Non ci sono notizie da "Il Piccolo" di mercoledì 30 novembre 2016

 

Piano antidegrado nei giardini di Muggia
da "Il Piccolo"
martedì, 29 novembre 2016


Passa la mozione per riqualificare i parchi giochi di Zindis e Aquilinia. De Colle: «A breve manutenzioni in tutte le strutture»


di Riccardo Tosques
«Riparare urgentemente i giochi danneggiati e provvedere al loro collaudo». Con una mozione, il consigliere comunale di Meio Muja Roberta Tarlao ha impegnato il sindaco Laura Marzi e l’assessore Stefano Decolle a intervenire sul parco giochi Robinson della frazione di Zindis. Fortemente voluto dalla scuola elementare Zamola che aveva espressamente fatto una richiesta al Comune per dotarsi di una struttura dedicata ai bambini, il parco è in degrado. «Mi sono arrivate tante segnalazioni da parte di mamme che hanno lamentato giochi rotti e lordati. Essendo diventati inutilizzabili, ho cercato di convogliare l’attenzione del consiglio comunale su un’area che rappresenta per la scuola Zamola un’opportunità di sviluppare nuove attività per gli studenti», racconta la Tarlao. Molto utilizzato anche in estate e in orario extra scolastico da alunni e bambini residenti a Zindis, essendo anche l’unico parco giochi di Zindis utilizzabile dai bambini più piccoli (c’è un’altra struttura attrezzata con un campo da basket, che però risulta essere frequentato da ragazzi più grandi), Tarlao ha chiesto di riparare i manufatti danneggiati del Robinson programmando anche degli interventi di pulizia dello stesso. È stata invece tolta dalla stessa capogruppo l’iniziale richiesta di un impianto di videosorveglianza che controlli la struttura «sapendo perfettamente - puntualizza l’esponente di Meio Muja - che la richiesta di prevedere l’installazione di telecamere, che potrebbe fungere da deterrente per eventuali maleintenzionati, non rientra negli interessi da parte della maggioranza». Il documento di Tarlao è stato votato all’unanimità. L’assessore alla Polizia locale Stefano Decolle ha però puntualizzato la posizione del Comune: «Il testo di Tarlao era condivisibile e per questo l’ho votato e così ha fatto la maggioranza, preme però puntualizzare che il Comune aveva già stanziato dei fondi per la riqualificazione del parco Robinson e di altri parchi giochi comunali. A breve comunicheremo il cronoprogramma degli interventi». Sulla questione delle telecamere, Decolle esprime la sua posizione: «L’idea di vivere in uno stato di polizia non mi piace. Posizionare delle videocamere di sorveglianza in tutto il territorio comunale non ha alcun senso. Credo che si debba tornare a essere noi cittadini più vigili, incrementando il nostro senso civico». Decolle evidenzia infatti come «troppo spesso a Muggia nessuno si accorga di atti vandalici che vanno a danneggiare il patrimonio pubblico». È stata infine presentata anche una mozione da parte del capogruppo della Lega Nord Giulio Ferluga che aveva chiesto di intervenire sul parco giochi della scuola Loreti di Aquilinia, in abbandono. «Anche quest’area è in procinto di essere messa in sicurezza a breve», ha rassicurato il sindaco muggesano Laura Marzi. Ferluga ha quindi ritirato la mozione.

 

La facciata cambia look con l’omaggio a luce e bora
da "Il Piccolo"
lunedì, 28 novembre 2016


Entro Natale pronta l’installazione dell’artista Ned Kahn al Montedoro di Muggia
Sulle grandi colonne 60mila dischi metallici. Un investimento da mezzo milione


di Riccardo Tosques
Unire il sacro e il profano, ovvero abbinare l'arte a un centro commerciale. Rischiosa e al tempo affascinante la scommessa intrapresa dallo Shopping Center Montedoro che ha deciso di investire oltre 500mila euro in una rivoluzionaria facciata che punterà tutto su un'architettura d'effetto, improntata sull'elemento naturale predominante nelle nostre terre: il vento. “Bora Lightwaves - Onde di Luce e di Bora” è il titolo dell’installazione di Ned Kahn, poliedrico artista scientifico californiano, che ricreerà atmosfere ventose sulla facciata principale del grande edificio di via Flavia di Stramare. L'installazione, voluta da Sator Immobiliare Sgr spa, gestore del Fondo Emilia (proprietario del centro commerciale), e realizzata con il contributo degli architetti e del marketing dello Studio Conte, sarà ultimata entro Natale. L'opera - già parzialmente visibile - si basa sulla posa di quasi 60mila dischi in metallo sulle cinque colonne, alte sino a 18 metri, davanti all'entrata del centro, per una lunghezza di quasi 500 metri. Sulle prime verrebbe da pensare a una struttura fredda e statica. Tutt'altro. Kahn, che ha nell'esplorazione dei fenomeni naturali il suo marchio di fabbrica, ha deciso di utilizzare questa installazione artistico-scientifica con uno scopo ben specifico: valorizzare gli effetti provocati dal vento. Spirando sull’installazione, il vento muoverà i dischi di metallo e creerà una sorta di luccichio riverberato, in grado di produrre sull'edificio un effetto di luci e riflessi, il tutto dovuto esclusivamente a un fenomeno naturale. «Da tempo avevamo in mente di reinventare la facciata del centro commerciale. Dopo aver apportato diverse migliorie all'interno, la proprietà ha deciso di puntare sull'esterno, dando una veste completamente nuova ed evidentemente artistica al Montedoro», spiega il direttore Sergio Bavazzano. Negli ultimi anni Kahn si è particolarmente concentrato sulla creazione di installazioni artistiche che vivono grazie alla natura, con puntuale riferimento a vento, acqua e luce. «Il mio scopo è catturare fenomeni all'apparenza invisibili o di minor entità, e quindi poco percettibili. Un modo per catturare il mistero del mondo che ci circonda», racconta di sé l'artista californiano. Lo statunitense, che opera a Sebastopol, città a nord di San Francisco, ha creato opere per diversi musei in America, Asia, Australia ed Europa. Ha realizzato inoltre installazioni permanenti in grandi immobili, pubblici e privati, tra i quali i Musei di Storia naturale di Londra e New York, l'Art Museum of California, ma anche l'aeroporto di Brisbane e un parcheggio multipiano in North Carolina. Kahn ha creato anche alcune opere per lo Skirball Museum di Los Angeles e per il quartier generale di Yahoo in California. Entusiasta il sindaco di Muggia, Laura Marzi, grande appassionata di arte: «Ho visto in questi giorni l'installazione, di cui avevo già visionato il rendering finale. Mi piace moltissimo; è un’installazione artistica che abbellisce di gran lunga la struttura, che trovavo piuttosto spoglia». L’intervento dell'artista statunitense rientra, come detto, nei lavori di riqualificazione del centro commerciale. «Credo che la nuova facciata, un vero e proprio omaggio alla bora, contribuirà ulteriormente alla promozione di una struttura che, come spiegatomi dal direttore Bavazzano, entro marzo vedrà occupato il 98% dei suoi fori commerciali», aggiunge Marzi. I dischi sono stati già collaudati, facendo simulazioni con un vento a 200 km/h. «La struttura ha resistito alla perfezione, e abbiamo ottenuto tutti i permessi dal Comune e dall'Anas - conclude Bavazzano - quindi ci apprestiamo a inaugurare l'installazione entro Natale». È prevista anche una mostra sull’artista statunitense, che per la prima volta approda in Italia, con una missione suggestiva: far risplendere la bora.

 

Rientra l’allarme amianto a Muggia
da "Il Piccolo"
domenica, 27 novembre 2016


Le analisi sui campioni dei pavimenti dell’ex biblioteca hanno dato esito negativo


di Riccardo Tosques
Non c’è amianto nella pavimentazione dell’ex biblioteca comunale di Muggia. Allarme fortunatamente rientrato per la struttura sita al primo piano dell’edificio comunale di piazza della Repubblica. «Sono state effettuate, nei giorni scorsi, le analisi di rito sui campioni di pavimentazione e colla prelevati dalle stanze dell’ex biblioteca comunale: i risultati delle analisi hanno certificato l’assenza di amianto su tutti i campioni prelevati, confermando quanto già ipotizzato a seguito della verifica visiva sulla tipologia di materiale», ha fatto sapere attraverso una nota il Comune. L’allarme era stato lanciato da una determina che aveva dato il via al campionamento e alle analisi in cui era stato scritto che «le pavimentazioni in quadrotti di linoleum esistenti, considerata la valutazione visiva e il periodo di posa in opera, potrebbero contenere fibre di amianto, in tal caso la posa di pannelli con fissaggio meccanico a pavimento dovrebbe essere evitata». I lavori di campionamento e analisi sono stati affidati alla ditta Gaia di Tavagnacco che si è occupata dell’analisi di due campioni di pavimento e uno di colla per una spesa complessiva pari a poco più di 360 euro. Le analisi hanno fortunatamente evidenziato come non vi fosse presenza di amianto all’interno delle pavimentazioni delle stanze dell’edificio comunale di piazza della Repubblica. L’ex struttura bibliotecaria, sostituita dal nuovissimo e più moderno edificio presente all’interno dei Giardini Europa, da qualche giorno sta ospitando i dipendenti comunali del Servizio sociale prima presenti nella struttura di via Roma. Soddisfatta il sindaco muggesano Laura Marzi: «Siamo contenti che le pavimentazioni non contenessero amianto e siamo contenti di essere riusciti nell’intento di unire il servizio evitando disagi ai cittadini costretti a recarsi in due sedi separate seppur vicine».

 

A Muggia è boom di turisti in bici
da "Il Piccolo"
sabato, 26 novembre 2016


Quasi 11mila in dieci mesi, il 10% in più del 2015. La Parenzana-Rabuiese resta la meta più gettonata


di Riccardo Tosques
Quasi 11mila cicloturisti in dieci mesi. Record assoluto di affluenze per i percorsi ciclabili, fiore all’occhiello del nuovo turismo ecosostenibile made in Muggia. Con un +10% rispetto all’anno scorso, il 2016 ha registrato un ulteriore boom di presenze degli amanti delle due ruote. I dati - forniti da Viaggiare Slow, l’associazione con sede a Muggia che si occupa di turismo verde - sono stati raccolti incrociando fonti multiple quali la linea di trasporti marittimi, tour operator italiani e stranieri e i contatti attraverso i canali Facebook e web dell’associazione. Il primo valore significativo è un 11% di crescita dei transiti a bordo del Delfino Verde nella tratta Trieste-Muggia, che sono passati dalle 2.477 presenze del 2015 alle 2.744 del 2016. Si attesterebbero poi intorno ai 3.660 i passaggi riconducibili ai tour operator, sommando i numeri delle realtà minori a quelle più conosciute e importanti quali FunActive, GiroLibero, Helia, Jonas e Die Landpartie. A conti fatti sono almeno dieci i tour operator nazionali ed esteri che propongono in catalogo viaggi con transito (e alcuni con pernottamento) nel territorio muggesano. Ma tanti sono anche i cosiddetti turisti fai da te. La cifra derivante dai “viaggiatori autonomi”, piccoli gruppi e gruppi nazionali Fiab, si attesta attorno alle 4.300 unità. I mesi con maggiore afflusso? In ordine decrescente: settembre, maggio, giugno, ottobre, agosto, luglio e aprile. Entusiasta del boom la sindaca Laura Marzi: «Stiamo parlando di numeri importanti che vanno ben oltre le nostre più rosee aspettative. Avevamo definito il 2015 come l’anno del boom del cicloturismo a Muggia, ma di fronte a un ulteriore incremento di questa portata il 2016 sembra essere l’anno del record. Un plauso dunque a Viaggiare Slow per l’ottimo lavoro svolto. Da parte nostra abbiamo intenzione di proseguire nel percorso intrapreso fin qui nel portare avanti tutto ciò che è non solo turismo ma anche vivere sostenibile». In base ai dati raccolti, la provenienza dei cicloturisti è varia e solo per il 45% riconducibile alla nostra penisola. Di questi, il 40% parte dal Triveneto, il 20% dalla Lombardia, il 10% dall’Emilia Romagna e il 30% dal resto d’Italia (Lazio, Piemonte, Toscana e Liguria in primis). La stima dei turisti germanofoni si attesta invece al 35%. In aumento i cicloturisti provenienti dall’Est europeo - Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria, Russia - attestati al 15%. Un misto invece il restante 5% con ciclisti provenienti da Francia, Olanda, Svizzera, Spagna, Gran Bretagna, Islanda, Norvegia, Svezia e Stati Uniti d'America. «In Italia le gite “mordi e fuggi” in giornata o nei weekend coprono quasi l’80% del totale del turismo verde, che è l’unico in crescita, in controtendenza con la crisi generale. Vien da sé che saper rispondere a questa domanda offre importanti scenari di crescita. Abbiamo iniziato questo percorso con Viaggiare Slow anni fa proprio perché abbiamo creduto sin da subito al turismo sostenibile» ha puntualizzato l’assessore al Turismo, Stefano Decolle. Ma quali sono le direzioni prese dai viaggiatori in bicicletta? Primo posto indiscusso ancora per la Parenzana-Rabuiese (65%), ma continua a riscuotere interesse anche la costa muggesana con direzione Capodistria attestata al 30%. «ViaggiareSlow oltre all’attività associativa ludico-ricreativa, è impegnata attraverso la comunicazione e promozione a sostegno di questo importante segmento turistico nel nostro territorio - conclude il responsabile di ViaggiareSlow Fabrizio Masi - segnalando e costruendo itinerari a piedi e in bicicletta nella regione a cavallo del confine».

 

Scatta a Muggia l’operazione antifrana

da "Il Piccolo"

venerdì, 25 novembre 2016

 

Il Comune ordina la messa in sicurezza urgente della proprietà sopra strada per Lazzaretto coinvolta nell’ultimo smottamento

di Riccardo Tosques

 

Le persistenti piogge di questi giorni hanno acceso nuovamente i riflettori sulla collina di strada per Lazzaretto. Lunedì scorso uno smottamento di terra, con scivolamento della stessa a valle, ha provocato la rottura di un pezzo del muro di contenimento di una casa bifamigliare privata. Parte del materiale pietroso è arrivato sino alla strada per Lazzaretto, proprio all’altezza dell’entrata di Porto San Rocco. Pronto l’intervento dei vigili del fuoco che, muniti di corde, si sono calati lungo il versante per le opportune verifiche. Dal sopralluogo effettuato dalla polizia locale e dai volontari della Protezione civile è stato quindi constatato il cedimento di parte del muro di contenimento che si trovava in aderenza all’abitazione nel lato del versante sopra Porto San Rocco. Da qui l’intervento per eliminare le parti pericolanti e i detriti prodottisi nell’area sottostante. Nessun danno, fortunatamente, né a cose né a persone comunque. La vegetazione ha frenato la discesa del muretto oltre che del materiale che, con esso, è scivolato a valle verso l’abitazione sottostante, che, a quanto pare, non ha riportato danni anche grazie al vallo paramassi. Essendo ceduto il terreno sul quale poggiava non solo il muretto di contenimento franato ma anche il materiale di riempimento della veletta posteriore - rimasta per ora ancora attaccata all'edificio - sembra che resti quindi da verificare la funzione di contenimento stesso. L’episodio ha dunque indotto il Comune ad attivarsi per salvaguardare l’incolumità sia privata sia pubblica. Il sindaco Laura Marzi ha perciò firmato un’ordinanza che impone al proprietario dell’immobile - di cui si ha accesso da strada per la Fortezza - la messa in sicurezza «dell’edificio, del versante e di qualsiasi altra fonte di pericolo», nonché «la presentazione di idonea perizia redatta da un tecnico qualificato, dalla quale risultino le condizioni del versante e le eventuali opere necessarie alla messa in sicurezza». Il proprietario dovrà quindi intervenire entro 48 ore dalla notifica dell’ordinanza, consapevole che l’ingiustificata inosservanza della stessa concretizza una contravvenzione (ai sensi dell’articolo 650 del Codice penale e di altre disposizioni di legge) e che in caso di mancata adempienza il Comune provvederà d’ufficio alla eliminazione degli inconvenienti accertati con successivo addebito delle spese sostenute al riguardo da parte dell’ente. In base al piano della zonizzazione geologica, nelle Norme tecniche di attuazione della Variante 31 al Piano regolatore generale comunale approvato il 15 giugno scorso, il versante oggetto della ordinanza è classificato come “Zg1”. Una classificazione che esclude la realizzazione di edificazioni future per una serie di motivazioni. Tra le principali vale la pena ricordare «l’elevato o l’elevatissimo rischio idrogeologico» e «i valori dei parametri geotecnici considerati sfavorevoli alla realizzazione di opere antropiche e/o in situazioni di instabilità del pendio giudicate sfavorevoli». Inoltre gli interventi sull’edificato esistente devono essere finalizzati «al restauro e al consolidamento delle strutture edilizie compatibilmente con gli obbiettivi di difesa idrogeologica per la stabilità delle scarpate», mentre sono possibili interventi di difesa e consolidamento dei versanti e rimboschimento. Siamo, insomma, in un’area risaputamente a rischio, soprattutto in caso di forti piogge, come testimonia anche la tragica morte nell’ottobre del 2014 della settantatreenne Loreta Querel Gullini investita all’interno della sua abitazione, per l’appunto in strada per Lazzaretto, dal fango franato giù da quella che da allora è stata ribattezzata la collina killer.

 

Muggia inasprisce i controlli sulle slot

da "Il Piccolo"

giovedì, 24 novembre 2016

 

Passa all’unanimità la mozione del M5S per disincentivare la collocazione delle “macchinette” negli esercizi pubblici

 

di Riccardo Tosques

«Il regolamento comunale ha sicuramente contribuito a frenare le sale giochi a Muggia, ma la vicinanza dei casinò d’oltreconfine continua a essere una minaccia». Stefano Decolle, assessore alla Polizia locale di Muggia, torna a parlare di uno dei problemi sociali che maggiormente si stanno facendo sentire in questi ultimi anni: la ludopatia. L’argomento è stato portato all’attenzione dell’ultimo consiglio comunale muggesano tramite una mozione del capogruppo del Movimento 5 Stelle Emanuele Romano. L’esponente grillino ha espressamente chiesto in aula «maggiori controlli sul rispetto delle prescrizioni in tema di gioco d’azzardo e di contrasto alle patologie a esso correlate». Nello specifico, Romano ha chiesto «l’intervento, o comunque il rafforzamento della polizia locale per far rispettare la normativa vigente». La mozione dei pentastellati è stata condivisa all’unanimità da parte di tutti i consiglieri comunali. «A Muggia esiste un regolamento sulle sale gioco del 2012: la nostra mozione è stata accolta da tutti gli schieramenti politici che si sono impegnati a rivedere questo regolamento anche alla luce della norma regionale del 2014, a riprova del fatto che si possono superare gli schieramenti politici per lavorare per il bene dei cittadini», ha commentato Romano. Secondo Romano la soluzione per arginare le slot esisterebbe già: «Bisogna disincentivarne l’utilizzo. Il Comune può modificare la Tari, e lo potrebbe fare - ad esempio - applicando degli sconti sugli esercizi che non utilizzano le slot machine». A Muggia non esistono sale giochi: quelle nate negli ultimi anni hanno finito per chiudere i battenti. «Merito anche del regolamento redatto dalla seconda giunta Nesladek», puntualizza l’assessore Decolle. Il regolamento era sorto nel 2012 con l’obiettivo di garantire che la diffusione dei locali nei quali si pratica il gioco lecito garantisse “i limiti di sostenibilità con l’ambiente circostante, oltre al corretto rapporto con l’utenza e la tutela dei minori e delle fasce più a rischio”. Un concetto che nel dicembre 2013 pareva essere stato messo sotto pressione dalla sala giochi di calle Verdi, posta a pochissima distanza dal duomo, fattore che di base non rispettava la previsione dell’articolo 8 del regolamento adottato dal consiglio comunale. In quel caso si evidenziò come la struttura di calle Verdi - poi chiusa - fosse in realtà una sala scommesse di tipo Vlt (videolotteria), la quale aveva regolare licenza rilasciata dalla questura di Trieste. A Muggia esistono solamente alcuni esercizi dotati di slot machine. Quelle contro cui il Movimento 5 Stelle punta fortemente il dito. «La mozione è giusta e andava condivisa - conclude Decolle -. Il controllo effettuato nei bar dotate di slot non dev’essere attuato in modo repressivo, ma in modo preventivo. Il problema sono i casinò a quattro passi da casa nostra».

