A caccia di “bisogni sociali” a Muggia
da "Il Piccolo"
venerdì, 31 marzo 2017

 

Scatta la ricerca delle criticità tra Fonderia e Aquilinia. Prossimo passo San Dorligo

 

Da un lato conoscere più da vicino i bisogni e le risorse delle frazioni, dall’altro stimolare la costituzione di partenariati locali che uniscano istituzioni, terzo settore e cittadini. Questo il duplice obiettivo della ricerca-azione che la cooperativa sociale La Collina sta svolgendo sul territorio muggesano e dolinese su incarico dell’Ambito 1.3 del Servizio sociale (che accorpa Muggia e San Dorligo) in partenariato con Azienda sanitaria e Ater. Oggi alle 17 alla Casa Primavera di via di Zaule 89, grazie allo spazio concesso dalla Parrocchia di San Benedetto Abate retta da don Paolo Iannaccone, associazioni e cittadini di Aquilinia saranno chiamati all’appello per riunirsi e discutere di pregi e difetti della frazione muggesana. E lanciare proposte su come poter migliorare il territorio. Il progetto, avviato a febbraio sulle ali della riuscita esperienza della Microarea di Zindis, si è concretizzato con l’intento di svolgere una ricerca-azione sui rioni di Fonderia e Aquilinia e su San Dorligo. «La buona pratica di riferimento per le proposte progettuali è quella di Zindis, e della sua Microarea che coinvolge Comune di Muggia, Azienda sanitaria, Ater e La Collina in percorsi di supporto alle persone più fragili in stretto raccordo con tutti i servizi e di sviluppo di comunità basati sulla presenza quotidiana e integrata nel territorio e sulla stretta collaborazione fra istituzioni e cittadini attivi», racconta l’assessore alle Politiche sociali di Muggia Luca Gandini. Dopo aver già toccato il rione di Fonderia, oggi il progetto approderà ad Aquilinia. «Nell’ambito della ricerca-azione abbiamo deciso di affrontare delle “passeggiate esplorative” nei territori, coinvolgendo operatori e rappresentanti delle istituzioni insieme agli abitanti del luogo: solo andando sul campo e confrontandosi insieme su ciò che insieme si osserva, ascoltandosi, ascoltando tutti coloro che desiderano partecipare, facilitando la partecipazione di tutti, si può conoscere meglio i territori e si possono stringere relazioni per averne cura insieme», puntualizza Gandini. L’incontro con la cittadinanza di San Dorligo è ancora da definire, ma è comunque in programma un incontro in cui sarà presente l’assessore Milena Rustia.(ri.to.)

 

A Muggia approda in Consiglio il nodo rifiuti
da "Il Piccolo"
giovedì, 30 marzo 2017

 

Stasera dibattito su Tari e strategie sulla diferenziata. Mejo Muja incalza sugli sconti ai cittadini virtuosi 

 

di Riccardo Tosques
Nuova seduta del Consiglio comunale in programma oggi alle 20 a Muggia. Tre i punti all’ordine del giorno: l’approvazione del Piano finanziario degli interventi relativi al servizio di gestione dei rifiuti urbani, l’approvazione delle tariffe della Tassa sui rifiuti (Tari) nonché le modifiche al Regolamento per l’applicazione dell’Imposta unica comunale (Iuc). Il tema più caldo della serata sarà quello inerenti i rifiuti. Risale infatti al 7 settembre 2015 il contratto sottoscritto dal Comune di Muggia e la Net Spa di Udine, incaricata di occuparsi dei rifiuti dei muggesani per il quinquennio 2016-2020. Con una determina il Comune aveva affidato alla società friulana la gestione del servizio di raccolta, smaltimento e recupero dei rifiuti solidi urbani e dei servizi di igiene urbana. Appalto piuttosto importante da un punto di vista finanziaria visto che il costo annuo è pari a un milione e 512mila ero (Iva inclusa) per un totale dunque di sette milioni e 563mila euro. «Dal settembre del 2015 nulla è cambiato a livello di servizio, anzi ci siamo ritrovati un subappalto con lo stesso gestore precedente (Italspurghi, ndr)», tuona Roberta Tarlao, capogruppo della lista civica Meio Muja, che preannuncia battaglia su uno dei temi più delicati dell’agenda della giunta Marzi. «Nella programmazione della raccolta dei rifiuti, come esposta dall’assessore all’Ambiente Laura Litteri, non si fa cenno all’avvio di una raccolta che premi i cittadini virtuosi che differenziano bene i rifiuti e che sanzioni quelli che non lo fanno», racconta Tarlao. Meio Muja ribadisce così la propria posizione: «Noi insistiamo nel proporre una tariffa puntuale con riconoscimento dei conferimenti che premi con l’abbassamento delle tasse il cittadino che correttamente differenzia, e che allo stesso tempo sanzioni chi non lo fa. Il conferimento anonimo non responsabilizzerà mai il cittadino». Litteri rassicura: «I cittadini virtuosi saranno premiati una volta entrati a regime con il nuovo sistema di porta a porta. L’applicazione della tariffa puntuale è sicuramente il punto di arrivo condiviso del percorso. La marcatura dei sacchi di rifiuto indifferenziato che rimane dopo aver correttamente differenziato le altre frazioni permetterà, oltre che a fini tariffari anche a fini statistici, di monitorare le zone dove la raccolta funziona e dove no e quindi di valutare i miglioramenti in termini di percentuale di differenziata». Per l’assessore all’Ambiente, dunque, «sarà sulla quantificazione dell’indifferenziata che si baserà la premialità dei cittadini più virtuosi». Insomma, in un futuro ancora da definire, a Muggia il discorso rifiuti sarà valutato in base al residuo prodotto: meno ne hai, meno paghi.

 

 

Perde il controllo della motozappa. Ferito seriamente alla gamba sinistra
da "Il Piccolo"
mercoledì, 29 marzo 2017

 

di Enrico Ferri
Un uomo di circa 50 anni, intorno alle 15 di ieri pomeriggio, in località Pisciolon a Muggia, era intento ad arare il suo campo con una motozzappa quando, per cause ancora imprecisate, l’attrezzo agricolo si è ribaltato sul fianco ferendolo gravemente a una gamba. L'uomo appena dopo il pranzo si era recato nel suo campo e aveva cominciato ad arare appunto con la motozzappa un ampio tratto di terreno, fino a quando, per ragioni ancora non chiare, ha perso il controllo del pericoloso attrezzo che è affondato nella terra ribaltandosi e, come detto, lo ha colpito alla gamba sinistra ferendolo. Alcuni passanti presenti sul posto hanno immediatamente chiamato i soccorsi del 118 che sono intervenuti con un’ambulanza. Secondo le prime notizie sembrano siano gravi le condizioni della gamba dell’uomo che pare abbia perso molto sangue, anche se grazie al tempestivo soccorso dei sanitari non risulta in pericolo di vita. L’uomo è stato prima medicato sul posto per poi essere trasportato a sirene spiegate in codice giallo al Pronto soccorso dell'ospedale di Cattinara. Quello che doveva essere per l'agricoltore un tranquillo pomeriggio nel proprio campo si è trasformato dunque in un viaggio indesiderato proprio al Pronto soccorso. Un incidente che poteva trasformarsi in vera tragedia se la macchina avesse leso zone vitali e soprattutto se non fossero stati chiamati in tempo i provvidenziali soccorsi del Sistema 118. Questo è un periodo di arature a Muggia, ed è facile sentire intorno a Pisciolon il classico rumore di motozzappe, attrezzi anche di grandi dimensioni che possono essere appunto adoperate manualmente con l’operatore dietro a spingere. Utensili collaudati e adoperati per centinaia di ore che in ogni caso conservano una certa pericolosità a causa degli organi meccanici affilati in movimento.

 


Capriolo nuotatore avvistato a Muggia
da "Il Piccolo"
mercoledì, 29 marzo 2017

 

Ritratto nel Vallone a pochi metri dalla riva: non correva alcun pericolo, cercava una via di fuga

 

di Micol Brusaferro
Si è fatto una nuotatina a pochi metri dalla riva, sotto gli occhi stupiti delle persone che si trovavano a Muggia. E c'è chi ha preso subito il telefonino e ha immortalato la scena. Ieri un capriolo si è avventurato in acqua e il lettore Gianni Grusovin ha spedito l'immagine alla nostra redazione. Pubblicata su Facebook, la foto ha diviso gli utenti, tra chi si è detto preoccupato perché non sono stati subito chiamati i soccorsi per recuperare l'animale e chi semplicemente ha pensato fosse un bagno dovuto alle temperature miti di questi giorni. «Spero - commenta Federico -che lo abbiano salvato». «Aiutarlo per cosa? - scrive Elena - Sanno nuotare». « Non è la prima volta - aggiunge Patrizia - l'ha già fatto altre volte». « Anche loro - dice Igor - sentono caldo». A spiegare il comportamento del capriolo "nuotatore" è Nicola Bressi, direttore dei musei scientifici di Trieste. «Ho esaminato bene la foto, sembra un maschio giovane, in salute. É il periodo del calore, forse si è avvicinato alla città, alla ricerca di nuovi territori, ed è stato spaventato, trovando una via di fuga in acqua. Ma non c'è nessun pericolo, i caprioli sanno nuotare molto bene, anche se non hanno molta resistenza, quindi è normale sia rimasto non lontano dalla riva». E l'ipotesi che abbia preso paura, entrando magari in un luogo abitato, trova conferma sempre in un commento alla foto su Facebook, dove una lettrice racconta che l'animale è stato spinto in qualche modo a uscire da un'attività produttiva della zona, dove per sbaglio si era infilato. Si sarebbe quindi introdotto nel cortile di un altro cantiere, prima di entrare in acqua. «Ha semplicemente preferito la via più comoda per andarsene - prosegue Bressi - dall'immagine si vede che nuota con la testa alta, quindi è tranquillo. Per fortuna verso Muggia gli approdi facili sono tanti e al primo punto utile sarà risalito per raggiungere qualche spazio verde». Bressi suggerisce comunque indicazioni importanti se l'episodio dovesse ripresentarsi, per evitare che la gente possa ferire i caprioli o ancor peggio causarne la morte. «L'importante è non spaventarli, perché non avendo molta resistenza guadagnerebbero il largo, con il rischio di affogare. Se lo si nota dalla riva meglio andarsene e non tentare di avvicinarsi».

 

 

Quella “Strada di sabbia” che portò Pasolini a Muggia
da "Il Piccolo"
martedì, 28 marzo 2017


di Riccardo Tosques

«Qui finisce l’Italia». Pier Paolo Pasolini, nell’estate del 1959, concluse così il suo celebre reportage di viaggio “La lunga strada di sabbia” lungo le coste della Penisola quando arrivò a Lazzaretto, a pochi passi dal confine con la Jugoslavia. Prendendo spunto anche da questa frase, oggi alle 17 - alla biblioteca comunale Guglia di Muggia - si svolgerà un’interessante conversazione con Angela Felice, direttrice del Centro studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa della Delizia (Pordenone), sul legame di Pasolini con il mare partendo proprio del reportage di viaggio “La lunga strada di sabbia”, realizzato da Ventimiglia a Muggia 58 anni or sono. Seguirà poi la presentazione del video “Contro-corrente #1” del 2015, della fotografa francese Chantal Vey, che ha ripercorso il viaggio di Pasolini al contrario, partendo così da Lazzaretto e dalla nostra regione per visitare tutte le coste italiane. Il reportage di Pasolini è indiscutibilmente considerato una delle tante geniali intuizioni dell’artista friulano: percorrere cioè in piena estate tutta la costa italiana da Ventimiglia a Trieste, anzi, fino a Muggia, a bordo di una Fiat 1100 mettendo a fuoco la diversità che contraddistingue il Paese e gli italiani in un momento “sacro” come quello della vacanza. I testi prodotti da Pasolini uscirono in più puntate sulla rivista “Successo” con il titolo “La lunga strada di sabbia”. Ma oggi alla biblioteca muggesana verrà anche trasmesso il video “Contro-corrente #1” di Chantal Vey. «La mia ricerca artistica è costruita sul concetto di territorio. Territorio nel suo complesso, come un altrove che esploro a piedi e in viaggio, ma anche nell’approccio con l’altro, che stimolo per scoprire il suo universo. Ispirata al lavoro del 1959 di Pasolini, ho seguito questa strada controcorrente, a partire da Trieste e dalla regione della sua infanzia. Lungo la strada e negli incontri casuali ho rivisto le situazioni descritte e le ho interpretate come artista e donna di oggi; sempre molto vicina agli esseri, come Pasolini amava fare», racconta Vey. L’incontro di approfondimento rientra nel fitto calendario di iniziative del progetto multimediale “Varcare la frontiera #4 flussi di marea”, un articolato festival organizzato dall’associazione Cizerouno e curato da Mila Lazic e Massimiliano Schiozzi, che si avvale del sostegno della Regione.

 

Non ci sono notizie da "Il Piccolo" di lunedì 27 marzo 2017.

 

Quattro conferenze sull’Alzheimer
da "Il Piccolo"
domenica, 26 marzo 2017

 

Domani a Muggia il primo appuntamento con la psicologa Elisa de Morpurgo

 

Partirà domani a Muggia un ciclo di quattro incontri informativi mensili sulla demenza. “Alzheimer questo sconosciuto (incontro informativo sulle demenze)” è il titolo del primo appuntamento, proposto nell'ambito della collaborazione tra CasaViola dell'associazione de Banfield e i Comuni di Muggia e San Dorligo. L'incontro si svolgerà alle 16 al Centro Dante di via Dante 42 e avrà come relatrice Elisa de Morpurgo, psicologa di CasaViola. Gli appuntamenti seguenti, aperti a tutti con ingresso libero, affronteranno poi, il 18 aprile alle 10.30, il tema de “La cura (im)possibile? Trattamenti non farmacologici con i malati di demenza” con Antonella Deponte esperta in demenze, il 16 maggio alle 10.30 “Nodi cruciali nell'assistenza e cura agli anziani fragili” con Silvana Simonovich, infermiera geriatrica. Infine il 9 giugno alle 16 “Lo stress del caregiver, i gruppi di confronto tra familiari per aumentare la competenza nella comunicazione con il malato” con Loredana Civita e Alessandra Sau, conduttrici di gruppi Abc. Molteplici le finalità del ciclo tra cui dare informazioni su una malattia che ha effetti dirompenti non solo per chi la subisce, ma anche per i familiari, far conoscere CasaViola, i suoi servizi e le sue potenzialità, raccogliere dagli abitanti di Muggia eventuali criticità legate al territorio e alla problematica demenza a domicilio. «Mi auguro che i partecipanti colgano l'opportunità di mettersi in collegamento con altre persone che vivono lo stesso problema e con un'organizzazione che si propone tra le altre cose di far sentire la loro voce», ha affermato l'assessore alle Politiche sociali Luca Gandini. L’approccio verso queste realtà non può non vedere in prima fila il Comune: «Ci stiamo impegnando nel cercare di migliorare la qualità della vita di tutti coloro che sono purtroppo coinvolti». La conferma arriva dal sindaco Laura Marzi: «Questo ciclo di incontri offrirà non solo un momento di sensibilizzazione ma anche di incontro e confronto rispetto la malattia di Alzheimer che è purtroppo una malattia invalidante e micidiale» . (tosq.)

 

Guerra legale bar-Comune sulle videoslot
da "Il Piccolo"
sabato, 25 marzo 2017

 

Esercizio di via di Zaule multato con cinquemila euro perché ha le macchinette e si trova a meno di 500 metri da una scuola

 

di Riccardo Tosques
Installa delle videoslot a meno di cinquecento metri dalla scuola elementare “Loreti” e viene sanzionato dal Comune di Muggia con una multa di 5mila euro. Protagonista della vicenda è il bar “Zaule” sito nell’omonima via di Zaule, nella frazione di Aquilinia, reo secondo la Polizia locale rivierasca di non aver adempiuto all’articolo 6, I comma, della Legge regionale del 14.02.2014 che evidenzia come gli apparecchi di intrattenimento del tipo videoslot possano essere installati esclusivamente ad una distanza di almeno cinquecento metri rispetto a un plesso scolastico. La vicenda In seguito alla segnalazione da parte dell’Agenzia delle Dogane, la Polizia locale muggesana ha fatto mesi addietro un sopralluogo nel bar confermando come questo disponga in effetti di tre videoslot collocate in una struttura che si trova a 360 metri di distanza dalla scuola elementare “Loreti”, anch’essa in via di Zaule. Da qui la sanzione di 5mila euro comminata al titolare del bar. Il bar Zaule ha però deciso di fare ricorso al Giudice di pace adducendo di aver rilevato a inizio 2016 la gestione del locale nel quale già si trovavano delle macchinette videoslot e di aver semplicemente interrotto il rapporto con la ditta precedente, stipulando un nuovo contratto per altri apparecchi con un’altra ditta. Il bar ha quindi chiesto l’annullamento della sanzione oltre ai permessi di continuare a mantenere in funzione le videoslot nel suo bar evidenziando che la Legge regionale 33/2015 - che equipara alla nuova installazione di apparecchi per il gioco lecito la stipulazione di un nuovo contratto - è diventata efficace dal primo gennaio 2016, pur essendo stata pubblicata nel Bur il 13 gennaio, ossia cinque giorni dopo l’accordo negoziale per le macchinette. Per questo, a suo dire, il titolare non era al corrente di non essere in regola. La sentenza di primo grado Il Giudice di pace di Trieste Francesco Benincampi ha invece richiamato la Lr 14.02.2014 che impone di «tutelare i soggetti maggiormente vulnerabili e di prevenire i fenomeni di dipendenza da gioco d’azzardo e da gioco praticato con apparecchi per il gioco lecito», motivo per cui «non è consentito l’insediamento di attività che prevedano locali da destinare a sala da gioco o la nuova installazione di apparecchi per il gioco lecito a una distanza, determinata con deliberazione della giunta regionale, entro il limite di cinquecento metri, misurati lungo la via pedonale più breve, da istituti scolastici di ogni ordine e grado, luoghi di culto, impianti sportivi, strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o sociosanitario, strutture ricettive per categorie protette, luoghi di aggregazione giovanile o altri luoghi di aggregazione». Il nuovo ricorso Il Giudice di pace ha sottolineato infine come appaia evidente che il titolare del bar «seppure preavvisato (dal nuovo fornitore e manutentore) della circostanza che la nuova installazione delle tre macchinette, in virtù di nuovo contratto, sarebbe stata considerata illegittima, volle egualmente dotare il proprio esercizio di tali apparecchi, così accettando il rischio della loro successiva illiceità». Vicenda davvero finita? No. Il bar Zaule, infatti, ha deciso di fare appello.

