Vento in poppa a Muggia per il "pane anti-truffa"
da "Il Piccolo"
giovedì, 28 febbraio 2019
È proprio il caso di dire che stanno andando via come il pane. Si tratta dei sacchetti - 30 mila copie in due formati, riportanti uno slogan e due fumetti in chiave anti-truffe - in distribuzione da qualche giorno in tre panetterie di Muggia: "Elzeri", "Vivoda" e "La Struza". L'iniziativa - voluta dal Commissariato e dal Comune di Muggia con la collaborazione del Brico, che si è assunto le spese della stampa dei sacchetti, e delle tre panetterie - sta suscitando, si legge in una nota della Questura, «tanta curiosità e tante richieste di informazioni in merito».--
Spettro incidenti a Carnevale: Vietato lo spray urticante
da "Il Piccolo"
mercoledì, 27 febbraio 2019
Bombolette da autodifesa al bando nelle giornate di festa da domani a mercoledì
È la novità di quest'anno. Confermate le consuete regole in fatto di musica e alcol
Riccardo Tosques
Divieto di utilizzo di spray da autodifesa. Ecco la novità dell'ordinanza firmata dal sindaco Laura Marzi che contiene i divieti e i "limiti" per l'edizione invernale del Carnevale muggesano 2019, kermesse che prenderà il via domani per chiudersi mercoledì 6 marzo. «Tenuto conto dei recenti episodi verificatisi a Corinaldo, dove durante una festa danzante in una discoteca, l'uso improprio e illecito di bombolette di gas "oleoresium capsicum", ha determinato gravi turbative nel regolare svolgimento del pubblico spettacolo con morti e feriti», il Comune ha infatti ravvisato, così si legge in tale ordinanza, «la necessità di adottare misure idonee a garantire il regolare svolgimento degli eventi programmati in occasione del Carnevale, vietando l'introduzione e l'uso nel centro cittadino, e zone limitrofe, di spray urticanti, al fine di evitare le turbative sopra indicate. Eventuali spray verranno ritirati e smaltiti». Questo il passaggio chiave della rinnovata ordinanza che prevede poi, come ogni anno, una lunga serie di norme da rispettare. A partire da quelle che interessano i locali pubblici, che da domani a martedì dovranno chiudere entro le 2 e sgomberare la clientela entro le 3. Le sanzioni in caso di mancato rispetto possono arrivare a 3.500 euro. Se gli esercenti non dovessero poi garantire il funzionamento dei servizi igienici potrebbero vedersi sospesa l'autorizzazione sino a 90 giorni. Gli esercenti dovranno mantenere pulita la zona antistante il proprio locale, munirsi di appositi cassonetti per i rifiuti e «riavvolgere, dopo la chiusura, le tende e gli ombrelloni che potrebbero ostacolare il passaggio dei mezzi di soccorso».Altro evergreen dell'ordinanza sono le disposizioni su alcolici e superalcolici che nelle giornate di sabato e martedì non potranno essere venduti per asporto dalle 14 in poi. Sarà vietato somministrare e consumare per strada superalcolici dalle 14 sino alle 6. Previste multe fino a tremila euro. Il primo, il 2 e il 5 marzo (dalle 12 alle 6) sarà vietato farsi trovare nel centro, e zone limitrofe, con contenitori di qualsiasi materiale, «indipendentemente dal contenuto». Dopo le 18 saranno consentiti soltanto bicchieri di plastica. Per quanto concerne il PalaCarnevale, da domani sino a martedì i pubblici esercizi nella tensostruttura dovranno sospendere la somministrazione entro le 4 e garantire lo sgombero entro un'ora. Sanzioni, anche qui, fino a 3.500 euro. In generale domani, venerdì e lunedì la musica «non dovrà recare disturbo alla quiete pubblica» dopo le 23.30. Nei locali pubblici sarà invece permessa sino alla chiusura, «a condizione che non sia udibile all'esterno o nei piani superiori dopo le 23.30». Tuttavia il 2, il 3 e il 5 marzo l'orario sarà prorogato fino a mezzanotte, e nella tensostruttura sino alle 4. I "gratini" potranno circolare solo se autorizzati. L'attività delle giostre sarà consentita dalle 9 alle 23 con sospensione dalle 12.30 alle 15, mentre il primo il 2 e il 5 marzo la chiusura verrà protratta sino alle 2. Nell'ordinanza si ricorda infine che le forze dell'ordine potranno proibire l'ingresso nelle zone del Carnevale a chiunque sia riconosciuto «in palese stato di alterazione alcolica o psicotropa».
E domenica il centro sarà off-limits per la sfilata
da "Il Piccolo"
mercoledì, 27 febbraio 2019
La giornata clou del Carnevale muggesano sarà domenica, giornata della sfilata dei carri allegorici. Tanti i divieti legati alla viabilità. Dalle 12.30 alle 20 sarà operativo il divieto di transito per tutti i veicoli privati lungo largo Caduti Libertà, via Battisti, via Manzoni, riva de Amicis e largo Sauro. Stesso divieto dalle 13 alle 21 nella galleria di Muggia centro, in via Roma e in largo Caduti Libertà. Infine, per consentire il regolare svolgimento della sfilata, verrà istituito dalle 8 alle 21 il divieto di transito per tutti i veicoli privati lungo le vie XXV Aprile, Forti, Berzulla, Reti, D'Annunzio, Roma, San Giovanni e Mazzini, piazza Repubblica, largo Caduti della Libertà, le vie Tonello, Frausin, Bembo e Colarich bassa, e nella parte iniziale (intersezione con via D'Annunzio) delle vie Mulini, Crevatini, Pisciolon, Riostorto, Pianezzi, Felluga e Ubaldini.--Ri.To.