 

 

Cielo, terra, mare e rifiuti. Nasce il Carnevale 2017.

da "Il Piccolo"

mercoledì, 23 novembre 2016


Dall’Ongia che galleggia alla Genesi di Bulli e Pupe fino alle “scovazze” dei Mandrioi
Prendono vita i carri delle otto compagnie che sfileranno a Muggia il 26 febbraio

 

I titoli non sono ancora definitivi, ma i contenuti appaiono già decisamente ben delineati. Eccoli gli attesissimi temi che verranno presentati dalle otto compagnie del Carnevale durante l’edizione invernale 2017 in programma domenica 26 febbraio. Ongia Rappresentare tutto ciò che galleggia sull’acqua puntando alla fantasia e al non convenzionale. Questo il senso di “Galleggiando con l’Ongia”, il titolo che verrà proposto dalla omonima compagnia. La presidente Diana Stradi racconta il progetto ideato lo scorso luglio e presentato poi ufficialmente a settembre: «Punteremo a tutto ciò che di “alternativo” galleggia. Palloni gonfiabili, le paperelle con relativa vasca da bagno, ma anche una suggestiva esibizione di nuoto sincronizzato. L’anno scorso abbiamo puntato molto sull’effetto scenico dei vestiti, quest’anno punteremo sul divertirsi e far divertire il pubblico». A rendere ancora più festosa la sfilata, la presenza del complesso musicale Andè Casa Dei, della banda di Angelo Chiocca, e naturalmente della mitica banda dell’Ongia. Mandrioi Titolo inequivocabile per i Mandrioi: “Un mondo de scovaze”. La compagnia presieduta da Diana Colombin presenterà un’ampia panoramica sulle spazzature. Dagli elettrodomestici abbandonati agli ammassi di sporcizia, passando per i vari metodi di riciclaggio dei rifiuti con tanto di vestiti a tema legati alla plastica, al vetro e alla carta. Un tema molto attuale quello che verrà inscenato dai Mandrioi. «Lo abbiamo scelto perché ci sembra di grande interesse pubblico», aggiunge la presidente dei Mandrioi. Attualmente la compagnia sta provando le coreografie e valutando le scelte musicali da utilizzare. LAMPO «Speriamo che durante la sfilata ci sia un sole che spacchi le pietre». Natascia, portavoce della Lampo, introduce con una battuta ad hoc il tema che verrà affrontato dalla compagnia presieduta da Patrizia Rakar: “Le piere”. Per ora la rappresentazione che verrà attuata dalla Lampo è un work in progress che giorno dopo giorno si arricchisce di nuovi elementi. Ma che pietre verranno proposte? «Possiamo per ora dire che non ci saranno pietre preziose, ma ci concentreremo sulla pietra grezza», svela sibillina Natascia. Il progetto, nato dall’idea della giovane Francesca, verrà supportato come sempre dalla presenza della banda, la collaudatissima Filarmonica di Santa Barbara. Brivido Ridare vita al mondo cartaceo, sempre più soffocato dalla tecnologia. Altro tema di grande attualità quello che verrà proposto dalla Brivido con “Sfumature... di libri”. Sabrina De Panfilis, portavoce della compagnia presieduta da Riccardo Bensi, anticipa qualche succoso contenuto: «Daremo sfogo alla fantasia riproducendo il libro soprattutto come oggetto fisico situato all’interno di librerie, biblioteche e cartolerie. Sarà una grande avventura fantastica». Il tema è stato inizialmente proposto da Elisa Zaccaria e poi rielaborato dal nucleo più attivo della compagnia. Bora “Tutto colpa della bora”. Si presenterà così la compagnia della Bora presieduta da Daniele Stefani. «Per ora abbiamo ancora tante idee in costruzione. Possiamo sicuramente dire che ci sarà il gruppo musicale Berimbau e la banda di Fagagna», racconta Stefani. Tra gli elementi più importanti della Bora il ringiovanimento del direttivo ora composto da muggesani tra i 30 e i 40 anni. «Nel 2017 la nostra compagnia compirà 40 anni - conclude Stefani - e anche per questo abbiamo deciso di inserire il nostro nome all’interno del tema che proporremo alla sfilata». Bellezze Naturali Dalla scoperta preistorica del fuoco ai vari modi per riscaldarsi. Dai fuochi di artificio al motto non scherzare con il fuoco. Con “Fuoco e fiamme” la compagnia delle Bellezze Naturali promette... scintille. «Il tema è stato deciso lo scorso aprile ed è piaciuto subito a tutti. Ci saranno tante gag, avremo un grande carro a chiudere la sfilata. E ovviamente ci sarà la nostra banda», racconta il presidente Francesco Monteforte. Tra i soggetti che verranno portati in strada anche i vigili del fuoco. Trottola «Non inganni il titolo che potrebbe far pensare a qualcosa di semplice: in realtà produrremo qualcosa di molto, molto ricercato». Sandra Orlando, portavoce della compagnia Trottola, racconta il tema che verrà portato alla sfilata: “Legoland”. Per ora zero anticipazioni dalla compagnia: «Ci rivolgeremo ad un pubblico ampio che va dai 0 ai 99 anni - puntualizza Orlando - e ci presenteremo con l'obbiettivo di vincere». Bulli e Pupe Dulcis in fundo il Carnevale muggesano proporrà un tema di natura biblica: “La Genesi secondo Bulli e Pupe”. Sergio Furlani, presidente della Bulli e Pupe, racconta: «A Muggia arriveranno i sette giorni della creazione del mondo. In principio fu il verbo, e poi spazio agli altri temi, tra cui la creazione della luce e degli animali. E ovviamente, al settimo giorno, tutti a riposare». L'idea è nata due giorni dopo l'ultimo carnevale invernale. «Con noi ci saranno la banda di Nova Gorica e tantissimi bambini», conclude Furlani. Ambizioni? «Citando il sommo presidente della Brivido Bensi, neanche la Bulli e Pupe scenderà in campo per lo 0-0».

 

 

Bar bersagliato dai ladri, quarto furto di fila

da "Il Piccolo"

mercoledì, 23 novembre 2016


“Al Nuovo Sombrero” di via Battisti vittima dell’ennesimo raid in un anno. Decolle: «Sono professionisti»

 

Quattro furti in meno di un anno. Record decisamente poco invidiabile per il bar muggesano “Al Nuovo Sombrero”. Domenica notte l’esercizio commerciale di via Battisti 8 è stato vittima della quarta effrazione da parte di ignoti. Particolare (e mirato) il bottino dei malviventi che si sono portati via due slot machine e una macchinetta per il cambio delle monete. Esasperata una delle due titolari che ha sporto denuncia ai carabinieri: «Mi chiedo come nessuno abbia visto nulla, non ne possiamo più». Lorella Lipovez, assieme a Maria Della Venezia, è subentrata nella gestione del bar all’ingresso del centro storico nel gennaio scorso. «Siamo state visitate dai ladri già tre volte. E nella gestione precedente qualcuno era penetrato nel bar anche nel mese di dicembre: è una situazione assurda, neanche fossimo in un luogo isolato», racconta Lipovez. Nelle prime incursioni i malviventi che hanno preso di mira il bar di via Battisti erano tornati a casa con una macchinetta cambiamonete. Questa volta, oltre a rubare nuovamente la stessa tipologia di macchina, i ladri sono riusciti a rubare appunto due slot machine. Il tutto dopo aver rotto il vetro della porta di servizio e aver agito nonostante il rumore dell’allarme scattato subito dopo l’effrazione. «Siamo state avvisate poco dopo l’accaduto, quando però i malviventi, almeno due, avevano verosimilmente caricato la refurtiva su un furgoncino o su un camion allontanandosi senza lasciare traccia», aggiunge Lipovez. Il bar si trova in un’arteria circondata da condomini e in una delle vie più trafficate essendo quella principale di collegamento tra Muggia e il resto del territorio provinciale. Proprio questo particolare ha dato molto fastidio alle titolari dell’esercizio: «Non lavoriamo in un luogo isolato, anzi. Eppure nessuno ha sentito o visto nulla. In pochi minuti sono sparite tre macchinette di dimensioni piuttosto grandi». Ora resta da capire se le telecamere del Comune posizionate nell’area possono aver registrato qualcosa. Su tale questione interviene l’assessore alla polizia locale Stefano Decolle: «Nell’area sono operative sia le telecamere del Comune che quelle private installate da un vicino supermarket. Confido che quanto accaduto possa essere stato davvero immortalato dalla tecnologia. Rimane il fatto che un accanimento così evidente nei confronti di un’unica struttura spiace moltissimo». Decolle aggiunge quindi un proprio punto di vista sulla vicenda: «Credo che sia appurato che siamo di fronte ad alcuni professionisti, non certo dei balordi. Persone che a mio parere conoscono bene il posto e che vanno a colpo sicuro». Nel dicembre scorso, durante le feste natalizie, via Battisti fu protagonista di un doppio furto. Il primo ai danni del solito “Al Nuovo Sombrero” - che all’epoca si chiamava “Al Dolce Pensiero” - e il secondo ai danni del supermercato “Tutto Pepe”, che aveva subito un furto pari a circa duemila euro, senza tenere poi conto dei danni perpetrati alla porta principale scassinata dai malviventi.(ri.to.)

 

I profughi lasciano l'ex asilo di Aquilinia
da "Il Piccolo"
martedì, 22 novembre 2016


Ieri mattina il trasferimento dei 18 migranti. Il prefetto Porzio: «Abbiamo tenuto fede all’impegno preso con la cittadinanza»


di Giovanni Stocco
La certezza è che il “soggiorno” dei 18 profughi nell’ex asilo delle canossiane ad Aquilinia è terminato ieri mattina alle 9. La constatazione è che l’impegno assunto dal prefetto Annapaola Porzio con la cittadinanza è stato pienamente mantenuto: l’accordo era 20 migranti per 20 notti, il trasferimento dei profughi è arrivato con due giorni d’anticipo rispetto alla tabella di marcia. La domanda che circola, inevitabilmente, è: dove sono andati i profughi? Le istituzioni eludono il quesito alzando il muro del “no comment”. Lo stesso prefetto, a riguardo, si è limitata a porre l’accento sul «rispetto degli accordi presi», aggiungendo che «nei prossimi giorni, daremo comunicazioni ufficiali rispetto alla nuova sistemazione». Eppure, secondo indiscrezioni, i 18 profughi avrebbero già trovato alloggio all’ostello Alpe Adria di Prosecco. Pare che entro il mese, la struttura si accinga ad accogliere una sessantina di migranti, tra cui i 18 arrivati da Aquilinia. In attesa di esprimersi a riguardo, Porzio ha puntualizzato che «abbiamo tenuto fede all’impegno preso nei confronti della cittadinanza. Tengo a ringraziare il sindaco e don Paolo Iannaccone, da domani ogni frequentazione con la parrocchia di Aquilinia sarà del tutto svincolata da questa vicenda, che si è chiusa nel migliore dei modi. Infatti - ha evidenziato il prefetto - la presenza dei migranti è stata discreta, e queste settimane sono state molto serene». Il prefetto ha poi precisato che «nessuna istituzione è alla spasmodica ricerca di migranti da alloggiare sul territorio, e vorrei chiarire questo aspetto una volta per tutte: l’accoglienza è un onere e un obbligo, non un piacevole passatempo. Semplicemente, i flussi ci sono e non possiamo scansarci». Questo lo scenario delineato da Porzio: «Con senso di responsabilità e un’attenta analisi del contesto gestiamo lo stillicidio di ingressi. Per un territorio di frontiera, naturalmente, le criticità sono amplificate rispetto ad altre zone. Non siamo nelle condizioni di dirottare i migranti verso altre regioni, che già accolgono profughi che raggiungono l’Italia dalla rotta mediterranea. Rispetto ad altre regioni, quindi, il quadro è molto più problematico. Ogni mese, 40/50 profughi ottengono lo status di rifugiato politico a tutti gli effetti, e si muovono con regolare permesso di soggiorno. Ma ci districhiamo tra iter complessi e vincoli molto stringenti, che spesso dilatano i tempi e complicano i piani. Tuttavia - ha continuato - stiamo collaborando con le istituzioni slovene da un lato e la magistratura dall’altro, per ottimizzare i nostri interventi. La polizia di frontiera sta già facendo un grosso lavoro per intercettare flussi irregolari, ma stiamo creando i presupposti per stringere le maglie dell’accoglienza assieme alla Slovenia. Proprio domani (oggi, ndr) ci sarà un incontro tra le autorità di frontiera italiane e slovene sul tema, mentre io stessa mi sono resa disponibile per altri incontri, interessando l’ambasciatore italiano a Lubiana. C’è grande collaborazione anche con la magistratura, per tagliare i tempi di alcuni processi che paralizzano la gestione dei profughi». Porzio annuncia infine che «abbiamo richiesto al Ministero degli Interni nuove risorse per la polizia di frontiera e per il presidio di militari a Trieste. La novità, rispetto al passato, è che abbiamo ottenuto aperture che ci consentono di sperare che i rafforzamenti arrivino. Da tempo, assieme al Comune di Trieste, stiamo sollecitando il Ministero affinché riconosca a questo territorio un potenziamento per fronteggiare una situazione oggettivamente delicata». Soddisfatta Laura Marzi, sindaco di Muggia: «Dopo aver rischiato di divenire un manifesto di intolleranza e maleducazione civica, la città si è dimostrata esempio tangibile di come l’umanità, la solidarietà ed il confronto possano far crescere una comunità invece che impoverirla».
Il sindaco Marzi: la città si è dimostrata esempio tangibile di come l’umanità, la solidarietà e il confronto possano far crescere una comunità.
L'ipotesi Prosecco: secondo indiscrezioni il gruppo sarebbe stato sistemato all'ostello Alpe Adria che entro il mese accoglierà una sessantina di ospiti.

 

Smottamento in strada per Lazzaretto
da "Il Piccolo"
martedì, 22 novembre 2016


Terra sulla carreggiata, disagi al traffico


Il maltempo di questi ultimi giorni non ha risparmiato nemmeno il territorio comunale di Muggia. Nel tardo pomeriggio di ieri, infatti, si è verificato un piccolo smottamento di terra dalla collina in strada per Lazzaretto, all’altezza circa dell’entrata di porto San Rocco. Sul posto sono intervenuti prontamente i vigili del fuoco e la Polizia locale muggesana (nella foto d’archivio, un intervento del 2006 in quel tratto). Il riversamento di terra sulla strada ha creato disagi al traffico veicolare, ma per fortuna non ha provocato problemi a persone o cose. «Non ci sono stati danni strutturali», ha rassicurato il sindaco di Muggia Laura Marzi. Oggi i tecnici del Comune faranno delle verifiche statiche della tenuta del terreno della collina per accertarsi che la situazione sia sotto controllo. Nella notte di domenica le forti precipitazioni avevano provocato alcune tracimazioni nelle aree di Vignano e Aquilinia con spostamenti di terra e ghiaia. «A breve ci attiveremo per pulire le aree interessate», ha commentato l’assessore Stefano Decolle.

 

Il giorno delle biblioteche. Doppia apertura a Muggia
da "Il Piccolo"
martedì, 22 novembre 2016


Le scaffalature per la scuola De Amicis sono eredità della libreria La Fenice.
L’altra struttura alla Loreti. Fondamentale l’apporto dei genitori degli alunni.


di Riccardo Tosques

Nuovo passo avanti a Muggia per la promozione della cultura tra i più piccoli. Nella tarda mattinata di ieri sono state ufficialmente inaugurate le biblioteche delle scuole elementari “De Amicis” e “Loreti”. Oltre cinquemila i volumi messi a disposizione degli studenti dei due istituti. La prima inaugurazione si è svolta nella scuola primaria “Edmondo De Amicis” in via D’Annunzio. Una biblioteca realizzata ex novo, rinominata “Fenice”, dato che proprio dalla famosa ex libreria triestina sono state riutilizzate le vecchie scaffalature. A raccontarne la storia è Luca Sturari, presidente del Consiglio d’Istituto dell’Ic “Lucio” di Muggia: «Possiamo tranquillamente dire che la biblioteca della De Amicis nasce dalle ceneri della libreria “La Fenice”. Le scaffalature della vecchia libreria triestina, acquistate tempo fa dalla Pro Loco di Muggia grazie a una raccolta fondi attivata tra i commercianti muggesani, sono state infatti donate alla scuola». Nel 2013, grazie all’interessamento del consigliere della Pro Loco rivierasca Giuseppe Tomasi, la Pro Loco era riuscita a recuperare oltre 130 scaffalature metalliche proprio con l’obiettivo di poterle donare a qualche scuola. Le scaffalature sono state poi montate dai volontari della Protezione civile assieme ai genitori dei bambini della De Amicis. «Grazie alle mamme e ai papà sono state poi ridipinte e decorate le pareti, nonché catalogati i libri che sono oltre un migliaio», ricorda a tale proposito Sturari. La seconda biblioteca inaugurata è stata invece quella della scuola elementare “Loreti” di via di Zaule nella frazione di Aquilinia. A raccontare il lavoro svolto è Anna Postogna, una delle tante mamme volontarie che hanno ridato vita alla struttura: «La biblioteca c’era già, ma era in condizioni pessime. Verso la fine del mese di agosto un gruppo di circa quindici genitori si è riunito ridipingendo le pareti grazie anche alla donazione delle vernici da parte della Harpo Sandtex e abbellendo la struttura ricreando un prato verde e un cielo azzurro». Grazie agli operai del Comune di Muggia sono state installate poi le scaffalature. Da lì è partita l’opera di catalogazione di circa quattromila volumi. «Il numero di inventario arriva sino al 4053. Assieme a un’altra mamma, Susanna Pinzin, e alla docente che si occupa della biblioteca, la maestra Annamaria Salvaneschi, stiamo ultimando la catalogazione dei volumi», aggiunge Postogna. All’interno della Loreti è stato inoltre creato un angolo per letture “comode” e rilassate offerte da un materasso di colore blu e alcuni cuscini colorati. Nel pomeriggio si è svolta poi una conferenza per docenti e genitori nell’aula magna della Loreti intitolata “Leggere, immaginare, progettare con e per i bambini nativi digitali” alla presenza della professoressa dell’Università di Verona Silvia Blezza Picherle. Entusiasta della giornata il sindaco muggesano Laura Marzi: «Non posso che riconoscere con piacere il grande senso di comunità messo in atto per la realizzazione di queste due strutture. Pro Loco, commercianti, Protezione civile, genitori, docenti, tutti hanno dato il loro contributo per dare vita ad una struttura fondamentale come è la biblioteca, luogo in cui avviene l’iniziazione alla lettura in prima età». L’assessore all’Istruzione Luca Gandini ha infine rimarcato come «ora tutte le scuole muggesane abbiano una propria biblioteca, luogo di crescita individuale e di condivisione con il prossimo».

 

 

Cibi bio e più assistenza per i “nonni” di Muggia

da "Il Piccolo"

lunedì, 21 novembre 2016

 

Aggiudicato il bando da 12 milioni per la gestione della casa di riposo comunale
Previste l’attivazione di sportelli psicologici e la riqualificazione del giardino

 

di Riccardo Tosques

«La casa di riposo comunale è da sempre riconosciuta come un vero fiore all'occhiello in termini di servizi alla popolazione: siamo certi che i già ottimi riscontri fin qui ottenuti non potranno che aumentare alla luce delle ulteriori migliorie introdotte per una cura e tutela sempre crescente dei nostri “nonni”». È esultante Luca Gandini, assessore alle Politiche sociali di Muggia. L'esponente della giunta Marzi commenta il nuovo attesissimo affidamento della gestione e degli interventi di assistenza residenziale della Casa di riposo comunale di Muggia, la struttura che ospita oltre 70 anziani e che vede impiegati circa una sessantina di operatori tra infermieri, educatori, assistenti alla persona e personale prettamente amministrativo. La gestione della struttura è stata affidata per un prezzo di 12 milioni 629 mila 929,48 euro (Iva esclusa) ad un costituendo Rti di tipo verticale. La mandataria designata è il Consorzio regionale Welcoop con varie consorziate esecutrici come mandatarie designate quali Cooperativa Itaca, Tps Assistenza Scs, Idealservice, Domani Sereno Service e Camst. Nel nuovo appalto sono stati inseriti diversi punti voluti per migliorare la qualità del servizio che copriranno diverse sfere. Per quanto riguarda l’alimentazione, con l'approvazione dell'Azienda sanitaria universitaria integrata, vi sarà un incremento degli alimenti biologici a chilometri zero nonché provenienti dal commercio equo e solidale. Verranno aggiunte portate regionali tipiche ampliando dunque il menù a scelta degli ospiti. Verranno installati inoltre dei distributori automatici di bottigliette d'acqua. Per quanto riguarda invece le strutture esterne verrà acquistato un nuovo automezzo per il trasporto di anziani destinato sia agli accompagnamenti a visite mediche, ma anche ai progetti di animazione. Per quanto concerne gli ambienti è prevista la tinteggiatura delle pareti ed il rivestimento delle stesse del refettorio, nonché la riqualificazione degli spazi “giardino”. Verrà poi acquistato uno schermo per il proiettore e verrà creata una nuova illuminazione a controsoffitto. La rinnovata Casa di riposo vedrà anche un rinnovamento tecnologico attraverso l'utilizzo di strumenti informatici (tablet e appositi programmi) per favorire l'organizzazione del lavoro quotidiano di assistenza anche infermieristica. «Abbiamo previsto una informatizzazione del servizio utilizzato dagli operatori, ad esempio con la regolamentazione dei turni e delle prenotazioni dei servizi», puntualizza Gandini. L’ultima novità riguarda il supporto psicologico agli anziani e alle loro famiglie con l'apertura di uno sportello di ascolto e supporto per gli ospiti e per i loro familiari, l'organizzazione di laboratori di invecchiamento attivo e un focus group a cura di uno psicologo. L'affidamento della gestione durerà quattro anni ossia fino al 2020. «Ma è già previsto un ulteriore lotto opzionale di altri quattro anni esercitabile dall'amministrazione comunale, qualora lo dovesse ritenere conveniente in termini di efficienza ed efficacia, più un ulteriore periodo pari a massimo 6 mesi, esercitabile al termine del contratto - sia del primo quadriennio sia del secondo in caso di rinnovo - quale proroga tecnica», puntualizza l'assessore Gandini. Durante questo periodo l’appaltatore sarà tenuto a proseguire la gestione dei servizi alle medesime condizioni contrattuali ed economiche, qualora l’amministrazione comunale non avesse ancora proceduto ad effettuare il nuovo affidamento. «Siamo riusciti a garantire continuità sia in termini di servizio sia a livello di garanzie per i lavoratori grazie alle importanti clausole sociali introdotte nella procedura», commenta l'assessore Gandini, che ricorda come il piano di gestione abbia ottenuto il disco verde anche dai sindacati. Infine un accenno al ruolo “sociale” della struttura. «La casa di riposo è da sempre un luogo aperto al contatto con la cittadinanza - conclude -. Sono tante le iniziative che vengono svolte per far mettere in sinergia soprattutto la parte più giovane della cittadinanza e quella più appunto più anziana. Un collegamento intergenerazionale di cui andiamo orgogliosi». (r.t.)