 

 

Automobilisti più attenti. Calano incidenti e multe
da "Il Piccolo"
venerdì, 24 marzo 2017


Gli automobilisti di Muggia sono meno indisciplinati del passato. Lo confermano i dati dell’attività svolta dalla Polizia locale nel 2016. Le multe staccate complessivamente sono state 3.384, in calo (seppur lieve) rispetto all’anno scorso. E in diminuzione sono anche gli incidenti rilevati: “solo” 41 in tutto l’anno. Il bilancio parla anche di 1.539 i veicoli controllati, 97 rimozioni e 24 i sequestri, 18 dei quali trasmessi in Procura per confisca. Sul piano dei controlli, vanno segnalati poi gli 816 i punti decurtati e le 11 patenti ritirate. Particolarmente intensa l’attività di pattugliamento sul territorio. Un dato su tutti: via Flavia di Stramare è stata meta di ben 339 interventi. Molto intense anche le attività legate all’edilizia, che hanno prodotto poco meno di cento rapporti su abusi trasmessi alla Procura. E proprio con quest’ultima le relazioni sono state molto strette, con deleghe di indagini, interrogatori o perquisizioni e relative pratiche trasmesse. «Il Corpo di polizia locale ha compiuto e compie notevoli sforzi per assicurare servizi efficienti ed efficaci nella gestione di tutte le funzioni che le competono, non per ultimo garantire la sicurezza dei vari eventi di cui Muggia è protagonista, a partire dal Carnevale» afferma l’assessore alla Polizia Stefano Decolle. Gli agenti, insomma, non limitano a fare multe per divieto di sosta e svolgono invece numerose funzioni a livello amministrativo, giudiziario, tributario e di ausilio di pubblica sicurezza o al personale sanitario nell’esecuzione dei Trattamenti sanitari obbligatori. «Spesso si cade nell’errore di dimenticare quanto ampia sia l’attività svolta dai nostri vigili, che immaginiamo sempre solo come fautori di multe agli automobilisti - prosegue Decolle -. In realtà non è affatto così. La polizia locale è l’organo di controllo chiamato a far rispettare la legalità dai più piccoli aspetti del Regolamento di polizia urbana, fino al rispetto delle norme contenute nel codice penale». Un lavoro capillare, che investe tutti gli aspetti della vita cittadina attraverso il presidio di sicurezza e legalità, il controllo del territorio, ma anche i sopralluoghi alle residenze, gli abusi edilizi e molto altro ancora. Tra i compiti dei vigili anche il far rispettare il Regolamento del benessere e della tutela degli animali che prevede, tra e altre disposizioni, per i cani l’uso del guinzaglio e un sistema idoneo di raccolta con tanto di bottiglietta d’acqua per pulire ogni tipo di deiezione. Soddisfatto dunque l’assessore della giunta Marzi riguardo l’operato della polizia: «Il tema della sicurezza urbana riguarda tanti aspetti e solo dove c’è sicurezza viene tutelata una città, in special modo le fasce più deboli della cittadinanza e i più bisognosi». (r.t.)

 

 

 

Il campo di Santa Barbara rivive con i privati
da "Il Piccolo"
venerdì, 24 marzo 2017

 

Due sponsor decisivi nel rilancio dell’ex area dedicata al basket. L’assessore Bellen: «Riapre a fine estate»

 

La riqualificazione dell’ex campo di pallacanestro in via di Santa Barbara arriverà grazie a due sponsor privati. L’area gioco situata vicino al cimitero comunale, da troppi anni abbandonata, è stata al centro di una campagna di sensibilizzazione promossa dall’assessore allo Sport Tullio Bellen che è riuscito nell’intento di trovare due “benefattori” interessati a risollevare le sorti dello spazio ludico. L'impresa Giorgio Millo di Darsella di San Bartolomeo ha offerto gratuitamente all’amministrazione comunale la propria disponibilità ad eseguire opere di sfalcio, potatura e pulizia del verde. La società Intec di via Petronio (Zona industriale Noghere) ha invece offerto gratuitamente al Comune la propria disponibilità ad eseguire interventi di sistemazione della recinzione perimetrale, fornendo altresì, sempre a titolo gratuito, materiali accessori, quali panchine e contenitori destinati a custodire il materiale sportivo (i palloni). «L’opportunità offerta è di sicuro interesse dell’amministrazione in quanto, senza oneri economici o di altro carico per l’ente, consente al Comune di poter iniziare, mediante tali interventi, la riqualificazione dell’area suddetta con l’obiettivo di renderla di nuovo fruibile ai cittadini», racconta soddisfatto il vicesindaco Francesco Bussani. In questo caso, peraltro, le tempistiche della burocrazia non dovrebbero inficiare in maniera particolarmente pesante sull’iter di riqualificazione trattandosi di «interventi di modico valore economico che consentono di qualificarli quali atti di liberalità» che dunque non necessitano dell'adozione di alcun atto pubblico, risultando sufficiente la sole dichiarazioni fatte dai due offerenti. Estremamente soddisfatto, Bellen prova a fornire una cronologia di massima degli interventi: «Premettendo che avevo promesso che avrei fatto di tutto per ridare una destinazione sportiva all’area, anche cercando degli imprenditori e degli artigiani disponibili a fornire gratuitamente il loro prezioso apporto, entro la fine di maggio partiremo con i lavori di sfalcio, potatura e pulizia del verde offerti dalla Giorgio Millo». Successivamente toccherà metter mano alla recinzione: «Io credo che dopo l’intervento della Intec, entro la fine dell’estate, l’area sarà rimessa completamente a nuovo». Resta da capire ancora una cosa: come verrà gestito il futuro campetto polifunzionale che, secondo quanto spiegato da Bellen, ospiterà la possibilità di praticare il basket, ma anche il calcio e la pallavolo? «Su questo dobbiamo ancora decidere. Potremmo affidare la gestione ad un comitato di cittadini di Fonderia o ad un’associazione sportiva già esistente. Risolveremo tale questione ed entro l’anno l’area sarà di nuovo fruibile». Le due imprese non verranno ricompensate economicamente. Ma la giunta Marzi ha correttamente pensato di rendere loro un omaggio: una volta completati i lavori verranno posizionate all’interno della struttura delle targhe con una loro menzione.(r.t.)

 

Il parco fantasma di Aquilinia sparge veleni
da "Il Piccolo"
giovedì, 23 marzo 2017

 

È polemica sull’area verde promessa già per giugno 2016. Centrodestra all’attacco. Marzi: «Ritardi per questioni di sicurezza»

 

di Riccardo Tosques
Che fine ha fatto il Parco urbano di Aquilinia? È l’interrogativo che ci si pone a dieci mesi ormai dall’annuncio dell’apertura dell'area verde sita nella frazione muggesana. Una promessa fatta dall'allora candidato sindaco Laura Marzi, a pochissimi giorni dal voto per il rinnovo delle cariche comunali. L’area boschiva - pari a due ettari, di proprietà della Teseco - doveva essere realizzata proprio dalla stessa Teseco con un importo pari a 160mila euro, necessari per la riqualificazione della zona. La nuova struttura pubblica - in teoria fruibile dallo scorso 6 giugno - comporterà anche la realizzazione di 40 nuovi parcheggi destinati ai residenti. Collocato di fronte alla scuola elementare Loreti e vicino all’ex caserma della guardia di finanza, il Parco, apparentemente pronto, non è però mai stato inaugurato. La situazione di stallo non è passata inosservata tra i banchi dell'opposizione consiliare. Roberta Vlahov (Obiettivo comune per Muggia) racconta: «È da sei mesi che si attende l’inaugurazione della struttura. Quando abbiamo chiesto delucidazioni in merito ci era stato detto che il problema riguardava alcune transenne. Per ora sull’agibilità dell’area tutto tace». E la questione finirà presto anche in Consiglio comunale in seguito ad una interrogazione portata avanti dai tre partiti del centrodestra. Nel testo che vede capofirmatario Andrea Mariucci di Forza Muggia Dpm, sottoscritto anche dai colleghi di gruppo Stefano Norbedo e Giulia Demarchi, da Giulio Ferluga della Lega e Nicola Delconte di Fratelli d’Italia, si chiede come mai l’area, ancora interdetta al pubblico accesso e contornata dal recinto di cantiere, sia «abbondantemente illuminata, mentre attorno vi sono molte strade e zone in prossimità delle abitazioni che invidierebbero una illuminazione simile». Chiamata in causa il sindaco Laura Marzi non nasconde la problematica: «Purtroppo la mancanza di un guardrail di sicurezza sta ritardando l’apertura effettiva del parco. Avremmo dovuto inaugurarlo lo scorso giugno, invece non è andata così e mi assumo le responsabilità di tutto ciò». Marzi però tiene a sottolineare che il suo non è stato un gesto di mera propaganda elettorale: «Avremmo dovuto inaugurarlo già a metà maggio, ma a causa del maltempo l’apertura fu prevista proprio il 6 giugno. Invece tutto si è bloccato». Per risolvere la questione è stata stornata una parte del denaro destinato ai parcheggi: «Abbiamo chiesto alla Teseco di inserire questa ulteriore opera, inizialmente non prevista. L’iter per chiudere la procedura, purtroppo, si è allungato. Speriamo a breve di risolvere la situazione». Sull'area vige invece ancora un dubbio sul futuro dei vecchi campi da tennis in cemento presenti alla fine della zona boschiva, attualmente inutilizzabili. Al posto delle due strutture sportive l'amministrazione comunale sta pensando di creare una piccola costruzione da utilizzare come centro di aggregazione per i residenti, come conferma Marzi: «Stiamo valutando se adoperare l’area dei campi di tennis per la socializzazione dei cittadini di Aquilinia, una proposta sulla quale poi dovrà esprimersi la cittadinanza locale».

 

 

Muggia dichiara guerra allo spreco alimentare
da "Il Piccolo"
mercoledì, 22 marzo 2017

 

Allo studio della giunta Marzi convenzioni ad hoc con le associazioni di volontariato
L’obiettivo è ridurre al minimo gli scarti della casa di riposo e nelle mense scolastiche

 

di Riccardo Tosques
Creare delle convezioni con le associazioni di volontariato presenti sul territorio, ma anche contribuire all’autocompostaggio dei terreni coltivati. Sono queste le ipotesi sulle quali il Comune di Muggia sta ragionando per agire concretamente contro lo spreco alimentare che si viene a creare nelle strutture pubbliche rivierasche. Un tema già in passato affrontato anche dal Consiglio comunale con una mozione - fatta propria da tutto il Consiglio stesso - presentata da Roberta Tarlao (Meio Muja). Luca Gandini, assessore alle Politiche sociali della giunta guidata dal sindaco Laura Marzi, racconta l’attuale situazione muggesana che complessivamente è già fortemente monitorata. «Per quanto riguarda la Casa di riposo la programmazione degli acquisti in base alle indicazioni e alle grammature previste nel menù concordato con l’Asuits rende la produzione degli scarti alimentari molto contenuta, ma si continuerà ad applicare comunque un’azione di monitoraggio degli scarti quantificandone il relativo peso». Diverse le azioni attivabili al vaglio nel Comune rivierasco: tra queste non sono stati esclusi neppure il riciclo per il sostegno vitale degli animali o quello con la destinazione ad autocompostaggio in relazione alla produzione di prodotti orticoli. «Chiaramente la prima riflessione è stata quella della destinazione a chi ne ha più bisogno - racconta Gandini -. La Camst ha già attivi alcuni protocolli per il recupero degli scarti alimentari derivanti dal self service attraverso convenzioni con associazioni di volontariato, ed è già impegnata a livello nazionale in attività educative per perseguire le finalità della legge 166/16. Si è resa subito disponibile a collaborare per realizzare tali attività anche nel Comune di Muggia». Accanto alla struttura di salita Ubaldini, l’altro grande punto alimentare legato al Comune è la mensa scolastica gestita dalla Sodexo, altrettanto attiva contro lo spreco alimentare. In tal senso, è già stato avviato per esempio l’iter per la realizzazione, in collaborazione con Slow Food, del progetto “Orto... in condotta”. Comprendendo sia l’educazione ambientale che alimentare, il progetto, di durata triennale, prevede il coinvolgimento delle scuole, degli insegnanti, dei genitori degli alunni e dei “nonni-ortolani”, con momenti teorici e pratici e, come si desume già dal titolo, con la creazione di orti presso le scuole, curati con processi produttivi ecologici. «Nelle varie riunioni del Comitato mensa è stato più volte affrontato l’argomento dello spreco nelle mense e di come poter intervenire per ridurlo o riutilizzarlo: nella pratica, ci si sta muovendo già con le piccole attenzioni di ogni giorno», racconta Gandini. Dalle mense scolastiche, per esempio, vengono portati in aula pane, frutta, yogurt o dolce non consumati durante i pasti, che vengono o utilizzati per la merenda pomeridiana, o portati a casa dagli alunni. Complessivamente, dagli scarti delle mense scolastiche, gli avanzi da recuperare sono pochi, grazie anche all’avvio dell’informatizzazione, che garantisce un numero di presenze giornaliere di alunni e insegnanti che utilizzano le mense piuttosto preciso: di fatto, le cucine confezionano quantità poco più che superiori alle necessità. Infine neanche nelle cucine comunali ci sono grossi scarti, come conclude Gandini: «Se non il normale scarto di pulizia dei prodotti alimentari, quali bucce, foglie di verdure da eliminare, che viene regolarmente conferito nei contenitori per l’umido».

 

Spunta al Caliterna il totem informativo che fa da tappa intermedia al percorso Großglockner-Adriatico

da "Il Piccolo"
mercoledì, 22 marzo 2017


Un gigante celebra il super sentiero Alpe Adria

 

Un uomo con uno zaino informativo alto circa 220 centimetri da qualche giorno ha fatto la sua comparsa in piazzale Caliterna. Non è un turista gigante bensì il totem posato dalla PromoTurismo Fvg per simboleggiare l'entrata ufficiale di Muggia quale tappa finale dell’Alpe Adria Trail. Realizzato in corten come tutte le altre installazioni del percorso - un materiale che si inserisce peraltro in un contesto già caratterizzato dalla presenza di acciaio - l’atleta gigante non è certo passato inosservato. Così come il valore che esso rappresenta. L’Alpe Adria Trail percorre infatti nel territorio triestino il sentiero numero 1 del Cai, che attraversa il Carso lungo il suo crinale e che entra in territorio muggesano a livello del “biotopo” dei laghetti delle Noghere, efficace esempio di naturalizzazione di un’area antropizzata a scopi industriali in un passato recente che si presta ad approfondimenti tanto storico-culturali quanto naturalistici. Il sentiero poi prosegue arrivando al sito archeologico del castelliere di Elleri, una struttura difensiva risalente all’epoca preistorica ed utilizzata fino all’epoca romana, epoca nella quale il castelliere diventa una struttura religiosa. Da Elleri il sentiero porta a Muggia Vecchia, sede del parco archeologico costituito da un castelliere e da un antico borgo abitato dall’VIII secolo A.C. fino alla fine del XV secolo, ed il santuario trecentesco dedicato all’Assunta. Da Muggia Vecchia il percorso prosegue attraverso altre zone di interesse naturalistico e paesaggistico fino al centro storico di Muggia. Complessivamente sono 43 le tappe che portano dalla montagna più alta dell’Austria, il Großglockner (3.798 metri sul livello del mare) sino all’Adriatico e quindi a Muggia. In 43 tappe, ciascuna di 17 chilometri, si attraversano la parte sud della Mitteleuropa, ossia Carinzia, Slovenia e Friuli Venezia Giulia, per un totale di 750 chilometri. «L’Alpe Adria Trail si colloca a pieno titolo all’interno di una strategia di sviluppo turistico abbracciata già da tempo che vede il nostro impegno volto ad una valorizzazione sostenibile del territorio: il valore della lentezza, della qualità e dell’identità sono elementi imprescindibili per il turismo del futuro di Muggia», ha commentato l'assessore al Turismo di Muggia Stefano Decolle. Soddisfatto il sindaco Laura Marzi: «Non si può sottovalutare il valore di un percorso di trekking che attraversa tre nazioni non solo dal punto di vista dello sviluppo turistico ma anche per l'indiscutibile valenza sociopolitica che porta con sé. Il percorso si realizza, infatti, come un esempio virtuoso di collaborazione tra realtà confinanti diverse all’insegna di un fine comune, quello legato alla promozione di un prodotto turistico coordinato per la valorizzazione di un’offerta complessiva di tutto il territorio e per il conseguente potenziamento della cooperazione transfrontaliera nel settore turistico».(ri.to.)