Non ci sono notizie da "Il Piccolo" di martedì 26 febbraio 2019
Non ci sono notizie da "Il Piccolo" di lunedì 25 febbraio 2019
Muggia, "voragine" si apre in mezzo alla strada
da "Il Piccolo"
domenica, 24 febbraio 2019
L'improvviso cedimento dell'asfalto vicino all'autostazione ha provocato un buco largo due metri. Domani i sopralluoghi
Riccardo Tosques
Un cedimento dell'asfalto, di due metri per uno, all'incrocio tra via Tonello e via Signolo. Questa la brutta sorpresa che ieri mattina si è palesata a Muggia, a pochi metri dalla stazione delle autocorriere. Il buco, profondo circa 20 centimetri, è stato prontamente messo in sicurezza con alcune transenne. «Sarà nostra cura fare delle opportune verifiche per capire la natura di quanto accaduto e per ripararlo soprattutto in vista dell'imminente Carnevale», ha spiegato subito l'assessore alla Polizia locale Stefano Decolle. Presumibilmente, la minivoragine è maturata tra le 6 e le 7 del mattino di ieri. Si tratta di un buco comunque "importante", in una zona molto trafficata della cittadina istroveneta. Sul posto sono intervenuti attorno alle 7.30 lo stesso assessore Decolle e alcuni agenti della Polizia locale. Una volta accertato il problema, la zona è stata subito circoscritta per l'appunto con le transenne, per evitare il rischio di possibili incidenti agli automobilisti o, più facilmente ancora, a qualche scooterista di passaggio. Fortunatamente, il cedimento si è verificato in una zona non centrale rispetto all'incrocio, fattore che non ha comportato particolari disagi al traffico veicolare. «Confermo che la regolarità della viabilità non è stata inficiata dall'accaduto e che non ci sono stati incidenti di sorta. Anche i bus sono riusciti a circolare senza alcun problema», ha puntualizzato Decolle. Ma com'è possibile che l'asfalto sia ceduto così di colpo? Gli ultimi a intervenire in quella zona sono stati i tecnici di AcegasApsAmga. Assieme a loro domani verrà organizzato un incontro per cercare di capire assieme quanto accaduto. La speranza, naturalmente, è che non vi sia la presenza di un dilavamento sotto la tracciatura delle tubature. «Lunedì (domani, ndr) faremo il punto della situazione. Anche se l'area è transennata e il traffico veicolare non ha ripercussioni, è evidente che bisogna intervenire in modo celere per risolvere la questione, soprattutto per un discorso legato alla sicurezza dell'area in questione, che presto sarà interessata da un notevole afflusso visto il concomitante inizio del nostro amato Carnevale», chiosa l'assessore. La conferma arriva anche dal sindaco Laura Marzi: «Entro l'inizio del Carnevale vogliamo mettere a posto la situazione, sperando che non sia un problema più grande di quello che sembra apparire ora».
Patto Polizia-esercenti. Arriva in Riviera il "pane anti truffa"
da "Il Piccolo"
domenica, 24 febbraio 2019
La lotta alle truffe passa attraverso... le panetterie. Iniziativa particolare quella iniziata l'altro giorno a Muggia. "Elzeri", "Vivoda" e "La Struza", tre panetterie del centro cittadino, hanno deciso di aderire al progetto ideato e voluto dal Commissariato e dal Comune, che prevede l'utilizzo di 30 mila buste per il pane su cui sono stati impressi uno slogan e un fumetto per la lotta contro le truffe. Lo slogan è chiaro: "Non c'è più pane per i loro denti...". Il fumetto, invece, è suddiviso in due parti. Nella prima una donna racconta che "i truffatori spesso agiscono in coppia, sono persone distinte e fingono di essere amiche dei vostri familiari". Nell'altra un uomo invita "nel dubbio, a chiamare il numero unico per le emergenze 112" poiché "le truffe e i raggiri si combattono quotidianamente". Le buste, di due formati, sono state realizzate grazie all'apporto del Brico Center , che si è assunto le spese della stampa dei sacchetti, e ai titolari delle tre panetteriee.«Il pane entra quotidianamente nelle nostre case e l'idea di fornire utili consigli ai consumatori è stata accolta con una spiccata sensibilità dalle realtà coinvolte. Il tutto nell'ottica di un servizio sociale da rendere alla cittadinanza per lo più anziana, del tutto in linea con la filosofia della Polizia di Stato di essere vicina alla gente e di chiederne una fattiva collaborazione al fine di rendere concreto il concetto di sicurezza partecipata», fanno sapere dalla Questura. Soddisfatto l'assessore alle Attività produttive Francesco Bussani: «Ringrazio la Questura, Brico center e le tre realtà muggesane che hanno aderito. È stata una collaborazione proficua, auspichiamo che l'iniziativa sia apprezzata».--Ri.To.