 

Stregoni, riti e fughe di gas. L’incredibile vita di Santina.

da "Il Piccolo"

lunedì, 21 novembre 2016

 

La donna più anziana di Muggia ha tagliato da poco il traguardo dei 104 anni. «E pensare che per i dottori non avrei superato la malattia che mi colpì da piccola»

 

La donna più anziana di Muggia è ospite delle casa di riposo della località rivierasca. Santina Oleni, originaria di San Tomà (Capodistria), con i suoi 104 anni compiuti lo scorso 27 settembre è un pezzo di storia vivente dell’Istria. Nata da genitori contadini, Santina è l’ultima di sei fratelli. Fin da piccola la vita le gioca strani scherzi. All’età di due anni infatti si ammala e la madre Antonia la porta all'ospedale Maggiore di Trieste. I medici, dopo averla visitata a lungo, emettono un verdetto implacabile: «Per questa a bimba non c'è niente da fare. Solo un miracolo potrà salvarla». La madre disperata ritorna a San Tomà, dove assieme al marito decide di portarla da uno “stregone” vicino Buie. Arrivati nella cittadina istriana i genitori si recano in un bosco e consegnano la piccola bambina allo stregone che, dopo averla guardata e riguardata, la porta ai piedi di un vecchio albero di noci, nogher in dialetto. L’uomo strofina Santina sotto le radici di questo albero enorme per svariate volte pronunciando frasi senza senso. Terminato il “rito”, mamma e papà riportano la figlia a casa e, incredibilmente, la bimba torna in piena salute. Le prove, per lei e la sua famiglia, non finiscono qui però. Durante la Prima guerra mondiale il fratello maggiore, chiamato alle armi sotto l'Impero degli Asburgo, muore a soli 17 anni. Pochi anni dopo se ne andrà anche il padre. Nel frattempo Santina finisce le elementari e inizia a lavorare nei campi, raccogliendo piselli, asparagi, pomodori. «Così da poter guadagnare qualche lira», ricorda Oleni, star assoluta oggi della Casa di riposo comunale di Muggia. Negli anni Trenta trova lavoro nella famosa fabbrica di sardine “Arrigoni” ad Isola, dove resta per due anni. «Ogni mattina prendevo la bicicletta da San Tomà e andavo fino a Isola: alla sera ritornavo a casa stanchissima, ma felice». Il rapporto di Santina con Muggia inizia nel 1936, dopo le nozze con un muggesano doc. La coppia si trasferisce lì due anni più tardi. Poco dopo arrivano i figli: Marcello, nato nel 1940, e Giuliano, classe 1945. Nel 1948 si ammala gravemente e le viene tolto un rene: dopo una lunga convalescenza si riprende, ma la gioia dura poco perché inizia un altro calvario: la malattia del marito, che lei assiste con amore per molti anni. Rimane vedova a 61 anni. Dopo tanto dolore, grazie anche all'affetto dei figli nel frattempo diventati grandi, inizia una nuova vita, godendosi i nipoti Orietta, Diego, Alessandro, e in seguito il bisnipote Alessio. Ma per lei sembra non esserci pace. Un giorno nel suo appartamento di viale XXV Aprile esplode la stufa a legno. Santina, 97enne, se la vede brutta: nell'esplosione i pezzi del manufatto volano da tutte le parti sfondando una finestra. Incredibilmente, però, la donna. Forse lo stregone le ha davvero fatto una magia quando era piccola? «No, io sono devota alla Chiesa. Ogni venerdì vado a messa. Se sono ancora qui è un miracolo - risponde sicura -. Per tutta la vita ho coltivato il giardino e i miei amati fiori, ma ho anche girato l'Italia e sono andata all'estero con gite organizzate insieme a persone della mia età organizzate dalla parrocchia alla quale sono molto devota». Tutto questo fino alla bellezza di 96 anni. «Fino a quell’età andavo in centro a Muggia con il bus 31 e mi fermavo con le amiche a prendere il caffè, ovviamente sempre da sola». Nel 2009 Santina viene colpita da un infarto ed entra in coma. Ma anche questa volta con grande forza di volontà supera le difficoltà. A 99 anni entra nella casa di riposo di salita Ubaldini e alla veneranda età di 100 anni partecipa al progetto “Orti e giardini” assieme agli alunni della scuola elementare con le classi 4a e 4b dove insegna come coltivare l'orto e soprattutto come «far una bona merenda». Nel tempo Santina ha visto cambiare radicalmente Muggia. Tra i suoi pensieri più frequenti il torrente Fugnan, che una volta scorreva proprio vicino a casa sua, e il lavatoio “palù”. «È stato demolito nel 1953 per fare posto alla stazione degli autobus, cambiando così completamente la fisionomia della zona. Non so esattamente quando è stato costruito, ma sicuramente sotto l'Austria perché c'erano delle foto del 1908. La cosa bella - aggiunge Oleni - è che nel lavatoio poteva succedere di tutto: piccole baruffe tra donne per una vasca in più occupata abusivamente, quando andava bene delle belle cantate assieme, oppure una barzelletta che faceva il giro di tutte le vasche, di bocca in bocca». Ricordi una Muggia che non c'è più e che Santina, dall’alto dei suoi 104 anni, dispensa ancora con gioia. (r.t.)

 

 

Genitori a lezione di social network

da "Il Piccolo"

sabato, 19 novembre 2016

 

Incontro a Muggia sui rischi della rete e le strategie per combattere il bullismo

 

I genitori hanno un doppio compito: non mettere ansia da prestazione ai propri figli e aiutarli a non fidarsi ciecamente dei social network. Questi alcuni dei concetti principali emersi dalla conferenza-dibattito organizzata dall'asd Zaule Rabuiese - in collaborazione con il Comune di Muggia - al centro “G.Millo”, intitolata emblematicamente “Sport, ansia e salute (vinciamo l'ansia, i social, il bullismo con lo sport)”. Moderato da Natascia Giani, medico di Medicina generale e dell'asd Zaule Rabuiese, l'incontro ha registrato le relazioni curate dagli psicologi e psicoterapeuti Paolo Borghi (con il tema “Psicologia dello sport e ansia”), David Daris (“I giovani e i social: pro e contro”) e Veronica Monte (“Il bullismo”). La sala, gremita da giovani atleti, allenatori, dirigenti e genitori, ha ascoltato con attenzione interagendo con i tre relatori. «Sono tanti i concetti che dobbiamo cercare di far passare. A iniziare dall'utilizzo dei social e dell'informatica in generale, che oltre ad avere anche degli effetti positivi, comporta anche alcuni rischi: dalla riduzione delle interazioni sociali, alla possibilità di essere adescati in rete da persone malintenzionate», racconta Monte. Riguardo all'ansia che spesso attanaglia i giovani che fanno sport, Borghi ha evidenziato l'importanza dei genitori: «Viviamo in un'epoca in cui spesso i genitori trasmettono le proprie aspettative di successo agonistico ai propri figli. Talvolta le aspettative sono troppe alte rispetto alle potenzialità dei figli stessi. E alcune volte sono diverse da quelle previste dagli allenatori, motivo per cui si viene a creare un conflitto tra genitore ed allenatore, che rischia di generare nel ragazzo una situazione di ansia da prestazione». Riguardo al bullismo, Daris ha posto l'accento sull'omertà che copre questi episodi: «Il bullismo non è solo un problema di chi subisce e di chi compie l'atto, ma riguarda tutto il gruppo in cui si viene a creare una simile situazione. Anche chi guarda senza fare nulla, di fatto, interagisce. Bisogna dunque educare a rompere la barriera di omertà». All'incontro hanno preso parte anche il sindaco di Muggia Laura Marzi e l'assessore allo Sport, Tullio Bellen. (r.t.)

 

 

 

Rischio amianto all’ex biblioteca di Muggia

da "Il Piccolo"

venerdì, 18 novembre 2016

 

Sondaggi nel palazzo di piazza Repubblica, futura sede del Servizio sociale. Marzi: «Se necessario, bonificheremo subito»

 

di Riccardo Tosques MUGGIA Una serie di analisi per verificare l’eventuale presenza di amianto nella pavimentazione dell’ex biblioteca comunale. A sorpresa - fino a un certo punto, in realtà - il Comune di Muggia ha deciso di verificare lo stato di salute del pavimento dei locali al primo piano dell’edificio di piazza della Repubblica. «A breve avremo il risultato delle analisi fatte al campione prelevato: ovviamente, in caso di presenza di amianto, interverremo subito con la bonifica necessaria», rassicura il sindaco di Muggia Laura Marzi. I lavori di campionamento e analisi sono stati affidati alla ditta Gaia con sede legale a Tavagnacco e operativa a Povoletto, in provincia di Udine. Dovrà occuparsi dell’esecuzione del campionamento e delle relative determinazioni di presenza-assenza di amianto nella pavimentazione in quadrotti di linoleum e nella colla sottostante, del primo piano appunto dell’edificio comunale di piazza della Repubblica, sede dell’ex biblioteca. L’analisi di due campioni di pavimento e uno di colla avrà una spesa complessiva di più di 360 euro. La decisione di ricorrere ad una ditta specializzata è maturata anche in seguito al dichiarato interesse dell’amministrazione comunale muggesana di recuperare i locali della ex biblioteca, mediante la realizzazione di uffici al fine di trasferire il personale attualmente presente nell’edificio di via Roma 22. Risulta infatti che per adibire ad uffici le aree dell’ex biblioteca sia necessario eseguire degli interventi tra cui una compartimentazione attraverso la posa in opera di pareti separanti in cartongesso da fissare sulle strutture portanti esistenti e al pavimento. Come si evince dal documento che ha dato il via al campionamento e alle analisi “le pavimentazioni in quadrotti di linoleum esistenti, considerata la valutazione visiva e il periodo di posa in opera, potrebbero contenere fibre di amianto, in tal caso la posa di pannelli con fissaggio meccanico a pavimento dovrebbe essere evitata”. Da qui, per l'appunto, la necessità di seguire un’analisi specifica sulla presenza-assenza di amianto nella pavimentazione e nella colla sottostante. La presenza di asbesto all’interno di strutture pubbliche non sarebbe certo la prima a Muggia. «Abbiamo trovato delle fibre di amianto all’interno di linoleum presente nella scuola elementare Bubnic e nell’asilo di Fonderia. Prontamente abbiamo fatto i dovuti interventi, bonificando le aree», ricorda Marzi. Per quanto concerne l’ex biblioteca comunale la probabilità che via sia amianto nel pavimento, che risale ad un periodo posto a cavallo tra fine anni Settanta e inizio Ottanta, è piuttosto elevata. Come preannunciato il futuro dell’ex struttura bibliotecaria, sostituita dal nuovissimo e più moderno edificio presente all’interno dei Giardini Europa, è già indicato. Nei locali del primo piano di piazza della Repubblica troveranno posto i dipendenti comunali del Servizio sociale, oggi presenti nella struttura di via Roma. «L’obbiettivo è quello di unire il servizio evitando disagi ai cittadini», aggiunge Marzi. Ma quali sono le tempistiche previste? «Ovviamente è nel nostro interesse chiudere in tempo brevissimo la questione - conclude il primo cittadino -. In attesa di conoscere l’esito delle analisi del campionamento effettuato sul pavimento dell’ex biblioteca, l'auspicio è che entro il prossimo anno la struttura sia operativa». 

 

Furto sulla ciclopedonale costiera, danno di duemila euro. Il sindaco Marzi: «Non c’è più rispetto per il bene pubblico»

da "Il Piccolo"

giovedì, 17 novembre 2016

 

Ladri di parapetti in azione a Muggia

di Riccardo Tosques MUGGIA Furto impegnativo e “ingombrante”, quello avvenuto la scorsa notte sulla costiera muggesana. Tre parapetti di acciaio inox posti sulla ciclopedonale sono stati fatti sparire da ignoti. Incredulo il sindaco di Muggia, Laura Marzi: «Allucinante, non c’è rispetto per i beni pubblici». Erano stati posizionati a luglio, realizzati nell’ampio primo lotto di riqualificazione della costa muggesana. Ringhiere in acciaio inox fondamentali a garantire la sicurezza dei ciclisti lungo la nuova ciclopedonale vista mare. Martedì la brutta sorpresa: tre parapetti, posti nelle vicinanze del molo a “T”, non c’erano più. Dopo aver recuperato gli incartamenti necessari, ieri il Comune ha sporto formalmente denuncia contro ignoti alla polizia locale. Ma com’è possibile che quattro metri di acciaio inox siano scomparsi senza che nessuno se ne sia accorto? Quel tratto in questione di strada per Lazzaretto non è abitato. Facile dunque che nel cuore della notte o alle prime luci dell’alba un furgone di grosse dimensioni abbia approfittato per accostarsi e permettere ai male intenzionati di appropriarsi delle tre ringhiere. Come sono state asportate le strutture? Sbullonandole. Il danno provocato si attesta attorno ai 2mila euro. Il vicesindaco Francesco Bussani è fortemente perplesso: «Qui non siamo davanti a dei vandali, ma a persone che hanno puntato a quel tipo di struttura che verrà riutilizzata o rivenduta. D’altronde. sappiamo che per mesi bande di ladri hanno rubato le grondaie in giro per il Carso e non solo, per recuperarne il rame». La questione ora è come evitare il ripetersi di un simile episodio: «Esattamente. Chi vieta a qualche balordo di reiterare il furto? Purtroppo la zona non è abitata». Bussani, esprimendo «massimo sdegno» per l’accaduto, ha informato che il Comune si è già attivato per reperire i pezzi fatti su misura da posizionare il prima possibile sulla costa. Sconcertato il sindaco Laura Marzi: «È una notizia allucinante. Cosa dire? Sperare di recuperare i parapetti credo sia impossibile. E visto che oramai il danno è fatto, c’è da fare una seria valutazione su come cercare di evitare simili episodi. Purtroppo, però, la questione non è semplice». Alla possibile implementazione di videocamere di sorveglianza sull’area, Marzi replica con forza: «Dobbiamo riempire Muggia di telecamere? Dobbiamo essere sorvegliati 24 ore su 24? E poi chi controllerebbe tutti i filmati di tutte le telecamere che sarebbero da installare per “coprire” tutto il territorio? L’unica soluzione possibile è quella di chiedere alle pattuglie delle forze dell’ordine di aumentare i controlli lungo la costa». Forse entro l’anno il danno verrà riparato. Chi pagherà? Come sempre in questi casi, i cittadini. 

 

Lunedì giorno della verità per i profughi di Aquilinia

da "Il Piccolo"

giovedì, 17 novembre 2016

 

IL PREFETTO CONFERMA

 

di Giovanni Stocco TRIESTE Altri 60 profughi in arrivo a Trieste nelle prossime settimane. Ad accoglierli sarà, come succede da quattro anni a questa parte, l’ostello Alpe Adria di Prosecco. Ancora da capire i dettagli dell’operazione: saranno tutti maschi? Di età tra i 18 e i 30 anni? Tra i 60 “nuovi” arrivi, ci sono anche i 20 migranti provvisoriamente alloggiati ad Aquilinia? Quanto tempo durerà il loro soggiorno? Sono noti dettagli, tempi e modi dell’operazione? Annapaola Porzio, commissario di governo e prefetto di Trieste, conferma la notizia ma invita a maneggiarla con «cautela, responsabilità e consapevole maturità: dietro ai numeri ci sono storie personali, delicate e complesse da rispettare. Da qualche anno, ormai, è prassi consolidata che in questa stagione la struttura ospiti un gruppo di stranieri. Quanti? Di solito sono una sessantina, e i numeri dovrebbero essere confermati anche per quest’anno. Tengo a sottolineare che queste persone si sono sempre inserite nel tessuto sociale senza creare problemi. Non solo: arrivano in questa stagione, contribuiscono alla realizzazione di interventi di manutenzione dell’ostello, e restituiscono lo stabile agli scout, a marzo, in ottime condizioni». La Porzio pone ripetutamente l’accento sull’esigenza di «non alimentare ulteriori polemiche. Parliamo di esseri umani, non dobbiamo mai dimenticarlo. I venti migranti di Aquilinia? Confermo l’impegno preso con la cittadinanza: venti notti per venti migranti. Lunedì renderemo nota la nuova destinazione di queste persone. Anticipazioni? Posso solo ribadire che rispetteremo gli accordi». L’invito del prefetto alla moderazione pare tuttavia cadere, al momento, nel vuoto. La notizia dei nuovi arrivi era ancora allo stadio embrionale, ieri mattina, quando la rete ha iniziato a ribollire di messaggi di irritazione, esasperazione e rabbia. La denuncia di Claudio Giacomelli, capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio comunale a Trieste, ha dato la stura a una serie di interventi di politici e, soprattutto, cittadini. Al netto della dialettica politica – non più tardi di lunedì sera, un ordine del giorno sull’accoglienza dei profughi ha spaccato il consiglio comunale di Muggia, con Fratelli d’Italia e Lega Nord a incrociare metaforicamente le armi con la maggioranza di centrosinistra – la ragione principale dell’indignazione dell’opinione pubblica pare essere la «mancanza di chiarezza da parte delle istituzioni». Nelle scorse settimane, il caso Aquilinia ha violentemente scosso la comunità di Muggia, improvvisamente balzata agli onori della cronaca nazionale. I social network, soprattutto Facebook, esplodono ormai di scambi di accuse e attacchi, che spesso rasentano l’ingiuria. Ma il giorno della verità si avvicina: lunedì sera il prefetto chiuderà ufficialmente i venti giorni di permanenza dei venti migranti ad Aquilinia. 

 

 

Norme, abusi e disservizi dodici anni dopo. Incontro sull’amministratore di sostegno

da "Il Piccolo"

giovedì, 17 novembre 2016

 

“Amministrazione di sostegno: norme, abusi e disservizi”: è questo il titolo dell’incontro pubblico in programma questo pomeriggio, a partire dalle 19, al bar Verdi di Muggia. Organizzato dall’associazione per i diritti umani United Human Rights Trieste Association (Uhrta), in collaborazione con il Movimento 5 Stelle di Muggia e con gli Amici di Beppe Grillo Muggia, l’incontro approfondirà il tema dell’amministratore di sostegno, introdotto ormai dodici anni fa. L’amministratore di sostegno è una figura istituita per quelle persone che, per effetto di un’infermità o di una menomazione fisica o psichica, si trovano nell’impossibilità, anche parziale o temporanea, di provvedere ai propri interessi. Nell’incontro di Muggia si discuterà in particolare dei risultati conseguiti e dei possibili miglioramenti normativi sulla base di casi concreti. Interverrà il portavoce del Movimento 5 Stelle al consiglio comunale di Muggia, Emanuele Romano (nella foto). L’ingresso è libero e aperto a tutti gli interessati.