 

Non vi sono notizie da 'Il Piccolo' di martedì 21 marzo.

 

Immigrazione e mobilità all’esame del Consiglio
da "Il Piccolo"
lunedì, 20 marzo 2017


Saranno esattamente otto i punti all’ordine del giorno del Consiglio comunale di Muggia che si riunirà oggi alle 20 in seduta straordinaria. Due interventi provenienti dagli scranni dell'opposizione riguarderanno l’immigrazione. Il capogruppo M5S Emanuele Romano ha affrontato attraverso una mozione la questione dello Sprar, mettendo in evidenza la necessità di inserire nei bandi a cui parteciperà il Comune «puntuali e accurati controllo sulle cooperative e sui privati che gestiscono l'accoglienza sul territorio per garantire una corretta e trasparente gestione della stessa». Tra le richieste formulate anche i limiti di vicinanza di luoghi di accoglienza alle strutture sensibili quali chiese, mercati e scuole, ma anche le azioni per occupare i migranti che ne hanno i requisiti in lavori socialmente utili, verificando anche la possibilità di sottoscrizione di un protocollo condiviso con Viminale, Prefettura e Miur per l’attivazione di progetti formativi. Romano ha anche chiesto di «individuare azioni per assicurare beni e servizi per le famiglie italiane meno abbienti per mitigare le possibili tensioni». Il capogruppo della Lega Giulio Ferluga ha invece preparato un’interpellanza in cui chiede che misure la giunta intende adottare per implementare la sicurezza ai valichi con la Slovenia «in modo da garantire la sicurezza dei muggesani e in particolare di coloro i quali abitano in prossimità del tratto confinario». L’esponente del Carroccio interpellerà il sindaco Marzi per chiedere se l’amministrazione comunale intende «mantenere gli impegni presi durante la precedente campagna elettorale relativamente all'incremento della sicurezza lungo i nostri confini», e quali siano le azioni da intraprendere. Dalla maggioranza il consigliere Pd Marco Finocchiaro presenterà una mozione per chiedere il declassamento delle strade ex provinciali «al fine di garantire interventi finalizzati alla mobilità sostenibile e alla salvaguardia delle categorie deboli», e poste per favorire la mobilità sostenibile.

 

Lavori su autostrada e Grande Viabilità
da "Il Piccolo"
lunedì, 20 marzo 2017


Anas comunica che da oggi sulla Sistiana-Rabuiese e sulla strada statale 202 ex Gvt Triestina saranno in vigore restringimenti di carreggiata, nel territorio di Trieste. In particolare sull’Autostrada ‘Sistiana-Rabuiese’, dal km 36,450 al km 36,750, fino al 7 maggio 2017, rimarrà chiusa la corsia di sorpasso in entrambe le direzioni per consentire i lavori di demolizione di un fabbricato adiacente il tratto stradale. Fino al 31 maggio 2017 invece, sulla strada statale 202 ex GVT ‘Triestina’, ad esclusioni dei giorni festivi, saranno attivi restringimenti di carreggiata con chiusura, alternativamente, della corsia di marcia o di quella di sorpasso in tratti saltuari dal km 0,000 al km 14,640, nel territorio di Trieste. Il provvedimento, in vigore su entrambe le carreggiate, si rende necessario per consentire le attività di pavimentazione stradale lungo la statale. Anas raccomanda prudenza nella guida e ricorda che l`evoluzione della situazione del traffico in tempo reale è consultabile sul sito web www.stradeanas.it oppure su tutti gli smartphone e i tablet.

 

Il Comune di Muggia lancia il “Nutria Day” per attirare visitatori
da "Il Piccolo"
lunedì, 20 marzo 2017


Le colonie di roditori all’Ospo stanno attirando folle di curiosi. E la giunta studia un evento ad hoc dedicato alle nuove “star”

«Fa davvero piacere che trovino nel rio Ospo un habitat naturale consono alle loro esigenze, ma a chi sta facendo il “turismo da nutria” dico di non esagerare: per questo faremo presto un Nutria day». Non scherza l’assessore alla Polizia locale di Muggia Stefano Decolle mentre spiega i prossimi passi per gestire quello che sta diventando davvero un inatteso caso di inizio anno: l’arrivo in massa dei fan delle nutrie muggesane. La grande colonia di roditori che da diverso tempo popola le acque dell'Ospo è diventata infatti un fenomeno di attrazione senza precedenti. Soprattutto nei fine settimana sono centinaia le persone che si fermano ad osservare, fotografare, nutrire e addirittura accarezzare i grossi roditori importati nel secolo scorso dal Sud America, ma ormai divenuti “residenti muggesani” a tutti gli effetti. La situazione, complessivamente, è sotto controllo. Ma alcuni piccoli disagi si stanno iniziando a manifestare. A partire dal traffico. Un'area dell'Ospo in cui le nutrie si trovano evidentemente a loro agio è quella del parco commerciale Arcobaleno di Rabuiese. In base alle ultime notizie raccolte sono oltre trenta gli esemplari - cuccioli e adulti - che vivono stabilmente proprio a pochi passi dall'area commerciale. Un'area nella quale la carreggiata della strada non è proprio delle più larghe, motivo cui l'assembramento di persone che vengono a visitare le nutrie hanno creato in alcune giornate dei rallentamenti al traffico. «Su questo aspetto non posso che appellarmi al buon senso delle persone: cerchiamo di non intralciare la regolare viabilità della zona», spiega Decolle. Bambini e adulti, inoltre, devono attenersi a due disposizioni già fornite dalla sezione triestina dell'Enpa riguardo al modo di comportarsi con i roditori. A cominciare dal fatto che non bisogna portare del cibo agli animali. «Il concetto è abbastanza semplice: le nutrie non hanno bisogno di cibo poiché riescono a nutrirsi autonomamente grazie alle tante buone piante presenti lungo gli argini dell'Ospo, inoltre i carboidrati che fanno parte dell'alimentazione umana creano purtroppo dei gravi danni al metabolismo degli animali motivo per cui non bisogna nutrirli con il pane come tanti fanno», racconta preoccupata la presidente dell'Enpa Trieste Patrizia Bufo. Il confine tra il voler far del bene e il procurare dei danni è dunque davvero sottile. Di qui l’idea di posizionare appositi cartelli che indichino il divieto di dar da mangiare alle nutrie. L'altro aspetto riguarda le “coccole” che più di qualcuno ha voluto esternare: le nutrie sono animali selvatici e non hanno bisogno di essere prese in braccio o accarezzate come accaduto recentemente. Di sicuro il turismo delle nutrie non ha lasciato indifferenti gli amministratori comunali che potrebbero puntare su questa inaspettata sfera naturalistica del proprio territorio. Decolle lancia una proposta concreta: «A giorni chiederò un incontro all'Enpa perché potremmo organizzare davvero un Nutria Day, organizzando delle visite guidate per cercare di informare adeguatamente cittadini, e perché no, i turisti, sulle caratteristiche ma anche sulle esigenze di questi animali che prima di essere osservati o fotografati devono soprattutto essere rispettati».

 

Non ci sono notizie da "Il Piccolo" di domenica 19 marzo 2017.

 

Muggia frena sui profughi nell’ex caserma
da "Il Piccolo"
sabato, 18 marzo 2017

 

Il sindaco Marzi “congela” il progetto nella struttura di Lazzaretto. Si punta a un’accoglienza diffusa


di Riccardo Tosques
L’annunciato progetto di ospitare immigrati minorenni all’interno dell’ex caserma dei Carabinieri di Lazzaretto è congelato. La notizia a sorpresa è emersa in seguito a un colloquio tra il prefetto di Trieste, Annapaola Porzio, e il sindaco di Muggia, Laura Marzi. È stato proprio il primo cittadino rivierasco a voler “tranquillizzare” i muggesani in seguito alla ripresa dei lavori di riqualificazione dell’ex caserma, sita poche centinaia di metri dall’ex valico con la Slovenia. «I lavori che interesseranno l’ex caserma, come ha sottolineato lo stesso prefetto, non sono finalizzati all’accoglienza di migranti in quella struttura, ma sono già programmati da tempo e comprendono una bonifica per la presenza di manufatti di amianto» ha puntualizzato. Il cantiere dovrebbe durare «un paio di mesi». Un altro passaggio importante del colloquio riguarda il futuro della struttura: «Non nascondo che ci sia in atto una trattativa per valutare la possibile cessione dell’immobile al Comune che peraltro già nel 2014 (sotto l’amministrazione Nesladek, ndr) aveva iniziato a richiederla al Demanio per farne la sede del Gect, il Gruppo europeo di collaborazione territoriale, formato da oltre 20 tra Comuni e altre istituzioni da Monfalcone e Pola». Insomma, uno scenario che pare assumere contorni decisamente diversi rispetto a quelli preannunciati pochi mesi fa. Marzi ha poi confermato che «il Comune si sta attivando per la realizzazione dello Sprar e quindi per un’accoglienza diffusa sul territorio dei richiedenti asilo, un progetto che riteniamo alternativo a un’accoglienza fatta in un’unica struttura, in particolare nella ex caserma». E sul discorso profughi è tornata a farsi sentire Julie McDonald, coordinatrice del Comitato Muggia sicura in merito alle manifestazioni organizzate nella vicina a Slovenia, a Skofije, che dovrebbe ospitare presto dei richiedenti asilo: «Arriveranno tra Scofije e Muggia un centinaio di giovani maschi musulmani liberi di girare a qualsiasi ora ma, ciò che non è giusto nei loro confronti, non favoriti da corsi di lingua e avviamento al lavoro che diano loro una chance di inserirsi nel nostro tessuto sociale». Sull’argomento è intervenuto anche il consigliere comunale della Lega, Giulio Ferluga: «È chiaro che se questi richiedenti asilo venissero insediati a Skofije potranno entrare senza impedimenti nel territorio muggesano, andando così a complicare la gestione della sicurezza». Rispondendo a Ferluga il sindaco Marzi si è espressa in modo diametralmente opposto al pensiero dell'esponente leghista: «Naturalmente sarà nostra cura cercare di garantire il regolare svolgimento della vita dei nostri cittadini, ma è anche evidente che esiste la libera circolazione delle persone e quindi non possiamo dire nulla nel caso i profughi ospitati in Slovenia decidessero di venire a Muggia. Se non fosse chiaro lo ripeto ancora una volta: noi non siamo a favore di fili spinati o barricate».

 

BREVI
da "Il Piccolo"
sabato, 18 marzo 2017


Partecipate e accoglienza i temi in Consiglio lunedì

Il sindaco di Muggia Laura Marzi ha convocato per lunedì alle 20 il Consiglio comunale con, all’ordine del giorno, la revisione delle partecipazioni societarie, la gestione dell’accoglienza, la sicurezza sugli ex confini e la costituzione di una voce di bilancio per la progettazione di opere pubbliche.


Tempo fino al 19 aprile per i fondi sugli affitti

Il Comune di Muggia informa in una nota pubblicata ieri sul sito istituzionale che si aprono i bandi per i contributi al sostegno degli affitti per l’anno 2016. I termini per la presentazione delle domande scadono il prossimo 19 aprile 2017. Tutta la documentazione necessaria si trova su www.comune.muggia.ts.it.


Fotografie dai concerti da giovedì alla Negrisin

Si inaugura il prossimo giovedì 23 marzo alle 18, alla Sala Negrisin, la mostra di Janez Bogataj “Fotografie dai concerti”. La mostra sarà visitabile fino a domenica 9 aprile dal martedì al venerdì con orario 17-19, il sabato dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19, alla domenica e nei giorni festivi con orario 10-12. Ingresso libero. Info www.comune.muggia.ts.it.

 

 

A Muggia sei letti con il 5 per mille
da "Il Piccolo"
giovedì, 16 marzo 2017

 

I 10mila euro destinati dai contribuenti al Comune sono finiti alla Casa di riposo

 

di Riccardo Tosques
Cosa hanno fruttato i 10mila euro versati dai muggesani con il 5 per mille al proprio Comune? Esattamente sei letti elettrici donati alla Casa di riposo. La generosità dei cittadini rivieraschi, che hanno voluto devolvere il proprio 5 per mille al Municipio, si è concretizzata ieri mattina con l’ufficializzazione della consegna di sei letti speciali all’istituto per anziani in salita Ubaldini. Letti particolarmente importanti perché indicati in special modo per gli ospiti malati di Alzheimer con disturbi comportamentali. «L’aspetto che aiuterà maggiormente gli ospiti sarà in primo luogo la possibilità di poter godere di un letto che, grazie alla regolazione d’altezza, può anche essere posizionato a terra in modo da scongiurare ogni remoto rischio di lesioni da caduta per gli ospiti che soffrono di questo disturbo», ha puntualizzato l’assessore alle Politiche sociali Luca Gandini. Rischio che prima, avendo a disposizione solo letti normali, era scongiurato con “soluzioni fantasiose” quali l’utilizzo di materassi a terra in tutta l’area per evitare categoricamente la contenzione. I letti sono strutturati a quattro sezioni - di cui tre snodate ed una fissa centrale (bacino) - che possiedono un piano di coricamento senza spigoli vivi e un basamento, realizzato in tubolari di acciaio verniciati, dotato alle estremità di meccanismi di bloccaggio delle ruote con possibilità di direzionale. Il letto è poi completamente verniciato con polveri contenenti un particolare additivo antibatterico, che agevola la sanificazione del letto. Completo di attacchi per l’inserimento di aste solleva malato, aste flebo ed accessori dedicati. Soddisfatto della scelta l’assessore Gandini che rimarcando il valore di questo nuovo mobilio per la casa di riposo ha ricordato infine ai cittadini come sia possibile destinare il 5 per mille ai servizi sociali: «Compilando la denuncia dei redditi (730, Modello unico o Cud), i contribuenti avranno questa opportunità. Per farlo, è sufficiente firmare nel riquadro che riporta la scritta “Sostegno alle attività sociali svolte dal Comune di residenza”».

 

 

Il boom dei cani a Muggia. Uno ogni cinque abitanti
da "Il Piccolo"
giovedì, 16 marzo 2017

 

I dati dell’anagrafe comunale: dal 2010 ad oggi iscrizioni salite di 554 esemplari
Sono 2.274: guidano i meticci, fra gli esemplari di razza il pastore tedesco al top

 

di Riccardo Tosques
A Muggia una famiglia su due ha un cane. Ma il dato ancora più eclatante è che dal 2010 ad oggi i cani iscritti al registro sono saliti di ben 554 unità. Numeri da record, quelli della cittadina rivierasca, che si conferma grande amante di Fido. Attualmente, all’anagrafe canina comunale sono iscritti esattamente 2.274 animali. Nel 2016 erano duemila 250, nel 2015 duemila 172, nel 2014 duemila 29. Un trend in aumento, dunque, nonostante la crisi economica. «In base a questi dati la strada imboccata dall’amministrazione è quella giusta: abbiamo colto e ci siamo mossi da subito per trovare spazi che rispondessero alle esigenze dei cani muggesani, e non solo, e crediamo che già quanto realizzato a Rio Ospo, con un parco di qualità per i cittadini e i loro amici a quattro zampe ne sia degna testimonianza», spiega l’assessore comunale alla Promozione della città Stefano Decolle. Certo, c’è ancora molto da fare: «Sicuramente, ma siamo impegnati anche su altri fronti quali, per esempio, le aree di sgambamento più centrali, come quella che a breve sarà a disposizione dietro al castello», aggiunge l’esponente della giunta guidata dal sindaco Laura Marzi. In sostanza, quindi, un muggesano su cinque ha un cane, il che, considerando i nuclei familiari, porta a stimare che almeno una famiglia su due si prenda cura di un amico a quattro zampe. In questo quadro complessivo, solo due sono stati gli smarrimenti di cani registrati nel 2016, 56 invece i trasferimenti in altre città e 97 i decessi. Quanto alle razze, ben più della metà - esattamente 1.199 - sono meticci, decisamente i più amati. Molto distanziati gli altri. A partire dal classico Pastore tedesco, con 141 esemplari sul territorio comunale. Ma il boom arriva dalla somma dei cani di piccola taglia: 83 Chihuahua, 78 Maltesi, 69 Yorkshire Terrier, 45 Pinscher, 27 Shih Tzu, 18 West Highland White terrier, 11 Pechinesi e 9 Volpini. Sono loro i piccoli, grandi protagonisti dell’espansione canina a Muggia. In forte crescita anche i tradizionali Barboni di varie taglie (ben 81), i Golden retriever (60) e i cugini a pelo corto, i Labrador (77), come i Siberian Husky (57), i Border Collie (42), i Boxer (40), i Bassotti (34), i Cocker Spaniel (34) o i Beagle (21). Tra i cani da pastore vi sono poi 15 esemplari di Maremmani abruzzesi, 12 Belgi, 10 Scozzesi, 6 di Brie, 6 di Charplanina e le due new entry di Karst. Cresce poi l’apprezzamento per alcune specie, tra cui Pitbull (6), American Pitbull (17) e American Staffordshire terrier (32), Rottweiler (32), Jack Russell (28), Bovari del Bernese (25), Terranova (23) e Bulldog (20). Ci sono però anche le razze in diminuzione: Carlini (11), Dalmata (10), Doberman (8), Alani (7), Samoiedo (5) e Segugi vari (7) sono infatti in calo. Tra le new entry si possono poi citare Akita (13), Lhasa apso e Cane corso (entrambi 12), Bichon à poil frisé e Bouledogue francese (entrambi 11). Di fronte a numeri così importanti l’assessore all’Igiene urbana Laura Litteri tocca il tasto del rispetto civico: «Sono molte le famiglie che, come me, hanno animali da compagnia in casa e per questo incentiviamo la sensibilizzazione dei proprietari a tenere comportamenti virtuosi nel rispetto dell’ambiente, delle persone e del benessere del proprio animale». Decolle, dal canto suo, puntualizza infine il comportamento che dev’essere tenuto dai responsabili di esercizi pubblici e commerciali che invece non gradiscono la presenza dei cani: «Possono vietare l’accesso degli animali solo se espongono all’entrata, in modo ben visibile, la comunicazione al sindaco, che deve essere avvenuta a mezzo fax, raccomandata o posta certificata».