Non ci sono notizie da "Il Piccolo" di sabato 23 febbraio 2019
Recitar cantando" Marzia Postogna tra Buenos Aires, Roma e Parigi
da "Il Piccolo"
venerdì, 22 febbraio 2019
Lo spettacolo chiude la rassegna invernale. Sul palco anche Edoardo Contizanetti
Un viaggio in musica sull'asse Roma-Buenos Aires-Parigi attraverso la canzone d'autore dall'A alla Z per tutti i gusti e in varie lingue (francese, spagnolo e italiano). Questo il leit-motiv dello spettacolo "Recitar cantando", una produzione dell'Associazione internazionale dell'operetta in scena oggi alle 20.30, al teatro Verdi di Muggia. Protagonista della serata Marzia Postogna, che - accompagnata dal chitarrista Edoardo Contizanetti con cui collabora da anni - interpreterà un repertorio musicale che spazierà dalla canzone d'autore al tango.«Il titolo - spiega l'artista, muggesana doc - si deve al fatto che, essendo io un'attrice che canta, avrò un approccio attoriale e ci sarà spazio anche per qualche passaggio recitato. La scaletta comprende canzone francese, canzone italiana d'autore e pure brani della tradizione popolare napoletana e romana. Sarà uno spettacolo suggestivo, per chitarra e voce, incentrato per lo più sulla canzone d'autore nell'alveo della cultura latina e con riferimenti importanti, ad artiste come Edith Piaf e Gabriella Ferri». Dal canzoniere italiano ci si muoverà attraverso la canzone francese per arrivare al tango con un momento "solo" del chitarrista. «Di orgine argentina - conclude Postogna -, Contizanetti suonerà un suo brano inedito e qualcosa di tango tradizionale».«Uno spumeggiante finale - spiega il direttore artistico, Alessandro Gilleri - per una stagione teatrale che ha registrato un ulteriore incremento di presenze grazie all'assiduità degli studenti delle scuole muggesane. E c'è ancora molto lavoro da fare» ha aggiunto ringraziando il Comune per la collaborazione consolidata per l'utilizzo del Verdi. Prevendite su www.vivaticket.it, a La Rambla Viaggi Muggia e in teatro un'ora prima dell'inizio dello spettacolo.
Ungheresi in "rotta" verso l'ex Aquila. Operatori e politici: «Ok per lo sviluppo».
da "Il Piccolo"
giovedì, 21 febbraio 2019
Dal Molo VII ogni settimana già 14 treni per Budapest. Samer: «Area ex Aquila ferma da troppo tempo quindi è una notizia importante».
Andrea Pierini
Zeno D'Agostino preferisce essere cauto, dal mondo dell'imprenditoria e della politica invece emerge una certa soddisfazione. L'anticipazione sul Piccolo di ieri, in merito alla realtà imprenditoriale controllata dal governo dell'Ungheria che sarebbe pronta a insediarsi nell'area dell'ex Aquila, viene vista come l'ennesima dimostrazione dell'attrattività dello scalo giuliano che non guarda solo ad Oriente.A frenare gli entusiasmi è chiaramente D'Agostino, il presidente dell'Autorità di sistema portuale dell'alto Adriatico: «Ci sono degli interessi ungheresi, non possiamo negarlo, però aspettiamo a vedere se diventeranno concreti». Nel merito delle polemiche nate dai manifesti di Forza Italia "contro" gli interessi cinesi, il presidente senza mai citarli direttamente, rimarca che «lo vedono tutti cosa sta succedendo su Trieste. Qualcuno sottolinea l'interesse dei cinesi, ma il terminal interessa a tutti, non solo a loro».Tornando all'interesse ungherese, Enrico Samer, presidente della Samer & Co. Shipping, che si occupa di Ro.Ro., parla di «una notizia particolarmente importante per l'evoluzione del porto e soprattutto per la valorizzazione di un'area che necessità di investimenti, anche sotto il profilo delle infrastrutture, dopo essere rimasta ferma per tanto tempo». L'Ungheria in ogni caso non è una novità per i terminalisti: «Il governo di Orban aveva previsto un hub a Capodistria, dove però c'è un problema di spazi. Trieste ha invece delle possibilità in più legate anche al Punto franco. Quindi posso solo dire "ben venga" questo investimento». «Noi abbiamo un ufficio proprio a Budapest e 14 treni che collegano la capitale con il Molo VII - ricorda invece il presidente della Trieste marine terminal Fabrizio Zerbini - quindi fin da sempre siamo convinti della partnership con l'Ungheria. Nel complesso in ogni caso è una buona notizia soprattutto per gli sviluppi futuri visto che queste scelte confermano che siamo un punto di riferimento importante».Il sindaco Roberto Dipiazza conferma invece l'interesse dell'Ungheria: «È una notizia positiva, ma è una delle tante notizie positive che abbiamo. La città non ha mai avuto così tante opportunità come in questo momento». Sulle denunce dei sindacati che parlano di mille posti di lavoro a rischio Dipiazza, torna all'attacco: «Quando abbiamo chiesto le indicazioni specifiche su questi mille non ci hanno saputo rispondere. Posso dire in realtà che in questo momento stanno partendo diverse aree e sono tutte grandi opportunità. Penso ad esempio all'ex Fiera, all'ex Maddalena, alla zona industriale con la Obi. Sono tutti cantieri che impiegano operai e che poi creeranno posti di lavoro, la cosa più importante. Poi, e non voglio anticipare nulla, ci sono anche altre cose che stiamo portando a casa».«Con la cautela del caso - aggiunge a sua volta il consigliere regionale del Pd Francesco Russo - mi sembra un'ottima notizia. Si profila la realizzazione di uno dei terminal più importanti dell'Adriatico, un percorso virtuoso iniziato con lo spostamento dei Punti franchi e con la chiamata di D'Agostino. Aggiungo che è un successo della politica triestina unita negli ultimi anni che ha scelto proprio D'Agostino al quale hanno dato la possibilità bipartisan di impegnarsi per il territorio. Non dobbiamo avere paura e lo dico a chi teme che Trieste sia fagocita dai cinesi, perché l'interesse dell'Ungheria dimostra che siamo appetibili per molti soggetti e la città è in grado di decidere il futuro e di scegliere. Al ragionamento aggiungo l'area metropolitana: può contribuire a confermare ulteriormente l'attrattività di Trieste».