 

Superbando da 230mila euro per la “regia” del Carnevale

da "Il Piccolo"

mercoledì, 16 novembre 2016

 

Il Comune di Muggia pubblica l’avviso per raccogliere le manifestazioni d’interesse e apre la caccia al gestore delle prossime cinque edizioni invernali più quattro estive

 

di Riccardo Tosques

Cercasi gestore delle prossime nove edizioni del Carnevale di Muggia. Dopo una lunga attesa, il Comune ha pubblicato l’avviso per la raccolta di manifestazioni di interesse a partecipare alla procedura negoziata per l’affidamento dei “servizi logistico-operativi” nonché della “promozione e valorizzazione degli eventi” relativi alle edizioni invernali ed estive delle prossime edizioni del Carnevale muggesano. Vale esattamente 229.820 euro la cifra messa sul piatto dal Comune per nove edizioni, di cui 40.160 per ognuna delle cinque edizioni invernali e 6.555 euro per ognuna delle quattro edizioni estive. Nello specifico l’affidamento comprende le edizioni 2017, 2018 e 2019 del Carnevale invernale oltre alle edizioni 2018 e 2019 del Carnevale estivo, con un’opzione di proroga attuabile dall’amministrazione comunale - qualora lo ritenga conveniente in termini di efficienza ed economicità - relativamente all’affidamento dei medesimi servizi anche per le edizioni 2020 e 2021, sia del Carnevale invernale che di quello estivo. Per ora, dunque, l’unica sicurezza riguarda la gestione del Carnevale estivo 2017, che sarà affidato alla Flash srl di Vincenzo Rovinelli, la ditta che ha gestito le prime edizioni affidatele dalla giunta Nesladek. Una nota importante: la gestione verrà affidata in blocco, poiché - come evidenziato dal bando - gli eventi “devono essere necessariamente coordinati al fine del buon esito delle manifestazioni”. L’aggiudicazione verrà svolta con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa individuale sulla base del miglior rapporto qualità-prezzo. Da rimarcare ancora che tecnicamente i lavori saranno subappaltabili nei limiti del 30% dell’importo complessivo del contratto. Esulta il presidente dell’Associazione delle compagnie del Carnevale muggesano Mario Vascotto: «Finalmente è stato partorito il bando. Da mesi avevo fatto pressione evidenziando come fosse necessario intervenire in tempistiche rapide. Direi comunque che non è troppo tardi. Ora attendiamo di sapere con chi le compagnie dovranno confrontarsi per le prossime edizioni». Vascotto elogia l’operato della Flash srl: «Sicuramente la Flash è sempre stata vicina alle compagnie. Anche per questo motivo auspico continuità con il lavoro fatto in questi anni, fermo restando che accetteremo di buon grado chiunque si aggiudicherà l’appalto del nostro amato Carnevale con un’unica clausola, che abbia voglia di lavorare e lavorare bene». Ma quando scadrà la possibilità di esprimere la propria manifestazione d’interesse? Gli operatori economici interessati dovranno far pervenire tutta la documentazione richiesta all’Ufficio Protocollo del Comune di Muggia non oltre le 12 di giovedì 24 novembre. Soddisfatto del bando l’assessore al Carnevale muggesano Stefano Decolle: «Ora chi è interessato a gestire una buona fetta del nostro Carnevale potrà ufficialmente farsi avanti. Sicuramente è un bando incentrato molto sulla logistica oltre che sulla promozione pubblicitaria. Alle Compagnie invece verrà data maggiore responsabilità sul contenuto artistico della manifestazione. Visto il buon lavoro svolto sotto la conduzione del presidente Vascotto sono sicuro che le compagnie faranno la loro parte». Decolle spende poi buone parole per il gestore uscente: «La Flash è stata la prima ditta privata a gestire gli eventi collaterali alla grande sfilata del nostro Carnevale. È stata una collaborazione sicuramente positiva. A volte abbiamo dovuto avere la mano ferma sulla generosità del patron Rovinelli che andata anche al di là dell’impegno previsto. Detto questo direi che la scommessa del Comune di affidarsi a un privato è stata decisamente vinta». Intanto l’Associazione delle compagnie sta proseguendo la realizzazione del libretto per il Carnevale invernale 2017. «Il libretto sarà totalmente a nostra cura - racconta Vascotto - e abbiamo deciso di dare maggior spazio rispetto al passato alle compagne stesse con più fotografie e maggior dettagli sui temi che verranno affrontati». Ma non solo. «L’altra novità - conclude Vascotto - è che pubblicheremo già il programma del Carnevale estivo con tutte le date e gli eventi. In 64 anni non era mai stato fatto. Se teniamo conto che la nostra madrina sarà la pluricampionessa del mondo di pattinaggio artistico su rotelle Silvia Stibilj non vediamo davvero l’ora che arrivi il Carnevale 2017».

 

Nirvana a Muggia 25 anni fa. Al Verdi musica e ricordi

evento» alle 20.30

 

da "Il Piccolo"

mercoledì, 16 novembre 2016


di Carlo Muscatello

Il concerto che i Nirvana tennero al Teatro Verdi di Muggia il 16 novembre 1991, poche settimane prima della loro esplosione mondiale con l’album “Nevermind”, fa ormai parte della storia della musica triestina. Solo un altro (mancato) evento gli tiene testa: il concerto che i Genesis avrebbero dovuto tenere al Dancing Paradiso di via Flavia l’8 aprile del ’72. Trovarono la sala chiusa perché nei giorni precedenti vi era scomparsa una minorenne: breve conciliabolo e poi dietrofront, con sosta in una vicina pizzeria. Stasera alle 20.30, nello stesso Verdi di Muggia che li vide esibirsi ancora quasi sconosciuti al grande pubblico, “si celebreranno” i 25 anni dal concerto dei Nirvana. Prima la parola a chi c’era (organizzatori, giornalisti, fan). Poi musica con un “tributo acustico triestino” affidato al duo Nasty Monroe, alla cantante Dorina Leka e ai Beat on Rotten Pilots. Gran finale con i milanesi “Poottana Play For Money - Nirvana Tribute Band”, in versione unplugged, e una superband triestina creata per l’occasione: Andrea Belgrado, Michele Chiesa e Andrea Zanolla. Ma torniamo ai Nirvana. All’epoca la band di Seattle aveva appena pubblicato “Nevermind”, il secondo album uscito nel settembre ’91 e seguito al disco di debutto “Bleach”. Tempo poche settimane e, fra la fine del ’91 e l’inizio del ’92, Kurt Cobain e soci fanno il botto, grazie anche al successo del singolo “Smells like teen spirit”. Il caso e un pizzico di fortuna unirono il nome dei Nirvana alla cittadina muggesana. «Il bassista Krist Novoselic - ricorda Fabrizio Comel, all’epoca nell’agenzia Globogas che organizzò il concerto - era di origine croata. Dunque voleva assolutamente suonare vicino al confine, nel momento in cui i tragici fatti di quel ’91 avevano fatto tramontare la possibilità di suonare in Slovenia. Fu l’agenzia Rock Alliance di Pordenone a proporre al management dei Nirvana l’opzione Muggia». «Per i Nirvana - prosegue Comel, che annuncia la pubblicazione di “nuovi materiali recuperati dal baule dei ricordi” - la sala era strapiena, almeno metà erano ragazzi arrivati dalla ex Jugoslavia. Aprirono la serata gli Urge Overkill. I Nirvana suonarono nella penombra, quasi al buio, Cobain tirò fuori di colpo tutta la sua grinta sofferente, Novoselic si muoveva molto e si notava di più per la sua stazza mentre brandiva il basso. Gran “pogo” del pubblico e noi organizzatori entusiasti lavoravamo in un bar improvvisato in galleria. Dopo il concerto ho fatto i complimenti a Dave Grohl che è venuto a bersi una birra con noi...». twitter@carlomuscatello

 

Il supercomune “spaventa” i sei sindaci

da "Il Piccolo"

martedì, 15 novembre 2016

 

L’allarme dei primi cittadini nel giorno del saluto alla presidente della Provincia che a fine mese lascerà al commissario

di Ugo Salvini Preoccupazione per come si potrà affrontare il passaggio alle Uti. Perplessità sui tempi della fase transitoria, ritenuti «troppo brevi». Incertezze sulla possibilità di garantire continuità nell’erogazione dei servizi ai cittadini. È stato un coro di dubbi quello espresso ieri dai sindaci della provincia triestina, intervenuti a palazzo Galatti per il commiato ufficiale della Provincia. Una breve ma significativa cerimonia, che ha visto la presidente dell’ente Maria Teresa Bassa Poropat accogliere il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza e quelli di Duino Aurisina, Vladimir Kukanja, di Monrupino, Marko Pisani, di Muggia, Laura Marzi, di San Dorligo della Valle, Sandy Klun, e di Sgonico, Monica Hrovatin. A ciascuno, Bassa Poropat ha consegnato la medaglia d’argento della Provincia, per esprimere «la gratitudine per la collaborazione che avete garantito all’ente che ho presieduto per tanto tempo - ha detto - superando con stile e correttezza le eventuali diversità di opinione e di fede politica e assicurando sempre disponibilità e presenza in ogni evenienza». Ma l’occasione era troppo ghiotta per non favorire uno scambio di opinioni su cosa rappresenterà, per la collettività, la scomparsa dell’ente di palazzo Galatti, che chiuderà i battenti il prossimo 30 novembre quando, al posto della presidente uscente, subentrerà un commissario, che reggerà le sorti dell’ente per le ultime formalità, prima della sua definitiva cancellazione dal panorama istituzionale. Dipiazza è stato il più esplicito, parlando di «nubi all’orizzonte che saranno molto cupe, soprattutto nel momento dell’effettivo passaggio delle competenze dalla Provincia alla Regione e in quello dell’arrivo delle Uti. Si tratta di strutture di cui per ora sappiamo poco o niente, sotto il profilo dell’effettivo funzionamento, e che dovranno sostituirsi a uffici che oggi conosciamo e ai quali possiamo rivolgerci - ha aggiunto - nella consapevolezza di ottenere risposte. Ci daremo da fare senz’altro per non penalizzare i cittadini - ha concluso il sindaco di Trieste - ma non sarà facile». Klun ha sottolineato «la carenza di personale che sta mettendo in difficoltà le amministrazioni più piccole, come la nostra, destinate a un periodo di transizione di cui non conosciamo la fine». I sindaci, assieme ai quali hanno partecipato alla cerimonia anche il vicepresidente della Provincia Igor Dolenc, gli assessori Mariella De Francesco e Vittorio Zollia, il presidente del Consiglio provinciale Maurizio Vidali, hanno poi proposto problematiche molto concrete: «Dovesse esserci un’emergenza neve, chi sarà l’ente coordinatore? Ugualmente, se si dovesse creare una problematica su qualche edificio scolastico, chi provvederà ?». Insomma una serie di zone d’ombra che tutti i pubblici amministratori locali sperano sia dissolta quanto prima. A conclusione, Bassa Poropat ha detto che «la Provincia poteva continuare a esistere, magari con un minor numero di competenze, ma fungendo da riferimento territoriale in un ambito di area vasta». 

 

Una tregua armata sul caos Uti. Conciliazione davanti al prefetto

da "Il Piccolo"

martedì, 15 novembre 2016

 

il futuro dei dipendenti

di Silvio Maranzana Sembra affacciarsi una “tregua armata” tra i rappresentanti dei lavoratori e le amministrazioni comunali su quello che è stato definito il “caos Uti”. L’Uti è l’Unione territoriale intercomunale. Il processo di costituzione di quella giuliana, di cui fanno parte i sei comuni dell’ex provincia e che avrà una popolazione di 236mila abitanti, è stato avviato il 21 settembre con presidente il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza e vicepresidente vicario il sindaco di Muggia Laura Marzi. Alla Regione è stato chiesto uno svuotamento parziale delle funzioni per passare dall’ipotetica gestione di ben 11 materie a 5 soltanto e tra queste i Servizi sociali, la Pianificazione territoriale sovracomunale, i Progetti europei. I sindacati sono immediatamente scesi sul piede di guerra. «Centinaia di dipendenti non sanno cosa accadrà di loro dal primo gennaio 2017», ha dichiarato Rossana Giacaz, segretario di Cgil-Funzione pubblica. Ieri mattina in Prefettura però è stato firmato un verbale di conciliazione al quale hanno aderito Cgil-Fp, Cisl-Fp, Uil-Pl, Cisal (oltre al sindacato Alpis) che hanno indetto una conferenza stampa per questa mattina alle 11.30 in via Genova 6. «Saranno spiegate - informa la nota di convocazione - le ragioni di perplessità e protesta che permangono nelle organizzazioni sindacali rispetto alla costituzione dell’Uti giuliana». Le parti sono state convocate ieri in Prefettura dopo che i sindacati avevano dichiarato lo stato di agitazione. L’incontro è stato presieduto dal capo di Gabinetto della Prefettura Enrico Roccatagliata e la rappresentanza sindacale si è trovata di fronte, tra gli altri, il segretario generale del Comune di Trieste Santi Terranova e i sindaci di Sgonico, Monica Hrovatin e di Monrupino, Marko Pisani. I sindacalisti, che comunque organizzeranno ulteriori iniziative, hanno rimandato ogni commento alla conferenza stampa di questa mattina preannunciando comunque comunicazioni di forte rilievo. «Il verbale di conciliazione - spiega però Roccatagliata - prevede un percorso di interlocuzione informativa, cioé uno scambio costante di informazioni sul processo. A fronte di questo accordo, i sindacati hanno annunciato il ritiro dello stato di agitazione». Solo stamattina però una delle parti in causa, quella che rappresenta i lavoratori, potrà confermare che effettivamente è andata così. «Se già prima la situazione era parecchio nebulosa - ha dichiarato recentemente Giacaz - mi chiedo cosa accadrà ora visto che è in vigore una legge non chiara in troppi aspetti». Nel mirino, in particolare, alcuni settori andati in capo all'Uti. «Pensiamo ad esempio ai Servizi sociali che dal primo gennaio saranno gestiti dall'Uti: ci sono oltre cento persone, solamente nel Comune di Trieste, che si chiedono cosa accadrà loro», spiega Giacaz. Importante anche il rovescio della medaglia: «Pensiamo a tutti i cittadini che usufruiscono del sociale. I servizi verranno garantiti? E con che qualità? Siamo dentro le nebbie, eppure è da mesi che chiediamo chiarezza». Per l'esponente della Cgil si «naviga a vista», in un «delirio disorganizzativo che rischia seriamente di andare a incidere sulla qualità di servizi vitali per la popolazione». Dura anche la posizione di Fabio Goruppi, segretario regionale di Ugl Autonomie locali: «Ci siamo schierati da subito contro l’inutile riforma Panontin che, con la creazione dell'Uti giuliana, complica ulteriormente la burocrazia senza garantire servizi migliori». 

 

INIZIATIVA ECOSOSTENIBILE

A Muggia alberi di Natale decorati dai cittadini
da "Il Piccolo"
martedì, 15 novembre 2016


di Riccardo Tosques
Coinvolgere i cittadini per ornare con fantasia i sei abeti di Natale che tra pochi giorni verranno collocati a Muggia. Questo lo scopo di “Addobba un albero”, il progetto promosso per la prima volta dall’amministrazione di Muggia che intende condividere creativamente la valorizzazione delle proprie tradizioni. I partecipanti - artigiani, artisti, hobbysti, commercianti, studenti, associazioni, condomini, compagnie carnevalesche - potranno cimentarsi dando vita a creazioni libere sia nell’estro che nella forma seguendo alcune poche semplici indicazioni. L’addobbo dovrà essere collegato ai temi del Natale e da ciò che questa festa rappresenta per i bambini, le famiglie e la socialità delle persone. Le decorazioni dovranno essere realizzate con materiali “di riciclo” in armonia con l’ambiente, essere predisposte al fissaggio e non avere proporzioni che ne rendano impossibile l’utilizzo. Inoltre il materiale dovrà essere idoneo a restare all’aperto per il periodo delle festività natalizie non potendone garantire né la custodia né la salvaguardia dagli agenti atmosferici. L’allestimento degli alberi sarà a cura del Comune di Muggia, che, come ormai consuetudine, metterà a disposizione sei alberi tra piazza Marconi, Fonderia, Santa Barbara, borgo Zindis, Aquilinia e Chiampore. Ciascuno degli alberi avrà un proprio colore distintivo ed in base a questo saranno redistribuiti gli addobbi: oro, argento, bronzo, rosso, blu e bianco. Gli addobbi dovranno essere consegnanti entro il 2 dicembre all’Urp di piazza della Repubblica 4 dalle 8.30 alle 12.30 dal lunedì al venerdì oppure dalle 14.30 alle 17.30 da venerdì 25 novembre, i pomeriggi di martedì e mercoledì esclusi). Una volta terminato il periodo delle feste natalizie, sarà offerta la possibilità di acquistare le decorazioni esposte in un appuntamento in fase di definizione che potrà vedere la collaborazione di associazioni del territorio. Il ricavato sarà poi devoluto alle popolazioni colpite dal recente terremoto in Centro Italia. «La proposta intende coinvolgere i cittadini muggesani in un progetto che li faccia protagonisti delle nostre tradizioni, realizzando insieme idee e azioni che possano favorire incontro e armonia come la decorazione di ciascun albero di Natale con addobbi frutto della creatività che notoriamente contraddistingue la nostra città», ha commentato il sindaco Laura Marzi. L’idea è dunque quella di «invitare a pensare, realizzare e donare degli ornamenti natalizi fatti con i materiali di tutti i giorni, reinventandoli in maniera assolutamente nuova per vestire a festa i tradizionali abeti. Un progetto volto a incentivare in tal modo la fantasia e la partecipazione attiva dei cittadini - conclude il vicesindaco Francesco Bussani - con l’obiettivo di sensibilizzare anche i bambini ed i ragazzi sulle tematiche legate alla tutela dell’ambiente, del riuso e del riciclo».

 

Il tram di Lego entra in Star Wars a Montedoro
da "Il Piccolo"
martedì, 15 novembre 2016


Dal 21 al 27 il modellino sarà esposto alla mostra sulla saga di Guerre Stellari ricostruita in mattoncini


di Micol Brusaferro

Il tram di Opicina di Lego, che tanta attenzione ha scatenato sui social, dopo la pubblicazione delle foto da parte del suo ideatore, Diego Mozina, sarà ospitato dal 21 al 27 novembre all’interno della mostra “Star Wars is back”, allestita al centro commerciale Montedoro di Muggia. Inoltre è partita sul web una corsa a colpi di “clic” su Lego Ideas e, se raggiungeranno quota 10mila, sarà il primo step per una sua possibile commercializzazione. Dal 21 al 27 novembre il modellino, realizzato con oltre 600 pezzi, sarà dunque presente all’interno della mostra “Star Wars is back”, caratterizzata da più di un milione di mattoncini. L’organizzatore dell’esposizione, Flavio Zanello, è rimasto colpito dall’entusiasmo dimostrato nelle scorse settimane nei confronti del tram e ha deciso di inserirlo nell’iniziativa, che finora ha suscitato grande interesse, grazie ai pezzi straordinari del collezionista Wilmer Archiutti. La mostra sarà visitabile fino al 27 novembre dal lunedì al venerdì dalle 15 alle 20, i weekend con orario continuato dalle 10 alle 20. Le persone quindi potranno ammirare da vicino per una settimana anche la carrozza del tram di Opicina, minuziosamente ricostruita da Mozina, e potranno osservare i dettagli del mezzo su rotaia, dopo le tante foto già rimbalzate su Facebook rapidamente che hanno catturato centinaia di like e commenti positivi. Il fantasioso triestino aveva costruito il modellino dopo aver riscoperto l’amore per il gioco insieme ai figli e si era lanciato nella sfida di realizzare uno dei simboli di Trieste, con tanta pazienza e dedizione. Sacrifici ripagati in poco tempo dalla grande popolarità conquistata sul web. E oltre alla mostra è arrivato anche un ulteriore desiderio o meglio il tentativo di produrre il tram su larga scala. Mozina ha pubblicato qualche giorno fa il suo prototipo su Lego Ideas, un sito dove gli appassionati propongo opere nuove, idee fatte in casa, che vorrebbero vedere sul mercato, spiegando anche la storia del mezzo. Il sostegno deve arrivare all’inizio con i “clic” degli utenti e il primo passo è proprio quello di entrare nel sito e scegliere il tasto “support”. Finora oltre mille persone hanno dato il proprio aiuto virtuale al tram di Lego. La pagina è https://ideas.lego.com/projects/158520.

