsody", oggi Maxino farà uscire un video in cui riproporrà una sua spassosa versione del brano-simbolo della band britannica avvalendosi di un complesso montaggio audio/video che, tra cori, primi piani e dissolvenze, richiama in tutto e per tutto l'incredibile filmato originale. «Si tratta - conferma Maxino - di un lavoro complesso e curato, impegnativo anche per la durata, rispetto ai video fatti finora: "Bohemian Rhapsody" è una canzone di sei minuti e mezzo, il doppio di un brano normale». Il video completo sarà visibile dalle 18.30 sulla pagina Facebook di Maxino, ma già si può gustarne un'anteprima su bit.ly/braznici. La storia, che vede in azione pure Flavio Furian nella parte del bidello ed Elisa Bombacigno in quella della madre del protagonista, più che con la band inglese ha a che fare con la scuola. Alla vigilia degli esami, studiando, il maturando fa indigestione di raznici e durante la notte ha degli incubi... «Ma per quanto comico - precisa Maxino - il video rivela il mio grande rispetto per i Queen e il mio intende essere un omaggio, non una caricatura».
Il Comune di Muggia vara il Piano neve
da "Il Piccolo"
mercoledì, 28 novembre 2018
Il materiale antighiaccio in distribuzione dal prossimo lunedì
I mezzi d'emergenza disponibili all'occorrenza 24 ore su 24
Sacchi di sale gratis e multe per i furbetti
Riccardo Tosques
Sale gratuito, informazioni tempestive e multe per i furbetti. Anche per quest'inverno il Comune di Muggia ha varato il Piano neve per programmare le modalità con cui affrontare e gestire le possibili situazioni di disagio. Già a partire da lunedì 3 dicembre, infatti, il Comune metterà a disposizione gratuitamente un sacco di sale, o anche quantità inferiori al sacco intero (se si sarà muniti di apposito recipiente), per i cittadini che, esibendo un documento, si recheranno nei magazzini comunali di via di Trieste 8, ogni lunedì, mercoledì e giovedì dalle 9 alle 11. «I mezzi del Comune saranno a disposizione ogni giorno, 24 ore su 24. Già a partire dalle prime precipitazioni nevose saranno operativi attraversando la città lungo percorsi prestabiliti, secondo una scaletta di priorità che vede al primo posto i luoghi di maggior importanza per la vita cittadina, quali asili, scuole, poste e caserme e il Municipio», così l'assessore alla Polizia locale Stefano Decolle. Una costante azione di monitoraggio del tempo e una contestuale informazione alla comunità da parte dell'ente saranno inoltre destinate a garantire, in un'ottica di prevenzione, la «massima immediatezza» in caso di eventuali peggioramenti delle condizioni meteo. In base al Regolamento di polizia urbana, lo sgombero neve sarà anche normato con sanzioni amministrative dai 50 ai 150 euro. Queste le regole da rispettare: «Fatte salve le diverse disposizioni emanate dall'amministrazione comunale, la neve rimossa da cortili o altri luoghi privati non deve, in alcun caso, essere sparsa e accumulata sul suolo pubblico». «I proprietari, gli amministratori e i conduttori di stabili a qualunque scopo destinati», ancora, «devono provvedere alla tempestiva rimozione dei ghiaccioli formatisi sulle grondaie, sui balconi e sui terrazzi o su altre sporgenze, nonché oltre il filo delle suddette sporgenze». E «devono altresì provvedere allo sgombero della neve sui marciapiedi antistanti le loro proprietà o comunque per almeno un metro di larghezza della strada».
Compagnie e Trieste Sketchers insieme per una donazione frutto del ricavato di parte delle opere messe all'asta durante la mostra "Pupoli e pastroci". Nuova carrozzina per la de Banfield grazie al Carnevale
da "Il Piccolo"
martedì, 27 novembre 2018
Non solo Carnevale, ma anche solidarietà. L'Associazione delle compagnie di Muggia, assieme all'Associazione Trieste Sketchers, ha consegnato all'Associazione Goffredo de Banfield una carrozzina per disabili, frutto dell'asta andata in scena durante il Carnevale estivo. A raccontare la genesi del gesto di beneficenza è Mario Vascotto, presidente dell'Associazione delle compagnie: «La cosa è nata per caso. Durante il Carnevale invernale ho visto Lorenza Fonda (rappresentante di Trieste Sketchers, ndr) che faceva dei bellissimi schizzi delle nostre maschere. Prendendo la palla al balzo le ho chiesto se era disponibile a fare durante il Carnevale estivo una mostra di queste bellissime piccole opere d'arte».Coinvolta l'amministrazione comunale per avere a disposizione la sala d'arte Negrisin, la mostra, intitolata "Pupoli e pastroci", si è svolta per l'appunto durante l'estate, riscuotendo peraltro un ottimo successo. «Da lì è nata l'idea di mettere all'asta una parte degli schizzi, con l'ottica di compere un gesto di beneficenza. Un risultato sorprendente, che sottolinea il grande cuore delle compagnie, che ci ha permesso di acquistare, assieme anche alla stessa Associazione de Banfield, una carrozzina speciale per disabili», aggiunge Vascotto.La consegna è stata fatta alla presenza della vicepresidente dell'Associazione de Banfield Maria Teresa Squarcina. Dal presidente dell'Associazione delle compagnie è stato quindi rivolto un ringraziamento a tutti gli attori di quest'evento - ossia Comune di Muggia, Trieste Sketchers e Associazione Goffredo de Banfield - e, naturalmente, alle compagnie, che ancora una volta hanno evidenziato come il Carnevale a Muggia sia qualcosa che va ben oltre il gioco e il divertimento.
SERVIZI PUBBLICI
Scuolabus antibarriere in arrivo a Muggia
da "Il Piccolo"
martedì, 27 novembre 2018
Pensionamento in arrivo per lo scuolabus di Muggia. Dopo quasi 220 mila chilometri, il Daimler Chrysler immatricolato quattro anni fa verrà presto sostituito. «Da una verifica tecnica dei costi gestionali e delle passate annualità dello scuolabus attualmente in uso risulta opportuno procedere a una sostituzione del mezzo, oramai vetusto e necessitante, per gli anni a venire, di importati interventi manutentivi, sempre più gravosi», recita il documento dell'Ufficio Patrimonio del Comune di Muggia.La fornitura di un nuovo mezzo adibito a scuolabus verrà effettuata da una ditta specializzata, in grado di garantire specifico allestimento, comprensivo di pedana per disabili, e appositi cicli manutentivi. Il Comune ha già prenotato la relativa spesa di 149.816 euro (Iva inclusa). «È molto importante sottolineare che quello nuovo sarà dotato di pedana per disabili», spiega l'assessore al Patrimonio Stefano Decolle. La scelta delle caratteristiche tecniche è mirata a garantire anzitutto sicurezza e comfort . Tra i requisiti, ad esempio, dovrà essere almeno Euro 6 step C, avere cilindrata minima di 2.800, aria condizionata, illuminazione interna led, sensori di parcheggio, telecamera posteriore e molto altro ancora. Il nuovo scuolabus, ancora, dovrà essere dotato di 33 sedili per alunni in monoscocca antivandalo. Soddisfatto l'assessore alle Scuole Luca Gandini: «Abbiamo voluto investire per permettere ai bimbi muggesani di raggiungere agevolmente la propria scuola e fare uscite didattiche senza barriere architettoniche».
Il destino segnato dei pioppi vicino al park del Despar: «Vanno abbattuti subito»
L'analisi degli esperti non lascia alternative alla giunta Marzi «Sono malati e pericolosi». Intervento al via fra ventiquattr'ore
da "Il Piccolo"
martedì, 27 novembre 2018
«Abbattimento immediato di due alberi». Questa la sorte dei due pioppi situati all'entrata del parcheggio del supermercato Despar all'incrocio tra strada per Lazzaretto e strada della Luna. Dalle 7 di domani fino a fine lavori verranno istituiti il divieto di sosta in strada per Lazzaretto nel tratto compreso dal civico 11 al civico 1 di strada della Luna, nonché il senso unico alternato regolamentato da operai nel medesimo tratto, oltre al divieto di transito in strada della Luna dalle 7 alle 17, sempre fino al termine delle operazioni. «Fin dall'analisi visiva, i due alberi hanno fatto riscontrare tutta una serie di rilevanti problematiche», racconta l'assessore all'Ambiente del Comune di Muggia Laura Litteri. Della famiglia "Populus Nigra", o Pioppo Nero, i due alberi stanno crescendo a bordo strada su una base di asfalto con una porzione di terreno non adeguata. Sul piano fitosanitario, entrambe le piante risultano avere delle alterazioni derivanti dalla presenza di funghi che hanno portato a dei sintomi definiti «gravissimi» e a delle ferite «profonde» a radici e fusto. I tecnici hanno poi proceduto con l'analisi strumentale delle due piante, che sono state riconosciute in classe di «rischio D - Estremo», considerata l'evidente «gravità di certe sintomatologie».«Abbattere degli alberi è un dispiacere enorme sempre e comunque, ma lo è ancora di più quando fanno parte della memoria collettiva di una città - commenta amareggiata Litteri - ma prima di tutto è nostro compito garantire la sicurezza dei cittadini».Il contesto in cui si presentano gli alberi all'entrata, in strada per Lazzaretto, con il parcheggio Despar adiacente e la strada sottostante che rientrano nel raggio di caduta, ha acuito l'ottica della «primaria salvaguardia dell'incolumità di tutte le persone che vi transitano». Litteri non lascia troppo spazio alle interpretazioni: «È stata una decisione purtroppo guidata da una precisa necessità, supportata dagli studi commissionati ai professionisti incaricati, che oltre alle analisi visive hanno effettuato una serie di indagini geotecniche riguardanti il terreno».
Cuore AmicoMuggia
da "Il Piccolo"
martedì, 27 novembre 2018
L'associazione Cuore Amico Muggia promuove alle 17, alla sala Millo a Muggia, in piazza della Repubblica, una conferenza di Claudio Venza che esporrà la sua esperienza di portatore di un cuore artificiale. Parteciperà in qualità di relatore Gianfranco Sinagra, direttore del Polo cardiologico di Trieste. Ingresso libero e aperto a tutti.
Montedoro festeggia quota 50 con la pista di ghiaccio "indoor"
da "Il Piccolo"
lunedì, 26 novembre 2018
L'attrazione natalizia inaugurata proprio nei giorni in cui il centro commerciale sfida la crisi del settore incrementando il "parco negozi" con due aperture
Almeno sino al 13 gennaio Muggia avrà a propria disposizione una pistadi vero ghiaccio nel segno del Natale. È stata infatti inaugurata nella mattinata di sabato, in vista delle festività, la nuova attrazione del Montedoro Shopping Center. Si tratta per l'appunto di una pista di ghiaccio, lunga 30 metri e larga 10, totalmente al coperto, collocata al piano superiore del centro commerciale di via Flavia di Stramare. Gestita dal Pattinaggio Artistico Triestino, la pista sarà aperta ogni giorno: dal lunedì al venerdì dalle 15 alle 20 e il sabato, la domenica e durante le festività natalizie dalle 10 alle 20. I prezzi orari, che comprendono il noleggio dei pattini, sono di tre euro per i bambini (fino ai 10 anni) e di sei per gli adulti. E per chi avesse già i pattini? Per gli Under 10 la cifra scende a due euro, e a quattro invece per tutti gli altri. La pista sarà l'unica coperta della provincia e l'unica presente a Muggia durante le feste natalizie. «Siamo davvero molto contenti di aver aiutato Montedoro nella gestione di un'attrazione che siamo convinti riscuoterà un bel successo soprattutto per chi vorrà venire a pattinare indipendentemente dal tempo atmosferico», spiega Giovanni D'Agostino, presidente del Pat. Soddisfatto anche il direttore del Montedoro Shopping Center Sergio Bavazzano: «Parliamo di una pista di vero ghiaccio, non di plastica. Un'attrazione che spero possa fare felice chi si recherà a trovarci».La pista di ghiaccio è stata allestita al termine di una settimana piuttosto particolare per il centro, in cui sono stati infatti inaugurati due nuovi fori commerciali che hanno fatto salire a quota cinquanta i negozi di Montedoro. Alla faccia della crisi economica e delle tante chiusure che stanno purtroppo contraddistinguendo di questi tempi il commercio triestino. La prima new entry delle ultime ore è stato il centro di estetica Sensi, circa 80 metri quadrati, in cui risultano impiegate quattro lavoratrici. Poi è stata la volta di Timberland, la famosa azienda statunitense d'abbigliamento prevalentemente impegnata nella produzione di calzature, ma dedita anche alla realizzazione di vestiti e altri prodotti. Il locale, che al suo interno avrà anche un angolo per la marca d'abbigliamento Napapijri, è grande circa 140 metri quadrati e prevede l'impiego di cinque addetti alle vendite.«Con questi ultimissimi arrivi siamo arrivati a oltre 400 maestranze impiegate all'interno del centro commerciale per un totale di 50 negozi esatti aperti. Personalmente - conclude Bavazzano - sono molto contento, anche perché significa che gli accorgimenti fatti per ammodernare il centro commerciale, su tutti l'installazione artistica sulla facciata del centro, dell'eclettico artista statunitense Ned Kahn, stanno dando i loro frutti».
Rifiuti e conti all'attenzione dell'aula
da "Il Piccolo"
lunedì, 26 novembre 2018
Dalla gestione della contabilità del Municipio a quella del "porta a porta". È articolato l'ordine del giorno della seduta del Consiglio comunale di Muggia in programma domani a partire dalle 19. I lavori dell'aula, come si può leggere nella convocazione firmata dal sindaco Laura Marzi, inizieranno con il "question time", che prevede tre interrogazioni su temi che spaziano dalla raccolta differenziata alla variante del Piano regolatore. Alle 19.30 la scaletta chiamerà i consiglieri a esprimersi sulla dismissione delle quote di partecipazione del Comune al Gal Carso - GRuppo di azione locale del Carso Scarl. Seguirà la discussione su alcune variazioni di bilancio, una delle quali contempla l'implementazione del Fondo di riserva del Comune stesso. La seduta si chiuderà con una serie di mozioni, da quella che evoca la "Disinfestazione zanzare" al "Nido comunale Iacchia" e "nel Comune di Muggia" fino a quella che riporterà i consiglieri a trattare l'argomento del Prg.
La disperazione contro la violenza. A Muggia la poesia di Alda Merini
da "Il Piccolo"
domenica, 25 novembre 2018
I suoi versi saranno letti dalle ventuno donne della Commissione Pari opportunità
Simbolo e rappresentante di una violenza subìta come numerose altre donne. Sarà Alda Merini la protagonista della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. Alle 18.30, nella sala d'arte Negrisin di Muggia, le ventun donne che formano la Commissione Pari opportunità del Comune leggeranno alcuni versi della poetessa milanese che nel secondo Dopoguerra venne internata in una clinica psichiatrica per volere del marito.«La violenza che Alda Merini riesce a raccontare nei propri scritti è doppiamente drammatica perché rievoca al contempo tutte le atrocità che lei stessa ha vissuto, ma anche tutte quelle subìte dalle tante donne che attraverso lei hanno avuto e hanno tutt'oggi voce» spiega Laura Marzi, sindaco di Muggia. L'evento - intitolato "Vita e poesie di Alda Merini" - si svolgerà all'interno della sala comunale d'arte che attualmente sta ospitando la grande installazione pittorica dedicata al tema "Women & Blades" della pittrice veneziana Paola Volpato. Una mostra - aperta oggi, a ingresso libero, dalle 10 alle 12 - che tratta quindi del femminicidio, ma che è anche l'occasione per conoscere l'opera della Volpato che da anni si occupa del tema della violenza di genere.La Commissione è formata da commissarie di diritto (sindaco Laura Marzi, assessore Laura Litteri e consigliere comunali Anna Demarchi, Giulia Demarchi, Simonetta Medos, Roberta Tarlao, Mirna Viola, Roberta Vlahov) e da Elena Apollonio, Tatjana Cosina, Graziella Crevatin, Fiorella Bencic, Chiara Urbani, Tiziana Pulgher, Elda Gravina, Monica Del Zotto, Annamaria Degrassi, Nives Jugovac, Gigliola Fermo, Alessandra Pecman e Claudia Bonazza. Saranno loro a dare voce ad Alda Merini.