L'Ungheria di Orban punta sull'ex Aquila per un terminal merci
da "Il Piccolo"
mercoledì, 20 febbraio 2019
Prima il dialogo con l'Authority, ora con Teseco per subentrare nella concessione. L'ipotesi: polo dedicato a materie prime e rinfuse solide. Il nodo caratterizzazioni
Diego D'Amelio
Dopo trent'anni di destino sospeso, l'area ex Teseco di Aquilinia va incontro a una nuova speranza di rinascita. La bonifica del terreno inquinato e il rilancio in chiave portuale passano da Budapest, con il governo ungherese di Viktor Orban pronto a chiudere un accordo per subentrare alla concessione sessantennale, che l'Autorità portuale di Trieste aveva accordato nel 2014 a Teseco, azienda esperta di risanamenti ambientali. La zona è occupata dalle rovine della raffineria fondata nel 1934 e arrivata a fine vita nel 1987. Sono seguiti anni di incertezza, fino all'affidamento alla società toscana, il cui progetto consisteva nel risanamento del comprensorio, nella costruzione di un terminal traghetti e nella successiva vendita a un operatore marittimo attivo nel traffico ro-ro. L'impresa ha bonificato 600 degli 800 mila metri quadrati previsti, senza concludere però l'intervento nella parte destinata allo scalo, che non ha mai visto la luce e che potrebbe ora nascere grazie alle relazioni fra l'Autorità portuale di Zeno D'Agostino e il governo ungherese, che sta ora trattando direttamente con Teseco. Tutto comincia dal viaggio organizzato nel 2017 a Budapest, dove l'Autorità convince i magiari della bontà di un investimento a Trieste. La presenza di traffici ungheresi non era una novità per l'Adriatico settentrionale, ma fino a quel momento il governo Orban aveva guardato esclusivamente al porto di Capodistria, tanto da mostrarsi intenzionato a investire duecento milioni nel raddoppio del collegamento ferroviario con Divaccia, oggi sovraccarico e diventato dunque un imbuto per le operazioni di smistamento delle merci. Il confronto con l'Autorità dura per tutto il 2018 e alla fine spunta la soluzione dell'ex Teseco, ritenuta ottimale da Budapest per poter progettare uno sviluppo autonomo e senza la possibile convivenza con altri investitori. Le cose si fanno serie a novembre, quando Orban annuncia l'intenzione di rinunciare a Capodistria e di voler trovare a Trieste lo sbocco al mare. Frasi giudicate intempestive da D'Agostino che, pur davanti a una trattativa vicina alla chiusura, parla di un interessamento non ancora sfociato in fatti concreti. Ma mentre si discute del possibile sbarco di capitali cinesi nel porto, a fine anno il governo ungherese punta l'attenzione sulla possibilità di rilevare la società Aquila, controllata da Teseco: il subentro riguarda le aree di proprietà e le zone demaniali in concessione, ma potrebbe includere anche altre aree limitrofe. La superficie si estende per una trentina di ettari, affacciati sul mare e serviti da una linea ferroviaria collegata alla stazione di Aquilinia, il cui restauro dovrebbe essere concluso entro il 2020. Il tutto sarà gestito in regime di porto franco, come nei capannoni ex Wärtsilä. Nulla si sa ancora sul valore dell'operazione per l'acquisto della parte di proprietà di Teseco, ma di certo c'è che alla cifra si aggiungerà un altro centinaio di milioni per bonifica e trasformazione in terminal portuale. Meno di quanto costerebbe l'intervento sulla Capodistria-Divaccia, il cui progetto è considerato a Budapest di incerta realizzazione per le difficoltà della Slovenia a reperire i due miliardi necessari. Contatti istituzionali sono in corso fra Ungheria e Italia per delineare iter e tempi di un risanamento ambientale che deve ripartire dalle caratterizzazioni. L'intesa è legata anche e forse soprattutto a questo passaggio. L'utilizzo del terminal resta tuttavia da chiarire. Per la sua gestione Budapest è pronta a far partecipare operatori privati, ma nulla trapela su questo fronte. Con i container monopolizzati dal molo VII e il traffico ro-ro già presente in porto, è plausibile che lo scalo si concentri su materie prime e rinfuse solide da importare in Ungheria e da qui in Est Europa. Difficile dire se potrà svilupparsi una collaborazione con realtà come Samer o Adriaterminal, in passato interessate all'area.