 

 

Lo show dei Nirvana a Muggia compie un quarto di secolo
da "Il Piccolo"
lunedì, 14 novembre 2016


Venticinque anni fa la leggendaria band di Seattle faceva rotta su Trieste dopo aver scartato la Slovenia, fresca di guerra per la propria indipendenza


di Riccardo Tosques
Nel 1991 gli echi sempre più forti della violenta disgregazione in corso in Jugoslavia indussero i Nirvana a rinunciare al concerto, inizialmente programmato a Lubiana, spostandolo nella vicina Muggia. Venticinque anni dopo l’incredibile concerto che Kurt Cobain, Dave Grohl e Krist Novoselic tennero al teatro muggesano “G. Verdi”, stanno emergendo alcuni nuovi interessanti dettagli su quell’evento, che passò alla storia per aver visto la prima esecuzione live in Italia di “Smells Like Teen Spirit”. Irena Povse, rappresentante della Buba Booking Promotion, l’agenzia slovena organizzatrice di eventi con tuttora sede a Lubiana, ha rispolverato un paio di storici fax inviati a Russell Warby, l’allora tour manager del gruppo di Seattle. In un documento, datato 20 marzo 1991, Buba mise sul piatto a Warby la proposta di tre esibizioni in Slovenia. Tre mesi dopo quel fax, però, esattamente il 25 giugno, la Slovenia dichiarò la propria indipendenza dalla Jugoslavia. La reazione di Belgrado fu pressoché immediata: dal 27 giugno al 6 luglio nella giovane repubblica si combatté la “Guerra dei dieci giorni”, preludio alla devastante dissoluzione che avrebbe interessato gli altri stati della Federativa socialista. Il 16 luglio, dunque, Buba fa pervenire un altro fax a Warby: «Poiché la situazione nei Balcani è altamente instabile, credo voi abbiate perso tutte le speranze di far venire la band da queste parti». L'agenzia slovena propone comunque di realizzare almeno uno show. Sempre a Lubiana. Il 26 ottobre il ritiro delle truppe jugoslave dal territorio sloveno sarà completato. Ma i Nirvana hanno già deciso: quel concerto si farà in Italia. Per non penalizzare i propri supporter sloveni e croati, già pronti ad accorrere a Lubiana, il gruppo di Seattle cerca una soluzione “di confine”. Le location in ballo sono due: il Mithos Rock Club di Meolo (Venezia) oppure il Teatro Miela di Trieste. Nel braccio di ferro l’associazione Globogas Spettacolo riesce a strappare l'ok per ospitare il gruppo a Trieste. Iniziano a girare i manifesti con l’annuncio del concerto del gruppo statunitense. Ma al Miela, Cobain e soci non suoneranno mai. «C’era il problema dei posti a sedere in platea che non si potevano togliere: per questo decidemmo di spostarci al Verdi di Muggia», racconta Fabrizio Comel di Globogas. La sala muggesana ha infatti delle sedie in legno con gambe di ferro smontabili. A Muggia, dunque, Globogas si appoggia al locale circolo “Frausin”, braccio culturale del Pci, all’epoca proprietario del teatro. Il presidente del “Frausin” è l’ex partigiano Giorgio Marzi: sua figlia Laura, attuale sindaco di Muggia, sarà una delle circa 500 persone presenti al concerto. Dopo aver alloggiato all’hotel Lido, improvvisando anche una sorta di conferenza stampa, sabato 16 novembre, aperta la serata con il gruppo alternative-rock Urge Overkill (celebre anche per la sua “Girl, You’ll Be A Woman Soon” inserita poi nella colonna sonora di “Pulp Fiction”) Kurt, Dave e Chris salgono sul palco in legno del “Verdi”. «Avevo 16 anni e abitavo vicino al teatro. Ricordo che nel pomeriggio c’era stato un via vai continuo di camion. Sono andata a vedere cosa stesse accadendo. Non sapevo che sul palco c’erano i Nirvana», racconta la allora 16enne muggesana Lucia Circo. Nella sala c'è anche il 15enne Piero Demarchi, che Lucia ancora non conosce: destino vorrà che qualche anno dopo i due diverranno marito e moglie. «Tornando dall’allenamento di canottaggio avevo visto che c’era un tour bus davanti al teatro e tante persone che parlavano in inglese. Entrai a vedere ma rimasi solo per una canzone perché c’erano i miei genitori che mi stavano aspettando», ricorda Demarchi. In sala, giunto da Pordenone, c'è anche il noto compositore, allora 25enne, Mauro “Teho” Teardo: «Ricordo due cose in particolare. Un ragazzo che si lanciò dal palco e che sicuramente si ruppe la gamba. Ma soprattutto Cobain centrato in faccia da una lattina di birra. Kurt nemmeno si scompose. Era indifeso, assente, lontano da sé». Il giorno dopo il gruppo proseguirà il proprio tour europeo suonando a Mezzago, allora in provincia di Milano. Un ultimo aneddoto. Tutto triestino. La sera antecedente al concerto muggesano, il gruppo, trasportato su una Fiat Uno da Cristian e Denis Furlan, fu ospite del “Nutty Bar”, conosciuto poi come “Iguana”, in via Madonnina, a Trieste, fumosa meta dei giovani alternativi di quel tempo. Racconta il gestore Lorenzo Fragiacomo, cantante della scena ska di allora: «Kurt fissò il vuoto per 15 minuti. Novoselic beveva whisky socializzando con la sua parte balcanica e Grohl, molto simpatico, beveva birrette». Non tutti sono d’accordo sul fatto che anche Cobain fosse presente al Nutty. Poco importa. Purtroppo Cobain era già entrato in un mondo tutto suo. Un mondo che il 5 aprile 1994, data del suo suicidio, esplose per sempre, lasciandoci una eredità musicale che ancora fatica a tramontare.

 

GLI ALBERGATORI
Cobain dormì solo, gli altri insieme «Erano piuttosto allegri e educati».
«I Nirvana? Me li ricordo piuttosto allegri, ma anche molto educati». Giorgio Suraci, classe 1945, proprietario dell'Hotel Lido assieme alla moglie Vilma, ospitò nel proprio albergo Cobain, Grohl e Novoselic. «Non ne sono sicuro al 100% ma Cobain dormì da solo, mentre gli altri due nella stessa stanza», aggiunge Suraci. La figlia Cristina, allora 19enne, racconta ancora il rammarico che la pervade: «Nemmeno mi resi conto che avevamo i Nirvana “in casa». Cristina Suraci, viste su internet le foto della conferenza stampa al Lido, aggiunge: «Quella non era la sala principale, ma della colazione. Credo che il gruppo l’avesse prenotata tutta per sé per non essere disturbato». Sul numero esatto delle due stanze occupate, invece, permane ancora un alone di mistero. «All’epoca queste informazioni non erano purtroppo digitalizzate. Ricordo che c’erano delle schedine che bisognava consegnare alla Questura evidenziando i nomi degli ospiti E il numero delle stanze occupate. Avevamo Un nostro registro cartaceo. Ho cercato a lungo di rintracciare quel faldone fa ma non l’ho ancora trovato.

IL SALUTO
Il bassista “zaratino” Novoselic citò i Bijelo Dugme di Bregovic.
“Dober vecer, mi smo... Bijelo Dugme”. Non tutti i fan italiani presenti in sala capirono bene le parole con cui Krist Novoselic, il bassista con genitori zaratini, decise di aprire il concerto rivierasco dei Nirvana. “Buonasera, noi siamo... i Bottone bianco”, la traduzione letterale. L’ironia fu invece perfettamente colta dai numerosi fan d’oltreconfine presenti al “Verdi” che ben sapevano che i Bijelo Dugme, scioltisi solo due anni prima, erano il gruppo più famoso della Jugoslavia, una band da 15 album e da oltre sei milioni di dischi venduti, perlopiù nella vecchia Federativa. Leader del gruppo era niente meno che Goran Bregovic. Nella reunion avvenuta nel 2005 i Bijelo Dugme registrarono a Belgrado la presenza di oltre 200mila persone, in quello che è considerato uno dei (se non il) più grande concerto dell’Europa sud-orientale. Il disfacimento della Jugoslavia e la conseguente guerra civile fu un tema che stette molto a cuore aNovoselic. Il 9 aprile 1993 Cobain e soci tennero un concerto a San Francisco il cui ricavato andò alle vittime di stupro nella Bosnia-Erzegovina.

LE CANZONI
Diciannove i brani della serata di cui cinque tratti da Nevermind.
Furono 19 le tracce che composero la scaletta del concerto muggesano. Cinque (sui 13 esistenti) i brani da Nevermind. Il concerto si aprì con Drain You - ottava traccia di Nevermind - giudicata da Cobain una delle loro migliori canzoni. Riecheggiarono poi alcuni capisaldi delle performance live dei Nirvana quali - in ordine di scaletta - Aneurysm (registrata nel ’92 in Incesticide, l’album successivo a Nevermind), le cupissime School e Floyd The Barber, inserite nell’album di esordio Bleach del 1989 e la canzone cult Smells Like Teen Spirit. E ancora avanti con le note malinconiche di About A Girl (da Bleach), la soffice Polly e la liturgica Lithium, gemme di Nevermind. Poi Sliver (altra traccia di Incesticide), la grungissima Breed, la cover dei Shocking Blue Love Buzz, e ancora Been A Son, Negative Creep, On A Plain, Blew e un brano mai registrato dai tre, L’Amour Est Un Oiseau Rebelle jam, cover dei Blizet. Ancora Talk To Me e a Oh, The Guilt (pubblicata in un singolo con Puss dei Jesus Lizard). Chiusura con la settima di Nevermind, Territorial Pissings: 143” di esplosione punk-grunge.

IL WEB
Audio e foto d’epoca su Facebook. Ed è caccia a un misterioso filmato.
Una registrazione audio, fotografie a colori e in bianconero, aneddoti. Ma non solo. A 25 anni di distanza da quel 16 novembre, da qualche mese si è tornato a parlare molto del concerto muggesano dei Nirvana. E il materiale dell’epoca sta iniziando a riemergere da cantine e soffitte. Merito anche di “Nirvana in Muggia: 1991”, il gruppo attivo su Fb promosso dal 29enne trevigiano Claudio Minotti: «Altre date come Milano e Roma sono molto documentate. Muggia è rimasta quasi nell’oscurità. A parte alcune foto in bianconero e l’audio del concerto su youtube, se n’è sempre saputo troppo poco. Ci sono diverse voci che parlano di un altro file audio, forse di maggior qualità, e addirittura di un filmato amatoriale. Sarebbe bello che dopo un quarto di secolo chi è in possesso di questi materiali li condivida». L'occasione potrebbe essere mercoledì, quando a partire dalle 20.30, al Verdi, si celebreranno i 25 anni dell’evento con un tribute concert. Perché sia chiaro che la frase “ma è vero che i Nirvana hanno suonato a Muggia?” non è una leggenda metropolitana. È semplicemente storia.

 

 

Acquario bonificato entro il 2017
da "Il Piccolo"
domenica, 13 novembre 2016


Il 18 novembre si chiude la raccolta delle manifestazioni d’interesse per il primo stralcio dei lavori sul terrapieno inquinato


di Riccardo Tosques
«Entro la fine del 2017 si potrà accedere ad Acquario. Forse già in estate». Francesco Bussani, vicesindaco di Muggia, annuncia le tempistiche inerenti il primo stralcio di lavori di bonifica del terrapieno inquinato “bloccato” da oltre dieci anni. Contemporaneamente, il Comune rivierasco ha pubblicato l’avviso per la raccolta di manifestazioni di interesse a partecipare alla procedura negoziata dei lavori. Gli operatori economici interessati a partecipare dovranno far pervenire la propria richiesta all’Ufficio protocollo del Comune di Muggia non oltre le 12 di venerdì 18 novembre. «Riconsegneremo alla cittadinanza una passeggiata a mare di 900 metri. Le persone potranno fare il bagno in mare. E a chi sostiene che non ci saranno posti auto a sufficienza, dico che creeremo due parcheggi da quasi 100 posti». Bussani racconta l’essenza del progetto esecutivo del primo stralcio dei lavori che interesseranno Acquario. Lavori che l’ex assessore ai Lavori pubblici Marco Finocchiaro aveva annunciato sarebbero partiti già lo scorso luglio. La realizzazione del cantiere di bonifica del terrapieno, mediante la sua messa in sicurezza permanente, partirà invece il prossimo anno. «Voglio stare molto attento nel non fare proclami. I lavori potrebbero partire in primavera, però per sicurezza dico che partiranno in estate», puntualizza il vicesindaco. Di sicuro l’appalto sull’area di strada di Lazzaretto durerà 154 giorni. Confermato anche il costo, pari a 972mila euro, progetto finanziato dal Comune. Nel dettaglio, la spesa vedrà l’impiego di 400mila euro riservati al percorso da creare lungo la scogliera, 340mila euro per i parcheggi e l’area di sosta, e oltre 30mila euro per gli scarichi a mare delle acque meteoriche. Dopo 13 anni, dunque, si potrà tornare a fare il bagno in mare davanti ad Acquario: a tale proposito l’ultima Conferenza di servizi convocata dalla Regione aveva fatto presagire che, finalmente, il lunghissimo iter procedurale atto alla bonifica del terrapieno fosse giunto positivamente alla sua conclusione. L’intervento (che prenderà il via nel 2017) prevede la messa in sicurezza non di tutto ma di gran parte del terrapieno con «tecniche innovative e rispettose dell’ambiente», ma anche più economiche, rispetto alla soletta in calcestruzzo prevista nel progetto definitivo generale. La principale variazione è stata di tipo economico in quanto invece dell’impegno finanziario previsto a inizio anno - possibile solo con l’alienazione di beni immobili da parte dell’amministrazione - vi si farà fronte con un avanzo di bilancio derivante da oneri di urbanizzazione accertati a fine dell’esercizio finanziario 2015. Un’operazione pari a circa a 850mila euro, ai quali si sono aggiunti ulteriori 122mila euro provenienti da una sponsorizzazione privata. «Visto il particolare momento nel quale si prevedeva di finanziare l’opera con la vendita di immobili pubblici dismessi, cosa particolarmente difficoltosa in tempi di crisi del mercato immobiliare, il Comune farà fronte con altri capitoli di spesa specifici, senza necessariamente vendersi i gioielli di famiglia», aveva spiegato lo scorso maggio l’allora assessore Finocchiaro, oggi consigliere comunale in quota Pd. Soddisfatta dello sblocco dei lavori il sindaco muggesano Laura Marzi: «Tra pochi giorni si chiuderà la raccolta delle manifestazioni di interesse che darà il via a tutto l’iter. Una volta terminata la parte burocratica, partiranno i veri e propri lavori. Sappiamo che i cantieri possono avere dei rallentamenti ma io auspico che la parte a mare torni a disposizione dei muggesani già entro la prossima estate».

 

Una settimana di storie e letture per i diritti dei bimbi
da "Il Piccolo"
domenica, 13 novembre 2016

Favole, libri, giochi e racconti per trasmettere, coinvolgere, educare. In occasione della Settimana internazionale dei diritti dei bambini, Trieste scende in campo con una serie di iniziative allestite in varie sedi, tra domani e domenica 20 novembre. Il primo scalo è in programma nella sede della Sissa di via Bonomea 265, teatro nella mattinata di domani, alle 10.30, di un incontro curato dagli operatori del nido aziendale “La Sissa dei piccoli”, incentrato su letture dedicate ai temi dell’uguaglianza e delle condizioni dell’infanzia all’interno della problematica delle migrazioni. Il testo scelto si intitola “Dieci dita alle mani, dieci dita ai piedini” di Mem Fox e Hellen Oxenbbury, il cui messaggio verrà affidato all’interpretazione del direttore della Sissa, Stefano Ruffo. Tolleranza e possibile dialogo. Queste le tracce dell’appuntamento, corredato anche da un ulteriore momento simbolico, con l’invito ai partecipanti a lasciare un’impronta, delle mani o dei piedi, su alcuni teli preparati dagli operatori dei nido e destinati poi alla esposizione nell’atrio dello stesso centro di ricerca scientifica (www.sissa.it, 0403787644). L’altro manifesto a favore dell’infanzia sventola sotto l’egida di “Nati per Leggere”, sigla che vive la sua Settimana nazionale alleandosi con i dettami della Giornata dei diritti per i bambini. Anche qui prevale il respiro dei libri e il valore della lettura, un patrimonio mai virtuale reso possibile dai volontari di Linea Azzurra, a cominciare da domani nella Biblioteca comunale “Stelio Mattioni” di via Petracco 10 (Borgo San Sergio), con un doppio appuntamento pomeridiano: dalle 16 alle 17 per bimbi dai 0 ai 36 mesi e dalle 17 alle 18 dai 3 ai 6 anni. Martedì 15, in collaborazione con l’Accri si approda alla Biblioteca “Quarantotti Gambini” di via delle Allodole 7 (San Giacomo), dalle 17 alle 18.30, mentre giovedì 17 si sbarca all’associazione italo-americana Fvg di piazza Sant’Antonio 6, per letture in inglese e in italiano dalle 10 alle 11, e a Muggia, nella Biblioteca “Guglia” di via Roma 10, dalle 17 alle 18. Venerdì appuntamento al Distretto 4 di via Sai, 7 (ex Opp, dalle 14 alle 15), sabato la chiusura alla Libreria Lovat di viale XX Settembre dalle 11 alle 12.30. Tutti gli incontri sono gratuiti e senza prenotazione.

 

Il welfare di Muggia cambia “indirizzo” dal 23 novembre

da "Il Piccolo"
sabato 12 novembre 2016

Il Comune di Muggia comunica che, dal 23 novembre, lo sportello per gli Interventi di Sostegno al reddito e gli uffici del Servizio sociale anziani di Muggia si trasferiranno da via Roma 22 a piazza Repubblica 4, al primo piano. Gli sportelli del Servizio sociale dell’Ambito 1.3 saranno invece chiusi, per motivi organizzativi, il 17, il 18 e il 22 a Muggia (in tutte e tre le giornate per il Sostegno al reddito, nella terza anche il Segretariato sociale minori), e il 17, il 21 e il 22 a San Dorligo (il primo giorno il Punto unico anziani, il secondo il Sostegno al reddito, il terzo il Segretariato sociale adulti).

 

San Martino tra mercatini e arte
da "Il Piccolo"
sabato 12 novembre 2016


Festa di San Martino dalle 9 Info su www.benvenutiamuggia.euProsegue a Muggia la Festa di San Martino. Il programma: alle 9 mercato degli hobbisti in piazza della Repubblica e vie limitrofe (sino alle 18); alle 11 visita guidata gratuita al santuario e al parco archeologico di Muggia vecchia (prenotazioni al 3468596512). Alle 18 Gianpaolo Lescovelli presenterà all’interno della sala Negrisin il libro di Federico Alessio intitolato “Cuore di Pietra-Viaggio nell’anima dei vini del Carso e della provincia di Trieste” (nella foto, la copertina). Il ballo tornerà a farla da padrone in piazza dalle 19.15 con la musica folk-pop-rock a cura dei Tre Porcellini. Il villaggio chiuderà alle 23. Invece alle 18.30, al Museo Carà, si inaugura la mostra “(fe)Male” di Cecilia Donaggio Luzzatto Fegiz a cura di Maria Campitelli. Orario: da martedì a venerdì 17-19, sabato 10-12 e 17-19, domenica e festivi 10-12, ingresso libero. La mostra rimarrà aperta fino al 4 dicembre.

 

Case per anziani e disabili nell’ex caserma di Aquilinia

da "Il Piccolo"

venerdì, 11 novembre 2016

 

Il nuovo Centro polifunzionale con area ristoro e posteggi al posto della Finanza

Il recupero dell’immobile prevede un investimento da 4 milioni. Nel 2017 i lavori

 

di Riccardo Tosques MUGGIA Otto appartamenti per anziani autosufficienti, due appartamentini per urgenze abitative riservate a persone disabili, una zona laboratorio, un’area per il ristoro e una zona esterna adibita a parcheggio. Ecco lo schema del futuro Centro polifunzionale di servizi semiresidenziali e residenziali per disabili e anziani che sorgerà ad Aquilinia al posto dell’ex caserma della Guardia di finanza. L’opera in programma nella frazione muggesana era già stata inserita cinque anni or sono nel piano triennale 2011-2013. Dopo la recente firma del protocollo tra Comune di Muggia e Consulta territoriale delle associazioni delle persone con disabilità e delle loro famiglie della provincia di Trieste, il progetto è tornato in auge. «Purtroppo il Patto di stabilità aveva bloccato la sua realizzazione, non è che ce ne siamo dimenticati, anzi: entro la prossima estate saremo pronti per partire con il bando di gara per l’assegnazione dei lavori», rassicura l’assessore alle Politiche sociali di Muggia Luca Gandini. Il centro inizialmente aveva ottenuto un finanziamento complessivo di 1 milione 300mila euro. Il grosso della cifra, pari a 910mila euro (ossia il 70% della spesa totale), era giunto ad Aquilinia grazie a un contributo ottenuto direttamente dalla Regione guidata dall’allora governatore Renzo Tondo. I restanti 390mila euro, invece, erano stati messi a disposizione dal Comune grazie agli introiti giunti dalla cessione dei diritti di proprietà delle aree Peep ex Fonderia. In realtà complessivamente l’operazione di recupero dell’ex caserma della Guardia di finanza avrà un importo decisamente maggiore che si aggira attorno ai 4 milioni di euro. «La cifra restante fa parte infatti di un project financing che interesserà l’area: grazie alla proroga del denaro concessa dalla Regione ora ci sono tutte le carte in regola per sbloccare concretamente il progetto rimasto “congelato” ma mai dimenticato», aggiunge l’assessore Gandini. L’incarico della progettazione preliminare e definitiva dell’intervento era stata assegnata al costituendo Raggruppamento temporaneo di professionisti tra gli architetti Mattiussi e Salmasi, Gruppo 70 e ingegneri Petris e Tavano per l’importo complessivo di poco più di 25mila euro. «Ora stiamo preparando una variante al progetto iniziale per cui verrà effettuata una modifica», puntualizza Gandini. L’intento dell’opera è piuttosto chiaro: realizzare un progetto rivolto alla disabilità, che possa consentire di ospitare una decina di soggetti che attualmente sono assistiti in altre località della provincia triestina o che addirittura sono ospiti di strutture al di fuori della provincia. «La struttura potrebbe però anche interessare disabili minorenni che il Comune di Muggia ha già in carico», rimarca Gandini. «I servizi sociali del Comune di Muggia, associati al Comune di San Dorligo della valle, hanno inteso affrontare il problema della disabilità nel modo più ampio e integrato possibile, immaginando tre possibili realtà che siano di supporto alla vita di giovani e non più giovani: una comunità alloggio, un centro diurno, una casa per l’autonomia e la socialità», puntualizzava una vecchia nota del Comune rivierasco. Dopo tanto attendere pare dunque che la situazione sia in procinto di essere sbloccata, come sentenzia Gandini: «Credo che con il prossimo anno i lavori potrebbero finalmente partire». 

