Il valzer delle deleghe battezza a Muggia la giunta versione 3.0
da "Il Piccolo"
giovedì, 31 gennaio 2019
Rimpasto soft dopo il cambio di due assessori di un anno fa. L'Urbanistica da Bussani a Marzi. «Modifiche utili agli uffici»
Riccardo Tosques
Nessun volto nuovo, nessun bocciato. Nella seduta straordinaria del Consiglio comunale, andata in scena ieri sera, il sindaco Laura Marzi, durante le proprie comunicazioni all'aula, ha delineato i cambiamenti delle deleghe appena impressi all'interno della sua squadra. Com'era già trapelato qualche giorno fa, nessun ribaltone, dunque, ma solo un riordino della distribuzione delle responsabilità di giunta. Un atto che il sindaco di Muggia aveva già preannunciato diversi mesi fa e che ora è stato ufficializzato in sede di Consiglio comunale. Uno dei cambiamenti più significativi riguarda la delega a Urbanistica e Paesaggio, che passa dal vicesindaco in quota Pd Francesco Bussani allo stesso sindaco Marzi.Il primo cittadino mantiene le altre deleghe curate sin qui, ossia Cultura, Rapporti istituzionali, Rapporti internazionali e transfrontalieri, Porto, Comunicazione e Smart city. Bussani, che "perde" anche le Reti, affidate all'assessore Laura Litteri (anche lei in quota Pd), acquisisce in cambio, proprio da Litteri, tre deleghe: Verde pubblico, Cittadinanza attiva e Cura e tutela della città. Il vicesindaco tiene pure Lavori pubblici, Viabilità e Attività produttive, e si "prende" da Stefano Decolle (sempre in quota Pd) le Manutenzioni del patrimonio. Litteri, accanto alle Reti, continua a occuparsi delle deleghe più "calde" dell'anno appena passato, ossia Ambiente e Igiene urbana. Quasi immutati i compiti di Decolle che, con l'unica eccezione delle Manutenzioni del patrimonio (passate appunto a Bussani), prosegue nel suo impegno in modo invariato con le deleghe ad Affari generali, Risorse umane, Polizia locale, Valorizzazione del patrimonio, Carnevale, Turismo e Promozione della città. Rimangono invece del tutto invariati i compiti degli altri tre assessori. Ilva Santarossa, subentrata in corso d'opera a gennaio 2017 come assessore esterno, mantiene le deleghe a Bilancio e Tributi, in origine affidate a Mirna Viola (Pd), poi dimessasi. Anche l'altro componente della giunta arrivato nel gennaio scorso, Roberto Rosca (Cittadini per Muggia), conserva le deleghe a Sport, Protezione civile e Associazionismo, in origine curate dall'altro assessore dimissionario, Tullio Bellen (pure lui Cittadini per Muggia). Situazione inalterata infine per Luca Gandini (Lista Marzi) che sin dall'inizio della giunta si sta occupando di Istruzione e Scuole, Politiche sociali e Politiche giovanili. «È stata effettuata una scelta prettamente funzionale - ha chiarito in aula Marzi - mirata a ottimizzare il lavoro non solo degli assessori ma anche degli stessi uffici comunali, cercando di riequilibrare il rapporto "uno a uno" tra amministratori e funzionari, in modo tale da far corrispondere il più possibile i servizi a singoli assessori ed evitando al tempo stesso situazioni nelle quali gli stessi responsabili di servizio debbano, come accaduto in passato, far riferimento a più membri della giunta».
E il sindaco ricorda in aula Italico Stener «Una grande figura»
da "Il Piccolo"
giovedì, 31 gennaio 2019
«Questo 2019 si è aperto tristemente, con la perdita, il 10 gennaio, di una figura storica per la nostra città. Nato il 23 novembre 1927, ci ha lasciati a 91 anni il concittadino Italico Stener». È iniziato così l'omaggio pubblico del sindaco Laura Marzi durante la seduta del Consiglio comunale di ieri. «Il dottor Stener è stato nella sua lunga vita una delle personalità più rappresentative della nostra cittadina, sia in campo culturale che politico. Il suo apporto, come uomo di cultura, è stato di grande importanza. Attraverso la sua attività di collezionista ha avuto modo di reperire documenti che hanno fornito una testimonianza di grande interesse, tramandandoci una preziosa traccia storica della città». (ri. to.)
Il valzer di deleghe nella giunta Marzi. Oggi i verdetti in Consiglio comunale
da "Il Piccolo"
mercoledì, 30 gennaio 2019
Torna a riunirsi oggi il Consiglio comunale di Muggia. La seduta, convocata dal sindaco Laura Marzi alle 19, prevede come piatto forte l'annuncio di un minirimpasto di deleghe in giunta, oltre alla conferma della partecipazione del Comune al Gal Carso e alla modifica del Regolamento del Nido di infanzia. Sale dunque l'attesa per sapere direttamente dalla bocca del primo cittadino quali siano le decisioni sul minirimpasto delle deleghe, un appuntamento politico annunciato già da diversi mesi con nomi e modalità che però continuano a restare top secret, anche se pare che tale passaggio dovrebbe limitarsi a sancire più che altro un rimescolamento delle competenze piuttosto che una serie di bocciature o di new entry. Tra gli altri punti all'ordine del giorno la designazione dei componenti della Commissione per l'ammissibilità delle richieste referendarie ai sensi del Regolamento comunale.
L'assessore cade mentre fa jogging e va all'ospedale col braccio rotto
da "Il Piccolo"
mercoledì, 30 gennaio 2019
Il muggesano Decolle vittima di una corsa mattutina a Barcola. E il sindaco scherza: «A una certa età bisogna essere più cauti»
Riccardo Tosques
Escoriazioni sul viso e rottura del braccio destro. No, non sono i postumi di una rissa, ma gli effetti collaterali della rovinosa caduta che ieri all'alba ha visto protagonista l'assessore muggesano Stefano Decolle. L'esponente della giunta Marzi, molto conosciuto nella cittadina per essere anche un solerte corridore amatoriale, proprio durante una seduta di jogging triestina è stato vittima di un clamoroso intoppo su una catenella apposta beffardamente in piazzale 11 settembre 2001, poco prima dell'ingresso in pineta. Devastanti gli effetti della caduta, tanto che una volta trovatosi a pelle di leone, Decolle, dolorante al braccio e sanguinante al volto, ha richiesto l'intervento dell'ambulanza. L'assessore con plurideleghe a Carnevale, Affari generali, Risorse umane, Polizia locale, Valorizzazione e manutenzione Patrimonio, Turismo e Promozione della Città di Muggia, è stato portato all'ospedale di Cattinara. Lì gli esami hanno accertato che il dolore provato dalla caduta era dovuto alla rottura del braccio. L'esponente di punta del Pd rivierasco, che il prossimo 22 aprile compirà 54 anni, ha commentato così la propria disavventura sportiva: «Erano circa le 5.30 e avevo da poco accompagnato mia moglie in stazione a Trieste. Da lì ho organizzato una corsa mattutina verso Barcola. All'altezza della pineta, però, il capitombolo, la "giusta punizione" per un muggesano che tradisce il proprio litorale...». Decolle, oggi sarà operato all'omero, e difficilmente sarà presente alla riunione del Consiglio comunale: «Spero di essere in aula a fare il mio dovere, intanto non posso che ringraziare tutti i soccorritori del 118 ed il personale della sanità che si sono dimostrati professionali ma anche molto umani». Dal sindaco di Muggia Laura Marzi sono giunte parole di sostegno miste ad un pizzico di ironia: «Non appena saputo dell'incidente mi sono subito premurata di offrire un po' di fondotinta a Stefano. Seriamente parlando, auguro all'assessore Decolle una pronta guarigione ma mi permetto anche di ricordargli che a una certa età bisogna essere quanto meno un po' più cauti».
Cambi di deleghe in giunta a Muggia. Le novità in aula
da "Il Piccolo"
martedì, 29 gennaio 2019
Dal sindaco Marzi massimo riserbo sul minirimpasto. Escluse comunque bocciature o new entry nella squadra. Inizio dei lavori alle 19
Riccardo Tosques
L'annuncio di un minirimpasto delle deleghe della giunta, la conferma della partecipazione al Gal Carso e la modifica del regolamento del Nido di infanzia. Questi alcuni dei temi che verranno affrontati dal Consiglio comunale di Muggia che si riunirà in seduta straordinaria domani alle 19. Saranno sei i punti all'ordine del giorno analizzati dai consiglieri comunali di maggioranza ed opposizione. Ma tra le comunicazioni che formalmente arriveranno dal sindaco Laura Marzi a inizio riunione, c'è grande attesa per sapere dalla bocca del primo cittadino quali sono le decisioni sul minirimpasto delle deleghe della propria giunta. Un passaggio annunciato già da diversi mesi che ora finalmente verrà svelato. Le mosse al momento sono assolutamente top secret. L'unica cosa di cui si vocifera è che non vi saranno bocciature o new entry tra gli assessori. Qualche modifica più concreta, invece, si dovrebbe verificare per quanto riguarda la gestione degli uffici comunali: anche qui, però, riserbo assoluto da parte del sindaco. «Nel rispetto del ruolo dei consiglieri comunali, ritengo che la prima condivisione pubblica su questa tematica vada fatta proprio con i consiglieri stessi», ha puntualizzato il sindaco. Tornando ai punti all'ordine del giorno, verranno designati i componenti della Commissione per l'ammissibilità delle richieste referendarie ai sensi del regolamento comunale per la consultazione popolare e per il referendum. Si parlerà poi di Uti Giuliana con l'approvazione delle funzioni tecniche. In conclusione, alcune modifiche inerenti l'asilo nido d'infanzia "Donata Iacchia" e la modifica di due delibere consiliari per la conferma della partecipazione diretta nel Gal Carso.