Un'area da riqualificare appesa da oltre 15 anni a un progetto mai partito
da "Il Piccolo"
mercoledì, 20 febbraio 2019
Inserita nel perimetro del Sito inquinato dal 2003, è in mano all'azienda toscana. L'obiettivo era farne uno scalo ro-ro ma l'idea si è arenata fra lentezze e intoppi giuridici
Nel 2003 l'inserimento dell'ex Aquila nel vasto perimetro del Sito inquinato di interesse nazionale. L'anno successivo l'entrata in scena di Teseco, che rilevò i terreni un tempo appartenenti alla raffineria dalle imprese Silone e Aquila. Teseco pagò un costo simbolico di un euro al metro quadrato per un comprensorio intaccato dalla presenza di un lungo elenco di sostanze nocive. L'obiettivo dell'azienda toscana era la realizzazione della bonifica e la reimmissione della zona sul mercato, con l'idea di farne un grosso polo commerciale e un terminal per traghetti ro-ro, oltre alla restituzione a prezzo calmierato di una porzione della superficie all'Ezit, per garantirne il ritorno alla destinazione industriale.Tutto previsto dall'accordo di programma del 2005, che affidava a Teseco il non semplice incarico di ripulire ottocentomila metri quadrati di terreno. L'ultima parte di essi rimase tuttavia inquinata, nonostante nel frattempo si fosse alimentata la speranza di realizzarvi uno scalo portuale capace di generare 150 posti di lavoro e creare un indotto da 400 unità attorno alla gestione logistica dei quattro ormeggi che si sarebbe voluto dedicare allo scarico di camion e rinfuse.Se l'accordo con l'Ungheria giungerà davvero alla firma, il primo passo sarà allora l'onerosa bonifica dell'area rimasta fuori dagli interventi precedenti: trecentomila metri quadrati, di cui sessantamila dati sempre a Teseco in concessione demaniale nel 2014 dall'Autorità portuale allora gestita da Marina Monassi. Da quelle parti l'impresa rimosse infatti i grandi serbatoi della raffineria ma non giunse a conclusione del risanamento, nonostante nello stesso periodo si fosse trovata a difendere con le unghie il proprio diritto a operare nell'area. Nel 2012 Samer aveva infatti intentato una causa civile per bloccare la concessione a Teseco di cui si era cominciato a parlare ma che avrebbe frustrato gli interessi del terminalista triestino nella stessa porzione di costa. Pressoché contemporaneo il contenzioso che oppose Teseco a Regione ed Ezit per il mancato risanamento dell'intero comprensorio, come previsto dall'accordo di programma. Due impasse che l'impresa di bonifiche ambientali superò con successo, ottenendo la successiva concessione portuale.La mannaia arrivò di lì a poco, con le difficoltà economiche che provocarono il concordato preventivo e il riassetto proprietario di Teseco. Un momento di grave crisi in cui l'impresa decise ugualmente di mantenere il controllo sulla società Aquila, senza tuttavia mai cominciare la realizzazione del terminal nell'area che oggi interessa a Budapest. Appena arrivato in città, il presidente dell'Autorità portuale Zeno D'Agostino spiegò d'altronde chiaramente che un progetto del genere, senza la compresenza di operatori logistici nella compagine societaria, non sarebbe stato autorizzato: «La concessione è stata firmata e pagano un canone. Ma questo non vuol dire nulla. Non posso permettere che si costruisca un terminal per poi farlo restare vuoto». Niente più si mosse. Fino al 2017 Teseco continuò a giurare che il terminal si sarebbe fatto, ma l'area rimase inutilizzata. A fine 2018 arriva la svolta e oggi l'impresa tratta con il governo ungherese la vendita dell'area di proprietà e la cessione della concessione demaniale sulla porzione di terra affacciata a mare.
1987
Il 19 settembre la Monteshell, proprietaria della raffineria, chiude il comprensorio dell'Aquila, che finisce in stato di abbandono.
2003-2004
La zona è inserita nel perimetro del Sito inquinato di interesse nazionale. L'anno successivo Teseco compra i terreni appartenenti alla raffineria dalle imprese Silone e Aquila, pagando un prezzo di un euro al metro quadrato.
2005
Un accordo di programma affida a Teseco la bonifica di 800 mila metri quadrati del Sin, al cui interno si trova anche la quota di terreni mai ripuliti sebbene destinati a diventare un terminal portuali per traghetti ro-ro.
2012
Teseco affronta e supera due contenziosi legali. Uno con Samer relativo al possibile affidamento della concessione demaniale per un'area da 60 mila metri quadrati. L'altro da parte di Regione ed Ezit per non aver bonificato tutte le aree previste dall'accordo di programma.
2014
Teseco ottiene la concessione per realizzare il terminal traghetti.
2016-2017
Teseco entra in concordato preventivo ma non rinuncia alla proprietà su circa 250 mila metri quadrati di terreni confinanti con i 60 mila metri della concessione. L'Autorità portuale blocca comunque il progetto e comincia la trattativa con l'Ungheria.
Oggi alla sala Millo la presentazione del libro di Francesco Fait edito dal Circolo Istria
da "Il Piccolo"
lunedì, 18 febbraio 2019
Riccardo Tosques
Il più piccolo degli esodi che hanno interessato l'Europa nel secolo breve, quello dei muggesani, e il campo profughi delle Noghere. Queste le due vicende strettamente legate tra loro inserite nel libro di Francesco Fait "Il piccolo esodo dei muggesani e il campo profughi delle Noghere", volume che verrà presentato oggi, alle 18, alla sala Millo in piazza della Repubblica, a Muggia.Edita dal Circolo Istria, l'opera racconta nella sua prima parte il trambusto occorso nell'ottobre del 1954, quando militari americani, inglesi e jugoslavi, genieri e tecnici, iniziarono a consultare mappe, prendere misure e piantare sul terreno paletti di colore giallo per tracciare il nuovo confine destinato a separare il Comune di Muggia dalle sue frazioni dei monti per assegnarle definitivamente alla Jugoslavia. Un confine che divise terreni e poderi e talvolta persino case.Nella seconda parte del lavoro di Fait viene invece raccontata la storia del campo profughi delle Noghere, caso unico rispetto alle decine di strutture simili (campi profughi appositamente allestiti, o caserme o alberghi temporaneamente sequestrati) che la Repubblica italiana predispose per offrire una prima risposta agli esuli nella provincia di Trieste. «Un campo che era diviso a metà da un altro confine, immaginario ma affatto privo di implicazioni, che separava la metà dei muggesani venuti via dai monti, prevalentemente operai atei e comunisti, dalla metà degli istriani, nella stragrande maggioranza dei casi credenti e democristiani», racconta Livio Dorigo, presidente del Circolo Istria. Il volume infine è corredate da diverse fotografie che raccontano di "piccole folle di gente con il fiato sospeso per conoscere il destino proprio e dei propri averi e delle loro reazioni di fronte alla sorte sfavorevole".