Casa con la "pancia" in centro. Il Comune minaccia la causa
da "Il Piccolo"
venerdì, 23 novembre 2018
Dopo l'impalcatura provvisoria la giunta Marzi punta a una risoluzione definitiva a carico della proprietà. Avvocatura incaricata di vagliare «eventuali azioni legali»
«Abbiamo incaricato la nostra avvocatura affinché vagli i presupposti delle eventuali ulteriori azioni legali da esperire a tutela dell'incolumità pubblica». È una posizione ferma quella del sindaco Laura Marzi sull'immobile di calle de Bernardis 7/A, la casetta accostata del centro storico disposta su tre piani, a due passi dalla piazza centrale, oggetto in Consiglio comunale di un'interrogazione di Meio Muja, M5S e Obiettivo comune. La questione trova origine ben oltre un decennio fa, quando la facciata "spanciò", palesando una situazione potenzialmente pericolosa non solo per l'edificio stesso, ma, ovviamente, anche per quelli contigui, per tutta l'area circostante e gli eventuali pedoni. Da lì derivò, 13 anni fa, l'intervento del Comune, che dovette sostituirsi ai proprietari nella messa in sicurezza del fabbricato, per poi addebitare le spese agli stessi intestatari. L'ente mise pertanto in sicurezza l'edificio pericolante attraverso l'installazione di un'impalcatura che non precludesse il normale utilizzo della via da parte dei residenti e dei muggesani in generale, pur sorreggendo, di fatto, la facciata. «Una scelta obbligata dalla necessità d'intervenire con urgenza in un contesto non semplice laddove l'immobile non era di proprietà comunale, ma rispondeva ad assetti proprietari che necessitavano di tempo per essere chiariti», spiega l'assessore alla Polizia locale Stefano Decolle. Essendo l'edificio stato messo in sicurezza, quindi, con oneri sostenuti dal Comune, lo stesso ha poi intentato, tramite la propria Avvocatura, una causa per il recupero del credito. Le verifiche tavolari e catastali hanno così portato all'individuazione dell'erede dell'immobile e del proprio amministratore di sostegno: il 7 luglio 2017, con una conclusione anticipata della causa pendente in Tribunale, il credito è stato recuperato nella sua interezza: 16.550 euro. La situazione è stata, quindi, tamponata, grazie all'intervento del Comune. Ma altra cosa è la risoluzione definitiva delle problematiche strutturali, che sono ben più complesse e richiedono interventi di consolidamento importanti. Interventi che devono, ovviamente, essere realizzati dal proprietario in modo che siano ripristinate completamente le condizioni di sicurezza. «Il Comune, nel frattempo, non rimane inerme - conclude Marzi - e opportune verifiche interesseranno questo palazzo, come anche analoghi casi in territorio muggesano. La città è di tutti e ognuno deve contribuire se non a renderla più bella almeno a non deturparla con un'assenza di decoro che spesso si traduce anche in un rischio per la sicurezza degli altri cittadini».
Non ci sono notizie da "Il Piccolo" di giovedì, 22 novembre 2018.
Altri 14 letti elettrici anti-contenzione per la casa di riposo
da "Il Piccolo"
mercoledì, 21 novembre 2018
Riccardo Tosques
Quattordici nuovi letti elettrici in arrivo alla casa di riposo di Muggia. Grazie a una spesa di circa 22 mila euro il Comune ha annunciato che entro fine anno la struttura di salita Ubaldini sarà ulteriormente ammodernata. Complessivamente, ha in dotazione 68 letti elettrici. Sei di questi erano stati acquistati a febbraio con i 10 mila euro giunti dalla generosità dei muggesani, che avevano devoluto il proprio cinque per mille al Comune. Letti particolarmente importanti, indicati in special modo per i malati di Alzheimer con disturbi comportamentali. «L'aspetto fondamentale è in primo luogo la possibilità di poter godere di un letto che, grazie alla regolazione dell'altezza, può anche essere posizionato a terra in modo da scongiurare ogni remoto rischio di lesioni da caduta. Rischio che prima era scongiurato con soluzioni fantasiose quali l'utilizzo di materassi a terra per evitare categoricamente la contenzione», spiega l'assessore alle Politiche sociali Luca Gandini. I letti elettrici di fabbricazione meno recente, infatti, pur alzabili in altezza non prevedono la possibilità di abbassare il letto a livello terra. In tal senso, anche la delibera regionale 1904 del 2016 sulle raccomandazioni per il superamento della contenzione, indica fra le strategie letti il più possibile bassi o regolabili in altezza. L'amministrazione Marzi ha quindi deciso d'integrare ancor più il numero degli arredi di recente fabbricazione con l'acquisto, appunto, di 14 nuovi letti elettrici con rete a tre snodi, quattro sezioni e sponde divise su entrambi i lati. «È un altro passaggio importante per la struttura di salita Ubaldini - aggiunge l'assessore Gandini - interessata di recente anche da diversi altri interventi quali la ricollocazione di cinque apparecchiature testaletto nelle stanze da riconvertire a posti letto, la fornitura e posa in opera di 30 telecomandi per tasti di chiamata, l'adeguamento dell'impianto di illuminazione notturna in tutti gli spazi laddove la vigente normativa ne prescriva la presenza e dei servizi igienici con tasto di chiamata». --
Lacrime, onori militari e la "sua" canzone nell'addio a Marianna
da "Il Piccolo"
mercoledì, 21 novembre 2018
Una folla al funerale dell'ex campionessa di tiro a segno
Il cappellano militare: «Il tuo affetto è il nostro sentiero»
Lorenzo Degrassi
«Siamo anime in una storia incancellabile, per le infinite volte che mi verrai a cercare nelle mie stanze vuote...», fanno raggelare il sangue le strofe della canzone di Giorgia, "Gocce di memoria", diffuse dagli altoparlanti della chiesa di Borgo San Sergio al termine della toccante cerimonia funebre svoltasi ieri mattina per l'estremo saluto a Marianna Pepe, morta lo scorso 8 novembre per cause ancora al vaglio degli inquirenti. Una cerimonia semplice, co-officiata dal parroco del rione, Lorenzo Maria Vatti, assieme a don Sigismondo, cappellano militare del Piemonte Cavalleria, in cui l'ex campionessa di tiro a segno nella specialità carabina sportiva era arruolata con il grado di caporalmaggiore scelto. Momenti solenni intervallati ad altri di estrema semplicità, entrambi intrisi delle lacrime dei presenti. Quella che era la canzone preferita di Marianna arriva subito dopo un'altra, toccante, circostanza: quando il picchetto d'onore suona il silenzio d'ordinanza. Nonostante la giornata ghiacciata dallo sferzante vento di bora, la chiesa di Borgo San Sergio è colma dell'affetto che amici (tra cui Valentina Turisini, direttore tecnico della nazionale di tiro a segno), parenti e commilitoni hanno voluto tributare a Marianna in questo suo ultimo viaggio. Volano calde e toccanti le parole dei due sacerdoti: «Ci sentiamo profondamente svuotati nell'animo - queste le parole del cappellano - perché separati bruscamente dalla presenza della nostra sorella Marianna, sentendoci come se ci fosse stato rubato improvvisamente qualcosa di insostituibile, come lo è la vita di Marianna. Il tuo affetto è il nostro sentiero e la famiglia dell'Esercito italiano ti dice grazie e si stringe addolorata ai tuoi famigliari. Da adesso non possiamo più gridare "campionessa vinci per noi", ma possiamo solo chiederti di pregare per noi e di vegliare sul tuo figlioletto di 5 anni». A prendere subito dopo la parola un'amica d'infanzia di Marianna, l'unica a farlo fra i presenti, che con la voce stroncata dal pianto così la ricorda: «Ti abbiamo voluto bene tutti dal profondo del cuore. Sempre. Chiudo gli occhi e mi torna in mente quando eravamo piccole e giocavamo assieme spensierate. Non è così che doveva finire...». --
La testimonianza: «L'avevo incrociata proprio la sera prima del dramma, era sorridente...»
da "Il Piccolo"
mercoledì, 21 novembre 2018
Lacrime e silenzio interrotto soltanto dalla bora anche nel presentat'arm' che il battaglione del Piemonte Cavalleria ha tributato a Marianna Pepe sul selciato della chiesa di Borgo San Sergio al termine della cerimonia. «L'avevo vista di sfuggita la sera prima (del giorno in cui è stata trovata morta, ndr) - racconta in lacrime un anziano residente nel rione dove vivono i genitori di Marianna -, mi aveva salutato con il suo solito incredibile sorriso che l'accompagnava sempre. La sua era un'allegria veramente coinvolgente. In quell'occasione ci eravamo scambiati solo un "ciao come va" mentre entrambi eravamo in macchina e il suo "tutto bene grazie" come risposta, ripensandoci oggi, mi fa raggelare il sangue. È incredibile ciò che è successo, ma mi chiedo perché l'Esercito, che ha al suo interno fior fior di psicologi, non abbia potuto aiutare di più questa ragazza».
Segrè chiude le "eco-mostre"alla Sala Millo
da "Il Piccolo"
martedì, 20 novembre 2018
Sabato alle 18, alla Sala Convegni "Gastone Millo" di piazza della Repubblica 4 a Muggia, andrà in scena "Il gusto per le cose giuste: lo spreco come risorsa", l'incontro con Andrea Segrè, presidente della Fondazione Fico e fondatore del Last Minute Market, la campagna "Spreco Zero". L'appuntamento coincide con la conclusione delle mostre con laboratori didattici "Tutti su per terra" ed "Energeticamente" organizzate da Comune di Muggia e Arapa Fvg - Larea in collaborazione con Eupolis. Info: Comune di Muggia - Assessorato alla Cultura, telefono 040 3360340, mail ufficio.cultura@comunedimuggia.ts.it, web www. benvenutiamuggia.eu.
Oggi a San Sergio e Muggia l'addio a Marianna
da "Il Piccolo"
martedì, 20 novembre 2018
La salma esposta fino alle 10 in via Costalunga. Poi la messa nel rione. A mezzogiorno la sepoltura nel cimitero rivierasco
È il giorno dell'ultimo saluto a Marianna Pepe, la 39enne ex campionessa di tiro la cui morte, l'8 novembre, ha sconvolto la comunità muggesana, il mondo sportivo, l'ambiente dell'Esercito nel quale lavorava e Trieste tutta. La salma sarà esposta in via Costalunga dalle 8.30 alle 10. Alle 10.20, invece, inizierà la messa nella chiesa di San Sergio Martire di Borgo San Sergio, il rione in cui era cresciuta, cui seguirà a mezzogiorno la sepoltura, nel cimitero di Muggia, la sua cittadina "d'adozione".I funerali di Marianna sono ora possibili, a quasi due settimane dalla sua morte, per effetto del "nulla osta" alla sepoltura dato dalla Procura dopo l'autopsia, compiuta nel pomeriggio di mercoledì scorso su disposizione del pm Lucia Baldovin, il magistrato titolare del fascicolo aperto a Foro Ulpiano. Un esame-chiave, questo, dal momento che, contestualmente all'autopsia stessa, sono stati eseguiti i test tossicologici del caso. Per i risultati ci vuole, di prassi, una quindicina di giorni. Entro la prossima settimana, dunque, potrebbero arrivare le risposte a quelle domande che ruotano attorno alla tragedia. Al momento la traccia su cui s'innesta l'inchiesta è quella del cocktail letale di alcol e psicofarmaci ed è anche per questo che risulta indagato (per presunta cessione di sostanze che potrebbero averne causato la morte) il 40enne Antonio Vidmar, l'amico che aveva ospitato Marianna nella sua casa di Muggia la sera del 7 novembre e che l'aveva trovata senza vita il giorno dopo. Marianna, stando a quanto ha ricostruito Vidmar, aveva bisogno di un "rifugio" insieme al suo bimbo di cinque anni perché aveva paura del'ex, il 42enne Demis Corda, attualmente sotto processo per violenza proprio ai danni di Marianna. Marianna e Vidmar, quella sera, avevano bevuto. Poi lei, che stava vivendo un momento di pesanti difficoltà personali legate anche all'ex, gli aveva chiesto "qualcosa di forte". Si era scolata tre quarti di boccetta di Diazepam, sempre stando ai racconti dell'amico, che non ha escluso che Marianna, una volta che lui dormiva, possa aver preso dell'altro.
Paola Volpato espone alla Negrisin
da "Il Piccolo"
lunedì, 19 novembre 2018
Alla sala Negrisin di piazza Marconi, a Muggia, si inaugura la mostra "Women & Baldes", personale dell'artista Paola Volpato, organizzata in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. La mostra presenta una quindicina di opere a tecnica mista di grandi dimensioni della pittrice veneziana. Fino a domenica 25 novembre.
Pasta Zara, ok dei lavoratori alla vendita di Muggia a Barilla
da "Il Piccolo"
domenica, 18 novembre 2018
È uno dei passaggi chiave del piano di risanamento del gruppo di Bragagnolo
Plebiscito nell'impianto regionale, maggioranza risicata a Riese, no a Rovato
Massimo Greco
L'accordo sull'organizzazione del lavoro in Pasta Zara, sottoscritto alcuni giorni fa tra azienda e sindacati nella sede confindustriale di Treviso, ha passato il vaglio delle maestranze, che l'altro giorno hanno espresso il loro voto favorevole nelle tre fabbriche del gruppo alimentare, interessato da una pesante crisi finanziaria che dovrebbe essere risolta dall'azione combinata del concordato preventivo e della cessione del sito di Muggia alla Barilla.Sulla carta un' approvazione ampia con i due terzi di consenso. Ma non si è trattato di un voto compatto, nel senso che dalle tre urne sono uscite indicazioni molto differenti. Vittoria bulgara del sì a Muggia, dove hanno votato 123 dipendenti su 147: 114 favorevoli, 8 contrari, 1 bianca. Vittoria di stretta misura a Riese (Treviso), "casa madre" dei Bragagnolo: si sono espressi 107 addetti, attribuendo 61 sì e 45 no. Secca sconfitta dell'intesa invece a Rovato (Brescia), dove i 100 votanti su 115 hanno manifestato il loro dissenso con 61 no e 39 sì. Quindi, in totale, hanno votato 330 persone su 420, a favore in 214 e contrari 114. Un esito in qualche modo prevedibile, in quanto Riese e Rovato resteranno sotto la famiglia Bragagnolo, mentre Muggia dovrebbe avere la grande opportunità di proseguire l'attività nell'ambito del gruppo Barilla. L'accordo sul lavoro prevede la rinuncia ai premi di produzione per 5 anni e la trasformazione dell'orario in ciclo continuo. L'occupazione viene salvaguardata. Entro il 7 dicembre il piano sarà presentato alla sezione fallimentare del Tribunale di Treviso, che procederà poi alla verifica dei creditori e all'udienza di omologa: l'esposizione di Pasta Zara ammonta a 240 milioni, in gran parte maturata con le banche, soprattutto con le ex popolari venete. Per quanto riguarda Muggia, va ricordato che lo stabilimento viene approvvigionato dal terminal cereali operante nel Punto franco nuovo triestino, inserito nella Promolog della famiglia Costato. Dal porto raggiungono il sito delle Noghere circa 125 mila tonnellate di semola all'anno con un ritmo settimanale di 100 cisterne da 30 tonnellate l'una. Costato lavora già con Barilla attraverso il sito di Coriano Veronese.