Non ci sono notizie da "Il Piccolo" di lunedì 28 gennaio 2019
Sorpasso delle bimbe nelle culle muggesane. E il mese con più nascite è ancora novembre
da "Il Piccolo"
domenica, 27 gennaio 2019
Lieve calo generale rispetto all'anno prima nella cittadina rivierasca. Il 2019 parte con Amena
Riccardo Tosques
Nel 2018 il boom di nascite muggesane registrato nei due anni precedenti non è stato confermato. Il calo registrato è stato infatti del 15,5 per cento. Lo dicono le cifre fornite dal Comune di Muggia, che al contempo ha voluto dare il proprio caloroso benvenuto alla prima muggesana nata nel 2019. Per il terzo anno consecutivo Muggia ha festeggiato con il fiocco rosa la sua prima nuova arrivata, lasciandosi ormai alle spalle il tradizionale primato dei primi nati maschi a cui la città istroveneta era stata abituata sino al 2016. Il primo bebè muggesano del nuovo anno si chiama Amena ed è di origini bengalesi. Amena è nata esattamente il 9 gennaio, ben prima rispetto al primo bebè del 2018, Laara (sì, con due "a"), nata il 27 gennaio e che oggi, dunque, compie esattamente un anno di vita. E pensare che nel 2017 si dovette attendere addirittura il primo febbraio, prima di poter festeggiare il primo fiocco nella città istroveneta con l'arrivo di Giorgia. Nell'anno lasciato alle spalle qualche settimana fa, sono stati complessivamente 55 i neonati muggesani, un numero che attesta un leggero calo rispetto agli importanti exploit fatti registrare negli anni precedenti. Nel 2017 le nascite erano state ben 65, con una lieve diminuzione delle quote azzurre (da 40 a 37) e l'aumento di un unico fiocco di quelle rosa (passate da 27 a 28), rispetto ai 67 nati nel 2016. Cambio di rotta, invece, quello registrato nell'anno appena conclusosi. Esponenziale l'incremento delle quote rosa (ben 34) che sorpassano nettamente i 21 fiocchi azzurri. Stefano, Alex e Leon si attestano assolutamente come i nomi maschili più quotati con un gradino più alto del podio a pari merito, mentre è Mia a spiccare nell'universo dei nomi femminili muggesani. Il mese più ricco di fiocchi del 2018 a Muggia? Indubbiamente novembre, che con 16 nascite riconquista il primato registrato negli ultimi anni dopo essersi visto spodestare temporaneamente nel 2017 dal mese di ottobre. Il mese nero delle nascite del 2018 è stato invece gennaio, davvero sfortunato dal punto di vista dell'incremento demografico della città istroveneta, tanto da non avere registrato neppure una nascita nell'anno appena conclusosi. Nonostante la lieve flessione fotografata dai numeri, è soddisfatta del trend del 2018 il sindaco muggesano Laura Marzi: «La mia generazione è stata assai prolifica e noto che negli ultimi anni i nostri figli sono in una fase altrettanto produttiva, quindi complessivamente il leggero calo non mi preoccupa. Detto questo - aggiunge Marzi -, Muggia rimane chiaramente un luogo a dimensione di famiglia. Sappiamo che i bambini trovano qui dei luoghi adatti alla loro crescita, e rispetto anche ad una grande città la cosiddetta "quota infantile" è molto curata e tutelata, uno dei motivi - conclude il primo cittadino - per cui a Muggia si fanno bambini».
Lo stadio Zaccaria riapre le porte agli atleti del Muglia Fortitudo
da "Il Piccolo"
domenica, 27 gennaio 2019
L'impianto è stato ufficialmente riconsegnato ai vertici della società sportiva. In attesa dell'omologazione ospiterà solo gli allenamenti.
Riccardo Tosques
«Finalmente ce l'abbiamo fatta: ora attendiamo l'omologazione per tornare a giocare le partite a casa nostra». Dopo averlo atteso già per la fine della scorsa estate, il presidente del Muglia Fortitudo Rudy Palermo può godersi davvero il nuovo "Zaccaria". Il Comune di Muggia ha ufficialmente riconsegnato al sodalizio rivierasco - che ha in gestione le strutture calcistiche di Piasò - il campo di calcio a 11 giocatori, completamente riqualificato nel suo manto erboso sintetico. Un investimento di poco più di 415 mila euro da parte dell'amministrazione Marzi per un'opera fortemente attesa. In attesa del completamento dei lavori di rifacimento del nuovo sintetico, le squadre del Muglia Fortitudo, sodalizio che può contare 200 tesserati, perlopiù giovanissimi, ha dovuto chiedere ospitalità a diverse altre società con tutti i problemi logistici legati agli spostamenti. Gli amaranto hanno dovuto allenarsi a San Dorligo (ospiti del Breg), Opicina (Alabarda), Trebiciano (Primorec) e Campanelle (Trifoglio). Lo Zaule Rabuiese ha poi dato una mano per le partite casalinghe della Prima squadra e delle categoria Allievi e Giovanissimi. «Abbiamo speso molto denaro per allenarci e giocare altrove, ad ogni modo siamo molto contenti del risultato finale. Sappiamo che la burocrazia non è semplice per gli enti pubblici. E comunque siamo anche soddisfatti perché è stato accolto il nostro suggerimento di posare parte del vecchio sintetico ai bordi del campo», racconta Palermo. Il prossimo step necessario è l'omologazione ufficiale del terreno di gioco. Per adesso, infatti, il campo può ospitare esclusivamente gli allenamenti, ma non ancora le partite ufficiali. Lunedì partirà la formale richiesta alla Federazione italiana gioco calcio per ottenere un primo ok temporaneo, a cui farà seguito l'omologazione definitiva. «Speriamo davvero di poter tornare a giocare qui il prima possibile. Intanto comunque siamo felici di poter iniziare a tornare ad allenarci a casa nostra», puntualizza il presidente Palermo. Grande la soddisfazione dell'assessore ai Lavori pubblici del Comune di Muggia Francesco Bussani: «I tempi sono stati un po' più lunghi del previsto, ma sono serviti ad ottenere un risultato di livello notevole ed anche a sentire i commenti di alcuni giocatori, ne è valsa la pena». Sugli altri lavori di restyling che dovrebbero interessare lo Zaccaria, Bussani non ha dubbi: «Il discorso è ancora aperto, nel senso che i lavori sullo stadio non sono finiti. Il prossimo passo sarà la ristrutturazione degli spogliatoi per cui, tramite l'Uti, avevamo chiesto alla Regione un finanziamento di 600mila euro. Purtroppo la cifra stanziata è stata molto più bassa (200 mila euro la cifra annunciata dall'assessore regionale Pierpaolo Roberti, ndr), ma non ci perdiamo d'animo né demordiamo sul raggiungimento dell'obbiettivo». Bussani ha infatti preannunciato che nelle prossime settimane verrà chiesto un incontro con l'assessore competente per cercare di ottenere ulteriori fondi. «Rimarranno poi da fare il campo piccolo e la pista di atletica, ma, se la Regione crederà nell'importanza di questo progetto per Muggia e vorrà sostenerci - conclude fiducioso Bussani - un po' alla volta riusciremo a fare tutto».
Non ci sono notizie da "Il Piccolo" di sabato 26 gennaio 2019
L'orrore del lager di Buchenwald raccontato ai ragazzi di Muggia
da "Il Piccolo"
venerdì, 25 gennaio 2019
Oggi al ricreatorio Penso il primo evento della Giornata della memoria Osvaldo Francesconi parlerà della sua esperienza di sopravvissuto
Riccardo Tosques
Quando venne liberato, Osvaldo Francesconi pesava 42 chili: era uno dei prigionieri nelle condizioni fisiche migliori. Oggi alle 17, al ricreatorio Penso di piazza della Repubblica, il deportato triestino racconterà l'esperienza vissuta in prima persona nel lager tedesco di Buchenwald, dando il via al primo degli appuntamenti organizzati dal Comune di Muggia in collaborazione con l'Anpi e altri enti in occasione della Giornata della Memoria. Residente a Santa Croce, impegnato nella Resistenza, Francesconi venne deportato in Germania in qualità di prigioniero politico: «Un giorno del 1944 alcuni amici partigiani si rifugiarono per alcune ore da noi, lasciandoci degli indumenti e una pistola Beretta, e consigliandoci di nascondere tutto sotto terra in modo che non restasse nessuna traccia del loro passaggio. Durante un rastrellamento da parte delle Ss alle 3 di notte, mi ricordai della pistola che avevo nel cassetto e con una mossa furtiva la gettai fuori dalla finestra. Purtroppo, la casa era circondata. I militari sentirono un tonfo e dentro il cespuglio di rovi trovarono la pistola. Da lì iniziò il mio calvario».Al termine del racconto di Francesconi, gli alunni della 3B della media Sauro presenteranno una ricerca sulle leggi razziali annunciate da Mussolini in piazza Unità il 18 settembre 1938.Il prossimo appuntamento muggesano con la Giornata della Memoria è previsto per giovedì 31 gennaio quando alle 18.30, alla sala Millo, verrà proiettato "1938, vita amara", documentario realizzato dagli studenti del liceo Petrarca di Trieste e da Fuoritesto con la presentazione di Sabrina Benussi.L'ultimo evento in programma si svolgerà il 9 febbraio alle 21 al Teatro comunale Verdi, sede del concerto dell'Orchestra Anbimà sulla Shoah, con musiche di autori ebrei e non e "degenerati", un evento a cura dell'Associazione Musica Libera e dello stesso Comune di Muggia, sempre in prima linea in occasione della Giornata della Memoria.
Il coreografo Dario Cossutta protagonista assieme a Sofia Kafol di "Intiméla"
da "Il Piccolo"
venerdì, 25 gennaio 2019
Gianfranco Terzoli
Due assoli, un duetto e un assolo autoriale contenuti... nella federa di un cuscino. La danza contemporanea torna a essere protagonista a Muggia Teatro. Stasera alle 20.30, al teatro Verdi, va in scena "Intiméla", produzione Danza Step che porta la firma del danzatore e coreografo triestino Dario Cossutta che sarà sul palco assieme a Sofia Kafol. L'intiméla in dialetto triestino è la federa. «Non è altro che un sacco - spiega l'autore - e come tale è, metaforicamente, un collettore di pensieri, sogni, preoccupazioni e funge da tramite tra essi e il nostro capo, in particolare quando stiamo per prendere sonno e le sinapsi sono più libere di far viaggiare i nostri pensieri. L'intiméla sta al cuscino come una compagnia sta al teatro: il vero spettacolo succede, per osmosi, nella testa di chi, appoggiandosi, si lascia trasportare nel proprio intimo». «È un progetto - riferisce Cossutta - con l'ambizione di poter diventare una vera e propria compagnia: nella nostra intiméla a lungo termine sono raccolti i nostri desideri per la danza contemporanea a Trieste e i nostri sogni creativi trasportati dalla Bora».La serata è costituita da due assoli: il primo rappresenta una sfida per la danzatrice a cui segue un duetto che s'interroga su dove stia veramente la danza. Il terzo pezzo si chiede se può essere sufficiente usare la danza per celebrare l'umano con le sue contraddizioni, tra fisicità e presenza, riuscendo a viverle sul palco. Chiude un assolo autoriale di Cossutta. «Diciotto anni fa ho inaugurato la personale tradizione di ritagliarmi ogni tanto uno spazio creativo in cui raccontarmi. Negli anni ho sviluppato così tre assoli che hanno come temi principali tradizioni, amicizia, teatro, casa e appartenenza. Benvenuti nel mio mondo interiore».