I Chihuahua vanno forte, l’Akita Inu piace, i Samoiedo calano. Chi sale e chi scende
da "Il Piccolo"
giovedì, 16 marzo 2017

 

I cani di piccola taglia sono molto gettonati a Muggia: 83 sono Chihuahua, 78 i Maltesi e poi 69 Yorkshire Terrier, 45 Pinscher, 27 Shih Tzu, 18 West Highland White terrier, 11 Pechinesi e infine nove Volpini.Ci sono tuttavia esemplari che, nell’ambito del trend generale, mostrano numeri in diminuzione: ad esempio Carlini (ce ne sono undici registrati), Dalmata (dieci), Doberman (otto), Alani (sette) o Samoiedo (cinque).Fra le new entry, nelle famiglie muggesane, spuntano - scorrendo i dati dell’anagrafe canina - tredici Akita Inu, dodici Lhasa apso e altrettanti Cane corso, e inoltre undici Bichon à poil frisé e Bouledogue francese.

 

Non ci sono notizie da "Il Piccolo" di mercoledì 15 marzo 2017

 

 

Assemblea pubblica su amianto e malattie
da "Il Piccolo"
martedì, 14 marzo 2017


Domani dalle 17 alle 19 a Muggia, nella sala Millo in piazza Repubblica 4, è convocata un’assemblea pubblica per fare il punto circa lo stato di applicazione della delibera regionale sull’amianto. La normativa n. 250/2016 regola i percorsi socio-sanitari destinati alle persone esposte all’amianto e delle patologie correlate all’asbesto. L’iniziativa, promossa dalla Cgil di Trieste, mira a fare il punto complessivo della vertenza territoriale. Stefano Borini, del Coordinamento Amianto Cgil Trieste, aprirà i lavori con una relazione introduttiva. Seguirà il dibattito “L’andamento delle malattie professionali amianto-correlate e gli iscritti al registro regionale esposti ad amianto in provincia di Trieste”, a cui partecipano Valentino Patussi, direttore del Dipartimento Prevenzione Asuits e le dottoresse Anna Muran e Donatella Calligaro. Parola quindi al direttore generale Asuits, Nicola Delli Quadri, e a Claudio Pandullo, presidente dell’Ordine dei medici, per esporre il ruolo dei sanitari nel sistema di assistenza ai pazienti esposti.

 

L’ultimo saluto alla sub Barbara
da "Il Piccolo"
martedì, 14 marzo 2017

 

Commozione e partecipazione, ieri, per l’ultimo saluto, nella sala azzurra di via Costalunga, a Barbara Camassa, la quarantaduenne muggesana di Santa Barbara, sub appassionata di fotografia sottomarina, scomparsa lunedì 6 marzo a causa delle gravissime lesioni riportate in via Flavia nello schianto tra lo scooter su cui stava viaggiando e una Fiat Grande Punto.

 


Non ci sono notizie da "Il Piccolo" di lunedì 13 marzo 2017 

 

Le vie di Muggia si rifanno il look
da "Il Piccolo"
domenica, 12 marzo 2017

 

Da domani manutenzione straordinaria di alcune strade sconnesse. Disagi temporanei alla viabilità

 

di Riccardo Tosques
Muggia è pronta per iniziare una fase di restyling straordinario della propria rete viaria. Domani, in via Vivoda, partirà ufficialmente l’attività di accantieramento per il primo degli interventi programmati dalla giunta Marzi sul piano della manutenzione stradale. Un intervento che interesserà entro l’anno altri siti, quali la parte alta di salita Muggia Vecchia (sino in prossimità del Santuario), Darsella di Chiampore e Darsella di San Bartolomeo. Nello specifico è prevista la riqualificazione dei sedimi stradali attraverso l’eliminazione di avvallamenti, strati sconnessi del manto stradale e di qualsiasi altra criticità. In alcuni casi verranno anche migliorate le condizioni dei percorsi pedonali esistenti e risolte problematiche di captazione dell’acqua. Costo dell’operazione? Esattamente 110.817 euro, di cui 4.420 per oneri della sicurezza non soggetti a ribasso di gara e Iva esclusa. La base d’asta iniziale era stata di 143.114 euro. Ad aggiudicarsi l’affidamento dei lavori è stata l’impresa Adriastrade srl di Monfalcone. La via Vivoda sarà la prima a essere interessata dalla realizzazione di una serie di opere stradali - tra le quali quelle di scavo per la raccolta e la canalizzazione delle acque reflue -, in particolare nelle immediate vicinanze dell’intersezione con la via Rio Storto. Per consentire il normale procedere dei lavori sarà istituito in questo tratto il divieto di sosta e di transito: quest’ultimo sarà consentito ai soli mezzi di soccorso e di emergenza, agli autobus della linea 27 della Trieste Trasporti e ai frontisti residenti. Nel dettaglio, via Vivoda non risulterà raggiungibile dalla salita per Muggia Vecchia, in quanto la strada sarà chiusa al transito subito dopo il parcheggio del Santuario della Santa Maria Assunta, né, analogamente, potrà essere raggiunta dalle vie Pianezzi e Rio Storto. L’arteria non potrà essere utilizzata nemmeno provenendo da strada di Chiampore o dalla sottostante via Fontanella, in quanto chiusa al transito veicolare. I lavori di scavo e di posa delle condutture che interesseranno quest’area avranno, salvo maltempo o imprevisti, una durata di circa 15 giorni, a cui seguiranno almeno altri dieci giorni nei quali si interverrà con la fresatura e l’asfaltatura di tutta la via dall’incrocio con via di Chiampore sino al Santuario di Muggia Vecchia e del tratto di via Rio Storto. «Lavori di questo tipo comportano inevitabilmente qualche disagio, perlomeno in termini di circolazione, ma ci stiamo impegnando in modo da gestire nel miglior modo possibile quelli che sono interventi volti a migliorare il vivere di tutti» ha sottolineato l’assessore ai Lavori pubblici Francesco Bussani. Per il numero due della Giunta Marzi si tratta di lavori di manutenzione straordinaria «che ci siamo impegnati a realizzare nonostante la forte riduzione di risorse per essi disponibili». Da qui la richiesta ai muggesani «di avere un po’ di pazienza nella consapevolezza che, una volta ultimati, questi lavori risolveranno molti dei problemi, migliorando la città a vantaggio di tutti».


Contributi per l’equipaggiamento sportivo. Domande da presentare entro il 31 marzo
da "Il Piccolo"
domenica, 12 marzo 2017


Il Comune di Muggia ricorda che, come previsto dal Regolamento di attuazione dell’articolo 37 della legge regionale 10 del 9 marzo 1988, le associazioni sportive a carattere dilettantistico, affiliate a una federazione o a uno degli enti di promozione sportiva che abbiano sede e svolgano la loro attività nel comune muggesano, possono presentare formale istanza di contributo per l’anno 2017 per l’equipaggiamento sportivo. Per il quale s’intende il materiale d’uso personale in dotazione al singolo atleta per lo svolgimento dell’attività specifica. Le domande, redatte su carta bollata, dovranno essere presentate entro il 31 marzo prossimo all’Ufficio Protocollo del Comune di Muggia (nella foto un dettaglio del palazzo municipale). Le informazioni in proposito si possono trovare, assieme al modulo da compilare, sul sito web istituzionale del municipio muggesano all’indirizzo www.comune.muggia.ts.it.

 

Il bilancio di Muggia si arena sul taglio dei fondi regionali
da "Il Piccolo"
sabato, 11 marzo 2017

 

 

Trasferimenti dirottati all’Uti. Manca di colpo mezzo milione
La scadenza del 31 marzo diventa così una sfida impossibile
La consigliera Vlahov: Non hanno dato neanche una mail ma solo un numero cui chiamare

di Riccardo Tosques
Il bilancio del Comune di Muggia è attualmente bloccato a causa del taglio di circa 500mila euro provenienti dalla Regione. La situazione quasi imbarazzante in cui si trova suo malgrado l'amministrazione Marzi è stata denunciata da Roberta Vlahov, capogruppo consiliare di Obiettivo comune: «Ad oggi la Regione non sa nemmeno spiegare il procedimento secondo il quale ha deciso di decurtare di circa il 30% dei trasferimenti previsti, un taglio che per Muggia sarebbe a dir poco insostenibile». La conferma sulle difficoltà in cui si trova il Municipio rivierasco arriva dallo stesso sindaco Laura Marzi: «Siamo fiduciosi che entro la prossima settimana la Regione possa sbloccare la situazione perché attualmente abbiamo subito dei tagli che non trovano una motivazione oggettiva». Sono giorni convulsi quelli che si vivono in piazza Marconi. Da un paio di settimane i telefoni del Comune e quelli della Regione sono a dir poco roventi. Tutto è nato dal primo controllo della quota relativa ai trasferimenti regionali nei confronti del Comune, tassello evidentemente fondamentale per poter redigere il bilancio, la cui scadenza è fissata entro il 31 marzo. Il Comune di Muggia, applicando l'aliquota prevista del 0,92%, ha effettuato il calcolo del trasferimento il cui ammontare ha raggiunto circa un milione e 700mila euro. «Abbiamo chiesto alla Regione se il calcolo fosse corretto, ci è stato detto che così era, ma che avremmo comunque dovuto rimanere prudenti perché, in seguito ai trasferimenti all'Uti, la cifra sarebbe stata un po' inferiore», racconta Marzi. La scorsa settimana la Regione ha fornito un numero di telefono dedicato ai comuni per sapere l'esatto ammontare del trasferimento di denaro e lasciarsi alle spalle questo dubbio. Con amarissima sorpresa, invece, in riviera si è scoperto che la cifra proposta dalla Regione era stata tagliata di circa 600mila euro. Dopo alcune altre telefonate di verifiche, richieste esplicitamente dagli uffici comunali muggesani quasi increduli dinanzi a tale comunicazione da parte degli uffici regionali, il taglio si è abbassato a circa 500 mila euro. Una somma di denaro immensa per un comune come Muggia. «Poiché il taglio previsto continua a non quadrarci, anche tenendo conto dei trasferimenti all'Uti, abbiamo ulteriormente chiesto delucidazioni alla Regione: siamo in fiduciosa attesa di avere comunicazioni a riguardo», aggiunge il sindaco Marzi. La clamorosa situazione di stallo è stata comunicata durante la riunione dei capigruppo consiliari. «La Regione vuole assegnare a Muggia circa il 30% in meno rispetto a quanto era stato previsto: e meno male che abbiamo aderito alle Uti», commenta sarcasticamente ma con preoccupazione la stessa Vlahov. Stizzita, l'esponente dell'opposizione aggiunge: «Per comunicare il dato, nessuna mail, lettera o pec, ma un numero di telefono dedicato cui rivolgersi per sapere quanto ti danno. A questo punto non si sa neppure come e quando sarà possibile discutere o approvare il bilancio. Mai in 30 anni di politica ho assistito ad una tragedia simile ma la beffa delle beffe è che la spesa per l'Uti è passata dagli iniziali otto milioni ai 21 attuali. E pare che ancora non sia finita». Sulla delicata questione si stanno muovendo anche altri comuni coinvolti dai tagli impartiti dalla Regione. In particolare l'Associazione nazionale dei Comuni italiani ha già chiesto lo spostamento dei termini per i bilanci, ancora fermo al 31 marzo. «Sicuramente entro la fine del mese non si potrà chiudere il bilancio - conferma il sindaco Marzi - perché ci vogliono dei tempi tecnici che non sono brevissimi. Tanto per capirci, anche se fosse possibile chiudere ora la problematica dei trasferimenti regionali, per chiudere il bilancio sforeremmo comunque nel mese di aprile». A questo punto non resta che attendere la riunione straordinaria in programma la prossima settimana in Regione per sciogliere questo nodo che sta tenendo in stallo il Comune di Muggia ma che in realtà sta coinvolgendo decine di altre amministrazioni locali in tutta la regione.

 

Le diete vegane e vegetariane seducono le scuole di Muggia
da "Il Piccolo"
venerdì, 10 marzo 2017


Tra le alternative alimentari nelle mense anche quelle per celiaci e senza maiale
Risposte positive da parte delle famiglie anche al pagamento rateizzato dei pasti

 

di Riccardo Tosques
Menù vegetariani, vegani e per celiaci. Sono queste le nuove proposte della mensa scolastica muggesana che pian piano stanno prendendo sempre più piede all'interno delle varie scuole della cittadina rivierasca. Il servizio di refezione scolastica, che a Muggia si rivolge a quasi 1000 famiglie, propone infatti un menù articolato su quattro settimane e due diverse stagionalità (settembre-gennaio e febbraio-giugno) con un vasto assortimento di pietanze che rispettano la massima varietà possibile, sia da un punto di vista strettamente nutrizionale sia delle ricette utilizzate. Ma oltre ai pasti tradizionali, a Muggia sono a disposizione menù specifici sulla base delle diete dei giovani utenti. Attualmente vengono infatti preparate diete vegetariane e vegane, ma anche quelle prive di carne di maiale, prive di carne rossa e per celiaci. Per ora sono sei le famiglie che hanno deciso di adottare un menù vegano per i propri figli, quattro i vegetariani, sei a favore della dieta senza maiale, due senza carne rossa e cinque i celiaci. Numeri che potrebbero essere destinati a salire dopo questo primo anno di prova, tanto che l'assessore all'Istruzione Luca Gandini ha preannunciato che dal prossimo anno educativo, su richiesta di alcuni genitori, saranno introdotte diete vegetariane anche per gli utenti del nido. I pasti per la ristorazione scolastica sono aumentati moltissimo negli anni, basti pensare che, solo per l'Istituto comprensivo “Giovanni Lucio”, nel 2011, i pasti erogati sono stati 63mila 642, cifra che nell'anno successivo è arrivata quasi agli 86mila e che da allora è in continua crescita. «Un servizio che non è cresciuto solo numericamente, ma anche in termini di qualità e di vicinanza all'utenza», puntualizza Gandini. La ditta Sodexo, infatti, aggiudicataria dell'appalto del servizio di ristorazione scolastica, ha proposto due progetti di informatizzazione, denominati “iPhoneCall” ed “Etica Soluzioni” che con metodologie diverse gestiscono le presenze/assenze degli utenti, il calcolo di quanto dovuto. L'informatizzazione del servizio ha agevolato il più possibile il pagamento delle tariffe - tenendo contemporaneamente aggiornate le famiglie sulla situazione in modo puntuale - prevedendo diverse modalità di pagamento quali il Rid, il bonifico bancario ed anche il pagamento in contanti senza alcun onere aggiuntivo. «Abbiamo così fornito la possibilità alle famiglie di rateizzare il pagamento delle tariffe nel modo consono alle loro necessità e nel contempo di abbattere i costi delle commissioni che negli anni sono diventati sempre più onerosi», specifica Gandini. L'impegno è andato crescendo, dunque, sia sul piano prettamente tecnico legato alla gestione dei pasti che su quello finanziario dell'Ente per la copertura del costo del pasto che solo parzialmente, nella misura mediamente del 60%, è a carico delle famiglie. «Un servizio sempre più apprezzato che negli anni si è, infatti, significativamente ampliato andando a supportare le necessità che contestualmente sono pervenute dalla scuola: è stato, pertanto, particolarmente importante dotare il servizio di ristorazione scolastica di una cucina più adeguata alla fornitura dei pasti anche alla luce del loro essere sempre in aumento», conclude Gandini. Buona anche la partecipazione di genitori che nella sala “Millo” hanno presenziato all'incontro pubblico intitolato “Una sana e corretta alimentazione”, appuntamento che rientra tra i diversi progetti di salute alimentare messi in campo dal Comune di Muggia in collaborazione con Sodexò Italia spa e che mira a fornire tutte le indicazioni e i suggerimenti possibili per una sana alimentazione.
 