Dal concordato preventivo al rilancio della produzione
da "Il Piccolo"
domenica, 18 novembre 2018
La crisi di Pasta Zara si era acclarata nel maggio di quest'anno, quando l'azienda aveva chiesto il concordato preventivo, in seguito al mancato pagamento di una rata del bond Amort Call. Crisi finanziaria ma non produttiva, che ha consentito di proseguire l'attività.
La trattoria Alle Rose cambia gestione e si affida a un triestino
da "Il Piccolo"
sabato, 17 novembre 2018
Nuova gestione in arrivo alla trattoria Alle Rose. Il locale di via Roma fa capo ora a Stefano Visintin, classe 1974, triestino di madre muggesana. Il cuoco ha rilevato il locale da Denise Ban, che lo aveva preso a sua volta in gestione nel luglio del 2015. La trattoria è nata negli anni '50 come "Locanda de Parenzan". Nel corso degli anni si sono succeduti diversi proprietari, come il compianto Giorgio Corazza. Ora nella nuova trattoria "Da Stefano", Visintin conta di mettere tutta la sua 25ennale esperienza nel settore. «Ho sempre fatto il cuoco sino a quando ho rilevato 7 anni fa il Caffè della Musica di via dei Capitelli, a Trieste. Faremo buffet al mattino e poi pranzi e cene. Conto di tenere prezzi accessibili per avere una clientela a 360°», racconta.Primi piatti, carne ma anche tanto pesce, ossia la specialità di Visintin, saranno il biglietto da visita del rinnovato locale che potrà contare una quarantina di posti interni. Oggi alle 18 l'inaugurazione con la Banda Berimbau --R.T.
«Con Barilla Muggia diventerà azienda modello leader in Europa»
da "Il Piccolo"
venerdì, 16 novembre 2018
Ora parte il risanamento: entro il 7 dicembre il piano di acquisizione sarà presentato al tribunale fallimentare di Treviso
Ugo Salvini
Lo stabilimento di Muggia al centro di una nuova strategia industriale globale sotto l'egida della Barilla. Il colosso italiano della pasta acquisisce lo stabilimento da Pasta Zara nell'ambito di un'offerta che prevede anche un accordo di produzione per un periodo transitorio a beneficio dell'azienda di Bragagnolo. Questo il futuro dell'impianto regionale: ««La nostra soddisfazione -sottolinea Furio Bragagnolo, numero uno di Pasta Zara-è che l'impianto di Muggia andrà in mano ad un gruppo italiano che sarà in grado di sfruttarne tutto il valore. Muggia diventerà una azienda modello in Europa. Tra tutte le offerte arrivate - aggiunge il presidente - abbiamo scelto Barilla perché proveniente da un soggetto industriale di grande prestigio».La pesante crisi finanziaria in cui era caduta la società, con una esposizione quantificata in oltre 240 milioni, grazie al perfezionamento dell'acquisizione della grande struttura giuliana, sta dunque vedendo la fine del tunnel. Nell'altro stabilimento di Riese Pio X, «si andrà avanti -precisa Bragagnolo- senza sacrificare il personale addetto alla produzione diretta, lavorando a ciclo continuo, sette giorni su sette». Nessuna sorpresa, quindi, rispetto a quanto aveva anticipato l'azienda a forze sociali e Assindustria. «Il nostro impegno - spiega Marco Savi, della Fai Cisl - sarò quello di garantire la conservazione del posto di lavoro per tutti i lavoratori del gruppo, siano essi a Muggia o a Riese Pio X. In ogni caso - ha proseguito - chiederemo di poter essere presenti a tutti i tavoli di concertazione, perché la presenza delle rappresentanze sindacali è una forma di garanzia per il personale. Prima di tutto - ha continuato l'esponente della Fai Cisl - organizzeremo assemblee con i dipendenti per sentire la loro opinione e capire quali sono le loro prospettive». «Finché non vedremo scritto nero su bianco l'accordo definitivo fra le parti - commentato Sandra Modesti, della Flai Cgil - non potremo mettere la parola fine in calce a questa vicenda. Aspettiamo di essere convocati ai tavoli».Entro il 7 dicembre il piano di acquisizione dovrà essere presentato al Tribunale fallimentare di Treviso, che aveva accordato la scorsa primavera il concordato «in bianco» al gruppo, e successivamente il progetto sarà sottoposto al voto dei creditori.
Visitatori da Guinness per le eco-mostre.E scatta l'Open Day
da "Il Piccolo"
venerdì, 16 novembre 2018
Riccardo Tosques
È un successo senza "ma" quello registrato dalla doppia esposizione muggesana "Tutti su per Terra" e "EnergEticamente". Oltre 500, infatti, i ragazzi che non solo da Muggia, ma anche da Trieste, da San Dorligo della Valle e dalla vicina Slovenia si sono iscritti per poter partecipare, durante tutto il periodo di apertura delle esposizioni, ai laboratori didattici mattutini gratuiti condotti dai divulgatori dello studio Eupolis. Inaugurata il 24 ottobre scorso, la doppia esposizione muggesana è stata ideata per sensibilizzare soprattutto i più giovani sullo sviluppo sostenibile e sulle fonti rinnovabili di energia.La mostra, pensata da Arpa Fvg - Larea (Laboratorio regionale di educazione ambientale) in collaborazione con lo studio Eupolis per affrontare diverse tematiche inerenti proprio l'educazione ambientale, è stata proposta dagli assessorati all'Ambiente e alla Cultura di Muggia. A ingresso libero, la doppia esposizione sarà ancora visitabile venerdì, oggi, dalle 17 alle 19, sabato, domani, dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19, e domenica dalle 10 alle 12. «Dato, però, il significativo e positivo riscontro registrato sino ad ora, si è pensato di proporre per sabato 17 novembre (domani, ndr) una sorta di Open Day - ha fatto sapere l'assessore all'Ambiente Laura Litteri - con attività a ciclo continuo, in cui una persona possa essere libera di scegliere quanto tempo trascorrere in sala Negrisin e a quanti laboratori partecipare. Il tutto, ovviamente, dentro l'orario di apertura, dalle 10 alle 12.30 e poi dalle 15.30 alle 19».Nello specifico, la mostra "Tutti su per Terra" è un'esposizione costituita da una serie di pannelli autoportanti che propongono testi divulgativi, dati significativi, poesie, illustrazioni e vignette di noti autori italiani a sostegno dello sviluppo sostenibile, mentre la mostra "EnergEticaMente" si compone di 21 laboratori didattici e interattivi che consentono di osservare, verificare e comprendere, attraverso esperienze dirette, fenomeni naturali e fisici della vita di ogni giorno. –
Scout sui francobolli. Esposte a Muggia diciannove collezioni
da "Il Piccolo"
venerdì, 16 novembre 2018
Da oggi si svolge a Muggia l'incontro annuale dell'Associazione italiana di scout filatelia con una folta presenza di collezionisti scoutisti provenienti da tutto il Paese. L'Aisf è un'associazione impegnata a contribuire alla diffusione del collezionismo filatelico. Per l'incontro muggesano verranno esposte diciannove collezioni appartenenti ad altrettanti associati. La sede deputata è la sala parrocchiale di via Tonello 2/a che aprirà i battenti alle 15. Domani, l'orario sarà dalle 9 alle 19 mentre domenica la rassegna potrà essere visitata dalle 9.30 alle 12.30.Il collezionismo filatelico su temi scoutistici è nato nel 1969, anno di fondazione della stessa associazione che organizza l'evento. I francobolli emessi, al tempo, erano poche centinaia in tutto il mondo, al pari delle riviste, notiziari e bollettini sul tema. Oggi i francobolli dedicati al movimento fondato da Robert Baden Powell sono più di 3.000, stampati da oltre 160 Paesi differenti. E domani (9.30-12.30), sempre nella sala parrocchiale di via Tonello, verrà somministrato un annullo per celebrare l'incontro annuale. Per l'occasione sarà disponibile pure un'inedita cartolina con la caricatura del fondatore del movimento.
La campionessa è morta a casa del 40enne Antonio Vidmar. Ora è il presunto responsabile, pur involontario, del decesso
da "Il Piccolo"
giovedì, 15 novembre 2018
Indagato l'amico che ha ospitato Marianna «Potrebbe averle dato le dosi mortali»
Gianpaolo Sarti
C'è un indagato per la morte della trentanovenne Marianna Pepe, l'ex campionessa nazionale di tiro a segno trovata priva di vita una settimana fa in un appartamento di Muggia in via Pier Paolo Deluca. Si tratta dell'amico che aveva ospitato a casa Marianna, il quarantenne Antonio Vidmar. L'inchiesta aperta dalla magistratura è per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti o psicotrope, secondo quanto previsto dall'articolo 73 del Dpr 309 del 9 ottobre 1990 (la norma sulle droghe, ndr), e per "morte o lesioni - per quanto non volute - come conseguenza di altro delitto" in base all'articolo 586 del Codice penale). In altri termini, la possibile cessione di una qualche sostanza - al momento solo presunta - potrebbe aver causato il decesso della donna. Vidmar e l'ex campionessa avevano trascorso assieme il pomeriggio, la sera e la notte prima della tragedia. C'era anche il figlio di cinque anni della donna assieme a loro. «Ci siamo ubriacati», aveva riferito l'uomo. Secondo la testimonianza resa dallo stesso quarantenne, che ora si trova sotto indagine, era stato lui a passare la boccetta di Diazepam che la trentanovenne, già alterata dall'alcol, aveva poi ingerito tutto d'un fiato bevendone circa tre quarti. «Mi aveva chiesto qualcosa di forte per dormire...», così aveva spiegato l'uomo al Piccolo, sotto choc per quanto accaduto. «Non vorrei che poi, mentre dormivo, lei abbia preso anche altro - aveva specificato -, io in casa tengo altri psicofarmaci e antidolorifici. Ma non mi sono accorto di nulla». La notte è passata così. Quando sono intervenuti i soccorritori, allertati il giorno dopo dallo stesso Vidmar non appena si era svegliato (era circa l'una del pomeriggio), la donna era in overdose. La Procura intende accertare se la vittima ha assunto anche dell'altro. Cocaina come ventilato nelle ore immediatamente successive al rinvenimento del cadavere? Un elemento, questo, che però non ha trovato al momento conferme investigative. Sono voci, appunto, per ora. Il mix di alcol e psicofarmaci potrebbe essere stato comunque letale. In attesa degli esiti dell'autopsia e dei test tossicologici, la Procura aveva ipotizzato in effetti una morte improvvisa «conseguente a insufficienza cardiorespiraoria da edema polmonare secondario a verosimile polintossicazione da diverse sostanze». Ma le indagini della magistratura (il fascicolo fa capo al pm Lucia Baldovin) mirano anche a verificare tutti i contatti e gli spostamenti dell'ex campionessa nella giornata che ha preceduto il decesso, cioè mercoledì 7. In particolare il pomeriggio: come fa notare il legale che difende Vidmar, l'avvocato Antonio Florean, ci sarebbero almeno due ore di buco - o forse di più - di cui, da quanto risulta, non si sa ancora nulla. Un lasso di tempo in cui Marianna si sarebbe allontanata dall'amico, per poi ritornare nuovamente, verso sera, a casa sua. E con lui poi è rimasta per il resto della serata e della notte. Fino alla drammatica scoperta del giorno dopo.
L'iter dell'autopsia. La lunga attesa dell'esito dei test tossicologici
da "Il Piccolo"
giovedì, 15 novembre 2018
Per fare chiarezza sul decesso della trentanovenne Marianna Pepe, l'ex campionessa nazionale di tiro a segno, è necessario l'esito dell'autopsia, eseguita ieri, e sopratutto dei test tossicologici.L'autopsia, stando alle prime indicazioni, sembra confermare il motivo della morte: insufficienza cardiorespiratoria provocata da intossicazione di sostanze. Ma serviranno giorni, forse anche qualche settimana, prima che le risposte degli esami su cosa ha effettivamente assunto la donna siano disponibili. Solo così sarà possibile appurare quale tipo di sostanza ha ingerito la vittima nelle ore antecedenti la sua morte. Finora si è parlato di un mix di alcol e psicofarmaci. Lo stesso amico della donna, il quarantenne Antonio Vidmar, ha confermato che Marianna aveva bevuto un'ingente quantità di Diazepam prima di addormentarsi. Tre quarti di boccetta, stando a quanto ha testimoniato l'uomo. Ma si presume che la vittima possa aver assunto anche dell'altro. Sul caso indaga il pm Lucia Baldovin, titolare del fascicolo.
L'intesa sul salvataggio:Barilla a Muggia: "Così vogliamo investire".
da "Il Piccolo"
giovedì, 15 novembre 2018
Il gruppo mira a espandere la capacità. L'intesa con Bragagnolo: per cinque anni produzione anche per Pasta Zara
Sono salvi i 170 posti di lavoro allo stabilimento Pasta Zara di Muggia. L'arrivo del gruppo Barilla quale acquirente del solo ramo d'azienda triestino della spa con sede a Riese Pio X, ufficializzato ieri da due comunicati - l'uno a firma del presidente di Pasta Zara Furio Bragagnolo e dell'ad Angelo Rodolfi, l'altro diffuso dalla sede della multinazionale del settore alimentare - segna una svolta decisiva nella complessa vicenda che si stava oramai avvicinando a una data fondamentale, quella del 7 dicembre. Il Tribunale di Treviso aveva infatti fissato per quella giornata il termine ultimo entro il quale Pasta Zara avrebbe potuto presentare il piano concordatario.Ieri come detto - dopo che già l'altra sera il governatore Massimiliano Fedriga aveva salutato lo sbarco del gruppo in regione - la conferma ufficiale, da parte di Barilla, dell'interesse all'acquisto, espresso sotto forma di offerta vincolante, dello stabilimento di Muggia, comprensivo delle attrezzature, per una cifra che si aggira attorno ai 100 milioni e che prevede anche il passaggio delle maestranze sotto lo storico marchio dell'azienda fondata nel 1877. Un'offerta destinata dunque a trasformarsi a breve in contratto vero e proprio, come ha confermato ieri lo stesso Bragagnolo: «Si tratta di un'operazione portata avanti da un team di ottimi professionisti che soddisfa tutte le parti in causa - ha spiegato - perché con questo acquisto si taciteranno i creditori di Pasta Zara e saranno assicurati i livelli occupazionali dello stabilimento di Muggia, destinati addirittura a crescere, visto l'impegno già dichiarato dall'acquirente; e si manterrà l'italianità della produzione della pasta, attraverso un binomio di valore assoluto, quello di Barilla e il nostro».L'accordo fra le parti prevede infatti anche un elemento ulteriore che Bragagnolo illustra così: «Per cinque anni Pasta Zara avrà la possibilità di fruire della produzione dello stabilimento di Muggia, beneficiando di una continuità industriale nel settore». In sostanza, il gruppo di Riese Pio X potrà acquistare il prodotto pasta anche dallo stabilimento di Muggia, in volumi via via decrescenti.Molto chiaro anche il comunicato del gruppo di Parma: «La scelta di Barilla di investire nella categoria pasta con l'acquisto di un nuovo pastificio risponde all'esigenza d'investimento nell'espansione della capacità produttiva del gruppo. Lo stabilimento di Muggia - così la nota - è una struttura Made in Italy moderna, ad alta capacità e produttività, ben posizionata logisticamente per servire mercati europei e oltreoceano, che permetterebbe a Barilla di rispondere in modo efficiente alla crescente domanda globale di pasta». Nel polo triestino c'è anche un magazzino automatico estremamente evoluto da 65 mila posti pallet. L'offerta di Barilla peraltro - precisa Pasta Zara - presenta un piano di investimenti «funzionale alla saturazione degli impianti produttivi».«Con il subentro di Barilla nella titolarità dello stabilimento Pasta Zara di Muggia - è intervenuta ieri l'assessore regionale al Lavoro Alessia Rosolen - si concretizza la migliore soluzione possibile per la tutela del patrimonio produttivo e occupazionale del territorio giuliano. Mi impegnerò affinché siano messi in campo i migliori strumenti possibili, per supportare uno stabilimento che costituisce un importante fattore di sviluppo per il territorio, contribuendo a tutelarne i livelli occupazionali».