Non ci sono notizie da "Il Piccolo" di giovedì 24 gennaio
Muggia apre le "porte" ai quattro neovolontari del Servizio civile
da "Il Piccolo"
mercoledì, 23 gennaio 2019
Riccardo Tosques
Lara ha deciso di prendersi un anno sabbatico dallo studio, Matteo invece sta per laurearsi ma ha deciso intanto di provare la sua prima esperienza lavorativa. Storie differenti quelle dei nuovi volontari del Servizio civile muggesano, reduci dalla loro prima settimana di formazione all'interno del Municipio rivierasco. Tra i firmatari delle 12 domande di partecipazione al progetto "Muggia Giovane", a spuntarla sono stati loro: Matteo Vavassori, Lara Gelleni e Giulia Galopin. A metà febbraio arriverà anche Manuele Marsich, che subentrerà alla rinunciataria Asia Marassi. «Sto terminando l'ultimo anno di Ingegneria navale. Ho già finito i corsi, mi mancano pochi esami, motivo per cui ho approfittato di questa opportunità. A parte un corso post-diploma, questa è la mia prima esperienza nel mondo del lavoro. Devo ancora capire come si strutturerà il programma ma gli obbiettivi sono già chiari», racconta con sicurezza Matteo, classe 1992, il "veterano" del gruppo. Accanto a lui c'è la bella Lara Gelleni, reduce dal ciclo scolastico con lingua d'insegnamento slovena conclusosi al liceo scientifico Preseren. «Mi sono presa un anno sabbatico per conoscere il mondo del lavoro, prima di tornare a studiare. Voglio entrare alla facoltà di Medicina, questo è il mio sogno. Intanto mi è sembrato molto interessante aderire a questo progetto, che coinvolge direttamente i giovani della città in cui vivo», racconta la muggesana che il 20 maggio compirà 22 anni. Infine ecco Giulia Galopin, che il prossimo 10 maggio ne farà 20: «Pensavo di prendermi un anno di pausa dallo studio, dopo essermi diplomata al liceo linguistico Petrarca. Sono molto contenta di far parte di questo progetto dedicato ai giovani di Muggia, un modo credo per poter crescere e apprendere nuove cose». L'obiettivo del progetto è riuscire a offrire un servizio gratuito d'informazione e consulenza che possa orientare i muggesani sotto i 35 anni in modo trasversale, su temi che possano spaziare tra lavoro, formazione professionale, imprenditoria, volontariato, associazionismo e studio all'estero. Il progetto avrà una durata di 12 mesi per un impegno complessivo di 1.400 ore per il quale sarà previsto un riconoscimento economico di 433,80 euro al mese. Accolti in Municipio dall'assessore Luca Gandini e dal consigliere comunale Mirna Viola, i ragazzi (sopra nella foto con i rappresentanti istituzionali) sono stati salutati con calore dal sindaco Laura Marzi: «A voi ragazzi va il mio ringraziamento per aver dimostrato, attraverso l'adesione al progetto, di avere la voglia di mettervi in gioco per la comunità di cui fate parte con impegno civico. Buona fortuna e soprattutto buon lavoro».
Intanto Cannavacciuolo torna al lavoro a Muggia
da "Il Piccolo"
mercoledì, 23 gennaio 2019
Alla pizzeria Aquila
Riccardo Tosques
Il segreto è stato svelato: la cucina muggesana "da incubo" scelta da Antonino Cannavacciuolo è quella della pizzeria Aquila. Ieri mattina lo chef pluristellato è stato avvistato assieme alla sua troupe nel locale di via Flavia d'Aquilinia 69. Qui il cuoco di Vico Equense sta girando, per l'appunto, una nuova puntata per "Cucine da incubo", il famoso format tv trasmesso sulla Nove in cui vengono scelti dei locali in difficoltà che necessitano dell'aiuto e dei consigli dell'esperto chef campano. Le riprese proseguiranno sino a venerdì, ma bisognerà aspettare sino a fine marzo per poter vedere sul piccolo schermo la puntata muggesana del celebre programma.
"Cose di vecchie case" blinda il Mercatino delle pulci
da "Il Piccolo"
martedì, 22 gennaio 2019
Riccardo Tosques
Sarà ancora l'Associazione "Cose di vecchie case" a gestire il Mercatino delle pulci e degli hobby di Muggia. L'associazione triestina con sede in via Baiamonti, infatti, si è aggiudicata la gestione per il 2019 e il 2020 con atto prorogabile per altri due anni. "Cose di vecchie case" si era aggiudicata il bando di gara per la gestione del mercatino a marzo 2016, sbloccando una lunga situazione di stallo. Il mercatino continuerà dunque a essere operativo ogni seconda domenica del mese con un centinaio di espositori dalle 9 alle 17 in piazza della Repubblica e dintorni. In base alla convenzione stipulata tra le due parti, il Comune si impegna a mettere a disposizione le aree per lo svolgimento del mercatino in giornate e orari stabiliti e a verificare, tramite la Polizia locale, la corretta e puntuale gestione dello stesso mercatino, nel rispetto dei criteri stabiliti dal Regolamento comunale. L'Associazione, dal canto suo, assicurerà la presenza di un rappresentante per tutta la durata del mercatino, provvedendo all'assegnazione dei posteggi ai singoli operatori e garantendo appunto l'osservanza del Regolamento comunale da parte degli espositori e la vigilanza sul buon andamento del mercatino. Anche pulizia e sgombero dei rifiuti saranno assicurati al termine di ogni "puntata". Con gli anni il Mercatino delle pulci e degli hobby è cresciuto esponenzialmente essendo un luogo in cui si può trovare un po' di tutto: dalle scarpe firmate agli accessori più particolari, fino a oggetti da collezione, modellismo, pizzi, ricami, oggettistica varia e antiquariato. Soddisfatto il vicesindaco e assessore al Commercio Francesco Bussani: «È una manifestazione apprezzata e frequentata da muggesani, triestini e turisti. Inoltre è un sincero momento di socialità. Speriamo possa continuare a svilupparsi ulteriormente».
Scatta il piano di sterilizzazione della colonia di nutrie sull'Ospo
da "Il Piccolo"
lunedì, 21 gennaio 2019
L'Enpa incassa l'ok dell'Ispra per avviare il metodo di contenimento non cruento proposto con l'Associazione Muja Veg che scongiura il ricorso alle "doppiette"
Riccardo Tosques
Via libera alla sterilizzazione delle nutrie del rio Ospo. Sabato l'Enpa Trieste ha annunciato ufficialmente l'ultimo "nulla osta" necessario, giunto dall'Ispra, per dare vita al progetto redatto congiuntamente dall'Associazione Vegetariani-Vegani Muggia e dallo stesso Ente nazionale protezione animali.«Il corso di formazione per i volontari partirà a fine febbraio. Ad aprile inizieremo ad andare sul territorio a recuperare i roditori», racconta Patrizia Bufo, presidente della sezione triestina dell'Enpa. Il progetto di contenimento della Nutria (Myocastor Coypus) nella zona del rio Ospo aveva già incassato mesi fa l'avvallo della Regione e del Comune di Muggia. Mancava solamente l'ok dell'Istituto superiore per la Protezione e la Ricerca ambientale, che, una volta ottenute le ultime integrazioni richieste lo scorso settembre, ha comunicato finalmente il via libera definitivo.A raccontare il primo passo concreto del progetto è proprio Bufo, massima carica dell'Enpa di Trieste: «L'Enpa provvederà alla formazione dei volontari di Muja Veg (l'Associazione Vegetariani-Vegani Muggia, ndr) che si occuperanno della cattura delle nutrie tramite apposite gabbie realizzate per evitare possibili traumi agli animali. La sterilizzazione verrà effettuata nei nostri ambulatori a cura di medici veterinari iscritti alla Sivae (la Società italiana veterinari per animali esotici, ndr). Alle nutrie sterilizzate verrà marchiato l'orecchio per il riconoscimento. Alla conclusione del Progetto triennale sarà inviato un dettagliato report all'Ispra».La decisione di sterilizzare la specie, evitandone così una morte cruenta, è stata promossa con forza dai volontari di Muja Veg, i quali, anche grazie a una campagna di sensibilizzazione culminata con una petizione di oltre 600 cittadini inviata alla Regione, hanno creato le premesse per opporsi al piano di eradicazione violenta varato dalla giunta Serracchiani. Supportata dall'Enpa e dall'amministrazione Marzi, Muja Veg si è dunque opposta con successo ai metodi di soppressione cruenta, come previsto dalla normativa regionale, quali "armi comuni da sparo" oppure "trappolaggio e successivo abbattimento con metodo eutanasico dell'animale mediante narcotici, armi ad aria compressa o armi comuni da sparo". La pratica prevista per contenere le nutrie si baserà invece sulla cattura degli animali e la loro successiva sterilizzazione, analogamente a quanto viene già fatto con le colonie di gatti randagi. Anche i costi della pratica chirurgica saranno gli stessi dei felini: 32 euro per i maschi, 60 per le femmine. Complessivamente la colonia muggesana di nutrie è stata stimata in una quarantina di esemplari. "I costi saranno a carico nostro e di Muja Veg - puntualizza Bufo - ma prima di arrivare alla sterilizzazione organizzeremo un corso di formazione della durata di un mese, che sarà curato dal dottor Marco Lapia e dal coordinatore regionale Enpa Gianfranco Urso. Il corso sarà riservato ai volontari di Muja Veg che fisicamente, muniti di regolare autorizzazione e con il nostro supporto, cattureranno i roditori con una gabbia ad hoc attualmente in corso di progettazione».Il progetto di contenimento delle nutrie si concluderà entro i primi mesi del 2022.
Ora Muggia dice basta ai parcheggi selvaggi sotto la casa di riposo
da "Il Piccolo"
lunedì, 21 gennaio 2019
Divieti in arrivo in salita Uubaldini
Molto presto l'accesso alla casa di riposo di Muggia (nella foto qui sopra un'immagine d'archivio della struttura, ndr) sarà off-limit per gli automobilisti. "Istituzione di un divieto di transito ed eccezioni in salita Ubaldini nel tratto compreso tra i civici 1 e 5". È questo il titolo dell'ordinanza sindacale firmata dal responsabile del Servizio di Polizia locale di Muggia Fabrizio Lanza. Si tratta di un documento che nasce da una richiesta formale espressa lo scorso dicembre dalla giunta comunale retta dal sindaco Laura Marzi.«Premesso che l'accesso alla Casa di riposo comunale è costituito da un tratto di strada di ridotte dimensioni, che permette il transito solo in un senso di marcia, e considerato che lo spazio interno della casa di riposo è limitato per i posti macchina, la giunta ha chiesto di regolamentare l'accesso alla struttura», si legge nell'ordinanza.Da qui i provvedimenti impartiti dalla Polizia locale rivierasca. Le automobili non potranno dunque più imboccare l'arteria nel tratto tra i numeri civici 1 e 5. Il divieto di transito prevede comunque, come peraltro esplicitato nella stessa ordinanza, alcune eccezioni. Saranno esclusi infatti dal divieto i mezzi di soccorso ed emergenza, i veicoli diretti al civico 3, quelli di carico-scarico merci proprio a servizio della casa di riposo e quelli a loro volta a servizio di persone disabili con regolare contrassegno, e ancora i veicoli in linea generale a servizio della medesima casa di riposo nonché quelli autorizzati direttamente dai vertici della casa di riposo. «Il piazzale della struttura era diventato oramai vittima di un parcheggio selvaggio, una situazione da risolvere che la giunta ha deciso di affrontare una volta per tutte. Premettendo che il portone della casa di riposo rimarrà chiuso, l'ordinanza è atta proprio ad agevolare solamente chi ha il diritto di imboccare quell'arteria», osserva l'assessore alla Polizia locale di Muggia Stefano Decolle. L'ordinanza entrerà in vigore dal giorno successivo alla posa della segnaletica stradale, che sarà collocata a cura dell'Ufficio comunale Cura e Tutela della città di Muggia. Quali le tempistiche previste per l'intervento? In base alle proiezioni dello stesso assessore alla Polizia locale, entro i primi giorni di febbraio il divieto sarà a tutti gli effetti operativo.