Lo show delle nutrie conquista Rabuiese
da "Il Piccolo"
giovedì, 9 marzo 2017

 

Una colonia record di oltre venti esemplari diventa l’attrazione dell’area verde vicino al parco commerciale Arcobaleno
L’appello dell’enpa: Non toccatele e soprattutto non date loro da mangiare


di Riccardo Tosques
Roditori superstar a Muggia. Da un paio di giorni oltre venti nutrie, tra cuccioli ed esemplari adulti, sono diventate gli indiscussi protagonisti dell'area sita vicino al parco commerciale Arcobaleno di Rabuiese. Complici anche le belle giornate che hanno anticipato la primavera, i mammiferi che vivono nel rio Ospo sono stati l'oggetto di fotografie e filmati video da parte di muggesani e non, divertiti nel vedere una colonia così numerosa. Qualcuno ha addirittura preso in braccio uno dei tanti "toponi" dell'Ospo. Sulla particolare vicenda, però, l'Enpa ha voluto lanciare un appello forte e chiaro: «Non date da mangiare e non toccate le nutrie». Il messaggio dell'associazione triestina è giunto in seguito al video che ha immortalato i castorini intenti a mangiare del pane portato da alcuni cittadini evidentemente incuriositi dagli animali, oltre una ventina appunto, presenti nel torrente che scorre vicino al parco commerciale di Rabuiese. In particolare una persona è proprio scesa vicino all'argine, sfamando alcuni esemplari, a dire il vero, almeno in apparenza, a loro agio nonostante la presenza di un essere umano. Questi animali, originari dell'America meridionale, importati negli anni Venti in Europa per la commercializzazione della cosiddetta "pelliccia di castorino", vennero liberati indiscriminatamente una volta che il business si rivelò un fallimento. Anche se in alcuni paesi sta iniziando ad essere considerato un animale di compagnia, la presidente dell'Enpa Trieste Patrizia Bufo evidenzia come questi animali siano per loro natura selvatici: «Innanzitutto è fondamentale non dare da mangiare alle nutrie. In primis perché non ne hanno bisogno visto che riescono a nutrirsi autonomamente grazie alle piante presenti lungo gli argini del rio Ospo. Ma poi anche perché i carboidrati, che fanno parte invece dell'alimentazione umana, creano dei danni al metabolismo degli animali». Insomma, come per i cigni e i germani reali, ad esempio, l'abitudine di dare da mangiare del pane secco è in realtà una pratica dannosa per gli animali stessi. Per quanto concerne invece il prendere in braccio un roditore, la presidente dell'Enpa spiega la propria posizione: «La fauna selvatica localizzata sul nostro territorio non ha bisogno di affettività. Insomma, le nutrie non hanno bisogno di coccole, anche se in certi paesi vige una cultura diversa in cui questi roditori sono visti come animali di compagnia». Interessante poi sapere che questi animali vegetariani non recano danni alle colture e non costituiscono alcun pericolo da un punto di vista igienico-sanitario come evidenziato dagli istituti di zooprofilassi. Tra le caratteristiche delle nutrie vi è infatti una grande cura per la propria igiene. L'assessore alla polizia locale Stefano Decolle conferma come non vi siano mai stati problemi da parte dei muggesani con questi animali selvatici: «Non abbiamo mai registrato segnalazioni per danni o cose simili, direi quindi che si è instaurata una pacifica convivenza». In passato però le nutrie erano state protagoniste dell'attenzione da parte della Lav in seguito a numerosi investimenti mortali dei roditori occorsi lungo la Strada provinciale 14 sempre vicino al corso del rio Ospo. Nello scorso febbraio la Lav aveva evidenziato come una dozzina di esemplari fosse stata uccisa accidentalmente da parte degli automobilisti. Tenendo presente anche le nuove tecnologie di contenimento della popolazione di nutrie, progettate dall'ingegneria naturalistica, la sezione della Lav, si era rivolta direttamente all'amministrazione comunale e all'allora sindaco Nerio Nesladek, in qualità di responsabile di tutti gli animali del territorio, per chiedere la pulizia dei tubi di cemento atti alla defluizione, posti sotto la strada, nelle zone analizzate, per poter agevolare il passaggio sottostradale agli esemplari dell'esigua colonia di nutrie del Rio Ospo, proteggendone al contempo gli argini. Da questo punto di vista la situazione pare essersi normalizzata. Tanto che ora i roditori, i quali si riproducono circa tre volte all'anno con cucciolate da due a sei esemplari, sono diventati una vera attrazione per Rabuiese.

 

 


Sportello Sprar al via tra i veleni
da "Il Piccolo"
giovedì, 9 marzo 2017


Opposizioni contro il servizio legato all’accoglienza che parte oggi all’Urp

Lo sportello Sprar di Muggia che oggi aprirà ufficialmente i battenti dalle 10 alle 12 all'interno dell’Urp non convince del tutto le forze di opposizione. Anzi. «Il sistema dello Sprar, come assistenza all'integrazione, può funzionare solo se condiviso pienamente con la popolazione: oggi più che mai, calare dall'alto decisioni che costringono i cittadini ad accettare lo stato di fatto, risulta deleterio», spiega la consigliera comunale Roberta Vlahov (Obiettivo comune per Muggia): «Parlare di rilancio dell'indotto grazie allo Sprar suona oggi come un'affermazione che, nella sua tristezza, può addirittura far venire un sorriso rigorosamente amaro». Andrea Mariucci (Forza Muggia - Dpm) rincara la dose: «L'amministrazione avrebbe potuto essere coerente con se stessa non annunciando l'apertura dello sportello, ma dichiarando che, a prescindere dal gradimento dei muggesani, il Comune aderirà allo Sprar». «Non abbiamo nulla contro le persone che chiedono asilo - prosegue Mariucci - ma non ci piace il sistema che si è venuto a creare, un vero e proprio business che peraltro crea discriminazione nei confronti dei cittadini italiani». Duri i toni di Nicola Delconte (Fdi): «Ribadiamo ancora una volta la nostra ferma contrarietà ad ogni forma di accoglienza sul nostro territorio. Unica soluzione possibile al problema è la ricollocazione dei migranti fuori regione e il blocco navale. Siamo convinti che il nostro welfare appartenga al nostro popolo. Inoltre destinare uffici, funzioni e personale ai progetti Sprar significa togliere risorse al Comune». Inviperito sul modus operandi Emanuele Romano (M5S): «Non è accettabile che i consiglieri comunali vengano informati sul funzionamento del Comune di Muggia dal quotidiano locale. Siamo di fronte a un enorme problema di trasparenza. Bisogna reintrodurre subito strumenti democratici per arginare la cattiva amministrazione e per gestire in modo virtuoso la cosa pubblica». L'unica voce favorevole proveniente dall'opposizione è quella di Roberta Tarlao (Meio Muja): «Attraverso lo Sprar può avvenire la vera inclusione dei profughi e anche l'economia locale ne può beneficiare. Due i problemi: garantire che dello Sprar beneficino i titolari di protezione internazionale e monitorare sempre i numeri degli ospiti». (tosq.)

 

 

Stava importando droga l’uomo preso martedì
da "Il Piccolo"
giovedì, 9 marzo 2017


Trovati 18 grammi di eroina sul furgone protagonista del clamoroso inseguimento tra le strade di Muggia

di Enrico Ferri
Si chiama, Jimmy Gridelli, 44 anni. È l’uomo arrestato nel tardo pomeriggio di martedì, intorno alle 17.45, dopo il clamoroso inseguimento transfrontaliero finito proprio a Muggia. Accuse a suo carico: detenzione di droga ai fini di spaccio, una serie di furti all’estero e violenza e resistenza a pubblico ufficiale. Gridelli era stato fermato per l’appunto dopo un pericolosissimo inseguimento iniziato poco distante dal paese di Barisoni, in Slovenia, e terminato miracolosamente senza persone investite o feriti, per le vie di Muggia. Gridelli era stato notato dalla polizia slovena dopo una segnalazione di un furgone sospetto, ma era riuscito a forzare i posti di blocco ed era scappato via ad alta velocità sconfinando in Italia. La polizia slovena, grazie agli accordi bilaterali del 2011, lo ha quindi inseguito oltreconfine, allertando allo stesso tempo i colleghi italiani. Giunto in prossimità del centro di Muggia, il malvivente ha trovato ad attenderlo numerose volanti e per sfuggire alla cattura ha iniziato una fuga rocambolesca per le vie della cittadina rivierasca, ad alta velocità, e in alcuni tratti anche contromano, inseguito dalle auto della polizia. Dopo che gli agenti hanno chiuso con posti di blocco alcune vie e impedito il passaggio del furgone, rimasto a un certo punto anche in panne, Gridelli ha abbandonato il mezzo, cercando di fuggire a piedi. Rifugiandosi nella vicina stazione degli autobus è poi salito su un mezzo pubblico cercando di mischiarsi alle persone presenti. Raggiunto dagli agenti, l'uomo li ha quindi aggrediti colpendoli con calci e pugni, cercando di sottrarsi alla cattura. Immobilizzato però dai poliziotti è stato consegnato a una pattuglia del commissariato di Muggia. Nella perquisizione del furgone, gli agenti hanno rivenuto circa 18 grammi di eroina, ma l'uomo nell'inseguimento si era già sbarazzato di gran parte della droga che stava trasportando gettandola fuori dal finestrino, così come hanno potuto appurare i tecnici della polizia, rinvenendo evidenti tracce di sostanza stupefacente sia sui tappetini che sul pianale del furgone. Il furgone è risultato rubato e con targhe false: è stato sequestrato, insieme al quantitativo di droga ritrovato sul mezzo. Jimmy Gridelli, su disposizione del pm, è stato dunque posto agli arresti all’ospedale di Cattinara, dove è stato ricoverato dopo le ferite che si è procurato nel tentativo di fuga e nella collutazione con le forze dell’ordine. In merito allo sconfinamento della polizia slovena, Alessio Edoardo, segretario dell'Ugl polizia di Stato, ha ribadito la necessità di chiarezza nei protocolli di intervento in territorio straniero. «Gli accordi bilaterali non sono stati ancora definiti nei dettagli dai ministeri italiano e sloveno. Strumenti che vanno perfezionati in maniera definitiva per evitare problematiche legislative e una maggiore tutela per gli agenti di ambo le polizie», ha concluso Edoardo.

 

Fondi per l’equipaggiamento sportivo
da "Il Piccolo"
giovedì, 9 marzo 2017

 

Le associazioni sportive affiliate a una federazione o un ente di promozione, con sede e attività a Muggia, possono presentare entro il 31/3 istanza di contributo per l’equipaggiamento (www.comune.muggia.ts.it).

 

 

 

A Muggia apre lo sportello per l’accoglienza dei migranti. Funzionerà ogni giovedì nell’ufficio Urp del Comune con un preciso obiettivo: raccogliere le disponibilità a mettere a disposizione abitazioni sul territorio

da "Il Piccolo"
mercoledì, 8 marzo 2017

 

di Riccardo Tosques

Saggiare la disponibilità dei muggesani a mettere a disposizione dei richiedenti asilo le proprie abitazioni di proprietà. Questa la nuova iniziativa dell'amministrazione Marzi per affrontare il sempre delicato tema immigrazione. A partire da domani sarà operativo lo Sportello Sprar del Comune di Muggia. La struttura - aperta ogni giovedì dalle 10 alle 12 nell'ufficio Urp - avrà un compito molto chiaro: realizzare un'indagine sui soggetti muggesani interessati a mettere a disposizione di strutture residenziali e civili abitazioni di proprietà sfitte, ubicate sul territorio comunale, da adibire all'accoglienza di circa 30 richiedenti asilo, titolari di protezione umanitaria e rifugiati. Uno step che sarà seguito dalla formale adesione del Comune di Muggia al cosiddetto “Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati”. Lo Sprar è costituito dagli enti locali che per la realizzazione di progetti di accoglienza integrata accedono al Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell'asilo. Con il supporto delle realtà del terzo settore, garantiscono interventi di “accoglienza integrata” che vanno oltre la distribuzione di vitto e alloggio, prevedendo anche a “misure di informazione, accompagnamento, assistenza e orientamento, attraverso la costruzione di percorsi individuali di inserimento socio-economico”. «Siamo convinti della validità di un modello di accoglienza sempre più diffusa sul territorio, per evitare la concentrazione degli accolti in realtà isolate, favorendo un'equa distribuzione territoriale che garantisca standard elevati di accoglienza oltre ad evitare la ghettizzazione», ha spiegato il sindaco muggesano Laura Marzi. Fiducioso l'assessore alle Politiche sociali Luca Gandini: «In questi anni i progetti di accoglienza dello Sprar sono diventati un punto di riferimento per tutte le azioni in favore di richiedenti e titolari di protezione internazionale: oltre alla risposta ad un dovere di accoglienza, lo Sprar comporta la riappropriazione da parte delle amministrazioni locali di strategie e interventi di welfare». In Italia sono 574 gli enti locali titolari di progetto: 533 Comuni, 12 Unioni di Comuni e 29 Province. Nel complesso però circa 1200 i Comuni coinvolti negli interventi, con servizi o strutture di accoglienza. Tra questi, a breve, anche il Comune di Muggia. Molto soddisfatta della notizia il prefetto di Trieste Annapaola Porzio: «È il frutto di un lungo percorso intrapreso con il sindaco Marzi in cui ho trovato massima comprensione e disponibilità. Un sistema di accoglienza che renderà giustizia anche alla comunità locale, e che a Muggia, visti i numeri bassi, non andrà ad incidere sulla vita della cittadinanza». «Gli interventi si incentrano soprattutto sull'apprendimento dell'italiano, sulla conoscenza e sull'accesso ai servizi, sulla individuazione di proprie reti sociali di riferimento», ha puntualizzato Gandini precisando che «I finanziamenti dello Sprar andranno a interessare tutte le persone coinvolte oltre al cittadino che accoglie in prima persona, come ad esempio il panificio che fornisce il pane, l'alimentare dove si fa la spesa o la farmacia dove si acquistano i medicinali. Realtà del territorio - conclude l'assessore in quota Sel - che, come già dimostrato da altri Sprar, potranno guadagnare poi su questo con il proprio lavoro in seguito all'indotto che si verrà a creare».

 

 

Un fermato nel blitz transfrontaliero
Movimentata operazione italo-slovena nel centro di Muggia. Bloccato l’autista di un furgone

da "Il Piccolo"
mercoledì, 8 marzo 2017

 

di Enrico Ferri

Operazione di polizia a Muggia nel tardo pomeriggio di ieri, intorno alle 17.45, nella zona tra piazza Curiel, in prossimità della stazione degli autobus, e piazza Repubblica. Numerose le Volanti della Polizia di Stato sul posto, con la presenza anche di una pattuglia della polizia slovena. Una persona sarebbe stata fermata dopo un’articolata attività investigativa che sembra abbia visto anche una collaborazione tra la Polizia italiana e quella slovena, iniziata nello Stato confinante e conclusasi nelle vicinanze del centro muggesano. Diverse le pattuglie impegnate, almeno una degli agenti sloveni e un'auto-civetta della Polizia. Ieri sera hanno fermato un veicolo, sembra un furgone di colore bianco, che sarebbe stato pedinato dalla vicina Slovenia e seguito dalla pattuglia slovena coadiuvata poi su territorio italiano dalla Polizia di Stato. Giunti in prossimità della stazione degli autobus, in piazza Curiel, sarebbe scattata l'operazione delle forze dell'ordine italiane, che pare abbiano chiuso le possibili vie di fuga con posti di blocco, fermando il mezzo sospetto. A quel punto, come riportato da alcuni testimoni oculari, la persona alla guida sarebbe uscita dal veicolo cercando di dileguarsi, correndo a piedi in direzione piazza Repubblica. Prontamente inseguito dagli agenti, l'uomo di un'età presunta di circa 30 anni, è stato fermato e, sempre come riportato da alcune persone presenti sul posto, è stato fatto salire su una Volante e portato in Questura. Gli agenti della Polizia sono rimasti ancora per diverso tempo sul posto, controllando accuratamente la zona, tra i veicoli, con l'ausilio di torce, come alla ricerca di prove od oggetti di cui la persona fermata potrebbe essersi liberata nella fuga, prima di essere catturata. Il furgone bianco sul quale sembra sia stato intercettato l'uomo, e con molta probabilità legato alle indagini in corso, è stato portato via da un carro attrezzi. Le operazioni investigative in serata erano ancora in pieno svolgimento e serratissime, tanto che il riserbo degli inquirenti era massimo. La Polizia di Stato impegnata nelle indagini non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione e non si esclude che nelle prossime ore sarà aperto un fascicolo in Procura.

 

Le ultime foto della sub Barbara nel libro sul mare
da "Il Piccolo"
mercoledì, 8 marzo 2017

 

Sarà presentato a un mese dallo schianto mortale. Tantissime le testimonianze a ricordo della 42enne.