 

Commercio e verde in aula a Muggia

da "Il Piccolo"

venerdì, 11 novembre 2016

 

Lunedì in Consiglio comunale si tornerà a parlare del Parco di Rabuiese

 

MUGGIA Nuova riunione straordinaria del Consiglio comunale in arrivo a Muggia. Lunedì, alle 20, l’assemblea si ritroverà in aula per affrontare ben 23 punti all’ordine del giorno. Si tornerà dunque a parlare del Piano attuativo comunale di iniziativa privata a destinazione commerciale inerente il nuovo Parco commerciale che sorgerà a Rabuiese con l’approvazione di una piccola variante di livello comunale al progetto iniziale necessaria a proseguire l’iter. Verranno poi affrontate diverse mozioni: tra queste, la richiesta di ripristino della fermata della linea 20 in direzione Muggia nei pressi dell’abitato di Rabuiese lungo la strada provinciale di Farnei, richiesta formulata dai consiglieri di opposizione Andrea Mariucci (Forza Muggia-Dpm) e Giulio Ferluga (Lega Nord). Maggiori controlli sul rispetto delle prescrizioni in tema di gioco d’azzardo e di contrasto alle patologie a esso correlate saranno invece richiesti da parte del capogruppo consigliare del Movimento 5 Stelle Emanuele Romano. L’esponente grillino chiede l’intervento o comunque il rafforzamento della polizia locale muggesana per far rispettare la normativa vigente, considerato «che i Comuni sono tra i soggetti coinvolti a intraprendere azioni per la prevenzione e il contrasto dell’azzardopatia». Dai banchi della lista civica Meio Muja la capogruppo consigliare Roberta Tarlao ha preparato invece una mozione in merito alla riparazione dei giochi rotti del parco giochi Robinson di Zindis. Tarlao vuole impegnare il sindaco Laura Marzi a riparare urgentemente i giochi danneggiati e a provvedere al loro collaudo, prevedendo poi l’installazione di un impianto di videosorveglianza che controlli la struttura e che funga da deterrente per eventuali maleintenzionati. Infine, anche il capogruppo leghista Giulio Ferluga ha chiesto maggiore attenzione per un parco giochi, quello relativo alla scuola elementare Loreti di Aquilinia. Nello specifico il consigliere comunale auspica che il Comune «si attivi per mettere di nuovo a posto il parco in modo da renderlo pienamente agibile da bimbi che frequentano l’istituto». (tosq.)

 

 

Quasi 900 le firme per il “no” ai profughi

da "Il Piccolo"

venerdì, 11 novembre 2016

 

Quasi 900 firme per dire “no” ai profughi nell’ex asilo di Aquilinia. Sono 877 le adesioni complessive raccolte dal comitato delle mamme, che questa mattina consegneranno la petizione in Comune a Muggia. Nei prossimi giorni, le due portavoce del gruppo, Barbara Arzon e Alessia Mariucci, consegneranno una copia del testo anche alla scuola, alla Prefettura e alla Diocesi. Si aggiunge così una nuova puntata al caso del momento, l’accoglienza dei venti profughi, tutti di sesso maschile, tra i 18 e i 30 anni, nell’ex asilo delle canossiane di proprietà della Diocesi di Trieste. Ancora ieri sera Arzon e Mariucci tenevano a sottolineare che «l’intento dell’iniziativa è cercare un confronto con le istituzioni, evitando accuratamente di scivolare verso il terreno insidioso e sdrucciolevole dello scontro». Le mamme rinnovano l’invito, messo nero su bianco sulla petizione, a «trovare luoghi più idonei a ospitare i profughi», e rilevano che «nessuno intende alzare muri pregiudizialmente, ma sollecitiamo le istituzioni a confrontarsi con la cittadinanza per trovare soluzioni condivise e concertate». Proprio questo sembra essere il punto nevralgico della vicenda: a innescare le proteste, sarebbe stata «la patina opaca che ha avvolto questa vicenda sin dall’inizio». «Siamo disposti a dialogare, ma non possiamo accettare di assistere silenti a scelte che condizionano la vita nostra e dei nostri figli», fa notare più di un genitore. Alcune mamme, inoltre, segnalano che «non c’è molta chiarezza sugli orari di uscita e rientro dei profughi nella struttura. Anche sulla durata della loro permanenza, iniziano ad arrivare segnali ambigui. Chiediamo chiarezza». Giovanni Stocco

 

Al Carà la personale di Cecilia Donaggio

da "Il Piccolo"

venerdì, 11 novembre 2016

 

Domani alle 18.30, il Museo Carà di Muggia ospiterà “(fe)male”, la personale di Cecilia Donaggio Luzzatto-Fegiz, in collaborazione con Max Jurcev e Betta Porro, a cura di Maria Campitelli. La mostra nasce da una ricerca personale sulla natura e l’evoluzione umana. La mostra (a ingresso libero) sarà aperta fino al 4 dicembre.

 

Si inaugura oggi la Festa di San Martino

da "Il Piccolo"

venerdì, 11 novembre 2016

 

Al via oggi la Festa di San Martino, a Muggia. Il programma: alle 9, in piazza Marconi, si apre il Villaggio; alle 16.30, “Pomeriggio in contrada granda” con musica, assaggi e allestimento delle attività commerciali di via Dante sul tema della festa. Alle 19.15 ballo assicurato con la musica in piazza. E alle 20.30, al teatro Verdi, “Mistero buffo” di Dario Fo con Walter Rosa.

 

Quattrocento alunni alla scoperta di Muggia
da "Il Piccolo"
giovedì, 10 novembre 2016


Iniziativa del Coped con le scuole Rossetti, Foschiatti e Rodari. Libri in dono alla biblioteca comunale


di Riccardo Tosques
Un colorato “serpentone” formato da oltre quattrocento alunni triestini ha invaso pacificamente Muggia nei giorni scorsi. Splendida iniziativa quella realizzata da Coped-Camminatrieste, legata a Camminacittà, la Federazione italiana per i diritti del pedone e per la salvaguardia dell’ambiente. Nel quadro delle iniziative promosse per “La città che vorrei - per la pace, la sicurezza stradale e la solidarietà”, gli studenti delle scuole primarie (fascia d’età dai sei agli undici anni) “Domenico Rossetti”, “Gabriele Foschiatti” e “Gianni Rodari” appartenenti all’Istituto comprensivo di Valmaura, assieme alle loro insegnanti, hanno preso pacificamente d’assalto la cittadina rivierasca riversandosi inizialmente nella invidiabile quiete di Muggia Vecchia. Da lì gli alunni si sono poi diretti verso Muggia centro, una lunga passeggiata che ha avuto un momento di incontro davanti alla Biblioteca comunale nei Giardini Europa alla presenza del sindaco muggesano Laura Marzi. I partecipanti hanno donato numerosi libri alla biblioteca e successivamente hanno effettuato una passeggiata nel centro storico di Muggia per molti ancora sconosciuto. «È stata una splendida iniziativa che ha permesso a tanti bambini di conoscere meglio e quindi apprezzare la nostra cittadina. Un evento che ovviamente non può non ricevere il nostro apprezzamento», ha commentato proprio Marzi. «Un ringraziamento va alla Polizia locale di Muggia, per l’accompagnamento ricevuto e la sensibilità dimostrata», ha aggiunto Sergio Tremul del Comitato direttivo di Camminatrieste. In precedenza, il 4 ottobre scorso a Trieste, al Circolo della Stampa, era stata celebrata la Giornata del Pedone. Ancora prima, dal 16 al 22 settembre, si era svolta nel capoluogo regionale la Settimana europea della Mobilità con una passeggiata partita dal rione di Roiano, con una sosta alla stazione ferroviaria e poi nelle vie del centro con le isole pedonali realizzate e infine l’arrivo in piazza Unità, dove i partecipanti hanno incontrato il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza.

 

Chioschi e giochi Muggia festeggia San Martino

da "Il Piccolo"

giovedì, 10 novembre 2016

 

di Riccardo Tosques Enogastronomia, cultura e divertimento: ecco i tre preziosi ingredienti che a partire da domani e sino a domenica daranno vita alla 12a edizione della Festa di San Martino a Muggia. Decisamente ricco il programma: domani alle 9, in piazza Marconi, si vivrà la prima apertura del Villaggio di San Martino. Poi, alle 16.30, spazio al “Pomeriggio in contrada granda” con musica, assaggi e allestimento delle attività commerciali di via Dante sul tema della festa. Alle 17 Paolo Parmegiani presenterà un incontro pubblico incentrato sul tema “Le nuove regole sui fitofarmaci fra agricoltura convenzionale e biologica” in programma all’interno della sala Negrisin di piazza Marconi. Alle 18, la vera e propria inaugurazione della festa con il saluto delle autorità e la visita al villaggio. Alle 19.15 ballo assicurato con la musica in piazza. Successivamente appuntamento da non perdere, alle 20.30, al teatro Verdi con lo spettacolo “Mistero buffo” di Dario Fo con Walter Rosa (organizzato dal teatro di Pola). Il villaggio chiuderà alle 22.30. La giornata di sabato si aprirà alle 9 con il mercato degli hobbisti in piazza della Repubblica e nelle aree limitrofe (allestito sino alle 18). Alle 11 vi sarà la visita guidata gratuita al santuario e al parco archeologico di Muggia vecchia (per prenotazioni contattare il numero 3468596512). Un’ora dopo andrà in scena l’attesa premiazione della “Vetrina più bella” e della “Casetta più bella” con premi offerti dalla Confcommercio Trieste. Alle 18 Giampaolo Lescovelli, responsabile Docet, presenterà all’interno della sala Negrisin il libro di Federico Alessio intitolato “Cuore di Pietra-Viaggio nell’anima dei vini del Carso e della provincia di Trieste”. Il ballo tornerà a farla da padrone in piazza dalle 19.15 con la musica folk-pop-rock a cura dei Tre Porcellini. Il villaggio chiuderà alle 23. Domenica il gran finale: dalle 9 alle 18 spazio ancora al Mercato delle pulci. Alle 10.30 visita guidata gratuita del centro storico di Muggia (prenotazioni al numero 3468596512). Alle 10.45 è prevista un’ampia animazione in piazza dedicata ai più piccoli e alle 12 visita guidata a pagamento al castello di Muggia. La musica tornerà ancora in piazza dalle 12.15 con Cippo & Friends promossi da Bikers Cafè Wolly & Mamy. Immancabile alle 15.30 l’attesissima “Tombola in piranese” presentata da Ondina Lusa della Comunità degli italiani “G. Tartini” di Pirano affiancata dal Coro folcloristico dell’Aida. Alle 20.30, al teatro Verdi, l’instancabile associazione Persemprefioi organizzerà “Keep all deer... Sandokaaan” con ingresso a offerta libera. Il Villaggio chiuderà alle 21. Tra gli eventi correlati si segnalano infine la presenza del mercatino di beneficenza della Cri in piazza Marconi e “Sapori d’autunno”, l’iniziativa con menù a prezzo fisso nei ristoranti segnalati da una frasca appesa alla porta d’ingresso.  

 

Muggia più vicina alle persone disabili

da "Il Piccolo"

mercoledì, 8 novembre 2016

 

Siglato un protocollo con la Consulta provinciale per migliorare i servizi e realizzare progetti ad hoc

MUGGIA Un protocollo per tutelare al massimo le persone disabili. Nuovo passo in avanti, a Muggia, per la sfera sociale, grazie alla firma del protocollo d’intesa tra il Comune e la Consulta disabili della provincia di Trieste, l’organismo che costituisce la rappresentanza della Consulta regionale delle associazioni dei disabili, riconosciuto quale realtà di consultazione e promozione per le politiche d’integrazione nella società delle persone con disabilità. Un passo importante che vede nella sottoscrizione del documento l’impegno da parte dei soggetti firmatari a porsi a sostegno e promozione delle azioni finalizzate alla costruzione di una rete di servizi integrati: l’obiettivo è quello di ottimizzare la fruibilità e l’accessibilità di servizi a favore delle persone con disabilità. «Le associazioni riunite nella Consulta costituiscono una potenziale risorsa e uno stimolo costante per contribuire ad adeguare i servizi alle reali esigenze delle persone con disabilità e con le quali già in passato abbiamo collaborato proficuamente, ad esempio per definire i percorsi casa-scuola e progettare la nuova costa» ha commentato il sindaco Laura Marzi. Concorde il presidente della Consulta provinciale, Mauro Morassut: "Le amministrazioni che si sono succedute in questi anni a Muggia si sono sempre dimostrate molto sensibili alle tematiche legate alla disabilità e la dimostrazione è proprio come la città si sia evoluta in questi anni». Vincenzo Zoccano, presidente della Consulta regionale, ha puntualizzato come il documento «garantirà un’azione importantissima e determinante in tutti i processi decisionali che il Comune vorrà intraprendere, perché fondati su una condivisione volta a perorare cause comuni». Nello specifico, il Comune di Muggia si impegna a promuovere, d’intesa con l’Asui di Trieste, «la realizzazione di progetti individuali di vita per le persone con disabilità, diffondere la cultura del superamento di ogni forma di settorialismo ed emarginazione del disabile, valorizzare l0apporto del volontario e garantire la dignità umana in ogni atto assistenziale». Ma anche ricercare forme e modalità per incentivare progetti di sperimentazione gestionale e individuare modalità e strumenti utili a rendere più autonoma la vita delle persone disabili. Da parte sua, invece, la Consulta si impegna a concertare con il Comune di Muggia ogni iniziativa ritenuta utile per le persone con disabilità e le loro famiglie. Cosa accadrà ora? Si stabiliranno, almeno due volte all’anno, degli incontri di verifica sul rispetto del protocollo per confrontarsi e condividere le azioni da perseguire. «È necessario favorire un approccio alla disabilità fondato sulla partecipazione sociale e questa è la direzione che si è intrapresa con questo protocollo d'intesa - conclude l’assessore alle Politiche sociali Luca Gandini -. Avere un interlocutore unico permetterà di raggiungere obiettivi condivisi in tempi più celeri». (r.t.)

 

 

Alla scuola di Zindis tornano le due supplenti

da "Il Piccolo"

mercoledì, 8 novembre 2016

 

la vittoria dei genitori

 

di Riccardo Tosques wMUGGIA La protesta dei genitori e dei bambini della quinta elementare della scuola “Zamola” di Zindis per colmare i vuoti della «maestra che non c’è» ha dato i suoi frutti. I genitori hanno infatti annunciato che le maestre supplenti Michela e Annalisa rimarranno per tutto l’anno scolastico in supporto alla maestra Luigia Fontanel, fonte delle vibrate proteste che avevano indotto i genitori a pensare anche a uno spostamento in massa della classe nella vicina Slovenia. La vicenda ha inizio quattro anni fa quando la prima elementare della Zamola è composta da 16 alunni, che diventano 12 l’anno dopo e soltanto otto quello successivo. Il dimezzamento della classe è dovuto alla scarsa presenza in aula di Luigia Fontanel, la maestra di matematica, scienze e lingua straniera che si alterna tra supplenze e presenze più o meno lunghe. Le assenze comportano spesso anche la suddivisione degli alunni in altre classi della scuola, causando un disagio generale. Di fronte a questa condotta dell’insegnante, che per motivi di salute suoi e dei suoi genitori ha fornito un servizio estremamente discontinuo, le famiglie hanno più volte fatto sentire il loro disagio a Marisa Semeraro, la dirigente del comprensivo Lucio di Muggia, auspicando di trovare una soluzione. Semeraro ha optato lo scorso anno per spostare la docente alla primaria “De Amicis” di Muggia affinché potesse esercitare regolarmente la propria professione, “spalmando” il suo operato in diverse classi. Nel settembre del 2015 la quarta elementare alla Zamola, dunque, si apre con l’assegnazione di due insegnanti, le maestre Michela e Donatella. Nel settembre scorso l’inizio del quinto anno scolastico è decollato con grande entusiasmo e continuità tanto delle maestre (progetti, gite e uscite didattiche), quanto dei bimbi, con l’arrivo di due nuovi compagni, che hanno portato la classe a 10 alunni. Dopo più di un mese e mezzo dall’inizio dell’anno scolastico ecco la doccia fredda: la maestra Fontanel chiede e ottiene il reintegro alla Zamola. Conseguentemente le due maestre supplenti vengono tolte e spostate in un’altra scuola. E i bambini si ritrovano per l’ennesima volta con un nuovo supplente. Da qui la protesta dei genitori e degli stessi bambini scesi in strada a “protezione” delle due maestre. «Fortunatamente gli organi preposti hanno trovato una soluzione: grazie alla preside Semeraro le due maestre torneranno in classe subito, mentre la maestra in questione, quando rientrerà, lavorerà nei modi designati dagli articoli del provvedimento e in concerto con le attuali insegnanti che ben conoscono i bambini e che li stanno accompagnando e preparando al meglio per proseguire il corso di studi che dovranno affrontare» spiega la portavoce dei genitori Giovanna Bellotto. Un epilogo che finalmente dovrebbe trovare tutti d’accordo. 

 

Le tv nazionali accendono i riflettori sulla protesta antimigranti a Muggia

da "Il Piccolo"

martedì, 8 novembre 2016

 

di Giovanni Stocco. Protesta antimigranti ad Aquilia secondo atto. I cittadini contrari all’ospitalità concessa a 18 profughi afghani all’interno dell’ex asilo delle suore canossiane della frazione muggesana, sono tornati ieri ad alzare la voce. L’hanno fatto davanti alle telecamere di due programmi a diffusione nazionale: Agorà, in onda su RaiTre al mattino, e Quinta Colonna, trasmissione Mediaset alla sera. La vetrina nazionale ha permesso ai promotori della raccolta firme, avviata contro la presenza del gruppo di stranieri, di ribadire le proprie posizioni, prendendo questa volta le distanze dai tentativi di cavalcare politicamente la protesta. «Vogliamo strappare l’intera vicenda ai tentacoli degli speculatori politici di professione: l’unico obiettivo è tutelare i nostri bambini, non permetteremo a nessuno di fare propaganda sulla loro pelle», hanno affermato Barbara Arzon e Alessia Mariucci, referenti del Comitato delle mamme, durante il collegamento serale con Mediaset, che ha fatto scendere in strada circa150 persone. «Non siamo disposte ad accettare supinamente decisioni prese senza la minima concertazione con il territorio - hanno aggiunto - e prendiamo le distanze da chi alimenta polemiche e amplifica la vicenda per interessi di partito». Un riferimento fin troppo chiaro alla “gestione” del presidio organizzato davanti all’ex asilo venerdì scorso. Quella di ieri insomma, come detto, è stata una giornata di sorprendente esposizione mediatica: in mattinata era stata la Rai a regalare un palcoscenico nazionale a Aquilinia, con un collegamento con la trasmissione Agorà. Le due mamme hanno tenuto a puntualizzare che «la nostra petizione, che ormai ha superato la barriera delle 900 firme, non intende alzare un muro contro i profughi a prescindere, ma sollecita le istituzioni a individuare una sede più idonea rispetto all’ex asilo, struttura che, per inciso, riveste un valore affettivo e simbolico molto rilevante per la comunità». Arzon e Mariucci hanno aggiunto di aver preparato quattro copie della petizione, da consegnare al Comune, al prefetto, al dirigente scolastico e alla Diocesi. Ieri pomeriggio, intanto, Michele Piga, segretario di categoria della Cgil, ha espresso solidarietà al parroco di Aquilinia e al sindaco di Muggia per i toni e le modalità che hanno caratterizzato le ultime manifestazioni che si sono svolte nella cittadina, stigmatizzando la «strumentalizzazione di certi politici, di Muggia e non, che approfittano dell’evidente disagio sociale che serpeggia nel nostro paese e di una scorretta informazione sui flussi migratori, screditando in maniera preoccupante la credibilità delle istituzioni tutte». Al netto delle richieste del Comitato mamme, intenzionate a rimanere nell’alveo dell’imparzialità partitica, il caso Aquilinia sta infiammando i social network, con implicazioni politiche molto marcate e i consueti scambi di accuse. Proprio alcuni dei genitori palesavano, ieri sera, irritazione verso una politica spesso «attentissima quando si tratta di cavalcare, amplificare e distorcere i problemi, assente quando si dovrebbe trovare una soluzione reale». 

 

Poetessa di Muggia premiata a Verona

da "Il Piccolo"

martedì, 8 novembre 2016

 

La poetessa Maria Cernigoi Maggio di Muggia ha ben figurato al sesto Concorso nazionale di poesia “Premio Terrasanta” svoltosi a Verona, classificandosi tra i finalisti nella sezione a tema “La pace” per la lirica “La palma piange”.