Le interviste ai residenti sono il preludio alla nuova rete sociale in scia a quella di Zindis
da "Il Piccolo"
giovedì, 15 novembre 2018
Muggia "indaga" sui bisogni di Fonderia per la Microarea bis
Riccardo Tosques
Passo in avanti per la Microarea a Fonderia. In questi giorni sono arrivate ai residenti del rione popolare di Muggia una lettera di annuncio dell'arrivo di operatori alle loro porte per poter realizzare delle interviste «finalizzate alla conoscenza degli abitanti del rione». Il progetto, promosso nell'Ambito 1.3 del Servizio sociale, che comprende i comuni di Muggia e San Dorligo, in partenariato con Azienda sanitaria e Ater, ha attivato per tali interviste la cooperativa sociale La Collina, sulla base della riuscita esperienza della Microarea di Zindis. La ricerca, nel suo complesso, coinvolge i rioni di Fonderia e Aquilinia a Muggia e il territorio di San Dorligo.Dopo il primo step a Zindis, era emerso che, tra i tre territori considerati per la ricerca, il più simile a Zindis è proprio Fonderia, rione che si sviluppa fuori dal centro di Muggia, vicino al cimitero, su un terreno in pendenza. I tratti principali che ha in comune con Zindis sono le piccole dimensioni, l'altissima percentuale di popolazione anziana (over 64) che sfiora il 37% (mentre nel territorio complessivo di Muggia si assesta al 31%) e l'importante presenza di edilizia Ater: i dati dicono che a Fonderia è inquilino Ater quasi un residente su due. «Dagli abitanti emerge il desiderio di intraprendere un percorso insieme alle istituzioni e agli altri soggetti coinvolti per il loro borgo, e, da parte di alcuni, emerge pure il grande bisogno di maggiore supporto per affrontare i problemi dei singoli e del loro contesto», racconta Margherita Bono, referente La Collina. Tante le criticità segnalate: barriere architettoniche, degrado, carenza di luoghi di incontro e di servizi. Ma risultano diverse anche le risorse e le potenzialità, come il bar e il tabaccaio di via dei Carpentieri, la scuola materna, il verde, un circolo ricreativo che non è proprio dentro al rione ma è vicino (l'associazione Nuova Grisa). Fiducioso l'assessore alle Politiche sociali Luca Gandini: «Abbiamo avviato un nuovo confronto con gli abitanti della zona per realizzare un progetto integrato, orientato a obiettivi di bene comune».
La fine di Marianna avvolta nei dubbi. Le risposte attese dall'autopsia di oggi
da "Il Piccolo"
mercoledì, 14 novembre 2018
L'esame sul corpo dell'ex campionessa prevede anche il test tossicologico. Solo così sarà svelato il cocktail mortale
Gianpaolo Sarti
Non c'è ancora certezza assoluta sul mix di sostanze che giovedì scorso ha ucciso la trentanovenne Marianna Pepe, l'ex campionessa nazionale di tiro a segno trovata morta a Muggia a casa di un amico, il quarantenne Antonio Vidmar. Sarà l'autopsia a rivelarlo. L'esame è programmato oggi: il pm Lucia Baldovin, il magistrato che indaga sul caso, nei giorni scorsi aveva già conferito l'incarico al medico legale. Per l'esito ci vorrà comunque qualche giorno. Così come per il test chiave, quello tossicologico. Il giallo sulla scomparsa della trentanovenne triestina potrebbe dunque essere risolto a breve. Al momento, quel che si sa è che la sera prima della tragedia la donna aveva bevuto alcol e ingerito psicofarmaci. D'altronde i soccorritori che sono intervenuti sul posto, nell'appartamento di via Pier Paolo Deluca a Muggia dove la vittima era ospitata da Vidmar, si sono subito accorti che l'ex campionessa aveva assunto qualcosa rivelatosi letale. Sul suo corpo non c'erano peraltro segni di violenza. La Procura lo ha confermato nel comunicato diramato l'altro ieri ipotizzando una morte improvvisa «conseguente a insufficienza cardiorespiratoria da edema polmonare secondario a verosimile polintossicazione da diverse sostanze». L'amico di Marianna, il quarantenne Vidmar, ha peraltro testimoniato chiaramente che mercoledì sera la trentanovenne aveva ingerito psicofarmaci. «Eravamo ubriachi, avevamo bevuto tutto il pomeriggio - ha affermato l'uomo - e poi lei mi ha chiesto qualcosa di forte per dormire. Le ho dato Diazepam, io ne ho preso un po' ma lei si è bevuta tre quarti di boccetta... Non so se poi ha preso anche altro. Io in casa tengo medicine e altri psicofarmaci». È stato questo cocktail a togliere la vita all'ex campionessa? Nei giorni scorsi si era parlato pure di cocaina, ma dagli ambienti investigativi non sono arrivate conferme. Il test tossicologico appurerà anche questo. La Procura, però, sta indagando per verificare le eventuali responsabilità di chi ha fornito alla donna le sostanze. Gli accertamenti investigativi puntano a fare chiarezza anche sulla situazione familiare della vittima. In particolare sull'ex compagno, il quarantaduenne Demis Corda, con cui l'ex campionessa aveva avuto un figlio. L'uomo la maltrattava, ma Marianna aveva sempre deciso di ritirare le denunce contro di lui assicurando che il quarantaduenne in fondo era «un bravo padre». Anche se gli episodi tendevano a ripetersi. Secondo quanto emerso, il giorno prima della tragedia la trentanovenne si era rifugiata dall'amico di Muggia, Antonio Vidmar, proprio perché fuggiva dall'ex compagno. L'improvvisa morte di Marianna ha sconvolto la sua famiglia, che preferisce mantenere stretto riserbo sull'accaduto.
Arriva la pista al coperto per pattinare sul ghiaccio
da "Il Piccolo"
mercoledì, 14 novembre 2018
Iniziati i lavori al centro commerciale Montedoro in vista delle festività natalizie. Sarà lunga 30 metri e larga 10. In funzione dal 22 novembre a metà gennaio.
Riccardo Tosques
La prima pista di ghiaccio natalizia è pronta a sbarcare a Muggia. Sono iniziati proprio ieri i lavori di montaggio della nuova attrazione rivierasca che offrirà ai muggesani e non solo la possibilità di pattinare sul vero ghiaccio in una struttura completamente al coperto, al piano superiore del centro commerciale Montedoro. «Dopo qualche anno di attenta valutazione, siamo molto felici di poter ospitare una bella attrazione, nella speranza che possa essere apprezzata dai muggesani e da tutti coloro i quali ci faranno visita. Un'attrazione che auspichiamo possa dare ulteriore lustro a tutto il territorio muggesano», il commento del direttore del centro Sergio Bavazzano. La struttura, lunga 30 metri e larga 10, sarà dunque completamente al coperto. Una caratteristica essenziale per garantirne il massimo utilizzo anche durante le giornate più fredde e di pioggia o eventualmente di neve. La pista di ghiaccio, dunque, torna a Muggia dopo l'allestimento di una pista leggermente più larga collocata lo scorso febbraio nel piazzale Caliterna in occasione del Carnevale. L'attrazione invernale riscosse un grande successo. E grande fu il plauso dell'assessore alla Promozione della città Stefano Decolle che ne elogiò lo spirito di rinnovamento per le attrattive legate al Carnevale rivierasco. «Siamo nuovamente di fronte ad una bellissima iniziativa che rientra in quella crescita fortemente voluta e auspicata di attività sul nostro territorio. Con questo progetto Montedoro prosegue la sua azione per diventare promotore di eventi nella città, questa volta con una pista di pattinaggio, la prima a Trieste al coperto, che garantirà momenti di spensieratezza nelle prossime settimane», ha commentato ieri Decolle. L'assessore della Giunta Marzi, evidenziando la sempre più stretta sinergia installatasi negli ultimi anni con il centro commerciale - «non a caso Montedoro ospiterà sabato 17 l'incontro pubblico con la cittadinanza sul delicato tema della sicurezza» - lancia anche una sfida: «Mi piacerebbe vedere qualche evento serale nella pista di ghiaccio, che possa allietare la nostra comunità. Anzi, parlerò con il direttore Bavazzano per proporre un evento riservato al curling, che ricalchi il successo riscontrato nella vicina Ronchi dei Legionari». Contento dell'iniziativa l'assessore al Commercio Francesco Bussani: «C'è chi vuole vedere una sorta di contrapposizione tra il centro commerciale e i commercianti del centro, ma le due realtà possono convivere insieme anche perché offrono due modi di vivere lo shopping completamente differenti tra loro. Fa piacere che Montedoro sappia proporre iniziative sempre nuove. Per quanto riguarda il Natale muggesano il Comune farà comunque la propria parte con le luminarie e coinvolgendo anche le scuole e le associazioni per gli addobbi degli abeti natalizi che allieteranno la cittadina. Come sempre faremo il massimo possibile con le risorse a nostra disposizione organizzando un valido programma». E sempre ieri è arrivata la conferma che la madrina dell'inaugurazione della pista sarà Silvia Stibilj, la pluricampionessa mondiale di pattinaggio artistico su rotelle, detentrice di quattro titoli assoluti nella Solo Dance e di svariati titoli tricolori ed europei. La struttura sarà operativa a partire da giovedì 22 novembre e sarà disponibile fino a metà gennaio. Gli orari di apertura saranno dal lunedì al venerdì dalle 15 alle 20 e il sabato, la domenica e durante le feste natalizie dalle 10 alle 20.
La fuga dall'ex violento e la richiesta di aiuto Le ultime ore di Marianna
da "Il Piccolo"
martedì, 13 novembre 2018
L'atleta aveva denunciato più volte il compagno e ritirato in seguito le querele. L'amico: «Ma quell'uomo le faceva ancora tanta paura». Domani l'autopsia.
Chi ha incontrato? Dov'è stata? E, soprattutto, da chi ha ricevuto le sostanze che l'hanno uccisa? Le indagini della Procura di Trieste stanno tentando di dare risposta a tutte queste domande, ricostruendo gli spostamenti e i contatti di Marianna Pepe, l'ex campionessa nazionale di tiro a segno deceduta giovedì a causa di un mix di alcol e psicofarmaci. La donna, quando è morta, si trovava assieme al figlio di cinque anni in un appartamento di via Pier Paolo Deluca, a Muggia: l'alloggio di un amico, il 40enne Antonio Vidmar, a cui Marianna aveva chiesto ospitalità per non andare a dormire dall'ex compagno, il 42enne Demis Corda da cui si sentiva minacciata. I rapporti con lui erano tesi e, come appurato dalla stessa Procura, non mancavano gli episodi di violenza. Sia in passato, sia in tempi più recenti. Non a caso la donna cercava aiuto dai conoscenti proprio per tenersi lontana dall'ex. Ma cos'è accaduto di preciso nelle 48 ore che hanno preceduto la tragedia? Probabilmente l'ex campionessa si era vista proprio con Corda, l'ex. La conferma arriva dalla testimonianza diretta dello stesso Antonio Vidmar, l'uomo che l'aveva accolta la sera prima della morte e con cui poi Marianna ha trascorso la notte. «Sì - ammette il quarantenne muggesano - lei è venuta da me, come altre volte, dicendomi che aveva litigato con il moroso e lui la inseguiva. Lei è scappata lasciando l'auto sotto casa. Ma prima mi aveva telefonato per chiedermi se poteva venire a dormire a casa mia. Io le ho riposto di sì. Da quanto mi ha raccontato - riferisce ancora Vidmar - tutto questo è accaduto perché il moroso aveva trovato una convocazione della Questura...per questo sono nati tutti i casini quel giorno. Per questo è scappata da lui». La donna, insomma, fuggiva. Aveva paura. Marianna e Antonio si incontrano mercoledì pomeriggio. Passano il tempo in qualche locale di Muggia a bere. «Siamo stati insieme - conferma Vidmar - ci siamo ubriacati e siamo andati a casa mia a cenare. Abbiamo mangiato gnocchi e guardato una partita. C'era il figlio. Giocava con il gatto, poi Marianna l'ha messo a letto». I due, mentre il bimbo è in camera, si stendono su un divano del salotto. «A un certo punto lei mi ha chiesto qualcosa di forte per addormentarsi - ripercorre Vidmar -. Le ho dato delle gocce di Diazepam, che ho preso anch'io. Ma lei si è bevuta tre quarti della boccetta. Se l'è messa in bocca e ha bevuto a petto. Poi non so cos'altro ha preso, perché io ho tante pastiglie in casa: psicofarmaci e antidolorifici che uso per il male alla gamba causato da un incidente. Non vorrei che avesse ingerito anche altro. Lei comunque assumeva pastiglie già da tanto tempo. Il suo problema - osserva il quarantenne - era il fidanzato (Demis Corda, ndr) che voleva lasciare, ma c'era il figlio di mezzo. Gli dicevamo tutti di andarsene da lui. Ma lei si ostinava a tornare. Demis adesso è distrutto. L'ho visto, abbiamo parlato, dice che amava Marianna».Quello che è successo giovedì è noto. È ora di pranzo, circa l'una, quando Vidmar si sveglia. È a pochi centimetri da Marianna. Tenta di svegliarla, scuotendola, ma la trentanovenne non dà segni. L'amico chiama l'ambulanza, al telefono gli danno istruzioni per il massaggio cardiaco. «Non si muoveva...», ricorda tra le lacrime Antonio. Mentre si tenta di far chiarezza sul caso, il procuratore Carlo Mastelloni conferma in un comunicato che sul corpo dell'ex campionessa non sono stati rilevate violenze. E che il medico legale intervenuto nell'alloggio di Muggia ha ipotizzato una morte improvvisa «conseguente a insufficienza cardiorespiraoria da edema polmonare secondario a verosimile polintossicazione da diverse sostanze». L'autopsia, fissata per domani, servirà a verificare se le cause del decesso sono dovute effettivamente all'assunzione di sostanze. Le indagini puntano anche ad accertare la responsabilità di chi le ha fornite. Ma sono in corso approfondimenti investigativi pure sulla situazione familiare della donna. Corda era già stato rinviato a giudizio per maltrattamenti tra il 2014 e il 2015. Il giudice aveva ritenuto sussistenti solo alcuni singoli episodi di lesione, per i quali non era però scattato alcun procedimento, perché l'ex campionessa aveva rimesso la querela. Marianna aveva inoltre dichiarato che, dopo la denuncia, le violenze erano cessate e che il compagno aveva mantenuto «una condotta collaborativa anche nella gestione del figlio». Ma in seguito si erano verificati altri maltrattamenti, rispetto ai quali però la trentanovenne lo scorso 1 ottobre aveva riferito di aver ritirato le precedenti denunce in quanto l'uomo era «un bravo padre» e che successivamente c'era stata «una sola» violenza. La relazione, assicurava comunque la trentanovenne, era finita e Corda - garantiva la donna - «mi rispetta». Un quadro che la diretta interessata ha confermato alle forze dell'ordine pure il 30 ottobre. Ma il giorno prima della morte Marianna fuggiva proprio dall'ex.