 

di Riccardo Tosques

Un onirico “arlecchino del mare” di colore azzurro appoggiato in maniera plastica su un’alga dictyota dichotoma. La copertina del nuovo libro dell’Area marina protetta di Miramare è già pronta: tra pochi giorni il volume andrà in stampa. Quella foto, che funge da vetrina per l’ultima opera realizzata da Saul Ciriaco e Diego Poloniato, assieme ad altri trentatré scatti sono l’ultima eredità fotografico-scientifica che la quarantaduenne muggesana Barbara Camassa si è lasciata alle spalle prima di andare incontro al terribile incidente mortale che lunedì mattina le ha prematuramente strappato la vita in via Flavia. Nella giornata di ieri Saul Ciriaco, naturalista che opera nell’Area marina protetta dal Wwf a Miramare e che negli ultimi tre anni aveva lavorato attivamente assieme a Camassa, ha annunciato l’intenzione di ricordare Barbara attraverso il volume intitolato “Guida illustrata ai nudibranchi del Golfo di Trieste” a cui la Camassa aveva alacremente contribuito con le sue immagini. «Abbiamo deciso che il 6 aprile prossimo, a un mese esatto dall’incidente, presenteremo il nuovo libro al quale Barbara aveva contribuito con trentatré scatti e la foto di copertina, un lavoro frutto di tre anni di immersioni svolte nelle acque di tutto il golfo triestino», racconta Ciriaco. Complessivamente sono 71 i nudibranchi immortalati all’interno delle oltre 80 pagine del libro. Quei nudibranchi - sottordine di molluschi ribattezzati anche “arlecchini di mare” per i loro colori sgargianti - che erano diventati una delle specie più fotografate dalla guida sub muggesana. Intanto nelle ultime ore sul web sono fioccati senza sosta gli attestati di stima nei confronti di Camassa. Dallo scubaportal “Povero sub community forum”, un luogo di incontro virtuale per gli amanti del mondo sub provenienti da tutta Italia, l’amministratore del gruppo ha postato le proprie condoglianze. «Abbiamo saputo che è scomparsa la nostra cara amica Barbara Camassa, registrata nel forum con il nome di “ociocherivo”. Ti ricorderemo sempre con il tuo sorriso». L’utente Pablito ricorda: «Conoscevo “Ociocherivo” tramite le sue splendide foto e mi rattrista sapere che non la vedrò più. Qualcuno pensa che la subacquea sia uno “sport pericoloso” e non che il vero pericolo sia nelle cose che facciamo ogni giorno, come camminare per strada, guidare ed andare al lavoro». Il Circolo sommozzatori di Trieste ha pubblicato sul proprio profilo Facebook uno degli splendidi scatti di Camassa aggiungendovi delle parole in ricordo della muggesana: «È con una delle sue bellissime foto che vogliamo ricordarla. Barbara, amica ed istruttore del Sistiana Diving, con cui il nostro Circolo ha condiviso l’amore ed il rispetto per il mare. Siamo vicini alla famiglia e a tutti i nostri amici subacquei del Sistiana Diving. Buone bolle, cara Barbara». Dalla Triblù, società sportiva di Bressa, frazione del comune di Campoformido in provincia di Udine, il direttivo e i soci hanno lasciato delle bellissime parole per l’amica Camassa: «Una grande appassionata del Mare di cui ne fotografava le meraviglie è partita per una grande immersione in un altro grande Blu... A presto Barbara... fotografa per noi i nuovi nudibranchi lassù e ce li farai vedere un giorno. Ti rivedrò in ogni tuffo ed in ogni “lumachina” che incontrerò». Sul profilo del Sistiana Diving, il sodalizio del quale Camassa era consocia assieme ad Andrea Sauro, gli amici ne ricordano le qualità: «Spiace molto. Mancherà una donna di grande spessore e umanità», scrive Luigina Aggio. «Ciao bionda. Continua a seguire il nostro mondo di azotati da lassù, buone bolle Camassa», commenta Tommy Triolo. Ma c’è anche chi come Fabio Strazzi cerca di esorcizzare il grande sgomento che ha colpito gli amici della guida sub: «Scusate tutti, ma sono certo che Barbara Camassa ci prenderebbe per il culo nel vederci così tristi e tetri. Ho messo anche io una frase di tristezza e ho pianto come non piangevo da tempo. Vi prego adesso basta. Condividete ricordi allegri di Barbara, sue foto sorridente. Lo so, il vuoto è enorme. Ma lei vorrebbe così. Preferisco ricordarla come realmente era». Infine sul profilo Facebook dell’Area marina di Miramare non poteva non esserci un elogio alla sua professionalità: «Barbara Camassa era un’amica e una collaboratrice di Miramare. Una subacquea professionale e rigorosa ma anche curiosa, auto-ironica e solare; un’ineffabile appassionata di Natura che grazie alle sue foto ha contribuito all’opera di diffusione delle conoscenze dell’ambiente subacqueo. La rivedremo sempre nelle splendide immagini che - spesso e generosamente - ha messo a disposizione per la divulgazione scientifica della Riserva. Ciao Barbara».

 

Verifiche degli inquirenti sui freni del motorino

da "Il Piccolo"
mercoledì, 8 marzo 2017

 

Gli accertamenti mirano a capire se possa esserci stato un guasto improvviso
Assetto della viabilità sotto la lente. Automobilista indagato per omicidio colposo

 

di Corrado Barbacini

Barbara Camassa, la donna vittima dello schianto di via Flavia, ha bloccato sull’asfalto bagnato le ruote del suo motorino perché si è vista - all’improvviso - la vettura, contro la quale poi si è schiantata, procedere quasi contromano, come se in quel momento, l’altra mattina alle 7.20, le stesse per venire addosso. Secondo gli agenti della polizia locale, che hanno effettuato i rilievi di legge, la donna sarebbe stata infatti tratta in inganno proprio dalla complessità dell’incrocio che si trova davanti alla sede della concessionaria De Bona e a quella della Illy Caffè. Per questo, quando Barbara in sella al suo motorino ha visto quell’auto che stava per immettersi sull’altra corsia di via Flavia, si è spaventata e ha frenato energicamente scivolando con gli pneumatici fin contro la fiancata laterale sinistra della macchina. La Grande Punto condotta da Luigi P., 59 anni, lentamente pochi istanti prima aveva superato il segnale di dare la precedenza di via dei Frigessi. E l’impatto tragico è stato inevitabile. Anche perché l’asfalto era bagnato e il motorino non era dotato certo di freni a disco. L’attenzione degli agenti, dopo aver definito le responsabilità del conducente della Grande Punto (è indagato per omicidio colposo in conseguenza di una mancata precedenza), è puntata infatti sull’aspetto non certo irrilevante della complessità dell’incrocio. E anche della collegata difficoltà che - com’è accaduto - è stata una delle indirette cause dell’incidente che è costato la vita a Barbara Camassa. Da quanto appreso l’attuale assetto della viabilità lì è stata realizzato nell’aprile dello scorso anno. Oltre dieci anni dopo la cessione da parte dell’Anas che ne è stata proprietaria fino al 14 luglio 2006. Il paradosso - visto poi quello che è successo - è che le modifiche erano state apportate per rendere più sicura la viabilità. Nei prossimi giorni intanto sono previsti altri accertamenti da parte degli investigatori della polizia locale coordinati dal pm Federico Frezza. Riguardano in particolare la meccanica del motorino Scarabeo di Barbara Camassa. Che è stato sequestrato subito dopo l’incidente. È stata anche sequestrata l’auto. Lo scopo è quello di verificare se possa esserci stato un guasto meccanico, per esempio, ai freni del mezzo a due ruote che viaggiava a 30-40 chilometri all’ora. Un improvviso guasto che potrebbe aver impedito alla donna di effettuare una manovra in extremis per evitare l’ostacolo rappresentato dalla Grande Punto che in quel momento, dopo essere uscita da via dei Frigessi, aveva già superato la metà della carreggiata e stava per immettersi nella bretellina diretta alla corsia opposta di via Flavia. Lo scopo degli investigatori è evidente: fare chiarezza e ricostruire ogni minimo dettaglio di un incidente assurdo.

 

 

Schianto in via Flavia. Muore in moto a 42 anni
da "Il Piccolo"
martedì, 7 marzo 2017


Barbara Camassa stava viaggiando sul suo motorino in direzione Trieste.
L’impatto contro una macchina appena uscita da via Frigessi. Vani i soccorsi
L’incidente ieri mattina lungo un tratto molto trafficato. La donna indossava il casco ma le lesioni sono risultate troppo gravi.


di Corrado Barbacini
Tutto è accaduto in un attimo, quasi in una frazione di secondo nelle prime ore della mattina di ieri. La vettura che esce dalla strada laterale e la donna che, in sella al motorino, sta sopraggiungendo lungo via Flavia. L’asfalto è umido. E la donna, quando vede davanti a sè la sagoma dell’auto, frena energicamente. Ma la traiettoria è quella e gli pneumatici del motorino scivolano per una decina di metri sulla strada. Così, l’impatto contro la portiera dell’auto è inevitabile. La vittima dello schianto si chiama Barbara Camassa. Aveva 42 anni. Abitava a Muggia. È morta ieri attorno alle 7.40 lungo via Flavia che, in quei momenti, era percorsa da centinaia d’auto dirette verso Trieste. Per circa un’ora i sanitari del 118 hanno tentato di rianimarla. Hanno provato in tutti i modi. Ma non c’è stato nulla da fare. L’hanno sottoposta alla respirazione artificiale e poi al massaggio cardiaco nella speranza che il suo cuore pian piano riprendesse a battere. Ma il cuore di Barbara Camassa è rimasto fermo, bloccato, immobile. In effetti le lesioni sono apparse fin da subito gravissime: devastanti traumi al torace e anche alla testa nonostante la donna avesse indossato regolarmente il casco e lo avesse allacciato. Come poi hanno accertato gli agenti della polizia locale che hanno condotto i rilievi di legge. Identificarla al momento non è stato facile. Perché non aveva documenti con sé e il motorino è intestato all’Idro Service Camassa srl di cui è titolare il padre Antonio: si tratta della ditta di impianti idraulici per la quale, poi si è saputo, Barbara Camassa lavorava. L’impatto contro la fiancata sinistra dell’auto, una Fiat Grande Punto di colore blu, che pochi secondi prima era uscita da via Frigessi superando il segnale di dare la precedenza, non è avvenuto a forte velocità. Perché entrambi i mezzi andavano piano. L’auto era, in effetti, quasi ferma. Era appena partita dall’incrocio. Era lì in mezzo alla carreggiata. Proprio mentre il motorino Scarabeo con in sella Barbara Camassa stava arrivando da Muggia. E anche il motorino andava piano. Al massimo, hanno ipotizzato gli agenti della polizia locale, 30-40 chilometri all’ora. Ma comunque quella minima velocità - purtroppo - è stata sufficiente per uccidere una persona: una donna nel pieno della sua vitalità, una sportiva che praticava con assiduità le discipline subacquee come molti amici ieri, dopo che si è diffusa a macchia d’olio la notizia, hanno ricordato.  Cosa sia esattamente accaduto nel momento dell’impatto lo spiegherà la relazione che il medico legale Fulvio Costantinides trasmetterà - sulle cause della morte - nei prossimi giorni al pm Federico Frezza, il magistrato di turno. Presto sarà effettuata l’autopsia. Ma la dinamica dell’impatto è apparsa fin da subito evidente: Barbara Camassa è finita con il capo e il torace contro la fiancata della vettura. E poi il corpo è rimbalzato per tre, quattro metri sull’asfalto procurando di conseguenza una serie di fratture al bacino e al tronco. A dare l’allarme sono stati alcuni automobilisti di passaggio. In quel momento il traffico era intenso. Hanno visto la donna riversa sull’asfalto in una pozza di sangue e hanno chiamato il 118. Quando i sanitari prima e poi gli agenti del reparto motorizzato sono arrivati in via Flavia hanno trovato il conducente della Grande Punto appoggiato all’auto. Era choccato. Si chiama Luigi P., 59 anni, abita a Trieste. In quel momento chi lo ha visto ha detto che non riusciva a parlare per il turbamento. È apparso subito evidente che non aveva subito la benchè minima lesione a causa dell’incidente. Ma le sue condizioni psicofisiche sono apparse tali da indurre i sanitari a trasportarlo dopo pochi minuti all’ospedale di Cattinara dove è stato sedato. Il suo nome - così prescrive il codice - è stato iscritto nel registro degli indagati. Accusa: omicidio colposo. Intanto, mentre gli agenti della polizia locale ultimavano i rilievi di legge segnando, col gesso giallo sull’asfalto, i punti dell’impatto e la direzione dei mezzi coinvolti, per poi misurare le distanze tra un punto e l’altro, un ufficiale è andato in Androna Ferriera 1, all’Idro Service, per comunicare la notizia che mai avrebbe voluto dare.


La fatalità dell’auto dal meccanico

da "Il Piccolo"
martedì, 7 marzo 2017

Obbligata la scelta dello scooter. Domenica era rientrata da una fiera a Bologna


Era partita al mattino presto dalla casetta di Santa Barbara a bordo del suo scooter Scarabeo per recarsi al lavoro alla Idro Service Camassa, la ditta creata dal padre Antonio in androna della Ferriera, a Trieste. Una scelta obbligata, quella di utilizzare il mezzo a due ruote, nonostante l’asfalto fosse viscido e la temperatura non ancora primaverile: l’automobile, infatti, era a riparare dal meccanico. La fatalità nella fatalità, insomma, si è abbattuta sulla 42enne guida sub muggesana che sino al primo pomeriggio di domenica era stata attivamente impegnata a Bologna all’Eudi Show 2017, la più grande fiera espositiva europea del mondo sub. Alla manifestazione emiliana la bionda appassionata di fotografia subacquea era arrivata venerdì sera per presenziare allo stand organizzato dal Sistiana Diving, il sodalizio di cui Barbara era consocia assieme ad Andrea Sauro. «Dato che l’auto non funzionava e aveva degli impegni lavorativi che non la potevano far venire con noi a Bologna, aveva deciso di viaggiare da sola in treno», racconta Sauro. Allo stand sono presenti una decina di persone fisse che di fatto hanno vissuto gli ultimi due giorni di Barbara. Domenica, nel primo pomeriggio, la ripartenza con tre auto alla volta di Trieste. Camassa viene lasciata alla stazione centrale dove ha parcheggiato lo scooter. Da lì il ritorno a casa, a Muggia, attorno alle 20.30. «Ci eravamo conosciuti circa cinque anni fa nell’ambito del mondo subacqueo. Piano piano lei si era avvicinata dando un valore aggiunto al Sistiana Diving portando le proprie conoscenze fotografiche e scientifiche all’interno del sodalizio», spiega Sauro. «Una persona riservata ma dal cuore enorme», aggiunge il consocio sconvolto dalla tragica notizia. Proprio durante il viaggio di ritorno in automobile da Bologna a Trieste, Camassa aveva accennato ai problemi della propria automobile, rimasta dal meccanico e in fase di riparazione. Motivo per cui aveva deciso di viaggiare verso Bologna in treno dopo essersi recata in stazione con lo scooter. Lo stesso scooter che ieri mattina aveva preso per andare al lavoro. Nella giornata di ieri, qualche ora dopo essere arrivata al lavoro, Camassa avrebbe dovuto avere un appuntamento alla riserva di Miramare. «Barbara si era proposta per fare il video istituzionale di Miramare: avevamo preso appuntamento nel mio ufficio alle 10», racconta il naturalista Saul Ciriaco. Un incontro al quale, purtroppo, Camassa non è mai potuta arrivare.

 

Guida sub che fotografava il mondo sottomarino
da "Il Piccolo"
martedì, 7 marzo 2017


Quattro anni fa con i suo scatti aveva vinto il titolo italiano nella sezione Ambiente
Il naturalista Ciriaco: «Collaboravamo a Miramare». Il docente Avian: «Un talento»


di Riccardo Tosques
Basta osservare le sue fotografie per capire quanto fosse magica la passione per il mondo sottomarino di Barbara Camassa. La muggesana di Santa Barbara - che il 29 luglio prossimo avrebbe compiuto 43 anni - aveva un tocco vellutato con la sua macchina fotografica subacquea. Quattro anni fa si era laureata campionessa italiana di foto sub nella categoria compatte digitali-sezione Ambiente quando faceva parte del circolo subacqueo “A. Ghisleri”, un titolo che era stato preceduto nel 2012 da un secondo posto. Classe cristallina in mano a una persona molto apprezzata: nella giornata di ieri, una volta diffuse le generalità della sfortunata protagonista dell’incidente in via Flavia, gli attestati di stima sono stati tantissimi. Saul Ciriaco, naturalista che opera nell’area marina protetta dal Wwf a Miramare, ha lavorato attivamente con Camassa negli ultimi tre anni. «L’ho conosciuta per la sua passione fotografica e in particolar modo per la sua grande cura per i dettagli. Lei adorava in particolare ritrarre i nudibranchi (un sottordine dei molluschi, ndr) e si era specializzata proprio nella macrofotografia, riuscendo a valorizzare al massimo i soggetti più piccoli». Dopo l’iniziale conoscenza si formalizza una vera e propria collaborazione istituzionale con l’area marina: «Aveva già tutte le certificazioni possibili, ma l’anno scorso ricordo che ha svolto anche l’esame di guida sub di Miramare. Era molto attenta nella sostenibilità delle immersioni e soprattutto amava quello che faceva». Proprio pochi giorni fa si erano mossi concretamente i primi passi per un nuovo progetto: la realizzazione di un portale sui nudibranchi presenti nelle nostre acque. «Avevamo da poco acquisito il dominio web - conclude Ciriaco -, ora cercheremo di portare avanti il progetto anche per onorare al meglio la memoria di Barbara». Sconvolto dalla tragedia accaduta ieri in via Flavia è Egidio Trainito, fotografo di fama nazionale che aveva ospitato nella seconda edizione del proprio libro sui nudibranchi alcuni scatti della Camassa. «Cinque foto bellissime di una persona con una sensibilità formale molto femminile, dotata di una curiosità innata per i particolari più piccoli», ricorda Trainito. E lo stesso fotografo racconta di come sia imminente una pubblicazione per l’Università del Montenegro su un ritrovamento rarissimo effettuato proprio da Camassa:  «Barbara era riuscita a fotografare a Sistiana un esemplare di nudibranco individuato prima solamente nelle acque spagnole di Gibilterra e in Catalogna. Uno dei tanti contributi offerti da questa ricercatrice eccezionale inserito nel mondo della cosiddetta “citizen science”, un’attività di ricerca scientifica attivata dai non strutturati, ossia dai cittadini». Non è un caso che la sua bravura fosse stata notata anche dal professor Massimo Avian, docente universitario del Dipartimento di Scienze della vita, grande specialista di meduse. «Ci eravamo conosciuti circa cinque anni fa, quando avevo fatto attività subacquea. Da lì siamo rimasti sempre in contatto e si è venuta a creare una sinergia: lei mi mandava delle foto di alcune bestiole per chiedermi qualche delucidazione in più, e io invece le chiedevo se poteva farmi qualche scatto che ritraesse le meduse. Proprio recentemente mi aveva inviato un’email con delle foto con alcuni polipi. Il suo talento fotografico era innegabile». Dalla sua Muggia sono arrivate le condoglianze del sindaco Laura Marzi: «Sono davvero dispiaciuta. Una vita giovane che se ne va a causa di un incidente stradale fa sempre davvero molto male. Esprimo tutta la vicinanza mia personale e a nome della cittadina alla famiglia». Le condoglianze sono arrivate anche da Gianni Macovez, presidente dell’associazione sportiva dilettantistica Diportisti Muggia di cui Antonio, il padre di Barbara, è presidente dei revisori dei conti: «La conoscevo bene perché abitava poco lontano da me, e perché ci aveva dato spesso una mano realizzando, da esperta sub, la preparazione fotografica per la pulizia del porto di Muggia. Proprio in questi giorni avevo pensato che avrei dovuto contattarla per chiederle anche quest’anno un aiuto».