Comuni "minori" in rivolta contro Trieste «Mai periferie della Città metropolitana»
da "Il Piccolo"
domenica, 20 gennaio 2019
Lettera dei sindaci di Muggia, Duino Aurisina, San Dorligo, Sgonico e Monrupino preoccupati dalla riforma degli enti locali
Riccardo Tosques
«Non vogliamo che i nostri comuni divengano mere "periferie" della città di Trieste o di qualsiasi altro ente sovracomunale». Laura Marzi, Daniela Pallotta, Sandy Klun, Monica Hrovatin e Marko Pisani esprimono in una lunga lettera congiunta la loro preoccupazione per il riordino degli enti locali Fvg e sulla possibile creazione della Città metropolitana di Trieste. I sindaci di Muggia, Duino Aurisina, San Dorligo della Valle, Sgonico e Monrupino stanno monitorando con attenzione e apprensione il disegno di riforma della giunta Fedriga in tema di autonomie locali, ancor più dopo le parole dell'assessore Pierpaolo Roberti che ha ipotizzato la creazione di tre Province e per l'area della ex provincia di Trieste la costituzione della Città metropolitana di Trieste. «Quali sindaci dei comuni cosiddetti "minori" appartenenti all'Uti Giuliana esprimiamo forte preoccupazione per un processo di riorganizzazione così significativo per i nostri territori e per i cittadini che rappresentiamo e che ad oggi non ci ha ancora visto coinvolti neanche in via meramente consultiva. Poiché è stata più volte preannunciata da questa nuova amministrazione regionale la volontà di coinvolgere ed ascoltare i comuni per non "calare" le scelte dall'alto, confidiamo che nell'incontro preannunciatoci dall'assessore Roberti, l'amministrazione regionale chiarisca quali sono le sue idee in merito ai nostri territori e che modello di città o area metropolitana intenderebbe realizzare», spiega il documento sottoscritto dai cinque sindaci. Indipendentemente dalla soluzione che sarà adottata (Nuova provincia o Città metropolitana), hanno intenzione di chiedere all'unisono ampie garanzie sul rispetto delle prerogative e delle autonomie degli enti che rappresentano e del ruolo degli organi eletti dalla cittadinanza. «Può andare bene la creazione di un ente che sostituisca l'Uti e che riprenda quelle che erano le funzioni provinciali e che assuma anche alcuni dei compiti della Regione, ma tutto ciò nel massimo rispetto delle sfere di competenza dei Comuni e delle loro capacità decisionali», puntualizzano Marzi, Pallotta, Klun, Hrovatin e Pisani. I sindaci ritengono poi fondamentale venga da subito garantito che l'assegnazione di alcuni dei compiti dei Comuni a questo nuovo ente possa avvenire «solo su espressa volontà dei singoli Comuni» e non per legge. La lettera abbraccia l'idea di continuare la collaborazione, ma senza perdere la propria identità: «Vogliamo unire i nostri sforzi e le nostre forze per migliorare i servizi ai cittadini e promuovere assieme il nostro territorio, ma non vogliamo che i nostri comuni divengano mere "periferie" della città di Trieste o di qualsiasi altro ente sovracomunale. Non ci limiteremo a vigilare su quanto sta accadendo ma vogliamo essere parte attiva e protagonisti del processo di riorganizzazione dei nostri comuni e dei nostri territori. Pur nella comune volontà di collaborare siamo consapevoli delle "diversità" e delle particolarità di ognuna delle comunità che abbiamo l'onore di rappresentare e vogliamo essere garanti della tutela e della valorizzazione delle nostre rispettive "diversità"».
Chiesa di S. Sebastiano. Scale traballanti e facciata a rischio
da "Il Piccolo"
sabato, 19 gennaio 2019
Le lastre di pietra del sentiero che porta all'edificio sono staccate o in bilico. Serve una manutenzione urgente
Riccardo Tosques
È allarme per le condizioni del sentiero che porta alla chiesa di San Sebastiano. Le scale di accesso, realizzate ex novo in pietra arenaria solo un paio di anni fa, giacciono in più punti in condizioni alquanto critiche. Attualmente il percorso utilizzato dai fedeli, ma anche dai tanti turisti che si recano in zona per approdare alla basilica di Santa Maria Assunta a Muggia Vecchia e nell'adiacente parco, è irto di insidie, soprattutto per le persone più anziane o durante le ore serali. Alcune delle lastre di pietra si sono già staccate in blocco, tanto da essere state appoggiate da qualcuno ai bordi del sentiero. Altre lastre, invece, sono vistosamente traballanti. Una struttura, dunque, che necessita di una manutenzione urgente. Così come richiederebbe un ritocco la parte alta destra della facciata dell'edificio, che si sta sgretolando a vista d'occhio. La chiesa di San Sebastiano, nella parte alta di salita Giampaolo Ubaldini e chiamata dai muggesani San Bastian, è famosa poiché al suo interno vi si trovano alcune statue lignee di semplice fattura, che sino ad una trentina d'anni fa facevano parte di un altare ligneo di stile barocco. Il complesso delle statue secondo lo storico dell'arte Giovanni Luca rappresenta un esempio di cultura popolare della scuola slovena, «sorprendenti quanto a carica umoristica popolare». Oltre a un crocifisso, vi si trovano rappresentati la Madonna, San Biagio Vescovo, San Michele Arcangelo come pesatore di anime, Sant'Antonio Abate e naturalmente San Sebastiano a cui è stato dedicato l'edificio. La storia narra che la chiesetta, risalente al XVII secolo sia stata voluta molto probabilmente da un podestà di Muggia che nel 1446, per sottrarsi all'epidemia di peste, si era trasferito con tutta la sua famiglia proprio in quella zona della cittadina. Dopo la costruzione, la chiesetta è stata ribattezzata anche come la cesa de mezo, essendo collocata al centro di un percorso penitenziale, già conosciuto come la strada del perdòn, che dal Duomo saliva alla "Madonna de Muja Vecia" dispensatrice di numerose grazie. Il piccolo edificio di culto è considerata secondo lo schema della Diocesi di Trieste una filiale della chiesa dei Santi Giovanni e Paolo di piazza Marconi, ossia del centrale Duomo di Muggia.
Parco di Muggia Vecchia giro di boa per i lavori nell'area della basilica
da "Il Piccolo"
sabato, 19 gennaio 2019
I 26 mila metri quadrati che circondano la basilica sono al centro di un cantiere finanziato dalla Fondazione CRTrieste per la riqualificazione
Giro di boa per i lavori di riqualificazione del parco di Muggia Vecchia. I circa 26 mila metri quadrati che circondano la basilica di Santa Maria Assunta sono al centro di un cantiere finanziato con oltre 26 mila euro erogati dalla Fondazione CRTrieste. Un intervento straordinario fortemente voluto dal parroco don Andrea Destradi: «Grazie alla generosità della Fondazione, stiamo rimettendo a nuovo un'area che era stata oggetto di una riqualificazione nel 2000 al tempo del Giubileo. I lavori stanno proseguendo regolarmente e senza sosta». Per praticità l'area è stata suddivisa in lotti di intervento. Attualmente si sta operando sul cosiddetto lotto giardino per ripristinare i manufatti esistenti, in particolar modo la passerella che si trova sopra gli scavi archeologici e conduce alla cima del colle di Muggia Vecchia. Di pari passo è in corso la pulizia del sottobosco per favorire la regolare crescita della roverella, la pianta autoctona della zona. L'altro lavoro importante riguarda l'impianto elettrico. «Stiamo rifacendo l'impianto con un riposizionamento dei punti luce, molti dei quali preda dei vandali negli anni passati», puntualizza don Destradi. Anche la cartellonistica - plurilingue - è in fase di reinstallazione. Quattro le lingue utilizzate per fornire tutte le informazioni sull'area: inglese, tedesco, sloveno e naturalmente italiano. Tante anche le potature degli alberi e i lavori di sfalcio e di taglio delle piante infestanti. I lavori sono stati concordati con l'associazione Amici di Muggia Vecchia, creata nel 2015 su impulso proprio di don Andrea. L'altro grande lotto degli interventi si è concluso invece nel novembre scorso dopo un anno esatto di cantiere curato dalla ditta Opera Est. Si tratta degli affreschi di epoca medioevale situati all'interno della basilica. Circa 200 mila euro il contributo ricevuto dalla Regione per rimettere a nuovo quello che è considerata la più importante testimonianza dell'epoca in provincia, seconda solamente alla cattedrale di San Giusto. Le diverse pareti che riportano importanti figure cristiane avevano bisogno di un intervento di restauro perché con il tempo si erano depositate delle polveri ma anche perché era necessario eliminare quelle resine sintetiche utilizzate fino agli anni Ottanta e Novanta. «Già nel lontano 2001 la Fondazione CRTrieste aveva sostenuto con un importante contributo il completamento del percorso archeologico didattico lungo l'intero colle di Muggia Vecchia, compreso nel secondo lotto del progetto di recupero e valorizzazione del colle e del suo santuario, iniziato con i fondi giubilari nel 1999 - ricorda il presidente della Fondazione, Tiziana Benussi - Ora, con questo secondo intervento, intendiamo ripristinare e aggiornare le dotazioni allora installate, così da rendere il Parco archeologico, una delle eccellenze di Muggia, nuovamente fruibile in tutte le sue potenzialità». Intanto don Destradi svela quale sarà il futuro step per riqualificare l'area: «Abbiamo un progetto paesaggistico già pronto che viene realizzato man mano. In futuro però serviranno ulteriori fondi, in primis per la riqualificazione dell'area del parcheggio e per il lavoro da svolger sui pini non autoctoni presenti in loco».