Sardoni e dj: PalaCarnevale in mano ai pescatori
da "Il Piccolo"
domenica, 17 febbraio 2019
Dal panino con la sogliola alle cappelunghe gratinate: ma oltre alle pietanze la cooperativa gestirà anche show e sicurezza
Riccardo Tosques
Panini con filetti di sogliola, "sardoni impanai" e cappelunghe gratinate. Potrebbe già bastare questo tris a rappresentare al meglio le prelibatezze culinarie che verranno offerte al PalaCarnevale di Muggia, la tensostruttura coperta da 1.200 metri quadrati, che sorgerà come da tradizione in piazzale ex Alto Adriatico, all'ingresso della città. Quest'anno la Flash srl di Vincenzo Rovinelli ha trovato un accordo con la Cooperativa pescatori diretta da Guido Doz, che in realtà gestirà non solo la parte culinaria del PalaCarnevale. «Ci occuperemo anche della gestione degli artisti che animeranno gli spettacoli nonché della gestione della sicurezza della struttura con 18 buttafuori a nostro servizio», spiega Doz.Nelle sei postazioni bar che verranno create, il cibo del mare la farà dunque da padrone indiscusso: "sardoni", panini con filetti di sogliola, panature e chi ne ha più ne metta. A partire dalle 23, la tensostruttura inizierà a pulsare per la presenza della musica dei dj selezionati appositamente dal direttore artistico Maurizio Testi, al suo terzo mandato consecutivo a Muggia. Si inizierà giovedì 28 febbraio con la "Non stop dance - The opening party" con Paul Dj, venerdì 1 marzo sarà la volta di "Eternal Carnival random" con Dj Maier e Vox Maurizio Testi. Il weekend più caldo dell'anno inizierà sabato 2 marzo con "Habanero", una serata hip hop, reggaeton e r&b curata da Lorenzo Gullo. Domenica 3 marzo ci sarà l'inequivocabile "Tutti a 90" con la musica dance degli anni '90 e 2000 proposta da Ricky Rio. Gli spettacoli al PalaCarnevale proseguiranno lunedì 4 marzo con la "Next zone Carnival edition" curata da Christina Benet Dee Jay con ospiti Chris B e il suo grattino. Infine martedì 5 marzo gran chiusura con "Infinity - The final" con Alex del Piero ospite internazionale niente meno che Dj Elvio Moratto accompagnato da Maurizio Testi. Proprio Elvio Moratto sarà il personaggio di punta. La sua biografia parla chiaro, grazie ai lavori svolti assieme a Claudio Simonetti, Ron, Renato Zero, Scialpi, Sabrina Salerno e Jovanotti e al grande maestro Ennio Morricone.«Direi che ci sono davvero tutti gli ingredienti per divertirsi - conclude Doz - e naturalmente noi ci metteremo del nostro offrendo un cibo semplice ma allo stesso tempo ricercato. Siamo contenti di far lavorare le famiglie dei nostri pescatori in un momento tutto sommato piuttosto fermo. Sicuramente ci sarà sia da ballare che da mangiare».
Muggia - L'esodo in un libro
da "Il Piccolo"
domenica, 17 febbraio 2019
Il più piccolo degli esodi che hanno interessato l'Europa, quello dei muggesani, e la vicenda del campo profughi delle Noghere. Queste le due vicende inserite nel libro di Francesco Fait "Il piccolo esodo dei muggesani e il campo profughi delle Noghere", volume che verrà presentato domani, alle 18, alla sala Millo in piazza della Repubblica a Muggia.
Dal Ballo della verdura alle "vedove" in lutto Muggia si prepara alla settimana più pazza
da "Il Piccolo"
sabato, 16 febbraio 2019
Definita la scaletta della 66.ma edizione della kermesse in agenda dal giovedì grasso al mercoledì delle Ceneri
Riccardo Tosques
Motori decisamente caldi per la 66.ma edizione del Carnevale di Muggia. La kermesse è stata presentata ufficialmente ieri al Museo Carà di via Roma. Raggiante il sindaco Laura Marzi: «I carri e i vestiti sono oramai dei gioielli artistici confezionati con grande cura per una rappresentazione teatrale senza uguali, che è frutto dello splendido lavoro di persone che sacrificano la propria vita familiare e le proprie ferie, cosa non banale per un Carnevale che ci sta rendendo sempre più conosciuti in Italia e non solo». Questi i motti delle otto compagnie che sfileranno domenica 3 marzo: "Un giro in castel" per l'Ongia, "Oh... Oh... Cavallo, Oh... Oh..." per i Mandrioi, "Weekend in Transylvania" per la Lampo, "Una cartolina dalla Groenlandia" per le Bellezze Naturali, "Discovery... Travel&Living" per la Brivido, "Ma che fenomeni" per la Trottola, "L'erba... voglio!" per Bulli e Pupe e "Colpi de fortuna!" per la Bora.Il Carnevale inizierà ufficialmente giovedì 28 febbraio alle 17 con il ballo della verdura, che vedrà protagonisti i componenti delle compagnie. Seguiranno la consegna delle chiavi del sindaco a Re Carnevale e l'incoronazione della nuova madrina Debora Maier. Dalle 18.30 bande a ruota libera. Dalle 20 aperitivo in maschera per piazze e calli. Venerdì primo marzo dalle 10 alle 12 piazza Marconi si animerà con "Scuole in piazza", intrattenimento per bambini e adulti con giochi, balli e altro a cura di Gaia Eventi e Ongia. Dalle 18 spazio ancora all'Ongia. Dalle 20 aperitivo in maschera con i locali di Muggia. Sabato 2 dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18 in piazza Marconi altro appuntamento con l'intrattenimento per bambini. Dalle 20 aperitivo