 

Una strada inclusa fra quelle più pericolose con Statale 202, Trieste-Opicina e Costiera
da "Il Piccolo"
martedì, 7 marzo 2017


Via Flavia è una strada maledetta. Che troppo spesso si macchia di sangue. È ai primi posti nella lista nera per la pericolosità. La lista è quella dell’Aci-Istat compilata a livello nazionale con rigore scientifico sul numero di incidenti stradali che si verificano. La prima della lista “nera”, a Trieste, è la Statale 202, la camionale, la strada che collega l’uscita dell’autostrada A4 alla città. Due anni fa lungo quel percorso si sono verificati 20 incidenti e i feriti sono stati altrettanti. Poi viene la Trieste - Opicina dove gli incidenti sono stati 13 di cui uno mortale. Undici sono stati i feriti. Il tasso di mortalità lungo questa strada è di 76,92 mentre l’indice di gravità è di 83,33. Al terzo posto c’è la Costiera con 39 incidenti di cui uno mortale. I feriti lì sono stati 54. Il tasso di mortalità ha il parametro di 25,64 e l’indice di gravità di 18,18. E poi ancora l’elenco prosegue con il raccordo Lacotisce-Rabuiese con 4 incidenti e un ferito. Nel raccordo dell’A4 gli incidenti sono stati 20, due i morti e 27 i feriti. Infine: via Flavia, 7 incidenti e 5 feriti.

 

Nel palazzo fantasma dove regna l’incertezza
da "Il Piccolo"
martedì, 7 marzo 2017


A Trieste l’ex “casa” della Provincia resta aperta al pubblico solo di mattina
Nei corridoi pochi dipendenti e molto silenzio. «Il cambiamento non va avanti»


di Luca Saviano
Che siano fuoriserie o catorci inaffidabili, non è ancora dato saperlo. Le Unioni territoriali intercomunali, dal primo di gennaio, sono diventate realtà, anche se la loro fisionomia è lontana dall’essere definita. «Manca ancora molto tempo per arrivare alla fase di rodaggio, dal momento che la macchina deve appena essere assemblata». Laura Marzi, vicepresidente dell’Uti giuliana, darebbe volentieri gas al motore del neonato ente locale che si è da poco sovrapposto alla Provincia di Trieste, se non fosse che a mancare sono le coordinate minime per potersi spostare anche solo di qualche metro. «Nulla è ancora definito», puntualizza il primo cittadino di Muggia. L’operazione varata dall’amministrazione regionale, in seguito alla riforma delle Autonomie locali, sembra essere sospesa in una sorta di limbo, all’interno del quale nessuno sa come muoversi. «Forse le cose sono state fatte in una maniera non molto organizzata - ammette a denti stretti Marzi -, anche se la Regione ci sta dando una buona assistenza e siamo fiduciosi che continuerà a farlo anche nella fase di messa in moto di questa macchina complicata». La Uti giuliana troverà posto all’interno di Palazzo Galatti, negli stessi locali che erano della vecchia Provincia. L’atmosfera al civico 4 di piazza Vittorio Veneto, però, non è quella dei grandi traslochi. Gli uffici sono aperti al pubblico solamente nell’arco della mattinata, dopodichè all’interno del palazzo ottocentesco cala un silenzio surreale. Gli uffici nei quali si intravede un certo fermento si possono contare sulle dita di una mano. Un impiegato attraversa il corridoio al primo piano: il rumore dei suoi passi sul parquet laccato suona in maniera sinistra e riecheggia negli ambienti vuoti. Nessuno dei dipendenti presenti ha molta voglia di parlare, anche se si capisce che il malumore serpeggia fra le scrivanie, i telefoni e le stampanti. «Le cose non stanno andando avanti», si lascia scappare un distinto signore al termine del proprio orario di lavoro. «Mancano le coordinate», conclude prima di accendere il motorino e infilarsi nel traffico serale. «La sensazione che questo processo di cambiamento non venga gestito al meglio è netta - puntualizza una signora che, pur non essendo una dipendente pubblica, fa parte di una delle società partecipate dalla Provincia -. Per legge dobbiamo approvare il bilancio d’esercizio entro fine aprile e il Commissario liquidatore non sa se potrà venire a votarlo». A essere chiamato in causa è Paolo Viola, ragioniere generale della Regione che con delibera del 23 dicembre 2016 è stato nominato Commissario liquidatore. A lui spetta il compito di condurre in porto il processo di soppressione delle Province (di Trieste, Gorizia e Pordenone) che, per quanto riguarda il territorio triestino, si concluderà il 31 ottobre 2017. «Non sono autonomo in questo tipo di scelte - specifica Viola -. Sono in attesa di ricevere gli indirizzi dalla giunta regionale, attraverso una delibera, per potermi muovere». Cosa succederà alle società partecipate? A chi andranno le quote appartenenti alle Province? Il Commissario liquidatore non è in grado di fornire risposte definitive a questi quesiti che però tengono in sospeso le sorti di molte imprese, il cui capitale sociale, alla fine dei conti, appartiene almeno in parte a un ente che è stato soppresso. Anche sulla questione del personale Viola fa un passo indietro, ammettendo che il compito che gli è stato affidato «non è semplice e va portato avanti gradualmente». «Subisco le scelte dei singoli dipendenti - le sue parole - e comunque è la direzione generale della Regione che si occupa della loro ricollocazione, per la quale non ho voce in capitolo». Un bando regionale ha permesso a 78 dipendenti della Provincia di Trieste di poter entrare volontariamente a far parte della nuova Uti giuliana. Solamente in 21 hanno accettato di fare quello che più di qualcuno ha definito «un salto nel buio», considerato il fatto che non si conoscono ancora le modalità con cui le diverse funzioni che appartenevano alla Provincia passeranno in capo al neonato ente. Ai dipendenti che non sono ancora stati ricollocati in Regione e che non hanno accettato il passaggio alla Uti rimane il compito di completare una transizione che ha come unica data certa la deadline del prossimo 31 ottobre. «Qualcuno di questi dipendenti potrà andare via nei prossimi mesi - così Viola -, mentre gli altri dovranno rimanere con me fino alla chiusura definitiva dell’ente provinciale». Anche la vicepresidente Marzi non ha indizi su quello che sarà il nuovo personale della Uti. «Siamo certi che arriverà - afferma -, ma non sappiamo a quali professionalità potremo attingere, né quali uffici dovremo attivare». Intanto, in attesa che la saracinesca della Provincia di Trieste venga definitivamente abbassata, il portone di Palazzo Galatti rimarrà aperto solo di mattina. «Se devi uscire dalla sede per andare a pranzo - spiega un anonimo dipendente -, dopo le 13 non puoi più rientrare. Il portone rimane chiuso e all’ingresso non c’è più nessuno che possa farti salire. Ci si ritrova davanti a un palazzo fantasma».

 

 

Il Carnevale più sicuro con le 456 ore di lavoro degli angeli di Muggia

da "Il Piccolo"

lunedì, 6 marzo 2017

 

Il Presidente Vascotto: Mai stata una kermesse così splendida E ora quella estiva. Il Comune rivendica la riuscita di un’edizione «serena per tutti» grazie all’impiego degli steward d’intesa con le forze dell’ordine

 

di Riccardo Tosques

«Se quest'anno non ci sono stati incidenti di alcun tipo al Carnevale di Muggia il merito va al grande lavoro di prevenzione attuato dal Comune di Muggia e dalle forze dell'ordine». Stefano Decolle, assessore al Carnevale muggesano, è più che soddisfatto dell'esito della manifestazione più importante della cittadina rivierasca. Soprattutto per quanto riguarda il lato più delicato: quello dell'ordine pubblico. «Quest'anno si sono registrati zero incidenti e nessun problema di sorta, anche per merito delle ordinanze sulla somministrazione di alcolici, la sicurezza e le norme antiterrorismo, inoltre sono state tutte rispettate le norme e i divieti emessi per garantire la sicurezza e permettere a tutti di divertirsi con serenità», spiega Decolle, spazzando via le lamentele del web. L'unico accorgimento ancora da sistemare riguarda la musica: «Dobbiamo ancora lavorare sui volumi, questo è indubbio. Ma come sempre tutti insieme troveremo una soluzione che soddisfi tutti». Nel ruolo dell'ordine pubblico importante l'apporto fornito dagli steward - operanti in coordinamento con le forze dell'ordine - per cui il Comune ha speso poco più di 8.200 euro per 456 ore di lavoro svolte da una ventina di persone nelle giornate di venerdì, sabato e martedì, un lavoro atto al controllo e alla sorveglianza degli accessi delle vie interne della cittadina. Ma se come evidenziano gli organizzatori il Carnevale è andato in archivio senza far registrare incidenti di alcun tipo, lo si deve anche «grazie alla grande maturità dei partecipanti» e grazie «al grande lavoro di prevenzione attuato dal Comune di Muggia e dalle forze dell'ordine». È decisamente soddisfatto anche Vincenzo Rovinelli, il patron della Flash Srl, che ha sottolineato il miglioramento della qualità del servizio offerto e l'ottimo risultato ottenuto nonostante l'assegnazione dell'appalto sia avvenuta in gennaio. «C'è stato un grande incremento del pubblico del corso mascherato, raddoppiato rispetto all'anno passato, che ha mostrato un grande turn-over generazionale. Abbiamo dato una grande prova di efficienza assieme all'amministrazione comunale - la precisazione di Rovinelli - e per la prossima edizione non potremo che fare ancora meglio: siamo già al lavoro per il Carnevale estivo che si terrà quest'anno al Caliterna». Sintetico ma esaustivo Mario Vascotto, il presidente dell'Associazione delle compagnie del Carnevale muggesano: «Mai stato un Carnevale così splendido. Siamo soddisfattissimi e il successo ottenuto ci ha dato la spinta per il Carnevale estivo in programma dal 9 al 15 agosto con molte gustose novità e a cui stiamo già lavorando». E se gli organizzatori parlano di 40mila presenze durante la domenica della sfilata, un grande successo si è registrato anche per le serate al PalaCarnevale, la tensostruttura da 1200 metri quadri allestita nell'ex piazzale Alto Adriatico che ha visto salire in consolle ben sette tra dj e vocalist e che nella sola serata di martedì grasso è stata affollata da cinquemila giovani per complessive 10mila unità nel corso delle sei serate. Migliaia le persone che hanno poi aderito al servizio di bus navetta istituiti dal centro commerciale Montedoro in collaborazione con la Trieste Trasporti che hanno contribuito a rendere più fluido il traffico. Infine, ma non ultima per importanza, l'ottima riuscita dell'accoglienza dei 29 ragazzi di tre classi di prima e seconda media dell'Istituto comprensivo del Tronto e Valfluvione provenienti da Acquasanta Terme, piccolo comune in provincia di Ascoli Piceno colpito dal terremoto in Centro Italia e che il Comune di Muggia ha deciso di ospitare in occasione del Carnevale. Un gesto di piccola grande solidarietà che ha reso la 64.ma edizione del Carnevale muggesano ancora più speciale. 

 

 

A Trieste è rebus su chi fa cosa

 

da "Il Piccolo"

lunedì, 6 marzo 2017

 

La nuova organizzazione non decolla. E si decide di continuare come prima

 

 

di Gianpaolo Sarti 

Mentre nei quattro angoli del Friuli Venezia Giulia infuria lo scontro politico, con il guanto di sfida dell’uscita di Monfalcone, a Trieste e dintorni non sanno che pesci pigliare. L’Uti giuliana, che peraltro coincide con il perimetro dell’ormai ex Provincia, nonostante i tentativi, non decolla. Si lavora esattamente come prima. Al sindaco di Muggia Laura Marzi, vicepresidente del nuovo organismo (il presidente è Roberto Dipiazza, sindaco di Trieste), non interessano le difese d’ufficio. Quindi ammette: «In effetti siamo fermi, in pratica non sta accadendo niente». «Siamo partiti adottando “l’istituto dell’avvalimento” - spiega Marzi - attraverso il quale, in sostanza, l’Uti si avvale degli stessi Comuni per lo svolgimento delle funzioni che avrebbe dovuto avere in carico. In questo caso si tratta della gestione del sociale. Per questo settore ora si fa tutto allo stesso identico modo di prima. Cioè si continua a ricalcare i tre “ambiti socio-assistenziali” già esistenti, quello di Muggia-San Dorligo, Monrupino-Sgonico e Trieste. Tirando le somme, gli unici due servizi attivati obbligatoriamente sono quello di “progettazione europea” (da luglio 2016) e, appunto, i “servizi sociali” (dal primo gennaio 2017). Per queste due funzioni già in corsa, di fatto non sta accadendo niente di diverso di prima, visto che, come detto, l’Uti si appoggia agli “ambiti” per quanto riguarda il sociale e ai singoli Comuni per occuparsi della “progettazione europea”. «Sta succedendo questo», conferma Marzi. I vari rappresentanti dei rispettivi municipi continuano però a incontrarsi per concordare le linee operative sul resto delle funzioni da seguire assieme. Sulle politiche della casa, ad esempio, come lo sportello Ater. E poi? «La pianificazione extra urbana, ma non i lavori pubblici - precisa la vice-presidente dell’Uti - si farà congiuntamente, analogamente allo sportello delle attività produttive, alla gestione delle risorse umane e alla ragioneria. Tutto partirà obbligatoriamente da gennaio 2018, come previsto dalla legge». Marzi comunque è ottimista. «Rispetto a quello che era l’obiettivo posto dalla norma di riforma degli enti locali, ciò che si è raggiunto è ben poca cosa. Lo spirito di collaborazione tra Comuni - evidenzia - è comunque buono, perché si vuole mettere in moto il meccanismo. I Comuni minori hanno bisogno di gestire assieme ai servizi, proprio perché devono razionalizzare il personale. Questo è un traguardo da raggiungere in ogni caso - avverte - anche se la riforma dovesse essere modificata radicalmente». Ma il Comune di Trieste sta già lavorando per togliersi dall’Uti. Il centrodestra che guida la maggioranza in Consiglio comunale aveva approvato una mozione che va in questa direzione. «La nostra priorità ora è il bilancio - osserva il capogruppo di Forza Italia Piero Camber - per l’uscita dalle Uti dobbiamo soltanto valutare la tempistica». Una mossa politica? «Trieste si trova a dover dare personale e servizi - commenta il forzista - noi offriamo tutta la nostra esperienza nell’assistenza, ad esempio. Ma senza ricevere nulla. E poi c’è la grande difficoltà nel tenere gli equilibri di rappresentanza nelle maggioranze delle assemblee dei sindaci, causato dal sistema di voto ponderale, che peraltro già scavalcano i Consigli comunali», accusa Camber. «Con il risultato che 20 mila abitanti possono fermare 200 mila». Per il passaggio definitivo di uscita serve una delibera dell’aula municipale.