Non ci sono notizie da "Il Piccolo" di venerdì 18 gennaio
Pasta Zara, in estate si voterà il concordato.Muggia verso il rilancio
da "Il Piccolo"
giovedì, 17 gennaio 2019
Il nuovo anno si apre all'insegna dell'ottimismo per i dipendenti dello stabilimento Pasta Zara di Muggia acquisito dalla Barilla. Com'è noto del gruppo fanno parte anche la sede di Rovato, nel bresciano, e quella di Pio Rese X, nel trevigiano, che è anche il quartier generale. Il colosso della pasta ha messo a punto per Muggia un piano di rilancio importante ripartendo dalla forza industriale del gruppo. Intanto si registra un nuovo passo avanti verso il piano di salvataggio di Pasta Zara. Intanto lo scorso 10 gennaio il Tribunale di Treviso ha aperto ufficialmente la procedura di concordato preventivo fissando la data per la convocazione dei creditori. Sarà il 24 luglio, giorno in cui i creditori dovranno votare l'approvazione o meno del piano (decisione a maggioranza del debito). L'esposizione debitoria di Pasta Zara sfiora i 300 milioni di euro, di cui 101 milioni a creditori privilegiati e prededucibili (dipendenti, soprattutto) e 194 milioni chirografari (nei confronti di banche e istituti di credito, la maggior parte dei quali fa capo a Sga, società di gestione dei crediti di Veneto Banca e Popolare di Vicenza). In base al piano di concordato, nei prossimi 45 giorni i commissari del tribunale si esprimeranno circa la sostenibilità del piano in base all'esposizione debitoria, parere comunque non vincolante rispetto alla decisione che sarà presa in estate dai creditori. Sul fronte occupazionale arrivano invece notizie confortanti dallo stabilimento di Riese Pio X. La prima è che non è stata chiesta la cassa integrazione. La seconda che sono stati assunti circa dieci operai in più: «Qualche dipendente in questi mesi di crisi ha preferito cercare una soluzione alternativa» commenta Sara Pasqualin, Flai Cgil, «circa una ventina di addetti se ne sono andati, sostituiti da una decina di nuovi assunti. È un passo in avanti sulla strada del concordato, ma spetterà all'assemblea dei creditori votare per l'omologa del piano».
Palo stradale abbattuto. Il Comune, a sorpresa, viene risarcito del danno
da "Il Piccolo"
giovedì, 17 gennaio 2019
Un palo stradale abbattuto da qualche ignoto, il Comune che accerta il danno e provvede di tasca sua a rimuovere il manufatto e a collocarne un altro. Un iter, purtroppo, consolidato anche a Muggia quello dei furbetti che danneggiano e scappano. L'ultimo caso era stato registrato il 18 aprile scorso, quando un'autovettura danneggiò un palo provvisto di specchio parabolico di proprietà comunale posto in viale XXV Aprile. Nessuna telecamera immortalò il gesto, nessuna segnalazione da parte di qualche altro automobilista e così il tutto era rimasto impunito. Una volta verificato l'incidente, il Municipio fece il dovuto intervento di ripristino del palo, collocato su un incrocio in cui lo specchio parabolico risulta decisamente necessario per la sicurezza stradale. Ma questa volta la storia ha avuto un finale diverso, meno scontato del solito. Si può dunque immaginare lo stupore dell'amministrazione comunale muggesana quando qualche settimana fa il proprietario dell'autovettura, M. V. le sue iniziali, con un senso civico inappuntabile, ha provveduto a denunciare il sinistro presso la propria compagnia di assicurazione, che, dopo le verifiche del caso, in questi giorni ha effettuato un versamento di quasi 300 euro per coprire le spese di risarcimento danno utili a ripristinare il palo. L'assessore alla Polizia locale di Muggia Stefano Decolle ha accolto con soddisfazione la notizia del rimborso effettuato dal cittadino rivierasco tramite la propria compagnia di assicurazione. «Tra tanti furbetti che cercano di sfuggire ai propri doveri - ha dichiarato l'assessore - ci sono ancora delle persone dotate di onestà e senso civico. La convivenza all'interno di una comunità si basa anche sulle proprie responsabilità: se per errore, sfortuna o per qualsiasi altro motivo qualcuno procura un danno alla proprietà di un privato o di un ente pubblico, è giusto ammettere la propria responsabilità e, quando necessario, pagare». «L'esempio di questo cittadino - ha concluso l'assessore alla Polizia Locale Decolle - non può che fungere da esempio che fa ancora ben sperare di vivere in una città responsabile».
Megacentro "Noghere" Riparte il count down
da "Il Piccolo"
mercoledì, 16 gennaio 2019
Concessa alla società proponente una proroga di tre anni per sbloccare le opere di urbanizzazione e dunque il progetto
Riccardo Tosques
Nuova puntata per l'iter del centro commerciale "Valle delle Noghere". L'Immobiliare Nordest ha chiesto al Comune una proroga dei termini della Convenzione urbanistica per dare corso al Piano attuativo comunale sottoscritta anche con Teseco. Il documento è passato con i voti del centrosinistra. Contrari M5S, Obiettivo comune, Lega e Fdi. La storia della megastruttura che dovrebbe sorgere alle Noghere su un'area di 225 mila metri quadrati per la realizzazione di un complesso con volumetria non superiore a 675 mila metri cubi affonda le proprie radici all'epoca della prima giunta Nesladek, al dicembre del 2009, quando venne approvato il Piano per realizzare la struttura. Successivamente venne chiesto e ottenuto da Teseco di prorogare i termini per la presentazione e la realizzazione dei progetti per le opere di urbanizzazione primaria relative all'area verde di competenza. Questa parte delle opere era stata bloccata dal ritrovamento di amianto, non rilevato in fase di caratterizzazione, un imprevisto che aveva fatto optare la Teseco per la richiesta di una dilazione delle tempistiche, che venne votata favorevolmente dal Consiglio comunale a gennaio 2013. Dopo un lunghissimo silenzio, il progetto è tornato sui banchi del Consiglio pochi giorni fa. Il primo nuovo passo dell'Immobiliare Nordest era in realtà stato compiuto il 29 marzo scorso, quando la giunta comunale aveva preso atto dell'acquisto da parte dell'Immobiliare di due particelle Ezit, necessarie alla realizzazione delle opere di urbanizzazione, inizialmente in capo a Teseco, relative alla viabilità di accesso con tanto di rotonda sulla via di Saline. Ancora oggi i progetti edilizi che daranno vita al nuovo centro commerciale non sono noti. Fra le opere di urbanizzazione primaria, da realizzare gratuitamente, di sicuro c'è l'impegno dell'Immobiliare a creare un'area destinata a verde attrezzato di uso pubblico e una pista ciclabile per una superficie non inferiore a 34.010 metri quadrati. Per Teseco l'impegno era la realizzazione di un'area destinata a rimboschimento, tutela e protezione della zona residenziale per una superficie non inferiore a 26.577 metri quadrati, nonché una pista ciclabile. Nel 2015 però è stata dichiarata la parziale decadenza di questi obblighi per Teseco a causa del mancato rispetto delle tempistiche da parte sua. Con quest'ultima delibera del Consiglio, dopo aver provveduto a presentare una nuova fideiussione a garanzia delle opere di viabilità inizialmente a carico di Teseco, per un importo di quasi 445 mila euro, l'Immobiliare ha per l'appunto chiesto e ottenuto dal Comune una proroga di tre anni dei termini di validità della Convenzione stessa. «La proroga - spiega il vicesindaco Francesco Bussani - consentirà alla società di avere un più ampio margine per poter intervenire. L'area delle Noghere è molto estesa ed è indubbiamente strategica non solo per Muggia ma per tutta la provincia.
Comitato di garanzia. Candidature entro il 31
da "Il Piccolo"
mercoledì, 16 gennaio 2019
Il Comune di Muggia informa in una nota diffusa anche sul sito www.comune.muggia.ts.it che il termine per la presentazione delle candidature per la nomina dei componenti del Comitato unico di garanzia in rappresentanza del Comune stesso è prorogato al 31 gennaio. La proroga, si legge nella nota, si è resa necessaria «considerato che il numero delle candidature presentate» entro la scadenza originaria dell'avviso «non è sufficiente».
Cani a passeggio per Muggia senza guinzaglio nè padrone. Il Comune chiede "rispetto"
da "Il Piccolo"
martedì, 15 gennaio 2019
Non ci sono notizie da "Il Piccolo" di lunedì 14 gennaio
Non ci sono notizie da "Il Piccolo" di domenica 13 gennaio
Operazione restyling per il 'Sentiero Italia'
da "Il Piccolo"
sabato, 12 gennaio 2019
Muggia piange Stener pilastro della cultura e della politica locale
da "Il Piccolo"
sabato, 12 gennaio 2019
Via l'ultima roulotte. E ora il Molo Balota è pronto al "decollo".
da "Il Piccolo"
venerdì, 11 gennaio 2019
A breve il passaggio della gestione dall'Authority al Comune: «Era il tassello mancante per il rilancio totale della costa».
"Regalo" d'inizio anno per gli usufruitori del Molo Balota. L'ultima roulotte, che da oltre dieci anni sostava sotto il cavalcavia di Santa Barbara, è stata rimossa dalla Polizia locale. Soddisfatto l'assessore al Turismo Stefano Decolle, che preannuncia novità importanti: «A breve avremo dall'Autorità portuale la concessione di tutta l'area del Molo Balota, il tassello mancante per il completo rilancio della costa». Volge al termine, quindi, la "guerra dei camper". Era stato ribattezzato così l'aspro braccio di ferro tra i proprietari degli automezzi parcheggiati abusivamente nella zona sotto il cavalcavia del Molo Balota e l'amministrazione comunale. Ancora ai tempi della prima giunta Nesladek erano fioccate interrogazioni politiche e richieste da parte dei cittadini con l'obiettivo di ridare decoro all'area che funge da biglietto d'entrata per i turisti, oltre che da via d'accesso per i residenti in centro e in altre zone a Sud del territorio rivierasco. Il primo colpo letale era stato offerto la scorsa estate dall'Autorità portuale, l'ente proprietario di tale area, che aveva affisso in zona l'avviso di rimozione forzata ai sensi dell'articolo 1.161, comma 2, del Codice di navigazione, mettendo nero su bianco "l'occupazione abusiva di uno spazio demaniale marittimo".La voce grossa dell'Autorità portuale costrinse i vari proprietari di camper e roulotte, lì impropriamente parcheggiati, a spostare i propri veicoli in fretta e furia. Solo una "temeraria" roulotte, oramai dismessa e abbandonata da oltre un decennio, con tanto di finestrini rotti, proprio sotto il cavalcavia, non aveva risposto all'avviso di rimozione.Dopo alcuni mesi di silenzio, qualche giorno fa, la Polizia locale ha trovato il modo di spostare la roulotte incriminata, nonché una piccola imbarcazione presente vicino al mare. «La barca e l'automezzo sono stati rimossi e collocati in una zona meno impattante all'occhio. Non posso che ringraziare l'operato della nostra Polizia locale che, anche tramite l'azione dell'Autorità portuale, ha chiuso una lunga questione di decoro urbano», commenta Decolle. Come preannunciato nel settembre scorso, il Comune ha deciso anche di trovare una soluzione per evitare nuove situazioni di abusivismo, apponendo dei cartelli di limitazione di sosta: il limite vigente è di 48 ore.Una soluzione che si è chiaramente ispirata a quanto già fatto nel 2013 nel piazzale antistante l'ingresso allo Stadio Zaccaria, ossia sull'ex campo di calcio a sette, meta di camperisti abituati a parcheggiare i propri automezzi nello spiazzo di viale XXV Aprile. Conclusa la "bonifica" dell'area, ora il Comune sta giocando l'ultima partita, quella più importante. «Stiamo attendendo l'atto formale di concessione dell'area dall'Autorità portuale. Sappiamo che occuparci direttamente del sito comporterà degli oneri di pulizia e mantenimento - conclude Decolle - ma è chiaro che la gestione autonoma del Molo Balota ci garantirà quella gestione totale della costa a cui da anni stiamo lavorando per il bene della comunità muggesana».