Il figlio di 5 anni ha visto tutto. Ora è in una struttura protetta
da "Il Piccolo"
martedì, 13 novembre 2018
Il bimbo, presente quando la madre è deceduta, si trova in una casa di accoglienza. Caso all'attenzione
della Procura dei minori
Quando i soccorritori sono intervenuti nell'appartamento di via Pier Paolo Deluca a Muggia, per tentare di salvare la trentanovenne Marianna Pepe, era presente anche il figlio della donna, un bambino di cinque anni. Il piccolo al momento è stato affidato a una struttura. Una soluzione comunque provvisoria. Nei prossimi giorni, infatti, si aprirà un percorso amministrativo, che coinvolge anche la Procura dei minori di Trieste, per stabilire la migliore collocazione possibile. Una fase delicata che prevede un iter ben preciso. La Procura avvierà vere e proprie indagini attraverso le forze dell'ordine e i servizi sociali per valutare i rischi a cui è potenzialmente esposto il bimbo. Dopodiché la magistratura chiederà alcuni provvedimenti a tutela del piccolo: la sistemazione abitativa e il sostegno economico, ad esempio. A questo punto spetta al Tribunale dei minorenni convocare le parti coinvolte (i familiari con potestà genitoriale) per rendere esecutive le decisioni. Se i genitori (in questo caso il padre) acconsentono al collocamento, l'iter si attua automaticamente. In caso contrario (ammesso che il papà, già oggetto di indagini e condanne) abbia ancora la potestà) spetta ai servizi sociali far scattare il provvedimento "per autorità", secondo quanto previsto dall'articolo 403 del codice civile. Una norma che permette alla pubblica amministrazione (e non all'autorità giudiziaria) di agire. Il collocamento può comunque essere modificato successivamente in base alle esigenze.
«Il rilancio della costa i film e le riprese tv tasselli per la crescita di Muggia turistica»
da "Il Piccolo"
lunedì, 12 novembre 2018
Il sindaco Marzi traccia il bilancio della prima metà del suo mandato
«Saranno i cittadini a giudicarci. Raccolta rifiuti? Grandi passi avanti»
A poche settimane dal giro di boa del suo primo mandato da sindaco di Muggia, Laura Marzi traccia un bilancio del proprio operato tra passato e sfide future. Rifiuti. Il boom del "porta a porta": le criticità sono oramai parte del passato? Grazie all'impegno dei muggesani in quattro mesi si è passati dal 46% al 72%: risultati significativi. Non esiste la ricetta perfetta per un sistema di raccolta dei rifiuti, che in ogni luogo risponde a caratteristiche diverse. Di certo sono stati fatti molti passi avanti e molto ancora si potrà fare. Costa. Perché è saltata la stagione estiva nel primo lotto di Acquario? Il 10 giugno il Comune di Muggia ha consegnato tutta la documentazione richiesta. Il 12 ottobre, Arpa e Regione, enti cui spettava la verifica che i lavori fossero stati realizzati in linea con i dettami del 2016, si sono, finalmente, espressi positivamente permettendone l'apertura. Quanto è strategica la recente presa in carico del Comune di strada del Lazzaretto? Enormemente, perché rientra in un ragionamento di sviluppo turistico-economico della costa, che alla luce degli interventi realizzati fino ad ora e di quelli futuri, permetterà una gestione più autonoma del nostro litorale, un'area che è indiscutibilmente in estrema fase di rilancio a Muggia. A che punto è la complessa battaglia contro i tralicci e le antenne? Dopo l'abbattimento delle antenne abusive, ora assieme ai comitati di cittadini residenti a Chiampore e a Santa Barbara stiamo continuando l'iter per la delocalizzazione dell'antenna di Santa Barbara e per il monitoraggio delle emissioni. Sport. Come procede la "trattativa" per realizzare la polisportiva? È un progetto importante e decisamente utile in un'ottica di semplificazione della vita delle nostre realtà sportive poiché fa leva su un unico grande sodalizio in grado, tra le altre cose, di poter richiedere e gestire i finanziamenti pubblici che, di questi tempi, sono un valore aggiunto non sottovalutabile, quindi ci stiamo lavorando. Sociale. Il Ricremattina continua a stupire nei numeri. Se l'aspettava? A fronte di questi importanti risultati c'è un altrettanto importante lavoro iniziato proprio dal confronto diretto con le famiglie per dare le migliori risposte possibili: proprio in tal senso ci siamo impegnati per riuscire ad estendere il servizio, la prossima estate, anche ai più piccoli. Immigrazione. Che fine ha fatto il progetto dello Sprar diffuso? Nonostante il decreto ministeriale, che ha come oggetto le "modalità di accesso da parte degli enti locali ai finanziamenti del Fondo nazionale per le politiche ed i servizi dell'asilo", prevedesse la scadenza il 1° luglio scorso, il progetto è al momento in una fase di stallo essendo in attesa di una comunicazione dal Ministero dell'Interno che ancora non si è pronunciato. Turismo. Tanti i film, i programmi tv e i videoclip girati a Muggia nel 2018: se lo aspettava? Beh, Muggia è una città splendida! Stiamo lavorando alacremente per promuoverla, cercando e cogliendo al volo ogni opportunità: siamo convinti che la promozione di Muggia attraverso i prodotti audiovisivi sia un altro tassello dell'attrattività turistica ed economica della nostra città. Da tempo non si sente più parlare del Gect. Cosa sta succedendo? La caratteristica che sembrava essere un fattore di grande pregio per il Gect Alto Adriatico, ossia poter annoverare 26 istituzioni appartenenti a tre Paesi, si è rivelata essere il motivo principale per il quale il Governo italiano ne ha bloccato il processo di costituzione: noi restiamo convinti che sia uno strumento su cui basare una progettazione di sviluppo di un'area vasta transfrontaliera. Giunta. Che voto darebbe al suo mandato per il lavoro svolto sino ad adesso? Non sono io a dover dare voti. Posso solo dire che sto cercando di raggiungere gli obiettivi che la nostra maggioranza ed io ci siamo posti lavorando quotidianamente senza risparmiare tempo ed energie. La valutazione definitiva, però, spetterà democraticamente agli elettori. A fine anno ha promesso di fare un "pagellone" per i suoi assessori. Ci sarà qualche bocciato? Domanda più per un allenatore di calcio che per un sindaco. Come ho anticipato all'esecutivo, vi sarà una seria considerazione sugli obiettivi raggiunti per poter valutare, tutti assieme, come ottimizzare il lavoro che una giunta è chiamata a svolgere nell'amministrare una città.
«Stabilimento di Pasta Zara: novità in arrivo a fine anno»
da "Il Piccolo"
lunedì, 12 novembre 2018
Il primo cittadino ha risposto in Consiglio alle interrogazioni presentate sul tema da Vlahov di Obiettivo comune e Tarlao di Meio Muja
La fine del 2018 potrebbe veder arrivare qualche notizia in più sugli sviluppi della situazione dello stabilimento muggesano di Pasta Zara. Ad annunciarlo il sindaco di Muggia Laura Marzi, durante l'ultima seduta del Consiglio comunale. Interrogata dalle capogruppo consiliari Roberta Vlahov (Obiettivo comune per Muggia) e Roberta Tarlao (Meio Muja) sui nuovi sviluppi della vicenda dell'azienda trevigiana operante nel settore della pasta che sta attraversando una fase di criticità finanziaria, Marzi ha testimoniato il proprio personale impegno a monitorare la questione riportando quanto ad oggi noto. «Continuiamo ad interessarci dell'evolversi della situazione anche se le notizie che questa amministrazione continua a ricevere sono quelle fornite esclusivamente dalle rappresentanze sindacali unitarie che abbiamo avuto modo di sentire in audizione in questo Consiglio comunale», ha fatto sapere il primo cittadino della cittadina istroveneta. «Ci risulta che ci sia stata una formalizzazione da parte di quattro aziende di un interesse di acquisizione dello stabilimento di Muggia, formalizzazione però avvenuta senza una presentazione di piani industriali e senza i nomi delle suddette aziende. Le stesse si sarebbero avvalse della deroga di 60 giorni per la presentazione dei piani industriali e il termine dovrebbe pertanto scadere alla fine del mese di dicembre», ha spiegato ancora il sindaco Marzi ai consiglieri.Non solo il Comune di Muggia, ma anche la Regione Fvg è in attesa di ricevere ulteriori informazioni da parte della società onde addivenire a incontri formali richiesti dalle rappresentanze dei lavoratori dello stabilimento e per concordare un percorso comune di tutela dei lavoratori stessi. Lo stabilimento, a quanto trapela, dovrebbe essere meno interessato dalle criticità che l'azienda sta purtroppo attraversando. «Le Rsu riferiscono che, nel perimetro della crisi che ha investito i tre stabilimenti di Pasta Zara, attualmente quello di Rovato risulta essere il più esposto a rischio di chiusura o di cessione. Pare che lo stabilimento di Muggia, essendo quello sul quale la società Pasta Zara ha investito maggiormente in termini di tecnologia, sia costantemente monitorato dalla società al fine di mantenerne la proprietà a garanzia di una continuità produttiva dell'azienda stessa», ha aggiunto Marzi. A fine anno, dunque, dovrebbero giungere maggiori certezze sul futuro dello stabilimento muggesano.
Ex campionessa morta per il mix alcol-farmaci. In due adesso tremano
da "Il Piccolo"
lunedì, 12 novembre 2018
Emerge anche l'ipotesi di una dose letale di cocaina. Sarà decisiva l'autopsia
Accertamenti sull'ex per sospetti maltrattamenti e sull'amico che l'ha ospitata
Gianpaolo Sarti
Due indagati. O presunti tali. E la cocaina, che la vittima potrebbe aver assunto insieme al cocktail di alcol e psicofarmaci ingerito in una serata di disperazione. Ma in un cortocircuito di notizie e di mezzi misteri, in cui si annodano successi sportivi di un passato glorioso, tragedie umane, inchieste, sospettati e l'inevitabile tritacarne mediatico, ciò che resta attorno alla morte dell'ex campionessa nazionale di tiro a segno Marianna Pepe, è un bambino solo. Suo figlio. Il piccolo di cinque anni che era presente nel primo pomeriggio di giovedì, attorno all'una, quando la mamma (di trentanove anni appena) è stata trovata stesa su una poltrona, senza vita, nell'appartamento di Muggia dell'amico che l'aveva ospitata. E poi il padre del piccolo, già il padre, che tutti descrivono come un uomo violento (già condannato per aggressioni) da cui Marianna fuggiva tanto da cercare rifugio in una casa che non era la sua. Scappava con il figlioletto. Il bimbo è stato affidato ai servizi sociali. Ma intanto sulla vicenda, specchio del dramma di una campionessa caduta in depressione e perseguitata dall'ex, si è scatenato di tutto. Ci sono però almeno due aspetti sicuri su questo caso. I nomi delle persone coinvolte nel giallo, innanzitutto: quello dell'uomo che era con Marianna nelle ore del tragico decesso e quello dell'ex fidanzato che non dava pace alla donna. E poi il luogo in cui la trentanovenne è spirata: un appartamento di via Pier Paolo Deluca 5, quello dell'amico che era insieme a Marianna nelle ore del decesso. Una casa popolare di Muggia dove l'ex campionessa aveva trovato ospitalità, assieme al bimbo, per evitare di dormire con l'ex fidanzato. Gli indagatiIeri si sono rincorsi i lanci di agenzia che davano per certi due indagati. Dunque due persone che potrebbero aver avuto un ruolo nella morte dell'ex campionessa. Chi sono? E indagati per cosa? Va chiarito che al momento mancano conferme in questo senso. Le fonti investigative contattate dal Piccolo ieri non avevano elementi in mano per confermare e neppure per smentire quanto diffuso dai dispacci. Da quanto è stato possibile accertare, si tratterebbe piuttosto di due individui su cui la Procura sta compiendo accertamenti. L'iscrizione nel registro degli indagati non sarebbe ancora ufficiale ma forse imminente. L'interrogativo è questo: c'è qualcuno che ha avuto una parte nella morte della trentanovenne? I due uominiLa vicenda ha due protagonisti. Il primo: l'ex compagno di Pepe. Si chiama Demis Corda, 42 anni. Ciò che si sa - e lo confermano davvero tutti, dagli amici ai semplici conoscenti di Marianna - è che la donna tentava di chiudere con lui. Lo riteneva violento. Chi era vicino all'ex campionessa afferma che l'uomo la picchiava. Sembra che ciò sia avvenuto pure il giorno prima della tragedia. E che la trentanovenne scappava da lui proprio per questa ragione. Ma pare non ci siano denunce. Solo voci. Che quindi vanno considerate con assoluta cautela. Demis Corda, comunque, a maggio era stato condannato a un anno e due mesi di reclusione per aver aggredito un controllore su un bus. Avrebbe dovuto scontare la pena ai domiciliari. L'altro uomo è l'amico che aveva ospitato Marianna nell'alloggio di via Deluca: Antonio Vidmar, quarantenne. Il giorno prima della morte i due avevano trascorso assieme il pomeriggio e la serata. Poi Marianna si era fermata a dormire da Vidmar, proprio per evitare di stare con l'ex: «Avevamo bevuto - ha raccontato l'amico - lei poi mi ha chiesto qualcosa di forte. Le ho dato Diazepam, ha buttato giù tre quarti di boccetta. In casa sono pieno di farmaci e psicofarmaci, non mi sono reso conto se ha preso altro». Sarà lui ad accorgersi, al risveglio, che la donna non respirava più e a chiamare l'ambulanza. La cocainaL'ex campionessa ha ingerito un mix di alcol e Diazepam. Non si esclude anche cocaina, stando a quanto è trapelato ieri. Marianna è morta per overdose, ma sarà l'autopsia a chiarire di quali sostanze. La Procura indaga.
La fuga dall'ex
Stando alle testimonianze, Marianna Pepe ha cercato rifugio da un amico per non trascorrere la notte con l'ex compagno. Aveva paura di lui. La donna era assieme al figlio di cinque anni.
Alcol e psicofarmaci.
La trentanovenne, depressa a causa della propria situazione sentimentale, la sera prima della tragedia era ubriaca e ha ingerito quasi un'intera boccetta di Diazepam in compagnia dell'amico che la ospitava. Poi si è addormentata.
Il mistero della cocaina.
Ieri sono trapelate voci su una possibile assunzione di cocaina assieme al mix di alcol e psicofarmaci. Sarà l'autopsia ad accertarlo.
L'indagine
La Procura ha aperto un fascicolo sulla vicenda per fare chiarezza sulle cause del decesso e sulle frequentazioni della trentanovenne. Forse qualcuno ha avuto un ruolo sull'accaduto.
«Di mezzo una storia di violenza. I perché hanno radici nel passato»
da "Il Piccolo"
lunedì, 12 novembre 2018
Lo psichiatra e volto tv Crepet analizza il contesto della tragedia
«A volte c'è un'incapacità di creare anticorpi contro le sopraffazioni»
l'intervista: Paolo Crepet, psichiatra, ha dedicato un capitolo del suo ultimo libro, "Passione", alla violenza nei rapporti di coppia che, spiega, «non ha nulla a che vedere con l'amore». Crepet, che idea si è fatto della vicenda di Muggia? C'è di mezzo una storia di violenza, ma l'amore non può avere nulla a che fare con la violenza. Chi è violento non ama. Punto. La gelosia, ad esempio, è una delle caratteristiche più riprovevoli perché porta disgrazie e sopraffazione. Ma molti ritengono che se l'uomo è un po' violento lo è perché ama. Sono residui medievali che continuano a sussistere, a maggior ragione oggi che con la tecnologia digitale il livello di sospetto e paranoia è incrementato. Quali sono le radici di comportamenti del genere? Non è che uno diventa violento a cinquant'anni. I segni ci sono prima: se guardiamo nella vita di un uomo così troviamo sempre episodi ripetuti, continuati e coerenti che poi compaiono anche nei rapporti di coppia. Probabilmente già dalla scuola. Cosa ci trova una donna in uomo violento? Appunto. E stiamo parlando di una bella ragazza, con un passato vincente e autonoma. E che faceva parte dell'Esercito, quindi con cognizione dei propri diritti. Presupposto che un uomo che fa del male è un delinquente, va osservato un altro aspetto: perché un uomo così viene perdonato? Perché la donna ci ricasca? C'è una sorta di incapacità a creare anticorpi contro la violenza. Con molta probabilità la vittima a sua volta, nel proprio passato, aveva assistito in famiglia a violenze. E guarda caso Marianna Pepe aveva sfogato se stessa in uno sport come il tiro a segno. Cioè? Uno sport metaforico: forse voleva sparare alla violenza, alla sua infanzia. Ma il problema è l'incapacità a cambiare capitolo: si cerca quasi di giustificare ciò che si è visto e subìto. Sopportare è una sorta di complicità, perché passa l'idea - trasmessa poi ai figli - che la violenza sia come qualcosa di inevitabile. Nella cultura della violenza non ci sono solo maschi sordidi, ma anche donne che sopportano. Così facendo si insegna ai figli a fare altrettanto.