 

Non ci sono notizie da "Il Piccolo" di lunedì 7 novembre 2016

 

DOPO IL PRIMO SIT-IN DI VENERDÌ
da "Il Piccolo"
domenica, 6 novembre 2016


Il fronte antimigranti vacilla a Muggia. Il Comitato per Zaule: «No ai razzisti»


di Giovanni Tomasin
La vicenda di Aquilinia attrae i media nazionali, tanto che domani arriveranno nella frazione di Muggia le telecamere di Agorà e di Quinta Colonna. Rai e Mediaset rispettivamente. Nel frattempo il Comitato dei cittadini per Zaule, che assieme al comitato di genitori sta organizzando la protesta contro l’accoglienza dei 18 profughi afghani in parrocchia, anticipa che «non saranno accettati» atteggiamenti razzisti come quelli visti sabato: «Striscioni come “Non vi vogliamo” e cose del genere non fanno parte del nostro linguaggio di cittadini - spiega il portavoce Giorgio Jercog - e assicuriamo che lunedì ci sarà soltanto una presenza ferma e composta». Spiega Jercog: «Quello dell’altra sera non era un vero presidio. Era più che altro un momento di raccolta dei cittadini visto che erano previste delle dirette televisive. I cittadini sono invitati a venire anche lunedì, dalle 8 alle 9.30 per Agorà e alle 20.30 per Quinta colonna. Ci si troverà davanti alla scuola e, in caso di maltempo, davanti alla farmacia». La presenza di «provocatori», aggiunge Jercog, sarà bandita: «Non accetteremo provocazioni o cose che portino discredito alla nostra lotta pacifica. Se arriva uno con la maglia “me ne frego” può anche farne a meno, non è giusto che queste persone vengano a farsi i cavoli loro a nostre spese». In ogni caso, aggiunge Jercog, «per il momento non intendiamo fare alcuna manifestazione, in attesa della scadenza della promessa della prefetta: ovvero che quelle persone escano dalla struttura». Aggiunge il membro del comitato: «Non sappiamo chi siano questi afghani, potrebbero essere brave persone come no. Il punto è che quello è il posto sbagliato: c’è la scuola, ci sono gli anziani, ma c’è anche un bosco. Queste persone sono abituate a fare accampamenti, andare nelle radure, e lì avrebbero terreno fertile per fuochi e bivacchi come accade a Gradisca. Questa è la nostra preoccupazione». Sulla vicenda interviene anche il consigliere di Forza Muggia Andrea Mariucci, che nei giorni scorsi ha lanciato la possibilità di dare in gestione l’area a qualche privato: «Vogliamo restituire quella struttura alla collettività. Riaperta dopo sei anni ora è destinata all’accoglienza dei migranti e contestualmente i locali dovrebbero accogliere le lezioni di catechismo per i bambini. Proprietaria è la Diocesi, in effetti, e la struttura è felicemente inserita tra una scuola, una chiesa, un campo di calcio e un palazzetto dello sport. Circostanza questa di vantaggio per un imprenditore». Secondo Mariucci, conclusi i venti di giorni di permanenza dei profughi, «si sarebbe potuto replicare quanto già avviene in altre zone del nostro Comune», ovvero la gestione da parte di terzi del plesso. La mancanza di «volontà politica a discuterne», però, porta Mariucci a «non esporre nello specifico l’interesse manifestato da privato» con cui lui sarebbe in contatto. «Se un giorno le intenzioni del Comune saranno più chiare potremo riparlarne».

 

Accoglienza
da "Il Piccolo"
sabato, 5 novembre 2016


La protesta antimigranti non infiamma Aquilinia
Solo una sessantina di persone davanti ai cancelli dell’ex asilo delle suore
Evitato ogni contatto con i diciotto afghani ospitati da ieri nella struttura
In strada esposti striscioni con la scritta “Non vi vogliamo” e scanditi cori da stadio come “Proteggiamo i nostri bambini”


di Giovanni Tomasin

Una sessantina di persone ripete lo slogan con ritmo calcistico: «Proteggiamo i nostri bambini!». Alcune di loro reggono uno striscione con su scritto «Non vi vogliamo». A dirigere il coro un politico leghista. Il fermo immagine descrive in sintesi quanto avvenuto ieri ad Aquilinia, dove un gruppo di cittadini si è mobilitato contro l'accoglienza data a 18 profughi afghani ospitati nei locali della parrocchia. Casus belli della protesta è la vicinanza del sito alla scuola della frazione di Muggia, anche se la petizione organizzata nei giorni scorsi aveva raccolto 800 firme, oltre dieci volte tanto i partecipanti. Ma facciamo un passo indietro. Il caso deflagra nella mattinata, quando il capogruppo triestino della Lega nord Paolo Polidori pubblica sui social network un video in cui si vedono i profughi salire a bordo di un furgone per essere portati a Trieste, dove trascorreranno la giornata. Il prefetto, scrive Polidori, aveva «promesso» di far partire i richiedenti asilo «prima delle 8, per non interferire con l'ingresso dei bambini a scuola alle 8.30». Il bus è partito invece alle 9 (quindi dopo l’ingresso dei bambini). La vicenda diventa subito virale, il comitato per Zaule e un comitato di genitori organizzano per il pomeriggio un presidio da tenersi in largo Lavoratori Raffineria Aquila, davanti alla scuola. In attesa che i profughi vengano riportati ai loro alloggi. Passano le ore. A metà pomeriggio, in un bar del paese, Ligabue tuona dal televisore: «G come giungla, le regole sono saltate, le favole sono dimenticate». Gli avventori, nel frattempo, discutono del tema del giorno. I dubbi, le osservazioni sono quelle che ormai proliferano sui social network: «Prima bisogna aiutare gli italiani, poi in caso pensare agli altri». «Se scappano da una guerra, perché vengono qui solo i giovani?». E così via. Si discetta sui presunti rischi: «Non sono pericolosi fino a prova contraria, non voglio che la prova si faccia sulla pelle dei nostri bambini». Attorno alle sei il presidio ha inizio, un primo capannello di persone si ritrova davanti alla scuola. Le forze dell'ordine vigilano, attente ma discrete. Patrizio sta disponendo gli striscioni, si rivelerà una delle anime della protesta. Robusto, testa rasata e felpa nera, spiega: «Ci sono voluti sette anni e un sacco di petizioni per rimettere in sesto questo asilo. Nel tetto della palestra c’è ancora l'amianto. E ora arrivano questi? Noi non sappiamo chi sono, e in questa zona ci sono bambini e anziani soli». Intanto il presidio si popola. Arrivano anche i politici: Polidori assieme ad altri leghisti, come Fabio Tuiach e Antonio Lippolis. C'è anche il consigliere di Forza Muggia - Lista Dipiazza per Muggia Andrea Mariucci: «Se questa cosa deve durare venti giorni (il tempo di durata dell'accoglienza ndr), il ventunesimo sediamoci a un tavolo e facciamo in modo che questo torni di nuovo un asilo, una struttura della comunità di Aquilinia, c’è anche un imprenditore interessato a rilevarla», dichiara. Saputo del presidio, l'assessore regionale all'immigrazione Gianni Torrenti commenta al telefono: «Ho fatto 130 incontri con le popolazioni su questo tema - dice -. L'unica volta in cui ho avuto problemi è stato a Gemona, dove la Lega aveva fomentato una polemica basata su menzogne. Fatto sta che a mesi di distanza anche lì non è successo nulla, e Gemona è un modello di accoglienza». Per l'assessore «il problema sono le forze politiche che strumentalizzano le difficoltà delle persone dipingendo scenari del tutto slegati dalla realtà». Ad Aqulinia, nel frattempo, arrivano le televisioni. Reti locali ma anche Mediaset. Lo striscione «Non vi vogliamo» viene esibito. In prima fila un robusto omone con una felpa con su scritto «Me ne frego». Alcune esponenti del comitato di mamme spiegano alla televisione le loro ragioni: «Questa scelta ci è stata imposta senza che venissimo consultate - dicono -. Noi non siamo razziste ma l’accoglienza va concordata». La vicinanza dei profughi alla scuola e alla palestra non è l’unico motivo di lagnanza: «Ci dicono che negli spazi che li ospiteranno sono stati tolti i simboli religiosi. Questo noi non lo possiamo accettare». Ma il tanto atteso ritorno dei profughi infine non si verifica. Sembra siano stati fatti rientrare in anticipo da un ingresso sul retro, impedendo il contatto con i manifestanti. Un po’ prima delle nove di sera il presidio si scioglie: un gruppetto di irriducibili resta sul posto, mentre una parte dei manifestanti scende in piazza a Muggia dove li attende la diretta di un'emittente locale. Un signore attempato ma robusto, ringalluzzito dal clima, ben pensa di cercare di intimidire il cronista, sancendo la chiusa di una giornata tutta dedicata alla difesa della civiltà occidentale. 

 

«Iniziativa di pochi cavalcata dalla Lega»
da "Il Piccolo"
sabato, 5 novembre 2016


Il sindaco Marzi: «Muggia è da sempre aperta all’integrazione.Qualcuno ha istigato gli abitanti fomentando paure insensate»


di Gianpaolo Sarti
Laura Marzi non se l’aspettava. Non si aspettava proprio di trovarsi in mezzo a una specie di sommossa popolare, innescata dall’arrivo di una ventina di profughi appena, da ospitare in una struttura parrocchiale. E per meno di tre settimane. Anche se, precisa il sindaco di Muggia, «di popolare c'è ben poco, perché la colpa è di chi ha fomentato tutto, cioè la Lega Nord». Resta il fatto che per lei, primo cittadino di Muggia, questi sono giorni difficili. Sindaco, che idea si è fatta di quanto sta succedendo ad Aquilinia? Non pensavo potesse accadere tutto ciò, nel modo più assoluto. L'intera vicenda avrebbe potuto avere dimensioni normali, invece è stata cavalcata da alcune persone fortemente politicizzate. A chi si riferisce? A Polidori (capogruppo della Lega in Consiglio comunale a Trieste, ndr). Sta dicendo che dietro a tutto questo c’è solo la Lega Nord? Direi di sì, anche se non solo. Perché poi abbiamo anche qualche residente di Aquilinia vicino a partiti di centrodestra. Ma la strumentalizzazione è prepotentemente in mano alla Lega. C’è però anche una raccolta firme di 800 persone. Premesso che io non ho ancora visto questa raccolta firme, sarebbe interessante analizzare cosa chiedono i residenti nella loro petizione. Forse domandano semplicemente spiegazioni sulla tipologia dell'accoglienza: chi sono questi migranti, quanto tempo stanno, perché si è scelta quella determinata struttura. Proprio le cose che avete cercato di spiegare nell’assemblea di qualche giorno fa con il prefetto, giusto? Sì, solo che purtroppo alcune persone non hanno avuto l'opportunità di ascoltare le spiegazioni. Qualcuno glielo ha impedito. Siete state interrotte a più riprese da fischi e insulti. Perché? È accaduto in particolare al prefetto, anche se pure io ho ricevuto la mia parte. Ciò che trovo sconvolgente è la mancanza di rispetto nei confronti delle istituzioni dello Stato. E siamo state offese come persone e donne. Ma Aquilinia è tutto questo? Una parte di residenti contesta la presenza dei profughi, mentre un’altra parte più silenziosa, e quindi meno visibile, è solidale. Anche perché, ripeto, non stiamo parlando di una soluzione permanente, ma di venti giorni soltanto e per venti persone. Numeri che non autorizzano a parlare di “invasione” di Aquilinia. Allora perché si temono così tanto i migranti? Io credo che ci sia paura dell’ignoto. Ma nel momento in cui i residenti avranno occasione di conoscere la realtà dei migranti, la loro provenienza e le storie, si renderanno conto che non c'è nulla da temere. Il problema è che qualcuno ha instillato appositamente questa paura, sventolando gli spauracchi dei migranti che sono qui per molestare, che sono a caccia di donne, che andranno tutti in giro assatamati alla ricerca di ragazze. Questo messaggio martellante di pericolo, al quale la popolazione è stata esposta, ha fatto accrescere la preoccupazione e la tensione. Perché di fatto i residenti del posto hanno sempre dimostrato di avere un'apertura nei confronti dell'accoglienza. I muggesani sono sempre stati aperti alle diversità e al “foresto”. Ha qualcosa di cui rimproverarsi in tutta questa vicenda? Forse non c'è stata una adeguata comunicazione con la cittadinanza? No, affatto. Un’ora dopo aver ricevuto la telefonata del prefetto, che mi avvisava della disponibilità della struttura parrocchiale, avevo già pubblicato un post su Facebook. Non ho convocato un Consiglio comunale urgente, perché non c'erano gli elementi. Dopodiché, non appena la cosa è stata cavalcata, ma anche perché la questione aveva risvolti amministrativi concerti, allora sì che ho riunito il Consiglio comunale. Mi pare di essere stata chiara e trasparente fin da subito, non ho raccontato mai falsità. E ho avuto fin da subito il supporto del prefetto.

 

Comunità divisa fra timori e fiducia
da "Il Piccolo"
sabato, 5 novembre 2016

 

Tra i residenti c’è chi appoggia il parroco e chi invoca tutele per i più piccoliIl video girato su facebook. Ad accendere la miccia le immagini dei rifugiati girate da Polidori
Il raduno al bar.Mini breafing dopo pranzo per definire la regia della mobilitazione
Il capannello serale.Attorno alle 18 l'arrivo dei manifestanti controllati dalla polizia

 

di Riccardo Tosques
Aquilinia si è davvero schierata in massa contro l'arrivo dei profughi? Ecco quattro punti di vista per cercare di capire meglio i sentimenti di chi vive la frazione muggesana. «Dò tutto il mio appoggio a don Paolo Iannaccone perché in questo caso ha fatto la sola cosa che deve fare un cristiano: seguire la parole di Gesù ed il Vangelo». Fiorella Macor, fotografa, da molti conosciuta per la sua attività in passato col Pd, ora senza tessere di partito in tasca, racconta perché non si schiera contro i profughi. «Quando ho saputo la notizia dell'accoglienza promossa da don Paolo sono andata da lui per chiedergli i particolari: come abitante di Aquilinia e nonna volevo capire il perché di questa scelta e come sarebbe stato gestito il tutto». Le risposte? «Mi hanno tranquillizzata, ho piena fiducia nel parroco, lo conosco bene, so che non metterebbe mai a repentaglio i suoi parrocchiani anche se si è insediato da poco». A Macor è stato chiesto di firmare la petizione antiprofughi redatta da molte mamme dell’elementare di Aquilinia. «Ho risposto come che avevo fatto anche un anno fa in occasione della raccolta delle firme contro i profughi a Lazzaretto: «Mi dispiace, la mia coscienza non me lo permette. Sono persone come noi. Punto». Macor ha le idee chiare anche sul lato economico della questione profughi: «Si dovrebbe far luce sulla gestione dell’immigrazione, quella sì che non mi piace, ma prendersela con gli ultimi per me è inaccettabile». Sul colle di Aquilinia Barbara Arzon, una delle mamme più attive nella raccolta di firme per dire no ai profughi nell’ex asilo delle canossiane, continua la sua battaglia: «Non andavano messi vicino a una elementare. Questo è il problema principale. Lo abbiamo detto da subito e lo ribadiamo: la location è sbagliata». Aquilinia e di conseguenza Muggia sono oramai note, grazie al tam tam mediatico, per la netta opposizione all’accoglienza dei profughi. «Noi abbiamo presentato una semplice ma chiara petizione. Abbiamo oltre 800 firme di residenti, di muggesani e di altri cittadini che frequentano la zona. Sono contenta che Aquilinia abbia potuto discutere della questione e confrontarsi: i cittadini hanno detto la loro». Arzon evidenzia invece come vi sia il timore che i venti giorni previsti di permanenza non vengano rispettati: «Auspichiamo che non si fermino oltre, perché il prefetto ce l’ha promesso». Accanto ad Arzon ecco l'altra mamma battagliera nella petizione. «La struttura scelta è un colabrodo nelle recinzioni. Abbiamo davvero paura che le persone dentro se ne vadano di notte nei giardini delle case che sorgono vicino all'ex asilo», racconta Alessia Mariucci. «Attendiamo con ansia che arrivi il 28 novembre (data massima in cui i profughi, come promesso dal prefetto ad Arzon, lasceranno la struttura, ndr). Se fossero arrivate delle famiglie con madri e bambini non ci saremmo opposti», rassicura Mariucci. Tra i tanti non residenti che frequentano la zona c’è il triestino Gianluca Zonta, dirigente dell’Associazione sportiva Zaule Rabuiese che si occupa di calcio nel campo sportivo di Aquilinia, a pochi metri dall’ex asilo: «Proviamo a dare fiducia a queste persone. Sono il primo a dire che se sbagliano se ne devono andare. Non posso però davvero capire come possano esserci delle persone, evidentemente strumentalizzate da politici, che si dichiarano contrari da subito, a priori. Sarebbe meglio una struttura lontana da una scuola elementare, in una zona meno sensibile, capisco la perplessità di trovarsi di fronte a dei giovani uomini, senza famiglie, ma queste persone arrivano da posti disagiati. Ora chiedono una possibilità. Bene, diamogliela. Ma facciamoli integrare attivamente. Invece che vederli con i cellulari in mano, se i residenti li vedessero fare, ad esempio, dei lavori socialmente utili, credo che tutto questo rumore che si è venuto a creare ad arte svanirebbe subito».

 

«Dai genitori degli alunni accuse infondate»
da "Il Piccolo"
sabato, 5 novembre 2016


La maestra di Zindis tacciata di assenteismo ribatte alle critiche: «I miei congedi tutti giustificati»


 «Alla vigilia dell’anno scolastico 2015-2016, con mia enorme sorpresa, sono stata trasferita ad un altro plesso per insegnare, al posto dell'inglese e degli altri miei insegnamenti tradizionali, discipline dell'area antropologica e attività di rinforzo e recupero degli alunni. Una scelta che ha negato a me, e soprattutto agli alunni, il rispetto del principio della continuità didattica». Così Luigia Fontanel, la maestra di Zindis finita nel mirino dei genitori degli alunni di V, spiega le ragioni del suo ricorso al magistrato del lavoro per chiedere il reintegro nella scuola elementare “Zamola”. Un reintegro ottenuto poco tempo fa,che ha innescato la protesta dei genitori, critici nei confronti delle tante assenze, a loro dire «sospette», collezionate dall’insegnante. Accusa respinta al mittente dalla diretta interessata. «Nessun sospetto - ribatte in una lunga nota la maestra d’inglese -. Per una malattia certificata che mi ha costretto ad assentarmi giustificatamente dal lavoro e, inoltre, a causa del peggioramento delle condizioni di salute dei miei genitori ormai molto anziani e bisognosi di assistenza, sono stata costretta a chiedere ed ottenere tre giorni di permesso mensili, un diritto pienamente riconosciuto in base alla Legge 104 del 1992». Secondo Fontanel lo spostamento di scuola (dalla Zamola alla De Amicis, ndr), avvenuto ad inizio dello scorso anno scolastico, avrebbe provocato «la violazione e la negazione del principio della continuità didattica», visto che in quell’anno avrebbe dovuto insegnare in una classe quinta e prepararla agli esami. «La magistratura, di recente, ha fatto giustizia ordinando al ministero di reintegrarmi all’interno del mio originario plesso, la scuola Zamola, per gli insegnamenti che già mi erano stati assegnati negli anni precedenti. Peraltro le mie assenze erano state già esaminate una a una dalla scuola, che le aveva poi ritenute valide e giustificatenze erano state tutte valutate come giustificate dalla scuola, prosegue la maestra, evidenziando che fino al 5 dicembre non sarà presente in aula in seguito ad «un congedo straordinario» chiesto e ottenuto per assistere un genitore gravemente malato. Il congedo è stato concesso, «anche perché non esistono altri familiari che possono adempiere a tale dovere di assistenza e, a tal fine, la legge riconosce il diritto a permessi straordinari fino ad un massimo di due anni». Fontanel ha infine aggiunto di ritenere lesive della sua professionalità le critiche giunte dai genitori sul suo modo di insegnare, anche perché «è stata sempre mia prassi chiedere la firma dei genitori in calce alle prove scritte e orali sostenute dagli alunni». Fontanel, docente di ruolo con specializzazione della lingua inglese, ha infine ricordato che «dal 2004 insegna con dedizione, scrupolo e soddisfazione».