Primo mercatino del 2019 a Muggia e si può ancora pattinare sul ghiaccio
da "Il Piccolo"
venerdì, 11 gennaio 2019
Riccardo Tosques
Primo mercatino del 2019 per il Montedoro Shopping Center e ultimi giorni per la pista di pattinaggio su ghiaccio. Da oggi a domenica il centro commerciale muggesano ospiterà una nuova edizione dei propri celebri mercatini dell'usato e dell'artigianato. Il tradizionale appuntamento (con ingresso gratuito al pubblico) vedrà l'esposizione di oggetti artigianali fatti a mano, usato di qualità, collezionismo d'autore e materiale vintage che saranno a disposizione dei visitatori i quali potranno passeggiare tra gli oltre cinquanta stand posizionati al centro dei corridoi del piano terra.Gli espositori proporranno come sempre una ricca e variegata offerta. Dalle vecchie cartoline, alle fotografie d'epoca, dai manifesti pubblicitari al mobilio. Ci saranno poi gli espositori specializzati negli immancabili francobolli e monete. Accanto agli intenditori di filatelia e numismatica ci sarà spazio anche per gli appassionati di vecchie automobili e dell'artigianato fai da te. «Siamo pronti ad affrontare un nuovo anno ricco di emozioni e divertimento per i visitatori dei nostri mercatini», ha dichiarato il responsabile degli stand Ario Cuccurin. Gli stand manterranno gli orari di apertura del centro commerciale: oggi e domani 9-20.30, domenica 10-20.30. Al piano superiore, invece, sarà ancora operativa la pista coperta di vero ghiaccio inaugurata nel novembre scorso. La pista, una struttura lunga 30 metri e larga 10, posta sotto la gestione del Pattinaggio Artistico Triestino in collaborazione con il centro commerciale muggesano, sarà operativa oggi dalle 15 alle 20, sabato e domenica 10-20
Da San Giusto a Muggia - Le volontarie e i consigli di Nati per leggere
da "Il Piccolo"
giovedì, 10 gennaio 2019
L'avvio dell'anno nuovo e dell'undicesima stagione degli "Incontri #abassavoce" promossi dal progetto locale di Nati per leggere in collaborazione con il Comune di Trieste e varie realtà pubbliche e private, per promuovere la lettura in famiglia già dal primo anno di vita, prosegue con una settimana ricca di appuntamenti. Questo, nel dettaglio, il calendario degli incontri: domani, dalle 17 alle 18, le volontarie di Nati per leggere saranno presenti, con letture e consigli, al punto lettura Il nuovo guscio (via delle Monache 3, a San Giusto) per l'appuntamento mensile con famiglie con bambini fino ai 6 anni.Sabato invece, dalle 11 alle 12 al Laby-Coworking & life di via Cicerone 4, si terrà "Leggimi prima", incontro sui benefici della lettura nella prima infanzia dedicato ai genitori in attesa e ai neogenitori con bebè (fino ai 12 mesi). Domenica, dalle 10.30 alle 11.30, le volontarie di Nati per leggere saranno presenti al finissage della mostra personale di Philip Giordano "Storie dall'arcipelago sottosopra", allestita al Museo d'arte moderna Cará (via Roma 9, a Muggia) per offrire letture #abassavoce degli albi illustrati dell'artista a famiglie con bambini dai 3 anni. Incontri a ingresso libero, senza prenotazione.
Muggia, rubato il candeliere della chiesa
da "Il Piccolo"
mercoledì, 9 gennaio 2019
I ladri hanno portato via da Santa Maria Assunta il portalumini che conteneva le offerte. Magro bottino: solo dieci euro
Riccardo Tosques
«Don Andrea, scusi il disturbo, ma mi sembra di aver visto in strada il candeliere votivo della sua chiesa». Inizio d'anno con furto surreale per il luogo di culto a Muggia Vecchia. Ignoti hanno prelevato nel pomeriggio di lunedì il portalumini di ferro - l'unico presente nella chiesa - del peso di circa 15 chilogrammi. Obiettivo del gesto? La cassetta delle offerte inglobata nel manufatto. Laconico il commento del parroco, don Andrea Destradi: «La telecamera di videosorveglianza ha immortalato il gesto, si tratta di una coppia di mezza età, meglio non si facciano più vedere da queste parti». Questa volta, don Andrea non voleva davvero crederci: l'ennesimo furto perpetrato ai danni della chiesa di Santa Maria Assunta è stato davvero sorprendente. Il parroco triestino, che ieri ha fatto regolare denuncia alla stazione dei Carabinieri di Muggia, ancora basito, racconta l'accaduto: «Nel primo pomeriggio di lunedì la sagrestana mi ha avvisato dicendomi che in chiesa non si trovava più il portalumini. Un po' incredulo sono andato a vedere con i miei occhi, e in effetti il candeliere non c'era più. Poco dopo ho ricevuto la telefonata da parte di una fedele che mi chiedeva se era possibile che il portalumini della chiesa si trovasse in salita di Muggia Vecchia. Le ho detto che in effetti era stato appena rubato». Con un'altra persona Destradi si è recato subito nella zona indicata dalla parrocchiana: «Il portalumini era appoggiato su una rete metallica, all'incrocio tra salita di Muggia Vecchia e via Strudthoff. I ladri hanno utilizzato un seghetto per tagliare il perno della struttura. Siccome svuotiamo la cassetta due volte al giorno, chissà che faccia avranno fatto, quando avranno visto che il bottino sarà stato forse di dieci euro». La stessa parrocchiana che ha avvisato Destradi pare abbia anche visto i protagonisti dello scellerato gesto: «Mi è stato detto che un uomo e una donna, circa di mezza età, stavano armeggiando con quello che inizialmente era stato identificato come un tavolo all'interno di un'automobile. Evidentemente devono aver caricato il portalumini in auto per poi aprire il contenuto della cassetta delle offerte. Comunque sono stati filmati dalla videocamera di sorveglianza presente in chiesa». In passato era stata violata la canonica di Santa Maria Assunta: ignoti, approfittando di una finestra lasciata incautamente aperta, prelevarono due cassette di metallo contenenti poche centinaia di euro. Ma anche la stessa cassettina delle offerte presente all'interno della chiesa era già finita nel mirino dei ladri. Nello specifico qualche anno fa venne identificato un pensionato 70enne che giungendo in bicicletta da un paese della vicina Slovenia, con una certa regolarità, armato di tronchesino, prosciugava le offerte.
Muggia senza Befaniadi. Mancano volontarie pronte a travestirsi
da "Il Piccolo"
martedì, 8 gennaio 2019
IL FLOP DOPO VENT'ANNI
Riccardo Tosques
Ma perché quest'anno a Muggia non si sono svolte le Befaniadi? È una domanda che in parecchi si sono posti dopo che domenica, il 6 gennaio, piazza Marconi non ha registrato la solita colorata e divertente invasione delle befane istrovenete (nella foto l'edizione 2018). L'arcano è svelato da Elisabetta Viezzoli, responsabile della Persemprefioi, una delle associazione più attive sul territorio: «Per 20 anni abbiamo sempre portato in piazza Marconi le Befaniadi. Già l'anno scorso avevamo avuto non poche difficoltà a reperire della semplice "forza lavoro". Quest'anno abbiamo fatto i conti ed eravamo davvero poche così, purtroppo, abbiamo dovuto alzare bandiera bianca».I giochi che da sempre animavano la principale piazza muggesana il 6 gennaio non si sono dunque visti. Una mancanza che ha destato soprattutto dispiacere ma anche un pizzico di malumore tra chi era solito, per l'Epifania, portare i propri bambini in centro per vederli giocare con le amate befane. Nonostante l'evento sia organizzato da un'associazione, più di qualcuno si è chiesto come mai il Comune non abbia fornito un programma alternativo. «Spiace molto che la Persemprefioi non sia riuscita quest'anno a inscenare le Befaniadi, evento cui l'associazione ci aveva sempre abituati. Detto questo, dobbiamo finirla di piangerci di addosso», replica Stefano Decolle, assessore al Turismo. «Dobbiamo iniziare a renderci conto - osserva l'esponente della giunta Marzi - che non tutto quello che viene offerto nelle manifestazioni organizzate dalle associazioni può essere gratuito e che anche un piccolo contributo può essere importante. Il Comune sarà sempre pronto a vagliare e sostenere proposte per valorizzare il nostro territorio, proposte in cui il Comune possa fare la sua parte, supportando l'evento anche dal punto di vista economico». Se il rapporto con il Gal Carso «sta dando grandi benefici», Decolle insiste sul fatto che «ci vuole sempre più collaborazione tra le varie realtà presenti sul territorio, tenendo conto anche dei crescenti numeri dei nostri turisti che anche quest'anno durante le feste natalizie sono stati particolarmente presenti a Muggia». La responsabile della Persemprefioi lancia comunque un appello in vista della Befana 2020: «Se qualche mamma sui 40 anni, piena di "morbin", avesse voglia di aggregarsi a noi, saremmo felicissimi di far tornare in piazza le befane».