per piazze e calli. La giornata clou si vivrà domenica 3. Si inizierà alle 10.30 in piazza Marconi con la visita guidata gratuita al centro storico con tanto di guida turistica. Alle 13 partirà la grande sfilata mascherata con il collaudatissimo percorso lungo via Forti, via D'Annunzio, via Roma, piazza della Repubblica, largo Caduti della Libertà, via Battisti e Lido. Il corso mascherato godrà pure della diretta streaming su www.carnevaldemuja.com. Alle 18.30, quindi, piazza Marconi ospiterà le premiazioni. Il divertimento proseguirà poi con le bande a ruota libera e con gli aperitivi in maschera. Lunedì 4 dalle 10 alle 12 in piazza Marconi si svolgerà il consueto intrattenimento per bambini e adulti con giochi, balli e altro. Seguirà la mitica "A ovi", antica questua di gruppi mascherati nelle case e nelle trattorie. Alle 17 altro appuntamento immancabile in piazza Marconi con la mega frittata curata dalla Gastronomia "Il Cuoco". Dalle 20 avanti con l'aperitivo in maschera. Il martedì 5 si aprirà con l'intrattenimento per bambini in piazza Marconi dalle 10 alle 12. Alle 16. 30 si rivivrà la sfilata, senza carri allegorici, con le maschere che seguiranno il percorso di via D'Annunzio, via Roma, piazza della Repubblica, via Battisti e via Dante, con conclusione in piazza Marconi per la consegna dei trofei del Carnevale e le premiazioni di maschere e gruppi. Dalle 20 l'ultimo aperitivo mascherato.Il 66.mo Carnevale muggesano si concluderà mercoledì 6 alle 16.30 in piazza Marconi con la veglia funebre delle "vedove" inconsolabili a cura di Mandrioi e Ongia, seguita alle 19 dalla cerimonia di chiusura a Santa Barbara.
L'Eurocarnevale conquista vie e calli sotto il Leone prima del finale di Trieste
da "Il Piccolo"
sabato, 16 febbraio 2019
I gruppi musicali in maschera hanno suonato anche via mare. È il preludio alla sfilata che oggi pomeriggio attraverserà il centro del capoluogo
Ugo Salvini
È il giorno del grande corteo nelle vie del centro per il Carnevale europeo. Dopo la splendida giornata vissuta ieri a Muggia, le "Gugge", i gruppi musicali in maschera protagonisti dell'edizione 2019 dell'Eurocarnevale, si apprestano appunto a vivere oggi l'appuntamento più atteso, che li vedrà sfilare da piazza Oberdan fino a piazza Unità, percorrendo il tradizionale tragitto che, ogni anno, completano i carri del Palio di casa nostra. Alle 14.30 i musicisti in maschera provenienti da Austria, Germania, Liechtenstein e Svizzera, oltre che ovviamente dall'Italia, muoveranno da piazza Oberdan per percorrere via Carducci, attraversare piazza san Giovanni e raggiungere corso Italia lungo via Imbriani, fino riunirsi davanti al Municipio. Verso le 17 è previsto il "Monsterkonzert", l'esibizione che vedrà riuniti sotto un'unica direzione artistica tutti i gruppi partecipanti, circa un migliaio di figuranti, pronti a far esplodere il loro entusiasmo, battendo sulle grancasse e suonando i fiati.Prima di arrivare in piazza Oberdan, alle 12, i rappresentanti delle "Gugge" saranno ricevuti dal sindaco Roberto Dipiazza, nella sala del Consiglio, per un saluto, e c'è da stare certi che la breve cerimonia non rispetterà le regole dell'etichetta istituzionale. Del resto l'improvvisazione fa parte del carattere della manifestazione. Se n'è avuta una prova ieri, quando i partecipanti hanno raggiunto Muggia via mare, dando vita a concertini in mezzo al golfo durante il tragitto. Numerosi i figuranti che, vista la splendida giornata, hanno colto l'occasione per prendere un po' di sole nel corso della traversata. Per chi arriva dal Centro Europa giornate come queste sono da considerare più che primaverili.In occasione della sfilata di oggi, il Comune ha emesso un'ordinanza per disciplinare il traffico. Dalle 6 e fino alle 20 di domani è istituito il divieto di fermata e sosta per tutti i veicoli in piazza della Borsa. Lo stesso divieto è in vigore dalle 8 alle 18 in piazza della Cattedrale, fra le vie del Castello e San Giusto, e fino alle 12 di domani all'interno del Porto Vecchio, nell'area di parcheggio dietro al Magazzino 26. Dalle 8 alle 20 inoltre divieto di sosta e fermata in piazza Oberdan, nelle vie Giustiniano, Carducci e Reti, in piazza San Giovanni, via Imbriani e corso Italia. Inoltre, dalle 14 e sino a conclusione delle operazioni di pulizia, in programma dopo la festa in piazza Unità , sospensione temporanea della circolazione veicolare, gestita sul posto dalla Polizia locale, in piazza Oberdan, nelle vie Carducci e Reti, in piazza San Giovanni, via Imbriani e corso Italia, nelle vie Roma e Canalpiccolo, in piazza Tommaseo e nelle vie Cadorna, Mercato Vecchio, dell'Orologio, Pozzo del mare, Punta del forno e Teatro romano. Le fermate dei mezzi della Trieste Trasporti, normalmente operanti nelle zone indicate, saranno spostate e le indicazioni delle alternative per gli utenti saranno presenti sul posto. Dalle 16 alle 17.30, infine, per una durata massima di 30 minuti, sarà istituito il divieto di transito per tutti i veicoli sulle Rive del Mandracchio, Caduti per l'italianità e Tre Novembre.