Il dolore degli Azzurri d'Italia «Era allegra ma anche fragile»
da "Il Piccolo"
lunedì, 12 novembre 2018
L'Associazione nazionale in un messaggio: «Era orgogliosa del suo impiego ma il successo non le bastava per lenire tutte le ferite»
Non hanno una fine i messaggi di cordoglio per la morte dell'ex campionessa nazionale di tiro a segno Marianna Pepe. Testimoniano quanto la scomparsa della donna lasci un vuoto incolmabile. A ricordarla è anche Marcella Skabar Bartoli, la presidente dell'Associazione Nazionale Atleti Olimpici e Azzurri d'Italia. «La notizia ha portato tanto dolore e ha molto colpito tutti, in particolare chi come la sottoscritta la conosceva da tanti anni, fin dalla prima Maglia Azzurra - scrive in una nota -. Di Marianna ricorderemo per sempre il sorriso e la sua fragilità, la sua continua richiesta d'affetto, che estrinsecava sempre con abbracci affettuosi ed entusiasmanti. Ogni incontro era una festa. Era allegra e generosa, voleva sempre offrire lei il brindisi per auspicare salute e serenità. Con quel bicchiere voleva fare una magia, trasformando la realtà in bei sogni».Risale a poco tempo fa l'ultimo incontro tra Pepe e Bartoli. «Era una bellissima giornata di sole di questa interminabile estate, un mese fa - sottolinea l'atleta - e abbiamo rinnovato quel "alla salute" che portava con il brillare dell'oro nel bicchiere in un mondo lontano, in alto, oltre il grigio ritmo dell'oggi». Chi la conosceva bene come Bartoli la ricorda quale persona «orgogliosa del suo impiego, ottenuto per meriti sportivi e anche con il patrocinio della nostra Associazione, ma evidentemente non bastava tale realizzazione per lenire tutte le ferite che aveva accumulato da bambina e da donna». Una descrizione dai contorni tragici, che conclude così: «Ci resta il rimorso, quel rimorso dovuto alla consapevolezza di non esser riusciti a darle l'aiuto necessario».
Alcol e psicofarmaci il mix letale che ha ucciso l'ex campionessa azzurra
da "Il Piccolo"
domenica, 11 novembre 2018
La sera prima di morire Marianna Pepe aveva bevuto e poi ingerito delle medicine
L'amico distrutto: «Aveva paura dell'ex, l'ho ospitata ma mi sono addormentato»
Gianpaolo Sarti
La triestina Marianna Pepe, 39 anni, ex campionessa nazionale di tiro a segno, con ogni probabilità è stata uccisa da un mix di alcol e psicofarmaci. Sono vari e piuttosto circostanziati gli elementi investigativi e le testimonianze che portano ad avvalorare questa ipotesi. A cominciare da quanto si apprende dai soccorritori: quando sono intervenuti si sono immediatamente resi conto di trovarsi dinnanzi a una morte per overdose. L'ex campionessa, come accertato in queste ore dagli inquirenti, versava in un periodo di profonda crisi psicologica. Una depressione - così riferiscono gli amici e i conoscenti di Marianna - dovuta per buona parte alle pesanti difficoltà nei rapporti con l'ex compagno e alla gestione del bambino che i due avevano avuto assieme. Ma la conferma che possa essersi effettivamente trattato di un cocktail letale di alcol e farmaci arriva pure dal racconto choc di un quarantenne. Giovedì, il giorno della tragedia, l'ex campionessa si trovava nell'appartamento dell'uomo, in via Pier Paolo Deluca a Muggia. La donna aveva trascorso con lui sia la notte che il pomeriggio precedente. Marianna è morta dunque nell'alloggio dell'amico. È stato lui ad accorgersi della disgrazia che si stava consumando e ad allertare l'ambulanza al suo risveglio. «Sì, il giorno prima avevamo bevuto - spiega in lacrime il quarantenne muggesano - ed eravamo ubriachi. Lei era in un periodo molto difficile. Dopo aver bevuto, mi ha chiesto di darle qualcosa di forte. Le ho passato una boccetta ma lei ne ha ingerito tre quarti... Era Diazepam. Ma forse più tardi ha preso anche altri psicofarmaci che deve aver trovato a casa mia. Ma io dormivo e non mi sono accorto di niente». Il giorno dopo, quando il quarantenne si è svegliato (era l'ora di pranzo, attorno all'una), la donna era già priva di vita. Tutto ciò è successo sotto gli occhi del figlio dell'ex campionessa, un bimbo di cinque anni. Un dramma. La vicenda è nelle mani della Procura che ha aperto un fascicolo. Martedì il pm Lucia Baldovin conferirà l'incarico al medico legale per l'autopsia. Il caso ha letteralmente scosso Muggia, dove in molti conoscevano la donna. E l'ambiente militare, oltre che quello sportivo: Pepe, dopo essere stata per ben cinque volte campionessa italiana di tiro a segno, era infatti caporalmaggiore dell'Esercito. Appena una settimana fa aveva preso parte alle celebrazioni in piazza Unità per la Giornata delle forze armate e per il Centenario della Grande Guerra davanti al presidente Mattarella. L'uomo che era insieme a Marianna tra mercoledì e giovedì, adesso è disperato. Lei aveva deciso di stare in sua compagnia proprio per tenersi lontana dall'ex compagno. «Aveva paura di andare a casa. Mi ha domandato di poter venire da me - racconta il quarantenne muggesano - ma in realtà eravamo in molti, tra noi amici, che cercavamo di aiutare Marianna dandole ospitalità. Le volevamo tutti bene. Io e lei avevamo trascorso il pomeriggio a bere, la sera abbiamo cenato da me. C'era il figlio con noi. Ci siamo stesi sul divano... io le ho dato delle gocce per dormire, Diazepam... mi ha chiesto qualcosa di forte. Si è scolata tre quarti di boccetta. Poi io ho tante pastiglie a casa, sono pieno di farmaci e psicofarmaci. Non mi sono accorto se ha preso altro. Non ho potuto fare niente, quando mi sono svegliato era già morta... Sono distrutto».
Il pomeriggio
Marianna Pepe, che sta vivendo un periodo di forte crisi, passa il pomeriggio con un amico. Bevono insieme. Poi lei le chiede ospitalità per la notte. Ha paura di tornare a casa. Ha paura, in particolare, del suo ex.
La sera
Una volta a casa dell'amico, dove cenano insieme, Marianna gli chiede qualche medicinale. «Qualcosa di forte». E ingerisce «tre quarti» di una boccetta di Diazepam. Quando l'amico si addormenta, forse, va in cerca di altri farmaci.
Il giorno dopo
Quando l'amico si sveglia, si rende conto del dramma che si sta consumando nella sua casa e dà l'allarme. Ma è troppo tardi.
«Amava la vita e il suo bambino. Non si sarebbe mai suicidata»
da "Il Piccolo"
domenica, 11 novembre 2018
Lo sgomento di chi la conosceva bene. «Stava passando un brutto momento»
LE TESTIMONIANZE La descrivono come una donna tenace, solare, buona. Ma in molti conoscevano anche il lato più buio della sua vita: la fatica, nonostante i successi sportivi, di portarsi sulle spalle un passato familiare di sofferenze. E un presente altrettanto duro: i rapporti difficili - a quanto è dato sapere talvolta addirittura violenti - con l'ex compagno, con cui la donna aveva avuto un bambino.La morte della trentanovenne Marianna Pepe, ex campionessa di tiro a segno con la carabina, ha lasciato sgomenti gli amici, l'Esercito e il mondo dello sport. «Ho saputo in via indiretta che Marianna non stava bene - spiega uno degli ex ct azzurri, Gino Beonio Brocchieri - ma per lei non è stato nemmeno facile lasciare lo sport perché ci teneva molto ai suoi risultati. Era un talento fuori dal comune, determinata e con performance che ci stupivano sempre». La scomparsa della donna, ora caporalmaggiore dell'Esercito, ha aperto a tutte le ipotesi sulle possibili cause. Anche quella di un suicidio. L'overdose di alcol e psicofarmaci in effetti poteva lasciar intendere anche questo. Ma chi conosceva bene la trentanovenne ha escluso ciò. «Suicidio? No - afferma un'amica di Marianna che vuole rimanere anonima -, non lo avrebbe mai fatto. Era in un periodo di grave difficoltà personale, ma amava comunque la vita. E amava moltissimo suo figlio. Non lo avrebbe mai lasciato solo. Era sempre con lui. Il problema è che non riusciva a staccarsi dal rapporto con l'ex fidanzato. Ci raccontava che lui non le dava pace. Avevamo l'impressione che Marianna avesse paura di stare con lui, per questo forse cercava ospitalità tra gli amici». Come in effetti sarebbe avvenuto il giorno prima della tragedia: da quanto risulta mercoledì pomeriggio Pepe ha chiesto a un amico, il quarantenne che poi l'ha accolta nella sua casa di Muggia, di non essere lasciata sola. Marianna Pepe aveva fatto parte della Nazionale italiana di Tiro a Segno per diverse stagioni agli inizi del 2000; periodo che l'aveva vista protagonista anche nella Carabina 3 posizioni, con cui aveva vinto cinque titoli italiani. Nella Carabina ad aria compressa dai 50 metri, la sportiva aveva conquistato invece un ottavo posto ai campionati europei del 2005. Marianna aveva cominciato la sua carriera al poligono di Opicina ed era poi entrata nel Gruppo Sportivo dell'Esercito».
Comune di Muggia all'attacco «Polidori? Ha tempo libero...»
da "Il Piccolo"
domenica, 11 novembre 2018
L'assessore alla Polizia locale Decolle critica l'iniziativa del vicesindaco triestino al quale ribatte anche l'Ics: «Da lui attacchi gratuiti»
Il Comune di Muggia va al contrattacco del vicesindaco di Trieste Paolo Polidori, che nei giorni scorsi aveva fatto un blitz per denunciare l'accampamento di una famiglia straniera nei pressi del Molo Balota. Stefano Decolle, assessore con delega alla Polizia locale, si è detto perplesso che «si affronti con così tanta superficialità una questione di evidente difficoltà di alcune persone che, con figli anche molto piccoli, si trovano a dormire sotto un ponte, in novembre». Decolle ironizza anche sull'approccio da "cittadino": «Se mi avesse contattato, invece di cercare facile pubblicità su Facebook, avrebbe scoperto che la situazione era conosciuta. Non basta far spostare le persone da un luogo, bisogna trovare risposte ai problemi». L'assessore ha ricordato che Muggia è una città solidale mentre «Trieste ci sembra stia diventando sempre più xenofoba. L'unico pensiero allegro, in questa drammatica circostanza, è che almeno il vicesindaco Polidori abbia così tanto tempo libero». Il vicesindaco di Trieste aveva attaccato anche Ics che replica spiegando come «si tratti di una famiglia di richiedenti asilo che era stata in accoglienza in una nostra struttura. Dopo aver chiesto di aderire al programma di rientro volontario assistito, se ne erano andati senza dare spiegazioni. La versione dei fatti fornita da Polidori è pertanto pretestuosa e malevola, finalizzata a tentare in modo scomposto di gettare discredito sull'operato di Ics e Caritas». E ieri, di nuovo Polidori via Facebook ha voluto ringraziare il sindaco di Muggia Laura Marzi per aver risolto la situazione lamentando però poca trasparenza e lo sporco dell'area.
Alla "Millo" il confronto tra cittadini e istituzioni sulla sicurezza a Muggia
da "Il Piccolo"
sabato, 10 novembre 2018
Riccardo Tosques
Questi incontri sono stati pensati come interventi di informazione in un'ottica di prevenzione e contrasto dei pericoli. In questi primi appuntamenti hanno già dimostrato di essere utili e apprezzati». Stefano Decolle, assessore alla Polizia locale di Muggia, analizza così gli incontri svoltisi finora ad Aquilinia, Chiampore e Zindis su uno dei temi più sentiti, cioè la sicurezza: «Si sono realizzati da un lato come un'opportunità di formazione e consapevolezza, due armi fondamentali per un'efficace azione di prevenzione, e dall'altro come momenti di confronto con le forze dell'ordine, per consigli e segnalazioni». Oggi alla sala Millo, alle 10, si svolgerà l'appuntamento "centro" organizzato dal Comune in collaborazione con il Commissariato. Saranno presenti il sindaco Laura Marzi, Decolle stesso, il comandante della Polizia locale Fabrizio Lanza, il vicequestore del Commissariato Michele Vecchiet e il comandante della Tenenza dei Carabinieri Emmanuel Nodari. Seguiranno altri quattro incontri. Martedì 13 alle 17.30 l'appuntamento è al Campeggio San Bartolomeo, sabato 17 alle 11 al Montedoro e lunedì 19 alle 17.30, alla materna "Il Giardino dei mestieri". Ancora in attesa di conferma, invece, la data a Santa Barbara. «L'obiettivo di questi incontri - conclude Decolle - è di fornire tutti gli accorgimenti utili a mettere in atto comportamenti corretti e efficaci ed evitare iniziative da parte di privati cittadini che possano metterli in situazioni di pericolo, facendo sentire la vicinanza sia del Comune sia delle forze dell'ordine, che con impegno e determinazione collaborano quotidianamente a tutela della nostra sicurezza».