Alle Noghere l'area dei laghetti torna "a misura" di pic-nic
da "Il Piccolo"
martedì, 8 gennaio 2019
L'INTERVENTO DI RIQUALIFICAZIONE
Sfalcio del verde, 12 metri di staccionata completamente rifatti, nuove tabelle.Questi alcuni degli interventi di riqualificazione ai laghetti delle Noghere, il "biotopo" muggesano protagonista del cosiddetto intervento di cittadinanza attiva promosso da Bricocenter Italia di strada di Farnei attraverso il progetto del Comune di Muggia teso a sostenere le proposte di collaborazione di cittadini singoli e pure associati che avessero «ad oggetto interventi complementari e sussidiari alle attività svolte dall'amministrazione comunale. Proposte, quindi, volte a promuovere per l'appunto «lo sviluppo della cittadinanza attiva, la cura del territorio e la tutela del decoro urbano». Sempre le stesse le modalità di adesione a quest'iniziativa: iscrizione all'Albo della Cittadinanza attiva, descrizione del proprio progetto e consegna dello stesso agli uffici del Comune.Fra i progetti che hanno avuto corso nel 2018, quello che ha dato le risultanze più visibili è stato proprio l'intervento realizzato ai laghetti delle Noghere. Nell'area Bricocenter è intervenuto non solo nello sfalcio di verde e arbusti lungo tutto il sentiero, ma anche nella pulizia dei rovi nelle zone che lo fiancheggiano e nel rifacimento, come detto, di ben 12 metri di staccionata. Il legname asciutto che si trovava in prossimità del sentiero, che poteva rappresentare un ostacolo o causa di pericolo per la sicurezza, è stato rimosso. Oltre all'osservatorio faunistico, poi, è stata ripristinata la tabella informativa con grondaia e tetto.Ultima delle azioni rientranti nel progetto la riqualificazione dei cinque tavoli da pic-nic, a loro volta spazzolati e verniciati.
Non ci sono notizie da "Il Piccolo" di lunedì, 7 gennaio 2019.
Aquilinia inizia l'anno nuovo con vie e marciapiedi rifatti
da "Il Piccolo"
domenica, 6 gennaio 2019
Da via Bembo a via di Zaule cambia il volto della frazione
L'assessore Bussani: «Era da tempo che mancavano seri interventi di manutenzione»
Riccardo Tosques
«Aquilinia da troppo tempo non era protagonista di interventi come questi: sia chiaro, c'è ancora molto da fare, ma c'è anche tutta la volontà di farlo». Francesco Bussani commenta così la conclusione del cantiere che ha interessato la frazione periferica di Muggia. Gli interventi di riqualificazione avevano interessato, in primis, dal mese di luglio, via Bembo dove i lavori si erano occupati della scarifica della pavimentazione esistente, l'innalzamento dei pozzetti ed il rifacimento della nuova pavimentazione con asfaltatura, griglie e annessa segnaletica stradale.Un intervento della durata circa di un mese, che era stato realizzato dall'impresa Ghiaie Ponte Rosso di San Vito al Tagliamento. La stessa ditta ha poi operato in questi mesi ad Aquilinia. Il progetto complessivo - del quale via Bembo era solo l'apripista - ha un valore di oltre 120mila euro e comprende un importante intervento che ha visto protagonista proprio via di Zaule e gli stradelli laterali. Iniziati dopo il periodo estivo, i lavori si sono conclusi, come da cronoprogramma, entro la fine di questo 2018 e hanno contemplato, oltre al rifacimento del manto stradale, un intervento radicale sui marciapiedi ed una serie di azioni volte al superamento e all'eliminazione delle barriere architettoniche con, in alcuni tratti, anche la realizzazione di accessi per disabili. Nell'ambito del ribasso di gara, poi, il Comune di Muggia è riuscito a mettere in campo uno sforzo aggiuntivo tradotto in una serie di ulteriori lavori tra i quali la realizzazione di un tratto di marciapiede sul lato destro - indicativamente dalla scuola - e il ripristino dell'asfalto in un tratto di via Strada di Aquilinia. «Sono state realizzate opere necessarie non solo in termini di manutenzione e miglioria del territorio, ma anche sul piano della sicurezza - ha evidenziato Bussani - interventi particolarmente attesi dai nostri cittadini, che finalmente possono vedere diventare concreto un programma importante di interventi sul fronte della manutenzione delle strade e della riqualificazione del territorio.
Epifania yankee al Verdi di Muggia, il "Nuovo mondo" sugli spartiti
da "Il Piccolo"
domenica, 6 gennaio 2019
La Banda cittadina proporrà l'esecuzione di brani blues, jazz e swing fino ai musical
Gianfranco Terzoli
Un'Epifania in musica alla scoperta del Nuovo mondo. Oggi alle 17.30, al teatro Verdi di Muggia, si terrà il secondo dei due appuntamenti natalizi della Banda cittadina di Muggia "Amici della musica" che anche nel 2019 ha voluto formulare l'auspicio di felice anno nuovo a suon di musica con altrettanti concerti a ingresso libero dal titolo "Il Nuovo Mondo". Dopo il successo della prima serata alla Piccola Fenice (per l'occasione in collaborazione con il Complesso bandistico San Sergio), per la Befana si replica nella località rivierasca. Anche in questa occasione - assicura la Banda cittadina - il programma proposto al pubblico dalla compagine musicale muggesana (composta da una cinquantina di "amici della musica" provenienti sia dal nostro territorio che dall'Istria slovena e croata) sarà particolarmente coinvolgente.«Com'è consuetudine da alcuni anni - spiega il direttore musicale, Andrea Sfetez - il concerto intende seguire un itinerario storico, musicale, cinematografico (quindi culturale nel più ampio senso del termine) inerente a un tema specifico: una sorta insomma di "concept concert". Quest'anno con il "Nuovo mondo" la presentatrice Ornella Luis, che ha curato la parte discorsiva partendo dalla terra vergine degli indiani d'America, ci condurrà passo per passo nella dimensione del nuovo continente di cui la musica è stata sempre un fedele specchio. Conclusa la "parte storica" si approda all'esecuzione di brani originali per banda, aprendo la via di blues, jazz e swing con le indimenticabili pagine di Duke Ellington e George Gershwin. Si ritorna quindi a colonne sonore epocali per giungere a evergreen quali "New York New York". Non mancheranno infine un omaggio a Leonard Bernstein nel centenario della nascita e la Sinfonia n' 9 "Nuovo mondo" di Antonin Dvorak».«Ospiti d'onore - prosegue Sfetez - saranno il trombettista Carlo Beltrami, docente al Conservatorio di Udine e professore d'orchestra al teatro Verdi di Trieste, che proporrà un'inedita lettura di "Deguello" di Dimitry Tiomchin e Romana Tomat. La giovane e promettente voce interpreterà "Blue Moon" in swing mood e la celebre "When the Saint go Marching In" con la banda che si trasformerà in una strepitosa Big Band. Il finale sarà pirotecnico e si avvarrà di scherzi e sorprese musicali. Da un paio d'anni - conclude il direttore d'orchestra - il concerto è dedicato al ricordo di mio padre Adelio, socio fondatore della banda cittadina».
Non ci sono notizie da "Il Piccolo" di sabato, 5 gennaio 2019.
Da Palmanova fino a Gradisca il fronte dei sindaci "disobbedienti"
da "Il Piccolo"
venerdì, 4 gennaio 2019
Lilli Goriup
Anche in Friuli Venezia Giulia le amministrazioni comunali si schierano con i sindaci "ribelli" sul caso del decreto sicurezza. A Muggia la prima cittadina Laura Marzi dichiara «totale supporto alla protesta, che ha messo in campo da una parte l'umanità, dall'altra l'obbedienza alle prescrizioni della Costituzione, e cioè il riconoscimento dei medesimi diritti a tutti». Marzi specifica che la sua «è una presa di posizione politica ma non un'adesione effettiva, per cause di forza maggiore: non ho richiedenti asilo sul territorio. Di recente abbiamo avviato l'iter per aprire un progetto Sprar: è arrivato l'ok dall'ufficio centrale Sprar ma non dal ministero dell'Interno. Vedremo cosa succederà: sembra che si vada verso la cancellazione totale dell'accoglienza diffusa». Passando all'isontino, anche la sindaca di Gradisca Linda Tomasinsig offre il suo sostegno politico all'iniziativa. E spiega: «La disobbedienza civile scatta nel momento della domanda di residenza: cosa che non si è ancora verificata sul nostro territorio, poiché la gran parte dei richiedenti asilo è domiciliata al Cara. Vedremo come evolverà la situazione. Già in passato, a proposito delle norme regionali che negavano i bonus bebè agli stranieri residenti al di sotto di una certa soglia temporale, abbiamo disapplicato la legge e rimandato la questione alla Regione. Non escludo che possa ricapitare ma ci vorrà tempo affinché la giustizia faccia chiarezza. Un sindaco deve sia applicare le leggi sia obbedire alla propria coscienza e tutelare i diritti delle persone: spiace che esistano norme capaci di metterci davanti a un simile bivio». Diversa ancora è la situazione a Romans e a Turriaco. Neanche qui si sono ancora presentati, nello specifico, richieste di iscrizione all'Anagrafe da parte di richiedenti asilo. I due Comuni hanno tuttavia chiesto e ottenuto dalla Prefettura una proroga della gestione dei rispettivi Cas, valida fino a giugno 2019, alle condizioni ante legge Salvini. «Speriamo di aprire, nel frattempo, degli Sprar per rimediare alla situazione - commenta il sindaco di Romans Davide Furlan -. Sposo a pieno le parole del sindaco di Palermo Orlando ma non disattendo la legge perché non sono nelle condizioni di farlo». Per il primo cittadino di Turriaco Enrico Bullian «prioritario è riuscire a gestire il tutto». In Friuli, il sindaco di Palmanova Francesco Martines accoglie quello di Orlando come «un atto politico, contro una legge che viola i principali diritti umani e genera più insicurezza di quella che dice di combattere. Mi auguro che l'Anci nazionale apra un tavolo di discussione per rivedere la norma (tavolo la cui apertura in seguito, ieri pomeriggio, è stata annunciata sia dall'Anci sia dal governo, ndr). Se il contrasto fra sindaco e Stato aprirà un contenzioso che porti a sollevare l'incostituzionalità di alcune parti della legge, ben venga il gesto di Orlando». Nel merito specifico della nota di Orlando all'Ufficio anagrafe di Palermo, il sindaco di Palmanova aggiunge: «Approfondirò la questione e assumerò una decisione che non crei problemi ai responsabili del servizio. Le leggi vanno rispettate ma quando la disobbedienza civile può portare a salvaguardare diritti umani, allora bisogna dare solidarietà a simili gesti». Anche il sindaco di Torviscosa Roberto Fasan «a titolo personale - dichiara -, senza essermi confrontato con il gruppo di maggioranza, sono con la protesta dei sindaci che si schierano contro le decisioni governative. Siamo sempre stati a favore dell'accoglienza». Tra coloro che sono critici verso la legge Salvini, due sindaci si discostano parzialmente dalle posizioni appena elencate. Quello di Tavagnacco, Gianluca Maiarelli, afferma: «Sono dell'idea che la legge vada rispettata. Ciò che va sottolineato è che così si mettono delle persone in mano alla criminalità organizzata. Dopodiché, cosa faremo davanti a una persona bisognosa non avente titolo? A ciascuno di noi sindaci spetterà decidere se metterci la faccia o meno. Non ci tireremo indietro. Ma non è bello». Il primo cittadino di Grado Dario Raugna è «d'accordo con le istanze mosse da Orlando ma non spetta ai sindaci imporre la disapplicazione delle leggi dello Stato: è compito dei giudici. Bisogna però dire che, quando ci fu la legge sui diritti civili, Salvini fu il primo a invocare la disobbedienza civile per i sindaci leghisti».