 

 

 

Lo spettro dei disordini di Gorino sull’arrivo dei profughi a Muggia

da "Il Piccolo"

venerdì, 4 novembre 2016

 

di Gianpaolo Sarti TRIESTE Aquilinia come Gorino? Il sindaco di Muggia Laura Marzi e il prefetto di Trieste Annapaola Porzio frenano: non si aspettano barricate. Peraltro nemmeno chi protesta contro l’arrivo dei profughi le annuncia. Eppure nessuno si sente di escludere nelle prossime ore presìdi e altre forme di protesta da parte dei residenti, “aizzati” in questo senso anche da molti interventi infuocati apparsi sul web. La tensione, nella piccola località rivierasca che entro fine settimana accoglierà venti profughi nell'ex asilo delle canossiane, insomma, resta palpabile. Tanto, come detto, da far temere che la protesa degeneri in disordini o provocazione. Che il clima sia tutt’altro che disteso lo si è visto anche l’altra sera nell’accesa riunione con i residenti, dopo gli strali lanciati contro il prete, don Paolo Iannaccone, che aveva deciso di aprire le porte della sua parrocchia. E il tam tam di video e commenti sui social, in queste ore, danno l'idea dell'aria che tira. Tuttavia Porzio resta fiduciosa: «Sono convinta che prevarrà la ragione - insiste - perché non stiamo parlando di un'invasione, ma di venti migranti da ospitare per venti giorni». Questo, infatti, è il punto: chi protesta lo fa per dire no alla presenza di veti persone in una struttura della diocesi per meno di tre settimane. Ma la Prefettura, che si dà un gran da fare per raffreddare gli animi, non prevede particolari misure di sicurezza. Certamente non nella giornata - al momento ancora non definita - in cui avverrà effettivamente il trasferimento. «Al di là dell’effervescenza delle persone - ripete Porzio - credo che prevarrà il buon senso». Pure il sindaco Marzi stempera. «I video riversati ad hoc in rete non fanno altro che cercare di rafforzare l'idea che Muggia sia una nuova Gorino. Ma così non è. Perché Muggia non è solo questo, è anche civiltà, solidarietà e umanità. L'incondizionata chiusura e intolleranza che questi cittadini hanno manifestato - aggiunge il sindaco riferendosi all'assemblea dell'altra sera - è stata la dimostrazione di come qualcuno possa negare ad altri suoi concittadini il diritto ad essere informato, a poter confrontarsi ed esprimere il proprio pensiero». Il caso Aquilinia ha trovato spazio anche nell’omelia dell’arcivescovo Giampaolo Crepaldi durante il pontificale di ieri mattina a San Giusto, in cattedrale. La decisione di mettere a disposizione la struttura parrocchiale «fu mia e resta tale - ha scandito il presule - "secondo i tempi e le modalità concordati con le istituzioni. Con il parroco di Aquilinia e con il direttore della Caritas si è confermato inoltre di portare avanti questa doverosa esperienza con stile cristiano, convinti essere quello più consono al rispetto che si deve ai nostri fratelli e sorelle migranti. Le falsità che sono state scritte e dette su questa vicenda, anche contro di me, sono espressione di un marcio con il quale la Chiesa di Trieste e il suo vescovo non hanno niente da spartire». Un intervento che piace al consigliere regionale Pd Franco Codega: «Ottima presa di posizione». Sono oltre 800, nel frattempo, i firmatari della petizione contro l’arrivo dei migranti ad Aquilinia. La maggior parte di loro però, a quanto pare, sono triestini e non muggesani. «Bambini e minori sono i soggetti meno indicati da esporre a situazioni di turbativa della loro tranquillità, anche se solo potenziali - si legge nel testo della petizione -. Attendiamo che l'ex asilo possa essere riutilizzato dai nostri bambini», puntualizza Barbara Arzon, che guida la protesa. E la questione continua a infiammare il dibattito politico a Muggia. Nicola Delconte, capogruppo di Fratelli d'Italia, è netto: «Come sempre i residenti vengono coinvolti a cose fatte. Si esasperano gli abitanti. Il prete (don Paolo, parroco di Aquilinia, ndr) coperto dai fischi a incontro finito e le grida “Vergogna, vergogna” rivolte a sindaco e prefetto ne sono la diretta conseguenza». Il vicesindaco muggesano Francesco Bussani, segretario del Pd di Muggia, ribatte: «Manifestare il proprio dissenso è giusto e lecito, ma non così. Immagino che Porzio si aspettasse di poter dialogare con i presenti e di poter dare alcune rassicurazioni, ma questo era l'ultima cosa che alcuni dei presenti volevano. D'altra parte, dopo una settimana di campagna mediatica orchestrata ad arte dal centrodestra, le premesse atte ad alimentare paura ed angoscia tra i nostri concittadini c'erano tutte». (ha collaborato Riccardo Tosques)

 

Su la tensione a Muggia per i rifugiati in arrivo

da "Il Piccolo"

giovedì, 3 novembre 2016

 

In 200 all’incontro con le istituzioni. Il teatrino di Aquilinia non basta, pubblico dirottato al palasport

di Riccardo Tosques wMUGGIA «Usi pure anche le altre dita, che vedo ha, così almeno fa “ciao”"». Durante uno dei numerosi concitati momenti andati in scena ieri sera, il prefetto Annapaola Porzio ha risposto così ad un uomo che durante l’assemblea sul tema profughi stava esibendo vistosamente un dito medio nei confronti del prefetto stesso. Un episodio che testimonia, come era nell’aria, quanto l’incontro pubblico sia stato vissuto “calorosamente” dalla platea. Massiccia la presenza di cittadini muggesani, residenti di Aquilinia ma anche di cittadini triestini che hanno affollato il teatrino della Casa Primavera di Aquilinia. Circa 200 le persone accorse. Troppe per il teatrino della frazione muggesana. Tanto che ben presto il pubblico è stato dirottato all’interno del vicino palazzetto dello sport. Sull’arrivo dei profughi all’ex asilo delle canossiane ieri è stato confermato quanto già detto nei giorni precedenti dal sindaco di Muggia Laura Marzi. Entro questa settimana venti profughi pernotteranno per venti giorni all’interno della struttura di proprietà della Diocesi di Trieste. Qui alloggeranno durante la notte e faranno colazione al mattino. Successivamente i richiedenti asilo verranno trasportati ogni giorno con l’ausilio di personale specializzato della Caritas verso le strutture di Trieste. Alla sera i profughi rientreranno, sempre accompagnati dal personale della Caritas, che dormirà assieme agli ospiti all'interno dell’ex asilo. Le parole già pronunciate dal sindaco Laura Marzi, dopo essersi confrontata con il prefetto, paiono comunque non aver rasserenato granché coloro i quali si erano opposti da subito all’accoglienza promossa dal parroco di Aquilinia don Paolo Iannaccone. «Nessuno crede alle parole e alle garanzie del prefetto riguardo la temporaneità della permanenza dei profughi», racconta Giorgio Jercog, portavoce del Comitato cittadini per Zaule. Per Jercog «nessuno vuole alimentare l’odio, ma purtroppo la situazione oramai è al collasso, quasi fuori controllo, con il rischio che si sfoci in atti di protesta incontrollata. Non siamo come Gorino, ma Gorino insegna». Al termine Marzi ha colto l’occasione per tornare sulla riunione straordinaria del Consiglio comunale di lunedì scorso stigmatizzando il comportamento di alcune persone facenti parte del pubblico: «Non posso che esprimere tutta la mia disapprovazione per dei comportamenti intollerabili avvenuti in aula. Abbiamo assistito a degli atti di violenza verbale che sono inaccettabili in qualsiasi sede ma che, essendosi verificati durante lo svolgimento del Consiglio comunale e avendone turbato l’esercizio, sono di rilevanza indiscutibilmente più seria». Marzi ha dunque concluso che «saranno gli organi competenti a verificare quanto ampiamente ripreso dalle telecamere presenti e, se se così sarà, i responsabili ne dovranno rispondere personalmente». 

 

Star Wars rivive con i Lego a Montedoro

da "Il Piccolo"

giovedì, 3 novembre 2016

 

A Muggia la mostra itinerante che ripercorre la saga di Guerre Stellari con oltre un milione di mattoncini

di Riccardo Tosques wMUGGIA Oltre un milione di mattoncini e sei mesi di lavoro per ricreare la mitica atmosfera di Star Wars. Impresa titanica quella intrapresa dal 42enne Wilmer Archiutti, il collezionista trevigiano di Lego che ha scelto il centro commerciale Montedoro di Muggia per riproporre l’esposizione dell'intramontabile saga di Guerre Stellari. Per circa quattro decadi Archiutti ha ricevuto in regalo, comperato e raccolto quintali e quintali di Lego. Un collezionista in piena regola. Ben presto le stanze di casa di Wilmer, invase dai mattoncini, non bastavano più, tanto che il veneto si è ritrovato costretto a smontare tutti i soggetti, riponendoli nelle scatole dove sono rimasti per circa vent’anni. Ma che fare di tutto questi mattoncini? Diventato padre, ecco arrivare l’illuminazione: «Quattro anni fa è nata mia figlia Virginia. Senza nemmeno rendermene conto ho capito che ero diventato come Zio Paperone. Possedevo un’enorme fortuna, di cui tuttavia nessuno poteva godere. Dovevo fare qualcosa». La scintilla fa sì che Archiutti nel 2014 dia vita alla Lab, acronimo di “Literally addicted to bricks” - in italiano significa “Letteralmente dipendente dai mattoncini” - un’azienda dedita a costruire grandi scenari di esposizioni utilizzando il Lego. Quella che può sembrare una sfida da adulti non cresciuti si trasforma invece in una geniale idea commerciale e creativa. Il lavoro è certosino: nei progetti c’è chi sovrintende alle automazioni, chi cura gli spazi interni degli edifici, chi organizza gli spazi per gli omini per dare vita ad una trama ad hoc. E così, dopo essere stata ospitata a Treviso, Jesolo, Caorle e in Toscana, la mostra “Star Wars is back” è sbarcata a Trieste, per la precisione a Muggia, all’interno per l’appunto di una sala del Montedoro Shopping Center. L’esposizione è composta da tre diorami principali dedicati alla famosissima saga cinematografica. La prima scena rappresenta Hoth, il pianeta ghiacciato nel quale ha sede la base segreta dei ribelli. Il pianeta, che appare nel film “L’Impero colpisce ancora”, ospita una delle scene più memorabili della saga, riprese a Finse, in Norvegia. La sequenza peraltro ha preso spunto dalla Battaglia di Stalingrado. La seconda scena raffigura invece la Battaglia di Geonosis, raccontata all’interno del film “La guerra dei cloni”, svoltasi all’interno di un pianeta deserto tra la Repubblica galattica e la Confederazione dei sistemi indipendenti. La terza è ultima scena rappresenta invece il pianeta Endor che appare nel film “Il ritorno dello Jedi”, sede di una delle principali battaglie combattute tra l'Alleanza ribelle e l'Impero galattico. La mostra è visitabile fino al 27 novembre dal lunedì al venerdì dalle 15 alle 20, i weekend con orario continuato dalle 10 alle 20. Biglietto d'ingresso? Un euro per i bambini fino a 12 anni, cinque per gli adulti.

 

Muggia è scontro politico sull’accoglienza dei profughi

da "Il Piccolo"

mercoledì, 2 novembre 2016

Centrodestra e M5S contestano la giunta Marzi. Il Pd: «No a strumentalizzazioni»

Oggi ad Aquilinia l’incontro pubblico con il prefetto Porzio, il sindaco e don Paolo

DELCONTE DI FDI Prima bisogna occuparsi dei nostri concittadini

di Riccardo Tosques MUGGIA Profughi sì, profughi no. Il Consiglio comunale straordinario indetto dal sindaco di Muggia Laura Marzi ha messo ancora una volta in evidenza la contrapposizione tra le varie parti politiche presenti in aula su quello che rimane uno degli argomenti più dibattuti a Muggia: l’accoglienza degli immigrati. Entro la settimana venti profughi pernotteranno per venti giorni all’interno dell’ex asilo delle suore canossiane di Aquilinia ospiti della Diocesi di Trieste e nello specifico di don Paolo Iannaccone, parroco di Aquilinia. Un tema che continua a dividere Muggia e i muggesani. A margine dell’assemblea il capogruppo consiliare di Fdi Nicola Delconte ha utilizzato i toni più duri: «Noi siamo da sempre contrari ad ogni forma di accoglienza nel nostro comune. Prima ci dobbiamo occupare dei nostri concittadini disoccupati e senza protezioni sociali e solo dopo dovremmo preoccuparci degli altri». Per Delconte sono «strumentali e ridicoli i tentativi di indicarci come capipopolo fomentatori ed estremisti». Il capogruppo comunale della Lega Nord a Trieste Paolo Polidori, tra gli organizzatori della manifestazione antiprofughi in piazza Marconi prima della riunione del Consiglio, ha elogiato la presenza durante la manifestazione contro i richiedenti asilo politico di «tanti bambini, essendo anche loro “portatori di interessi”, anzi, i più interessati affinché la loro sicurezza sia garantita al 100%». Da parte dell’opposizione sono arrivate critiche anche al sistema utilizzato dalla maggioranza sull’argomento profughi. Emanuele Romano, capogruppo del M5S muggesano: «La giunta ha promesso uno Sprar partecipato entro il 31 dicembre. In realtà la fase partecipata si è ridotta a una comunicazione in Consiglio comunale di scelte già fatte. Evidentemente sindaco e Movimento 5 Stelle hanno due concetti diversi di partecipazione». Roberta Vlahov (Obiettivo comune per Muggia) viaggia sulla stessa lunghezza d’onda: «Il sindaco Marzi ha ribadito che è favorevole all’accoglienza dei profughi. Bene. Ma stiamo vivendo in un periodo buio nel quale un sindaco dovrebbe essere davvero il sindaco di tutti, avendo l’accortezza di interpretare meglio la voce di tutti i suoi cittadini». Il centrosinistra, sulla questione, si stringe attorno al sindaco. L’assessore Stefano Decolle, quota Pd, ha recitato in aula parte dell’articolo 19 della Costituzione italiana: «Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge». Decolle ha poi analizzato la seduta del Consiglio: «Ascoltando gli interventi della destra speravo che qualche dubbio si potesse instillare in me, sul tema profughi. Devo dire che i loro non argomenti mi hanno convinto ancora di più a stare dalla parte dei deboli, appoggiando in toto don Iannaccone». Riccardo Bensi, capogruppo consiliare del Pd, va invece al contrattacco: «Don Paolo è un parroco di frontiera che si è sentito in dovere di agire. Io condivido in toto la sua azione. Posso capire il timore dei residenti, ma questo non si vince con le barricate come accaduto altrove. Il timore si vince accogliendo e poi ascoltando e discutendo». Per Bensi «quando i cittadini realmente vedranno queste persone, già conosciute, e quindi non dei terroristi come ha ipotizzato scioccamente qualcuno, cambieranno idea. Purtroppo la destra sta strumentalizzando politicamente le paure della gente. Paure che, ribadisco, non si sconfiggono chiudendosi in se stessi, ma aprendosi al confronto». Oggi il confronto a Muggia proseguirà. Alle 18 nel teatrino della Casa Primavera di Aquilinia, il prefetto di Trieste Annapaola Porzio e il sindaco muggesano Laura Marzi, in collaborazione con il parroco di Aquilinia don Paolo Iannaccone, hanno organizzato un incontro pubblico con i residenti della frazione muggesana in cui si parlerà del tema dell’accoglienza con particolare riguardo all’utilizzo provvisorio della struttura dell’ex asilo delle canossiane. Il sindaco Marzi confida «in una partecipazione dai toni civili e rispettosi». 

 

«Via la maestra assenteista o i bimbi vanno in Slovenia»

da "Il Piccolo"

martedì, 1 novembre 2016

 

Ultimatum lanciato dai genitori degli alunni della scuola Zamola di Zindis

«Questa volta facciamo sul serio. Pronti a iscrivere i nostri figli a Crevatini»

di Riccardo Tosques MUGGIA «Se non dovessimo ottenere una soluzione trasferiremo in massa i nostri figli alla scuola elementare di Crevatini in Slovenia». Risuona quasi come una minaccia, ma in realtà è una semplice presa d'atto: per avere giustizia i genitori della quinta elementare della scuola “Zamola” di Zindis, ieri mattina protagonisti assieme ai propri bimbi di una silenziosa ma vibrante protesta, sono pronti ad abbandonare Muggia e l'Italia. Emma, Sara, Marta, Leila, Evelyn, Brean, Gaia, Vittorio, Davide, Lisa. Ecco i nomi dei dieci alunni che muniti di cartelli e striscioni hanno chiesto di non dover rinunciare alle proprie maestre supplenti, costrette a terminare l'incarico in seguito al ritorno dell'insegnante di ruolo che negli anni precedenti si è sempre contraddistinta per una cronica assenza dalle lezioni. Fattore che ovviamente ha comportato disagi e problemi a non finire. «Siete tutto quel che si può sperare dalle maestre: gentili, appassionate, sorridenti, giuste, entusiasmanti, tuttologhe... assolutamente perfette». L'elogio che Gaia, 10 anni, alunna della quinta elementare della “Zamola”, ha voluto fare alle proprie maestre Michela, Annalisa e Lorena riassume alla perfezione lo stato d'animo dei bambini scesi in strada a protestare per il loro futuro. Gli appelli degli altri alunni della quinta viaggiano sulla stessa lunghezza d'onda. «Con la maestra Annalisa capisco meglio l'inglese. Con la maestra Michela mi piacciono le divisioni e scienze è la mia materia preferita», racconta Evelyn. «Per noi siete state più che delle semplici maestre. Le esperienze vissute assieme a voi non ce le scorderemo mai», spiega Emma. «La maestra Michela è un insegnante molto brava», sentenzia Marta. «Se in matematica vuoi migliorare, la maestra Michela devi avere. Maestra Michela non te ne andare», scrive il piccolo poeta Brean. «Ci avete fatto conoscere un modo bello di studiare e imparare. Vogliamo che restiate nostre maestre. Abbiamo tanti progetti e tanti obbiettivi, Facciamoli assieme», è l'auspicio di Leila. Sara, invece lancia un quesito: «A scuola ci insegnate a risolvere i problemi. Preside, perché non risolvi anche questo?». E in effetti la preside della scuola, Marisa Semeraro, dirigente scolastica dell'Istituto comprensivo "G.Lucio" di Muggia, una soluzione l'aveva pure trovata. Dopo tre anni di incertezze e insicurezze, dettate dalla cronica assenza della maestra Luigia Fontanel, assenze che avevano causato un alternarsi di supplenti abbinato allo smistamento degli alunni in altre classi, i genitori della quarta elementare della Zamola avevano chiesto un intervento alla Semeraro e al direttore generale dell'Ufficio scolastico regionale Pietro Biasiol. All'inizio dello scorso anno scolastico i due dirigenti avevano deciso di spostare la maestra Fontanel alla scuola elementare "De Amicis", in centro a Muggia, ridistribuendo il lavoro dell'insegnante su più classi in modo da tutelare il diritto allo studio dei bambini e contemporaneamente i diritti dell'insegnante. Fontanel, però, non ha accettato di buon grado lo spostamento. Anzi. L'insegnante si è affidata ad un avvocato per chiedere di essere reinserita alla “Zamola”. Il ricorso è andato a buon fine. Così, a partire da ieri, le insegnanti supplenti, protagoniste - stando ai commenti di bambini e genitori, di un quarto anno d'insegnamento più che positivo - sono state costrette a terminare il loro operato a Zindis. Fontanel dunque è tornata in classe ieri per accogliere i propri alunni? Assolutamente no. La “maestra che non c'è” ha comunicato infatti la sua (ennesima) assenza. Questa volta fino al 5 dicembre. Una storia che evidentemente ha i tratti di una tipica farsa. Ecco perché i genitori ora stanno seriamente valutando di rivolgersi alla vicina Slovenia. «Siamo sfiduciati, ma abbiamo ancora un barlume di speranza: sappiamo che la preside, come già accaduto in passato, si sta nuovamente attivando per noi. Siamo fiduciosi - concludono i genitori - che possa accogliere non solo le istanze di noi genitori, ma soprattutto quelle dei bambini». E se entro l'anno non dovesse arrivare una soluzione, Crevatini è dietro l'angolo. 

 

A Muggia va in scena la protesta antiprofughi

da "Il Piccolo"

martedì, 1 novembre 2016

 

Il sindaco rassicura sui venti ospiti notturni dell’ex asilo di Aquilinia ma la Lega organizza un presidio

di Riccardo Tosques MUGGIA Entro questa settimana l’ex asilo delle canossiane di Aquilinia ospiterà venti profughi che rimarranno ospiti della struttura per venti giorni. Alloggeranno solo durante le ore notturne, faranno la colazione e, subito dopo, verranno trasportati con personale specializzato della Caritas verso le strutture di Trieste. Alla sera rientreranno ad Aquilinia, sempre accompagnati dal personale della Caritas, che dormirà assieme ai profughi all’interno dell’ex asilo. Queste le informazioni emerse ieri sera durante il Consiglio comunale straordinario indetto dal sindaco di Muggia Laura Marzi su richiesta dei cinque consiglieri comunali del centrodestra Nicola Delconte (Fratelli d’Italia), Giulio Ferluga (Lega Nord) e dai tre esponenti di Forza Muggia-DpM Giulia Demarchi, Andrea Mariucci e Stefano Norbedo. Nessuna nuova notizia, dunque, rispetto a quanto già annunciato dal sindaco muggesano nei giorni successivi all’incontro avvenuto con il prefetto di Trieste Annapaola Porzio e con alcuni esponenti del Comitato civico antiprofughi. Ma la seduta consiliare è stata molto accesa sia dentro che fuori dall’aula. Un presidio antiprofughi organizzato dalla Lega Nord in piazza Marconi - presenti anche i consiglieri comunali Paolo Polidori e Fabio Tuiach - ha movimentato ulteriormente la serata. Presente in piazza anche Barbara Arzon, la prima firmataria della petizione antiprofughi che ha raccolto per ora circa duecento adesioni per dire “no” ai venti richiedenti asilo che rimarranno a Muggia per venti giorni. La seduta del Consiglio comunale ha vissuto diversi momenti di tensione in seguito agli accesi battibecchi tra alcune persone facenti parte del pubblico accorso - circa una sessantina i presenti - sia dentro che fuori l’aula consiliare. Domani il confronto sul tema profughi a Muggia proseguirà. Alle 18 nel teatrino della Casa Primavera di Aquilinia, il prefetto di Trieste Annapaola Porzio e il sindaco muggesano Laura Marzi, in collaborazione con il parroco di Aquilinia don Paolo Iannaccone, hanno organizzato un incontro pubblico con i residenti della frazione muggesana in cui si parlerà del tema dell’accoglienza dei profughi a Muggia con particolare riguardo all’utilizzo - provvisorio - della struttura dell’ex asilo delle canossiane.