"Videoblitz" al Molo Balota del vicesindaco di Trieste «Ci sono rom accampati»
da "Il Piccolo"
sabato, 10 novembre 2018
Diretta Facebook "oltreconfine" per Polidori che chiama in causa l'amministrazione Marzi «Una situazione incredibile.Stanno qui da due settimane»
Benedetta Moro
«Adesso vi faccio vedere cosa c'è all'ingresso di Muggia, nell'anno del signore 2018». Siamo al Molo chiamato Balota, sotto il ponte. È da qui che il vicesindaco leghista di Trieste Paolo Polidori ha di nuovo preso in mano il cellulare per realizzare una diretta Facebook e riprendere «l'accampamento stanziale, ormai da due settimane, mi dicono, di una famiglia di otto rom». Dopo il blitz sulle Rive e davanti al sagrato della chiesa di piazza Sant'Antonio, dove avevano trovato giaciglio immigrati afghani e pakistani, l'esponente del partito di Salvini affronta dunque lo straniero a suon di smartphone e se la prende con il Comune e il sindaco di Muggia Laura Marzi. Da cittadino - visto che quest'area «esce fuori dalla mia giurisdizione», spiega il numero due del Municipio del capoluogo giuliano - è venuto a «monitorare la situazione». Nello stesso momento in cui gira il video, i carabinieri stanno effettuando un sopralluogo. «Cosa succede qui di notte? I bambini come stanno? Non posso fare nulla visto che il territorio è Muggia: sindaco - lancia un appello, rivolgendosi appunto al primo cittadino di Muggia - fai capire che ci sei, da adesso non ti molliamo più, è vergognoso questo posto, che degrado». Si tratta, continua, di un «accampamento rom in piena regola», specifica, inquadrando la zona sotto il ponte in cui sono ammassate borse, valigie, sedie di un'auto. Per terra sono state allestite due tende. La famiglia che qui ha trovato "casa" sembra utilizzare il bordo dei new jersey che circondano il loro spazio vitale come tavolo da cucina. Sopra infatti si intravvedono caffettiere, pentole, bicchieri, yogurt e frutta. Insomma si tratta di una vera e propria casa all'aperto. «Ci sono immondizie, queste persone cucinano, mi sono premurato di venire qui - continua ancora nella diretta Polidori - perché avevo avuto delle segnalazioni, non mi ero mai fermato prima. Ho parlato con la Polizia locale: dopo due settimane sembra che sia stata fatta un'ordinanza, dopo due settimane!». Ora l'obiettivo del cellulare di Polidori inquadra vestiti appesi, un fuoco acceso, due auto e un mucchio di valigie, passeggini, seggiole e sgabelli da camping. «Ci sono otto persone - incalza ancora il vicesindaco triestino -. Hanno un di permesso soggiorno? Da dove vengono? Cercheremo di fare luce su questa cosa». Poi Polidori posta anche delle foto. Hanno anche una didascalia: "Muggia: situazione incredibile! Una ragazzina coperta da macchie, croste, che le prudono tantissimo! Sindaco, ma dove sei? Sto parlando con loro, mi stanno raccontando cose allucinanti: "Cacciati via da un appartamento Ics", con bambini? "La Caritas non ci dà da mangiare".
Macchine fotografiche giocattoli e manifesti. Mercatino a Montedoro
da "Il Piccolo"
sabato, 10 novembre 2018
Un mix tra antiquariato, modernariato, artigianato e collezionismo. Sono i mercatini dell'usato e dell'artigianato che fino a domani riempiranno nuovamente il fine settimana dello Shopping Center Montedoro di Muggia. Oggetti artigianali fatti a mano, usato di qualità, collezionismo d'autore e materiale vintage saranno a disposizione dei visitatori che potranno passeggiare tra gli oltre quaranta stand posizionati al centro dei corridoi del piano terra del centro commerciale di via Flavia di Stramare. L'ingresso al pubblico sarà gratuito.In esposizione dalle vecchie cartoline alle foto d'epoca, dai manifesti pubblicitari ai vecchi (e nuovi) giocattoli in latta, dagli apparecchi fotografici da fine Ottocento alle collezioni di francobolli e monete. Soddisfatto il curatore dei mercatini Ario Cuccurin: "Siamo in crescita, ci arrivano sempre più manifestazioni di interesse per poter esporre i propri prodotti nei nostri spazi. E il pubblico di Montedoro credo che apprezzi, anche perché avere una offerta più vasta non può che essere un vantaggio per tutti". Gli stand manterranno gli orari di apertura del centro commerciale: oggi dalle 9 alle 20.30, domani dalle 10 alle 20.30.
Barilla più vicina a Pasta Zara: l'offerta per Muggia vale 100 milioni
da "Il Piccolo"
venerdì, 9 novembre 2018
Il pastificio emiliano sarebbe pronto a coprire l'esposizione debitoria tirando fuori l'azienda dalle secche del concordato.
Roberta Paolini
Più che un cavaliere bianco Barilla sarebbe (sarà) il nocchiero di Pasta Zara. Nessuna ufficialità, ma si fa sempre più prepotente la voce che dà il gruppo alimentare di Parma come favorito a sbloccare la situazione dell'azienda con sede a Riese Pio X. L'offerta di Barilla sarebbe questa: tra i 100/120 milioni di euro per rilevare lo stabilimento di Muggia.Pasta Zara affronterebbe così un processo di downsize (ridimensionamento), i danari di Barilla coprirebbero l'esposizione debitoria tirando fuori l'azienda dalle secche del concordato e ancor più distante dal rischio del fallimento.La famiglia Bragagnolo resterebbe proprietaria, magari con un partner finanziario, dell'azienda che, a quel punto, avrebbe due stabilimenti. Barilla avrebbe anche proposto un accordo di produzione con la nuova Pasta Zara.Gli emiliani risolverebbero il loro problema di sottoproduzione, e i veneti quello di sovraccapacità produttiva. In tutto ciò i vari fondi, Marchi-Pillarstone, il fondo Oxy Capital assieme alla Illimity e il fondo Cheyne Capital, che si sono affacciati in questi ultimi tempi sparirebbero? Non è detto, può anche essere che qualcuno possa essere interessato ad investire nella nuova configurazione del gruppo veneto.Non c'è nessuna conferma ufficiale, ma la struttura dell'operazione che gira è questa. Lo showdown è atteso la settimana prossima. Nella sede di Assindustria Treviso martedì è convocato un incontro tra i rappresentanti dell'azienda e quelli dei lavoratori. Il tempo sta per scadere e una soluzione che sia in grado di accontentare tutti non è semplice. Se l'entità dell'offerta di Barilla è effettivamente di quelle dimensioni significa che alla fine del processo ne uscirebbe un'azienda sì più piccola, ma con una situazione finanziaria totalmente trasformata.In base agli ultimi dati disponibili l'esposizione debitoria del gruppo alimentare, secondo gli ultimi dati disponibili, è di 200 milioni di euro, 75 milioni di euro in capo a Sga. Entro il 7 dicembre Pasta Zara dovrà sottoporre al Tribunale di Treviso il piano industriale indispensabile per l'ammissione al concordato preventivo, evitando il fallimento.
Anche Muggia non si fa mancare San Martino. Da oggi la festa
da "Il Piccolo"
venerdì, 9 novembre 2018
Tre gli ingredienti della 14esima edizione enogastronomia, mercatino e musica
Riccardo Tosques
Enogastronomia, cultura e divertimento: ecco i tre preziosi ingredienti che daranno vita alla 14esima edizione della Festa di San Martino a Muggia. La kermesse inizia oggi, alle 9, con l'apertura del Villaggio di San Martino. Alle 17, si svolgerà nella sala Negrisin di piazza Marconi la lezione di Paolo Parmegiani - in collaborazione con Federico Alessio - sulla "Introduzione all'assaggio di vini muggesani" rientrante nel corso di agricoltura organizzato dal Comune. Alle 18.30, si celebrerà la vera e propria inaugurazione della Festa. La giornata proseguirà alle 19.15 con la musica in piazza Marconi. Il villaggio chiuderà alle 22.30.Sabato inizierà alle 9 con l'apertura del Mercato degli hobbisti in piazza della Repubblica, aperto sino alle 18. Alle 11, nuovo appuntamento con il corso di agricoltura con la lezione di Parmegiani in sala Negrisin dal titolo "Assaggio dell'olio nuovo". Alle 11.30 sarà disponibile una visita guidata gratuita al Santuario e al Parco archeologico di Muggia Vecchia (per info contattare il 3468596512 o scrivere a sabrina.galantin@comunedimuggia.ts.it). Alle 12, la tradizionale premiazione della "Casetta più bella" del Villaggio di San Martino. Appuntamento interessante quello delle 17 in cui si terrà una degustazione di vini a cura dell'Associazione italiana sommelier, in sala Negrisin, dal titolo "Macerazione sì... macerazione no". Essendo l'evento a numero chiuso (massimo 40 persone) bisognerà iscriversi all'indirizzo aistrieste@gmail.com. Alle 19.15 spazio alla musica. Il villaggio chiuderà i battenti alle 23.Domenica sarà l'ultima giornata: dalle 9 alle 18, in piazza della Repubblica e nelle aree limitrofe, il Mercato delle pulci. Alle 10.30, visita guidata gratuita del centro storico di Muggia (info al 3468596512). Alle 10.45, in piazza Marconi, animazione per bambini. E alle 12 sarà la volta della visita guidata al castello di Muggia (a pagamento). Classicissimo appuntamento muggesano poi alle 15.30 con "La tombola in piranese" presentata da Ondina Lusa della Comunità degli italiani "Tartini" di Pirano affiancata dal coro Semplici Note diretto da Giulia Fonzari. Alle 19.15 si ballerà in piazza Marconi. Alle 20.30, al teatro Verdi, andrà in scena "E 'sto anno... quel che passa el convento", spettacolo con ingresso a offerta libera organizzato dall'associazione Persemprefioi (la biglietteria del Verdi aprirà un'ora prima dello spettacolo). Alle 21, la chiusura del Villaggio.
Entro il 30 le richieste per le mostre del 2019
da "Il Piccolo"
venerdì, 9 novembre 2018
Il Comune di Muggia informa che i termini per presentare i progetti per realizzare nel 2019 mostre negli spazi espositivi comunali scadono il 30 novembre. Il modulo è scaricabile dal sito www.comune. muggia.ts.it, dove si possono trovare tutte le istruzioni del caso.
Troppi incidenti in via Roma. Arrivano luci e dissuasori
da "Il Piccolo"
giovedì, 8 novembre 2018
Sì bipartisan in Consiglio alla mozione proposta dalle opposizioni per aumentare la sicurezza lungo l'arteria stradale
Riccardo Tosques
Più sicurezza a Muggia negli attraversamenti di via Roma, già teatro di alcuni incidenti a danni di pedoni. È questo l'obiettivo raggiunto grazie alla mozione presentata dal consigliere M5s e le liste civiche Meio Muja e Obiettivo comune per Muggia, approvata trasversalmente durante l'ultima riunione del Consiglio comunale. La mozione, presentata congiuntamente dai capigruppo Emanuele Romano (M5S), Roberta Tarlao (Meio Muja) e Roberta Vlahov (Ocpm), è stata oggetto di un ampio emendamento del consigliere Marco Finocchiaro (Pd) che, alle previsioni iniziali di illuminazione, valorizzazione di elementi di pregio ed efficienza energetica ha aggiunto elementi da sempre cavalli di battaglia dell'esponente dem: le zone 30 e le isole pedonali. «Si vuole dare priorità alla sicurezza, introducendo elementi che focalizzino l'attenzione del conducente sui tratti di strada impegnati dagli utenti deboli - spiega Romano - esempi pratici sono l'illuminazione delle strisce quando un pedone le attraversa, oppure aree colorate o rialzate dove è l'automobilista che "invade", in senso metaforico e fisico, lo spazio dei pedoni». A breve verrà individuata la soluzione più idonea all'arteria. Lo scopo delle tre liste d'opposizione è il riutilizzo delle soluzioni vincenti in altre zone di Muggia e la partecipazione degli utenti alla progettazione. «Con il voto favorevole anche della maggioranza la strada è tracciata: auspichiamo tempi di realizzazione brevi, viste le molte segnalazioni dei cittadini e gli incidenti che purtroppo continuano a verificarsi su questa importante direttrice», aggiunge Romano. Soddisfatta Roberta Tarlao che pone l'accento sulla modalità di lavoro: «È stato un esempio di collaborazione e condivisione che ha messo al centro le categorie deboli e la mobilità nel centro abitato, ad oggi pericolosa soprattutto per i tanti ragazzi che dal centro si muovono verso scuole e impianti sportivi e che confonde numerosi turisti autori di azzardate manovre».
Nuovo round per Pasta Zara in attesa del cavaliere bianco
da "Il Piccolo"
giovedì, 8 novembre 2018
Martedì in programma un vertice fra azienda e sindacati con Confindustria. Sul tavolo il possibile interessamento di Barilla. Il ticket Marchi-Pillerstone
Il futuro di Pasta Zara sarà svelato nel prossimo incontro tra i rappresentanti dell'azienda e quelli dei lavoratori alla presenza dei referenti di Assindustria. Almeno, questo è quanto si aspettano i circa 450 dipendenti del pastificio leader nell'esportazione di pasta italiana, in deficit a causa del crac delle banche popolari. L'appuntamento tra azienda e sindacati è martedì prossimo alle 11 nella sede di Unindustria Treviso in Piazza delle Istituzioni. Entro il 7 dicembre Pasta Zara dovrà sottoporre al Tribunale di Treviso il piano industriale indispensabile per l'ammissione al concordato preventivo, evitando il fallimento. E l'approvazione del piano da parte dei lavoratori occupati negli stabilimenti di Riese, Rovato (Brescia) e Muggia (Trieste), è fondamentale per garantire il comune obiettivo della continuità aziendale. Del resto, nello stabilimento di Muggia, dove operano circa 150 dipendenti, la grande maggioranza dei lavoratori sono addetti ai macchinari e alla produzione.LE OFFERTEDopo il sopralluogo di alcuni tecnici nello stabilimento di Muggia, si segue con attenzione il possibile interessamento di Barilla per lo stabilimento di Muggia. Sul tavolo del consiglio sarebbero arrivate quattro offerte: quella del ticket Marchi-Pillarstone, il fondo Oxy Capital assieme alla Illimity e il fondo Cheyne Capital. Importante l'ingresso sulla scena di un partner locale: il gruppo finanziario di Conegliano di Enrico Marchi potrebbe rendere ancor più convincente l'interessamento per i destini del gruppo della famiglia Bragagnolo.
SINDACATI IN ALLERTA«I tempi stringono, è ora di scoprire le carte», dice Michele Gervasutti della Uil, in attesa dell'incontro. «I lavoratori chiedono chiarezza su chi sarà il nuovo investitore». Dopo il sopralluogo di alcuni tecnici nello stabilimento di Muggia, si segue con attenzione il possibile interessamento di Barilla. Ma potrebbero entrare nella compagine azionaria anche dei fondi stranieri. «L'azienda si è ancora trincerata dietro al silenzio».Ma i lavoratori attendono anche di conoscere il nuovo pacchetto di proposte per la riduzione dei costi. «Se ripropongono le stesse condizioni, dal ciclo continuo alle sospensioni di quattordicesime e premi di risultato per tutta la durata del piano» anticipa Gervasutti «i dipendenti casseranno ancora una volta il piano». Il clima resta di speranza. Del resto Pasta Zara è il secondo produttore di pasta nel paese con 300 mila tonnellate all'anno. «Utilizzando i macchinari presenti si può arrivare a 400 mila tonnellate, rimpinguando il personale, e questo è un dato positivo» aggiunge Gervasutti «ma non si possono chiedere eccessivi sacrifici ai dipendenti che da tanti anni sono in azienda». Il ciclo continuo garantirebbe l'ottimale efficienza. «Ma azzererebbe gli straordinari. Bisogna trovare un punto d'incontro. E soprattutto rimuovere l'incertezza con informazioni chiare sul futuro».