Protezione civile, un kit come regalo per i 25 anni
da "Il Piccolo"
venerdì, 4 gennaio 2019
Riccardo Tosques
Un piccolo regalo per i propri 25 anni del valore di 6 mila 600 euro. È questo il valore di un kit di dotazioni individuali per i volontari consegnato alla squadra comunale di Protezione Civile. Un "dono" giunto tramite la richiesta di finanziamento formulato dalla giunta Marzi alla Protezione Civile regionale per la realizzazione del Piano Tecnico 2018 in favore delle squadre comunali dei volontari. Quest'anno la squadra muggesana ha festeggiato un quarto di secolo al servizio della comunità rivierasca. Porta la data del 12 luglio 1993 la delibera del Consiglio comunale con cui veniva approvato il Regolamento per la costituzione del gruppo di Protezione Civile muggesano. Il 2018 ha visto allargarsi il gruppo con nuovi volontari che sono andati a sommarsi ai 23 membri della Squadra comunale di Protezione Civile ed Antincendio Boschivo del Comune di Muggia dell'anno prima. «L'arrivo di nuovi volontari ha fatto sì che venissero inseriti subito nel programma di formazione, come da regolamento regionale ed interno e ciò ha portato, nel 2017, dopo la loro partecipazione ed il relativo superamento dell'esame, a ben 6 nuovi abilitati ad operare nell'ambito degli incendi boschivi», ha evidenziato Giuseppe Conte, coordinatore del gruppo. «Dall'inizio di quest'anno, da quando cioè è iniziata la mia esperienza in qualità di assessore con delega alla Protezione Civile - ha commentato Roberto Rosca - ho avuto modo di conoscere da vicino l'attività della nostra squadra, la passione e l'impegno che anima il suo operato fatto di tanti interventi, ma anche di continua formazione e addestramento per crescere e migliorarsi sempre più. Un grandissimo grazie a questi splendidi volontari»
Muggia, nel rione Fonderia nasce la nuova Microarea «Vicini a tutti i cittadini»
da "Il Piccolo"
giovedì, 3 gennaio 2019
Dopo la positiva esperienza di Zindis, ecco il secondo progetto avviato da Comune, azienda sanitaria e Ater con la cooperativa La Collina
Riccardo Tosques
Progetto Habitat-Microarea Fonderia. Si chiama esattamente così il progetto presentato ai residenti del rione popolare di Muggia. Recentemente avviato da Comune di Muggia, Azienda Sanitaria e Ater in coprogettazione con la Cooperativa Sociale La Collina, l'incontro ha visto la presenza del sindaco Laura Marzi e dell'assessore alle Politiche sociali Luca Gandini i quali hanno sottolineato l'importanza della nascita a Muggia, dopo la positiva esperienza della Microarea di Zindis, di questo secondo progetto, che porta il Comune e gli altri enti partner «a una maggiore vicinanza ai cittadini per gli obiettivi di salute e sviluppo di comunità». La partecipazione degli abitanti di Fonderia è stata numerosa e la cooperativa La Collina ha proseguito anche in questa occasione la raccolta dei punti di vista di ognuno sui bisogni e sulle potenzialità del rione, utile per proseguire nella realizzazione di interventi integrati che possano rispondere ai bisogni mettendo a valore le risorse esistenti sul territorio. Diverse le criticità emerse sino ad ora: dalle barriere architettoniche che rendono molto difficile il movimento dei residenti degli anziani, al degrado di alcune aree, dalla carenza di luoghi di incontro e di servizi alla necessità di puntare su alcune potenzialità, su tutte il tanto verde presente nell'area. «Dagli abitanti emerge il desiderio di intraprendere un percorso insieme alle istituzioni e agli altri soggetti coinvolti per il loro borgo, e, da parte di alcuni, il grande bisogno di maggiore supporto per affrontare i problemi dei singoli e del loro contesto», racconta Margherita Bono, referente della cooperativa sociale La Collina. Soddisfatto l'assessore alle Politiche sociali di Muggia Luca Gandini: «Abbiamo avviato un nuovo confronto con gli abitanti della zona per realizzare un progetto integrato, orientato a obiettivi di bene comune, che, attraverso un lavoro approfondito di conoscenza della popolazione e del territorio di Fonderia, di accoglienza e di ascolto attivo, possa supportare le persone più fragili, realizzando inclusione sociale e dando vita a percorsi condivisi di partecipazione e sviluppo di comunità».
Bilancio chiuso in pareggio. Marzi: «Molto soddisfatta»
da "Il Piccolo"
mercoledì, 2 gennaio 2019
Tra le spese più importanti del Comune i 5 milioni e mezzo per il personale
e i 5 milioni per l'ambito socio-sanitario. Acquario l'investimento più importante
Riccardo Tosques
Quasi 5 milioni e mezzo per il personale e quasi 5 milioni per l'ambito socio-sanitario. Sono queste le spese più importanti che rientrano nel bilancio previsionale 2019-2021 del Comune di Muggia approvato nell'ultima seduta del Consiglio comunale, una seduta che ha registrato una pepata appendice politica. Il documento, chiuso in pareggio per una cifra totale di poco più di 42 milioni, ha registrato una spesa di 208 mila euro per turismo e promozione della città ed esattamente 154 mila e 200 euro per il Carnevale. L'investimento più importante, annunciato ufficialmente pochi giorni fa, riguarda la riqualificazione del terrapieno Acquario. Il secondo lotto di interventi che interesserà la bonifica e la trasformazione del terreno ad uso pubblico avrà infatti un costo pari a 6 milioni e 300 mila euro. Interessante anche dare un'occhiata alle entrate. I trasferimenti correnti sono di 12 milioni e 720 mila euro, le entrate tributarie ammontano invece a 10 milioni e 590 mila euro. Soddisfatta il sindaco di Muggia Laura Marzi. «L'approvazione del bilancio previsionale 2019-2021 entro i termini fissati del 31 dicembre ha rappresentato il raggiungimento di un importantissimo obbiettivo. Se pur avremmo potuto avvalerci, come molti altri Comuni italiani, della proroga concessa dal governo centrale al 28 febbraio, l'averlo fatto entro fine anno ci toglierà dall'obbligo di sottostare a tetti di spesa e limitazioni imposti per legge, rendendo molto più agevole l'azione amministrativa. Un lavoro che ha visti impegnati sia la parte politica che quella tecnica dall'applicazione dell'avanzo, avvenuta a novembre, in poi, per il quale voglio ringraziare tutti». L'arrivare al pareggio di bilancio ha comportato alcune precise scelte politiche: «Abbiamo puntato alla razionalizzazione dei costi per non dover gravare in alcun modo sulle tasche dei nostri cittadini, aumentando Imu e addizionali comunali visto lo sblocco della leva fiscale per gli enti locali, ma pur dovendo affrontare ragionamenti più complessi, non l'abbiamo voluto fare consapevoli delle difficoltà alle quali i nostri concittadini si trovano a dover far fronte in questi periodi di grave crisi», ha proseguito il primo cittadino. «Non posso che essere estremamente soddisfatta del "giro di boa" del nostro mandato - ha concluso il sindaco Marzi - segnato da questa approvazione del bilancio previsionale che ci accompagnerà al 2021».
Addio a Maria, 105 anni. Lo scettro di più anziana ora passa a Wanda
da "Il Piccolo"
mercoledì, 2 gennaio 2019
Passaggio del testimone per la donna più anziana di Muggia. La fine del 2018 ha registrato la scomparsa della centocinquenne Maria Ciac. La donna, che viveva a Santa Barbara, aveva sempre raccontato che per vivere bene non bisogna mai esagerare con il cibo, bandendo alcol e fumo. Fondamentale concedersi un buon riposino il pomeriggio e «camminar fin che se pol... Io quando posso vado in giardino caminando; fino a un po'de tempo fa coltivavo l'orto e avevo tanti fiori e se gavessi gambe bone andassi anche a balar». Lo scettro di più anziana di Muggia è ora passato nelle mani di Wanda Deiuri, che ha raggiunto la soglia dei 105 anni. Nata il 27 dicembre del 1913 a Staranzano, Wanda Deiuri in Derossi è ultima di quattro fratelli: Romana, Bruno e Aramis. Mentre i fratelli maschi sono purtroppo scomparsi prematuramente, la sorella maggiore Romana ha raggiunto nel 2008 l'età di 103 anni. I genitori Quirino Deiuri e Virginia Poianaz erano originari della stessa zona. Virginia dovette trasferirsi con l'intera famiglia, all'inizio della Prima guerra mondiale, in un campo profughi ad Arona, in Piemonte. Dopo la guerra, per motivi di lavoro (il padre Quirino, operante nella Cava Romana, dopo la Seconda guerra mondiale fu assunto nell'Ufficio tecnico del Comune) si stabilirono a Muggia. Nel 1934 Wanda si sposò con Giorgio Derossi, con cui collaborò intensamente nell'attività commerciale e nell'educazione dei figli Annamaria (nata nel 1935) e Giorgio (1938). Il secondo posto nella speciale classifica appartiene a Zita Bevilacqua, 104 anni, che vive a Muggia tra l'affetto dei nipoti e dei pronipoti. Sarta in un noto negozio di Trieste, confezionava abiti da uomo con maestria: una vera perfezionista che tutt'oggi si diletta in qualche lavoretto. Prima di Maria Ciac, nel 2018 altre due centenarie erano scomparse: Santina Oleni, classe 1912, e Antonia Russignan detta "Etta", classe 1915. Se la qualità della vita si misura anche attraverso la longevità dei propri abitanti, a Muggia dunque si vive davvero bene. «Questo record di longevità dimostra come sia importante il calore e l'affetto dei propri cari, l'attaccamento ai valori della famiglia e l'importanza della nostra comunità, che è ancora una comunità sana - ha commentato il sindaco - dove ci si prende cura degli anziani e dove i nipoti imparano dai propri nonni e vivono in contatto con loro perché loro sono la nostra ricchezza, la nostra storia».
Non ci sono notizie da "Il Piccolo" di martedì, 1° gennaio 2019