 


Non ci sono notizie da "Il Piccolo" di domenica 5 marzo 2017 

 

Rotatoria per Montedoro, sos alla Regione
da "Il Piccolo"
sabato, 4 marzo 2017


Il Comune di Muggia rompe gli indugi e decide di chiedere il confinanziamento dell’opera


di Riccardo Tosques
«Normalizzare finalmente la viabilità in una delle situazioni più precarie del nostro territorio». Il vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici di Muggia Francesco Bussani identifica il progetto preliminare avanzato dalla giunta Marzi per risolvere uno dei nodi ancora irrisolti della viabilità rivierasca. Il Comune ha infatti intenzione di porre mano alla sistemazione e alla messa in sicurezza dell'intersezione tra le strade comunali di via Flavia di Stramare, via Noghere e via San Clemente, ossia di riqualificare l’incrocio posto subito dopo la galleria che da Aquilinia conduce verso il Montedoro Shopping Center. Da anni l'area è contraddistinta infatti dalla presenza di diversi new jersey biancorossi disposti al lato e al centro della rotatoria. Una soluzione che evidentemente aveva una natura provvisoria, ma che in realtà continua a vigere sulla zona determinando una situazione di pessima immagine estetica oltre che uno status di precarietà dal punto di vista della sicurezza. Consapevole del disagio in cui versa quell'importante tratto di viabilità frequentato quotidianamente da centinaia di automobilisti, il Comune ha deciso di intervenire chiedendo aiuto alla Regione. «Nel quadro dei bisogni generali e delle esigenze reali che sono state riscontrate sul territorio comunale l'amministrazione ha individuato la necessità di provvedere alla realizzazione dell'intervento volto alla messa in sicurezza di un punto critico della viabilità comunale tramite la redifinizione dell'intersezione viaria tra via Flavia di Stramare, via Noghere e via San Clemente nonché per l'adeguamento della pista ciclabile attigua alle stesse», spiega Bussani. La giunta ha dunque approvato lo studio di fattibilità per la realizzazione dell'opera pubblica con un importo complessivo pari a 145mila euro di cui 105.500 per lavori, un importo comprensivo degli oneri della sicurezza non soggetti a ribasso di gara pari a 11.500. La spesa necessaria per la realizzazione dell'intervento è prevista nel prossimo bilancio in appositi capitoli di spesa, ma solamente in caso di concessione del contributo da parte della Regione. Nello specifico l'amministrazione Marzi si impegna a reperire una quota a proprio carico pari a 43.500 euro, ossia il 30% del quadro economico dell'opera. Lo stesso sindaco Marzi ha ricevuto il mandato da parte della giunta a rivolgersi alla Regione per un cofinanziamento per realizzare l'importante opera pubblica. L'intervento verrà intanto inserito nel programma triennale delle opere pubbliche. «Conosciamo tutti la situazione precaria dell'area. Purtroppo da un passaggio temporaneo siamo arrivati ad un intervento che è rimasto fisso nel tempo. Per questo ci stiamo adoperando per trovare una soluzione», racconta Bussani. Il Comune è dunque disponibile a sborsare il 30% della cifra totale necessaria per i lavori. Ora si attende la risposta da parte della Regione per la restante quota.

 

Minori afghani trovati a San Dorligo. E Muggia paga per la loro ospitalità

da "Il Piccolo"
venerdì, 3 marzo 2017

 

Le conseguenze della burocrazia sull’accoglienza

di Riccardo Tosques

Quasi cinquemila euro per aver sostenuto le rette di accoglimento di sette minori afghani rintracciati a San Dorligo e ospiti di due strutture in Friuli. Questa la spesa sostenuta dal Comune di Muggia in seguito alla vicenda iniziata il 30 gennaio quando la polizia di frontiera ha rintracciato appunto nel territorio di San Dorligo sette minori stranieri non accompagnati di cittadinanza afghana, collocati con procedura emergenziale, in attesa delle determinazioni della Procura per i minori di Trieste, nella Casa dello Studente sloveno di via della Ginnastica, a Trieste. Nella stessa giornata quattro sono stati trasferiti alla Comunità educativo-assistenziale per minori, gestita a Pordenone dalla Fondazione Opera Sacra Famiglia. I restanti tre sono stati collocati nel Centro Formazione professionale della Civiform di Cividale. Tempo sette giorni e hanno avuto inizio gli “allontanamenti arbitrari”, ossia volontari, da parte dei giovani afghani. Da Pordenone il 6 febbraio si sono allontanati in tre, due giorni dopo anche l’ultimo minorenne ha salutato la struttura. Stessa sorte per Cividale. L’8 febbraio si sono allontanati in due. Due giorni dopo anche l’ultimo dei sette protagonisti della vicenda ha abbandonato la struttura senza farvi più ritorno. Le due strutture hanno regolarmente denunciato la scomparsa dei sette. Ora però è arrivato il conto da saldare per i sette ospiti. La Civiform di Cividale ha comunicato che la retta giornaliera per l’accoglimento di ogni minore ammonta a 80 euro, “comprensivi di vitto e alloggio, igiene, vestiario, lavanderia, pulizia, ambulatorio/infermeria con medico convenzionato, trasporti, spese assicurative e quant’altro previsto per un’idonea accoglienza dei minori in parola”. Complessivamente per due minori ospitati 10 giorni e un altro ospitato 12 (la somma è dunque di 32 giorni) siamo a 2.560 euro. Leggermente inferiore il costo al giorno richiesto dalla Fondazione di Pordenone con una retta giornaliera pari a 75 euro, comprensivi degli stessi servizi offerti da Cividale con l’aggiunta di “pocket money, personale di sorveglianza ed educativo 24 ore su 24 in rapporto numerico proporzionale alle presenze, nonché di altre spese da sostenersi nell’interesse dei minori quali spese sanitarie e amministrativo/burocratiche”. La spesa complessiva per l’accoglimento di tre minori stranieri per sette giorni e di uno per nove (la somma è dunque di 30 giorni) è stato pari a 2.250 euro. In tutto, dunque, 4.810 euro. Un costo che “risulta congruo ed in linea con i prezzi applicati per analoghe prestazioni da parte di altre strutture per minori stranieri non accompagnati”, come ha evidenziato il Comune di Muggia. E sarà proprio Muggia a dover saldare il conto. Il Comune rivierasco, in qualità di ente gestore dell’Ambito socio-assistenziale 1.3 che comprende anche San Dorligo, è obbligato, per legge, “a garantire un’idonea collocazione per i minori stranieri non accompagnati rintracciati sul territorio dei due comuni, mediante affido familiare o collocamento in strutture autorizzate e/o accreditate, facendosi carico delle spese dell'accoglimento”. Successivamente il Comune chiederà un rimborso delle medesime - “nella misura massima consentita dalla legge” - allo Stato e, al netto del contributo statale, alla Regione, in base alle disposizioni normative vigenti.

  

“Tingeltangel” al Verdi di Muggia

da "Il Piccolo"
venerdì, 3 marzo 2017

 

Prosegue la stagione di Muggia Teatro 2016/17 realizzata dall’associazione culturale Tinaos con il patrocinio del Comune di Muggia e il contributo di Regione Fvg, Fondazione CRTrieste e Fondazione Casali. Stasera alle 20.30 al Teatro Verdi di Muggia andrà in scena lo spettacolo “Tingeltangel”: del celebre autore nato a Monaco nel 1882 (all’anagrafe Valentin Ludwig Fey) e morto nel 1948, verranno rappresentate diverse drammaturgie tratte dalla raccolta omonima “Tingeltangel”. I personaggi all’inizio sembrano dei vagabondi dubbiosi che s’ingegnano di mantenersi in disparte dal labirinto del mondo e si sottraggono con sotterfugi infantili e stratagemmi balordi, a ogni rituale di regole e imposizioni. Ma col loro ammiccante torpore, col loro almanaccare monologante e la delirante logica dei loro cavilli, con i sofismi e i continui zigzag digressivi, fanno perdere le staffe ai loro partner, li esasperano, ne sconvolgono i propositi, li sbeffeggiano. Intrappolati in tortuose macchinerie, impigliati e travolti, finiscono col travolgere nell’insania tutti gli altri... spettatori inclusi!. Lo spettacolo è di Karl Valentin, la regia di Paolo Franzato, con Raffaele Campolattano, Paolo Franzato, Marcella Magnoli, Roberta Menzaghi, Marco Rodio, produzione & compagnia del Teatro Franzato. La biglietteria del Verdi in via San Giovanni 4 a Muggia apre un’ora prima dello spettacolo. Biglietti disponibili anche al Ticketpoint di corso Italia 6/c a Trieste e alla Rambla Viaggi di corso Puccini 21 a Muggia oppure online su www.vivaticket.it.

    

Le “vedove” chiudono la rassegna
da "Il Piccolo"
giovedì, 2 marzo 2017


Maschere d’oro: premiata La Bora. Boom di visualizzazioni sul web 

Con la veglia funebre delle “vedove inconsolabili”, andata in scena ieri pomeriggio, si è ufficialmente chiusa la 64.a edizione del Carnevale di Muggia. Un’edizione che dopo la classifica di domenica con la vittoria della Brivido ha assegnato tutti gli altri premi. Gli anziani alle prese con le forti raffiche di bora in città: sono loro i vincitori della maschera d’oro del Carnevale 2017. La gag intitolata “Vecchietti... e corde, un binomio vincente” è stata proposta dalla compagnia La Bora che ha meritatamente portato a casa uno dei premi più ambiti della manifestazione. Al secondo posto si sono piazzati invece “I Supereroi” in versione Lego proposti dalla compagnia Trottola. Medaglia di bronzo per “Memorie di una Geisha” del gruppo n.16 dei libri in rilievo proposto dalla Brivido. Tante poi le maschere che si sono distinte. Per la Brivido il Fumetto classico Tex, La Storia infinita dei libri puzzle e infine i libri finestrelle. Per la Lampo i fossili del Neolitico, i lapilli e i geodi. Nelle Bellezze Naturali menzioni per lo sketch del non scherzare con il fuoco con lo Zippo, i candelabri e i fuochi di artificio. Nella Trottola sono piaciuti i Duplo Creative, i pompieri e il passaggio a livello. Per quanto riguarda Bulli e Pupe gli improbabili Adamo ed Eva, le rappresentazioni del Cielo nonché quelle del Sole e delle Stelle. Nella Bora premiati i “bidoni delle scovaze”, le dame e signori di un tempo e il terzo gruppo della bora uscita dai barattoli. Per quanto riguarda l’Ongia riconoscimenti per il nuoto sincronizzato, nonché per l’Iceberg con pinguini e per il varo della nave. Infine nei Mandrioi menzioni per vetro e lattine, carta e plastica. Le immagini trasmesse in diretta su Youtube sul canale ufficiale del Carnevale muggesano sono state viste da 4mila 922 persone. Ben 33 i Paesi collegati per lo più da computer (40,29%) o da cellulare (40,15%). Oltre all’Italia vi sono stati collegamenti da Slovenia, Spagna, Paesi Bassi, Regno Unito, Croazia, Germania, Irlanda, Austria, Svizzera, Polonia e Grecia. Tra i paesi più lontani la Thailandia, il Giappone, il Canada, il Brasile, il Senegal e persino Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti. E anche su Facebook i risultati sono stati lusinghieri. Ben 13mila 557 le visualizzazioni con coperture post video che hanno totalizzato le 33mila 600 visualizzazioni. (r.t.)

 


La protesta dei bigliettini contro le deiezioni canine
da "Il Piccolo"
giovedì, 2 marzo 2017

 

I residenti di via Forti a Muggia si mobilitano con messaggi cartacei e sul web
Nel mirino la maleducazione di alcuni padroni di quattro zampe

 

Riccardo Tosques 

 “S...... come il padrone”. Accanto a ogni escremento lasciato (impunemente) in via Forti alcuni residenti, indispettiti dalla situazione oramai giunta al limite, stanno lasciando dei bigliettini con delle frasi in cui si apostrofano “calorosamente” i padroni dei cani. La protesta, veicolata anche sul web, viene raccontata da Daniela Colarich: «Gli abitanti della zona sono esasperati per le condizioni dei marciapiedi lerci e chiedono con bigliettini appesi in ogni dove di avere un maggior senso civico, ma purtroppo con scarso successo». Infatti, evidenzia Colarich, la situazione sembra non trovare soluzione: «Continuano l’indifferenza e il poco rispetto per gli altri e per la propria città da parte di chi ama sicuramente i cani ma non le altre persone che si trovano a dribblare numerose feci. Che sia il caso di fare maggiori controlli?». Emilio Marianetti conferma la situazione di fortissimo disagio: «In via Forti, ma anche in via XXV Aprile, devi stare attento a dove metti i piedi quando vai a buttare la spazzatura. Più di qualche maleducato “paròn (ma anca fiol) de can” non raccoglie quanto deposto dal suo grosso cane, che, poverino, non ne ha colpa, sfruttando il favore delle tenebre, perché il lampione è totalmente oscurato dagli alberi che lo affiancano e quasi lo avvolgono. Inoltre i nostri marciapiedi “di periferia” non vedono uno spazzino per settimane, se non mesi». Colarich puntualizza l’obiettivo della protesta: «Chiaramente non vuole essere una crociata contro i cani, ma contro i proprietari maleducati. In altri paesi europei queste cose non accadono, credo per maggior senso civico delle persone, il rispetto verso gli altri, rispettare le strade che calpestiamo, le città in cui viviamo credo sia giusto nei confronti di bambini i quali magari la possono calpestare per sbaglio, nei confronti di anziani che possono già avere difficoltà a camminare, nei confronti di quelle persone che raccolgono le deiezioni dei propri cani e nei confronti dei cani stessi». Il Regolamento comunale per il benessere e la tutela degli animali prevede esplicitamente che i possessori di cani abbiano con sé un idoneo sistema di raccolta e una bottiglietta d’acqua per pulire ogni tipo di deiezione. Ma è evidente come il Regolamento venga bypassato. «Sicuramente i controlli non sono sufficienti - spiega Daniela Colarich - ed è inutile introdurre nuove regole con le bottigliette d’acqua quando non vengono fatte rispettare le norme già esistenti. Le cose stanno peggiorando, in pochi metri se ne trovano davvero tante, parlo almeno per la mia zona, vengono lasciate addirittura fuori dai portoni o dalle scale private che accedono alle abitazioni». Insomma, in attesa che si riesca a trovare una soluzione, via Forti sarà costellata da bigliettini. Messaggi certo non di amore per quei proprietari di cani che non riescono proprio a fare pace con il senso civico.

 

Sport. Fondi per i sodalizi. Domande entro il 31

da "Il Piccolo"
giovedì, 2 marzo 2017

 

Il Comune di Muggia ricorda che, come previsto dal Regolamento di attuazione dell’articolo 37 della legge regionale 10 del 9 marzo 1988, le associazioni sportive a carattere dilettantistico, affiliate a una federazione o a uno degli enti di promozione sportiva che abbiano sede e svolgano la loro attività nel comune muggesano possono presentare formale istanza di contributo per l’anno 2017 per l’equipaggiamento sportivo. Per il quale s’intende il materiale d’uso personale in dotazione al singolo atleta per lo svolgimento dell’attività specifica. Le domande, redatte su carta bollata, dovranno essere presentate entro il 31 marzo 2017 all’Ufficio Protocollo del Comune di Muggia. Info su www.comune.muggia.ts.it.

 

Le nuove luci a led sul lungomare
da "Il Piccolo"
mercoledì, 1 marzo 2017

 

Trentadue nuovi impianti luminosi a Led. Li ha installati AcegasApsAmga sul lungomare di Muggia, sia lungo la strada provinciale sia sulla nuova pista ciclabile, nella zona che va dal molo a T a punta Olmi, parallelamente alla strada provinciale 14. «Si tratta di impianti che, rispetto alle tradizionali lampade a sodio e mercurio, non solo permettono una migliore illuminazione dell’area rendedola più sicura, ma assicurano anche una migliore efficienza e sostenibilità». I punti luce installati sul lungomare sono dotati di dispositivi per la riduzione automatica del flusso nelle ore notturne, caratteristica non installabile su modelli non a Led. Inoltre, i nuovi impianti, detti cut-off, consentono di orientare la luce emessa direttamente verso la strada e la pista ciclabile, evitando la dispersione luminosa nelle aree circostanti, rispondendo a quanto richiesto dalle normative vigenti in materia che impongono di minimizzare la dispersione diretta di luce. A conti fatti i vantaggi dei nuovi corpi illuminanti permettono di consumare circa il 70% in meno rispetto ad un tradizionale impianto luminoso a mercurio e sodio, a parità di intensità di luce emessa; conseguentemente anche le emissioni di Co2 si riducono drasticamente. Soddisfatta Laura Marzi: «Questo ulteriore intervento va a migliorare anche in termini di sicurezza oltre che di qualità dell'illuminazione la prima parte della costa già riqualificata - commenta il sindaco di Muggia -, un’opera davvero completa, che vede concluso in toto il primo di quella serie di interventi che andranno a rivedere completamente il litorale per un totale di un chilometro e 300 metri da Porto San Rocco fino a Punta Olmi con una cifra in ballo del valore di oltre sette milioni di euro». D’accordo il vicesindaco e assessore ai Lavori Pubblici Francesco Bussani: «Nonostante le difficoltà finanziarie con le quali il Comune deve continuamente destreggiarsi, sta proseguendo l'iter per riuscire a riconsegnare ai muggesani la loro costa da Muggia a Lazzaretto. Il tratto di cui possono godere, ora anche con impianti luminosi dotati della nuova e più moderna tecnologia Led, è il primo assaggio di un lavoro che stiamo portando avanti con impegno e tenacia». Il potenziamento dell’illuminazione sulla costa dovrebbe fungere dunque anche da deterrente per chi volesse compiere atti di vandalismo o furti. (r.t.)