Via libera a Muggia alla variante al Prg «Paletti per evitare ulteriore cemento»
da "Il Piccolo"
mercoledì, 7 novembre 2018
Varate in Consiglio comunale le nuove regole. Aumentano le zone agricole. Ristabilite le dimensioni dei magazzini per attrezzature da campo
È stata approvata nell'ultimo Consiglio la variante 36 al Prgc del Comune di Muggia, con lo scopo di correggere alcune anomalie riguardanti le norme tecniche di attuazione della variante 31. Così l'assessore ai Lavori pubblici Francesco Bussani: «Non solo non vi saranno modifiche "al rialzo" in fatto di consumo di suolo, ma i manufatti per il ricovero di piccole attrezzature rimarranno tali». Nello specifico, come si evince dal documento, la superficie di tali manufatti sarà rapportata alle dimensioni del terreno in tre macro scaglioni, l'altezza sarà limitata a 2,40 metri e sarà permessa la realizzazione di un unico piano fuori terra con la possibilità di realizzare un piano interrato, che ne dovrà ricalcare la superficie. In caso di presenza di pastini sarà consentita la realizzazione di ambienti completamente interrati. Il tutto - insiste Bussani - è stato deliberato «rimanendo all'interno dei limiti dati dalla variante 31 in termini di consumo di suolo». «Crediamo che con questa variante si sia andati incontro alle necessità dei concittadini consentendo di vivere il territorio senza deturparlo».«In passato normative poco chiare e condoni edilizi troppo frequenti hanno consentito il crearsi di situazioni tutt'altro che virtuose di cui si ha prova visitando alcune zone di Muggia, ma proprio a questo è servita la variante 31 ora integrata dalla 36», aggiunge il vicesindaco. Le zone agricole, già previste nel precedente piano, sono state incrementate attraverso la cancellazione di alcune zone di espansione, previste e non realizzate, ripristinandole agli usi agricoli. «Per quanto concerne le zone E, ossia le parti di territorio destinate a uso agricolo, il Prgc ha previsto un aumento di 30 ettari: il computo proviene dalla conferma del precedente piano, la variante 15, cui, ricorda il sindaco Laura Marzi, «si sono andate ad aggiungere le zone C, inedificate, destinate a nuovi complessi insediativi non realizzati nel corso degli ultimi 10 anni, le zone previste a servizio dell'autoporto mai realizzato in zona Noghere e le zone G, prodotto della riduzione del 48% di questa amministrazione delle zone turistiche». Da qui la stoccata di Bussani: «Erano altri gli amministratori che hanno voluto la cementificazione selvaggia. Per fortuna i nostri concittadini hanno sufficiente memoria. Risulta strano che alcune forze politiche facciano riferimento a questo tipo di maestri e da essi si facciano consigliare, forse per mancanza di idee proprie».
Molesta una minore al Lido, patteggia 5 mesi
da "Il Piccolo"
mercoledì, 7 novembre 2018
L'anziano era accusato di tentata violenza sessuale ai danni di una ragazzina che alloggiava nell'albergo con i suoi genitori
Gianpaolo Sarti
Prima l'ha afferrata per mano, poi l'ha tirata verso di sé, tentando di toccarla, baciarla e trascinarla fino alla sua camera da letto. Lei era una turista minorenne in vacanza, lui invece un uomo del posto di 81 anni, che in seguito a quest'episodio ha patteggiato, davanti al Tribunale di Trieste, cinque mesi e 10 giorni di reclusione con la condizionale. L'anziano (di cui non rendiamo note le generalità per evitare di rendere identificabile la vittima visti i seguiti giudiziari tra le famiglie coinvolte) ha dovuto rispondere, infatti, di tentata violenza sessuale nei confronti appunto di una minorenne. L'episodio si è verificato all'Hotel Lido di Muggia, il 9 agosto dell'anno scorso. L'udienza che ha portato al patteggiamento davanti al gup Luigi Dainotti si è tenuta nei giorni scorsi. Non si sa, nei dettagli, cosa sia accaduto esattamente in quell'albergo. Quel che è certo è, come detto, che la vittima era una turista, a Trieste assieme alla famiglia. Alloggiava nell'hotel con i genitori. Anche l'81enne aveva una stanza lì. Al momento dell'aggressione la giovane era in uno dei corridoi. In quell'istante stava parlando al telefono con qualcuno. Ma nei paraggi, purtroppo, non c'era proprio nessuno. L'uomo, con ogni probabilità, aveva già adocchiato prima la propria "preda". E così, non appena l'ha vista da sola, si è avvicinato, chiedendole con chi stesse parlando. «Io sono tuo amico...», le ha detto a un certo punto, cercando di convincerla a fidarsi. Ma le intenzioni, evidentemente, erano ben altre. La giovane, inizialmente, non capiva. Poi, però, quando l'anziano le ha preso la mano e ha cominciato a baciarla, è rimasta impietrita dalla paura. Ma l'81enne, sempre secondo le ricostruzioni dell'accaduto, non si è fermato. È andato ben oltre. O, almeno, avrebbe voluto farlo. Dopo i baci, infatti, l'uomo ha continuato ad accarezzare il braccio della ragazzina. Poi, con una mossa molto veloce, l'ha stretta contro il proprio corpo, in modo che non potesse fuggire. La minore, di fatto, non aveva via di scampo. È in quell'attimo che l'anziano l'ha tirata verso la propria stanza da letto, per tentare di abusare di lei. Ma la minorenne è riuscita a divincolarsi e a fuggire. Quando è arrivata dalla mamma e dal papà era in lacrime. Ha raccontato tutto, e i genitori hanno sporto subito denuncia alle forze dell'ordine. Il patteggiamento di cinque mesi e 10 giorni è motivato dal fatto che sul piano giudiziario il reato è ritenuto di "minore gravità": la violenza sessuale - fortunatamente - non è stata portata a termine, ma, appunto, solo "tentata".
Contributi pubblici per antifurto in casa. Richieste fino al 30
da "Il Piccolo"
mercoledì, 7 novembre 2018
Anche il Comune di Muggia ha pubblicato il bando "Uti" per la concessione di contributi per l'installazione di telecamere e allarmi nelle abitazioni private, ai sensi del Regolamento per l'assegnazione agli enti locali delle risorse per i contributi per la sicurezza delle case. Le domande vanno presentate entro il 30 novembre. Info www.comune.muggia.ts.it.
C'è Chris Jagger stasera a Muggia «Adoro il tunnel e il porticciolo»
da "Il Piccolo"
mercoledì, 7 novembre 2018
Il cantautore inglese fratello minore di Mick fa tappa alla Taverna Cigui di Santa Barbara
Gianfranco Terzoli
Farà tappa stasera, alla Taverna Cigui di Santa Barbara, l'Alpe Adria Tour 2018 di Chris Jagger, cantautore inglese fratello minore del frontman dei Rolling Stones.Quella muggesana sarà la prima delle tappe della tournée di Jagger in Slovenia e Austria (domani si esibirà al Maestral di Portorose, il 9 sarà di scena al Bluesiana di Velden e il 10 al Club Stop di Bled). Jagger salirà sul palco alle 21 (prenotazione consigliata allo 040-273363) con lìAcoustic Roots trio composto da David Hatfield, bassista che si è esibito con autentiche leggende del bluegrass tra cui Arlo Guthrie ed Elliet Mackrell (collaboratrice di Gong, Daevid Allen e Billy Bragg) al violino. Con loro, Jagger darà vita a un live ricco di soul e melodia. In repertorio composizioni dello stesso Jagger, ma anche brani country, hillbilly e musica irlandese. Ospiti della serata, il chitarrista Franco Toro e lìarmonicista Manlio Milazzi.Jagger ha inciso finora 12 album, scrivendone la maggior parte delle canzoni. Dagli anni '70 a oggi ha suonato con autentici big, tra cui David Gilmour, Dave Stewart, Charlie Watts e i jazzisti Andy Shapperd, Axel Zwingenberger e Michael Borstlap e collaborato anche a un album degli Stones.Nel penultimo cd pubblicato come Chris Jagger's Atcha, "Concertina Jack" per i 40 anni di carriera, in due dei brani appare anche il fratello Mick. Nel 2017 è uscito "All the best", doppio cd contenente 15 delle sue migliori registrazioni. Per Jagger - che si è esibito con successo al Muggia Jazz Festival e toccato la Taverna Cigui già in un paio di date, l'ultima nel 2014 - si tratta di un gradito ritorno a Muggia, a cui si dice particolarmente affezionato. «Adoro il suo tunnel, la lunga spiaggia e i locali sul porticciolo. E mi piace molto visitare Trieste», rivela.Per lui la cosa bella del blues è che per suonarlo bastano solo un uomo o una donna e la loro chitarra e voce. «Funziona bene così, raccontando in musica la loro storia e le loro sensazioni» commenta. In arrivo un nuovo disco e un libro. «Dovrei incidere un altro cd per la Bmg e terminare la mia autobiografia a cui sto lavorando da almeno vent'anni, ma stavolta sembra il momento buono». E con i Rolling Stones ci saranno altre collaborazioni? «Al momento continuano a rotolare felici senza di me...».
Torna in concerto a Muggia Chris Jagger
da "Il Piccolo"
martedì, 6 novembre 2018
Torna in concerto a Muggia Chris Jagger, il cantautore inglese fratello minore del frontman dei Rolling Stones, Mick. Jagger si esibirà domani, alle 21, con il proprio trio acustico, il Chris Jagger's Acoustic Roots. Special guest della serata il chitarrista Franco Toro e l'armonicista Manlio Milazzi.
Non ci sono notizie da "Il Piccolo" di lunedì, 5 novembre 2018.
Non ci sono notizie da "Il Piccolo" di domenica, 4 novembre 2018.
Le “Filastrocche” fanno entrare in clima natalizio
da "Il Piccolo"
sabato, 3 novembre 2018
Martedì 13 novembre 2018 alle 17.30 nella Biblioteca comunale di Muggia, in via Roma 10, si terrà l’evento “Filastrocche di Natale” scritte e recitate da Gianna Parenzan e tratte dal libro "Nel presepe del 2000 e rotti...43 filastrocche per bimbi e nonni". Informazioni si possono trovare all’indirizzo internet http:/ /www.benvenutiamuggia.eu/.
Asse Muggia-Ancarano «No al centro migranti»
da "Il Piccolo"
venerdì, 2 novembre 2018
Il sindaco Marzi in aula: «Preoccupazione per le ricadute di una struttura in territorio sloveno vicino al Lazzaretto»
Riccardo Tosques
«Ho condiviso la forte preoccupazione per le ricadute che questo tipo di struttura potrebbe avere sia sul territorio del Comune sloveno che, anche in maniera maggiore, sul comune di Muggia». Questa la presa di posizione del sindaco muggesano Laura Marzi sull'apertura di un nuovo centro di accoglienza per richiedenti asilo ad Ancarano, proprio vicino all'ex confine di Stato di Lazzaretto. La notizia appunto di una prossima apertura di una struttura di questo tipo in prossimità di Punta Grossa era stata affrontata da una serie di interpellanze presentate sia dal consigliere regionale forzista Piero Camber, sia dai consiglieri comunali della Lista Dpm-Forza Muggia Demarchi, Norbedo e Mariucci, che dal capogruppo leghista Ferluga. Il tema è stato affrontato nella seduta dell'ultimo Consiglio comunale muggesano. «Ho avuto modo di confrontarmi con il sindaco del Comune di Ancarano, Gregor Strmcnik, sulla scelta operata dalla Repubblica di Slovenia di destinare un'area nella zona di "Punta Grossa" per la creazione di un centro di accoglienza per i richiedenti asilo ed ho condiviso la forte preoccupazione per le ricadute che questo tipo di struttura potrebbe avere sia sul territorio del Comune sloveno che, anche in maniera maggiore, sul comune di Muggia. Ho appreso, in quella sede, che il Comune di Ancarano ha avviato una rogatoria nei confronti del Ministero dell'Interno della Repubblica di Slovenia», ha spiegato Marzi. Il Comune di Ancarano ha già agito per vie legali per chiedere l'annullamento del cosiddetto piano di contingenza del Governo sloveno che prevede, tra le altre cose, la sistemazione di un massimo di 120 migranti nell'ex centro ricreativo della polizia a Punta Grossa, nel caso si verificasse un aumento del numero di richiedenti asilo. Secondo il nuovo piano, infatti, l'ex centro ricreativo della polizia si trasformerebbe in sede distaccata del Centro migranti di Lubiana allargando le sue capacità ricettive e modificando i rapporti numerici con una previsione di un migrante ogni 27 abitanti. Chiaramente, la questione è tecnicamente slovena, ma ciò non è bastato a far demordere il sindaco di Muggia che ha riportato la propria contrarietà anche al prefetto Annapaola Porzio: «Ho avuto modo di esprimere le medesime preoccupazioni al prefetto della provincia di Trieste, rimarcando che l'insediamento di una tale struttura potrebbe comportare un flusso di migranti diretti in quella stessa parte di territorio muggesano di cui abbiamo già avuto modo di dimostrare l'inidoneità ad ospitare un centro di accoglienza, seppur con un numero ridotto di persone. Il prefetto mi ha assicurato che avrebbe affrontato la questione direttamente con i rappresentanti della Repubblica di Slovenia in Italia ai quali avrebbe riportato anche la contrarietà espressa dal Comune di Muggia». Ad oggi ancora nessuna risposta o comunicazione ufficiale né da parte della Prefettura di Trieste né da parte del Ministero degli Interni della Repubblica di Slovenia (tramite il Comune di Ancarano) su quello che è il futuro di un progetto che il Comune di Muggia stigmatizza perché potrebbe avere «ricadute preoccupanti per tutto il territorio».
Sviluppo e fonti rinnovabili: imparare divertendosi
da "Il Piccolo"
giovedì, 1° novembre 2018
Boom di visitatori, soprattutto tra i più giovani, per la mostra "Energeticamente-Tutti super Terra" allestita fino al 18 novembre in sala Negrisin
Riccardo Tosques
Scaldare l'acqua pedalando, studiare un motore a idrogeno, confrontare l'efficienza di alcune lampadine. Queste sono solo alcuni degli esperimenti in cui ci si può cimentare in "Energeticamente - Tutti su per Terra", la mostra allestita in sala Negrisin a Muggia. La doppia esposizione sta registrando numeri importanti in termini di apprezzamento, specie tra i più giovani. Ed è proprio per sensibilizzare soprattutto i più giovani sullo sviluppo sostenibile e sulle fonti rinnovabili di energia che è stata strutturata questa mostra pensata da Arpa Fvg - Larea (Laboratorio regionale di educazione ambientale) in collaborazione con lo studio Eupolis, proposta dagli assessorati all'Ambiente e alla Cultura in occasione della "Settimana per l'Educazione allo Sviluppo Sostenibile". In "Tutti su per Terra" una serie di pannelli propongono testi divulgativi, dati significativi, poesie, illustrazioni e vignette di noti autori italiani a sostegno dello sviluppo sostenibile. "EnergEticaMente" si compone di 21 laboratori che consentono di osservare, verificare e comprendere, fenomeni naturali e fisici della vita di ogni giorno. Una buona parte del materiale è dedicata alle fonti rinnovabili e offre un'opportunità per riflettere sugli stili di vita. «Questa doppia esposizione vuole sensibilizzare le persone riguardo ad alcuni temi importanti per il futuro della Terra», ha spiegato Paolo Antoniazzi, referente di Eupolis. La mostra, a ingresso libero, sarà visitabile fino a domenica 18 novembre da martedì a venerdì dalle 17 alle 19, sabato dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19, domenica e festivi dalle 10 alle 12, lunedì chiuso.
I sindaci delle province sui luoghi del dolore
da "Il Piccolo"
giovedì, 1° novembre 2018
Per onorare e ricordare tutti i caduti, i sindaci dei sei Comuni della Provincia di Trieste hanno ripercorso insieme l'itinerario che tocca alcune delle tappe simboliche della memoria storica, del dolore e delle tragedie delle nostre terre. Guidata dal sindaco di Trieste Roberto Dipiazza, assieme ai colleghi primi cittadini di Duino-Aurisina, Sgonico, Monrupino, San Dorligo della Valle-Dolina e Muggia, la delegazione istituzionale ha toccato e reso omaggio ieri Aurisina Cave (monumento a tutti i Caduti), Aurisina Paese (monumento ai Caduti), Sgonico (monumento davanti al Municipio), Monrupino località Zolla (monumento alle vittime del fascismo), Monrupino Foiba n. 149, Villa Opicina Poligono (fucilati tribunale speciale), Poligono (71 fucilati), Poligono (cippo commemorativo), la Foiba di Basovizza, l'Osservatorio di Basovizza (monumento ai fucilati del 1930), la Risiera di San Sabba, Dolina (Parco della Memoria-Monumento) e in piazza Marconi a Muggia (Municipio).