Stasera a Muggia Renato Sarti è il fascista mai pentito
da "Il Piccolo"
sabato, 16 febbraio 2019
L'attore triestino ripercorre la storia italiana attraverso un nostalgico del Ventennio
Gianfranco Terzoli
"Mai morti". Stasera alle 20.30, al Verdi, per Muggia Teatro va in scena quella che viene definita dall'autore e interprete, Renato Sarti, un'«affabulazione nera» che fa discutere, arrabbiare, divide. Ma comunque emoziona e commuove. Sarti veste i panni di un fascista mai pentito e ripercorre la storia italiana recente attraverso i suoi racconti: quelli di un nostalgico del Ventennio che ritroviamo impegnato a difesa dell'ordine pubblico contro viados, extracomunitari, zingari, drogati e senzatetto. Che alla fine afferma: «I tempi sono maturi per un mio rientro». «Il testo di denuncia - spiega l'attore sangiacomino - è nato 18 anni fa, ma non smette di essere attuale, anzi oggi lo è forse ancora di più perché la spinta xenofoba che avverto mi sembra più potente di quando venne scritto: allora si respirava un clima forcaiolo e oggi provo la stessa, inquietante sensazione». A Milano ha avuto quasi 500 repliche e tre settimane di esaurito. «Ha successo - risponde Sarti - per la sua capacità di adattarsi e rinnovarsi, rifacendosi alla cronaca, purtroppo sempre ricca di spunti, anche a livello locale. Il finale cambia a seconda del luogo e ora ho piacere quindi di poterlo presentare anche nella mia città».La gente spesso esce scossa. «Il protagonista - riferisce Sarti - rivive e fa rivivere torture, stragi e violenze perpetrate in Italia e in Africa: scene di una certa brutalità, quasi horror. La platea è sconcertata perché spesso non sa fino in fondo cosa sia stato il fascismo: io cerco di rammentare che è stato violenza, sopruso e mancanza di libertà e che la parola antifascismo ha ancora motivo di esistere». Sarti ritiene che, oggi più che mai, siano importanti cultura, educazione, rispetto e conoscenza. «I ragazzi di oggi - riprende l'autore triestino - sono l'implacabile specchio di un fallimento quasi totale delle generazioni che li hanno preceduti, lasciandoli in un mondo in cui l'oblio è sport nazionale e la memoria storica opzionale». Non sono mancate reazioni e critiche. «Ma non c'è nulla di inventato - precisa l'attore -: tutto è tratto da atti processuali, comprovato dal punto di vista storico e giudiziale». E ora la produzione del Teatro della Cooperativa vorrebbe arrivare ai grandi teatri. «Per un contraddittorio: lo chiedo sempre: se qualche spettatore volesse confrontarsi e dire la propria opinione, a fine spettacolo sarò molto lieto di discuterne con lui». Biglietti nelle abituali prevendite, su Vivaticket e in cassa un'ora prima dello spettacolo.
Le maschere sbarcano a Muggia. Scattano divieti di sosta e transito
da "Il Piccolo"
venerdì, 15 febbraio 2019
Sfilata con partenza alle 15.30 dalla scuola elementare De Amicis. Proprio nella zona delle scuole possibili disagi legati alla viabilità
Riccardo Tosques
L'Eurocarnevale sbarcherà oggi a Muggia. Le bande musicali provenienti da Austria, Germania, Liechtenstein e Svizzera saranno in via D'Annunzio, via Roma, piazza Repubblica, calle Naccari, via Dante e piazza Marconi. Nella cittadina è previsto l'afflusso di circa 1000 persone, con partenza della sfilata alle 15.30 dalla scuola elementare "Edmondo De Amicis". Scuola però che, a sorpresa, rimarrà regolarmente aperta sino alle 16 come altri due istituti presenti nella stessa via D'Annunzio. Come si evince da una comunicazione risalente a lunedì scorso, l'avviso del Comune di Muggia è arrivato venerdì 8 febbraio, ossia a una settimana dal mega evento. Ma perché oggi le scuole non verranno chiuse in anticipo? «Non essendoci i tempi tecnici necessari per la convocazione di un Consiglio d'Istituto per sospendere anticipatamente le lezioni, si segnala che la chiusura delle arterie principali della cittadina potrebbe comportare un certo disagio nel recupero dei bambini delle scuole Borgolauro, De Amicis e Sauro, pertanto si invitano le famiglie a valutare l'opportunità di prelevare i propri figli anticipatamente», il testo sottoscritto dal dirigente scolastico dell'Ic Lucio, Marisa Semeraro. Chiede pazienza l'assessore all'Istruzione del Comune di Muggia Luca Gandini: «L'eurosfilata potrebbe causare qualche disagio e confidiamo nella comprensione dei muggesani, che ben conoscono il carnevale in tutte le sue declinazioni: non si potrà parcheggiare nella strettissima prossimità delle scuole come si è soliti fare, ma è un singolo caso episodico, che aldilà del colore, della musica e della contagiosa allegria, porta con sé anche un indiscutibile valore in termini di indotto per le realtà locali e di promozione del nostro territorio». Per l'occasione è stata infine emanata un'ordinanza con vari provvedimenti di viabilità. Nello specifico il documento prevede per oggi l'istituzione del divieto di sosta con rimozione forzata per tutti i veicoli dalle 12 alle 18 in tutto Borgolauro. Previsti poi il senso unico di marcia in via Reti con direzione viale XXV Aprile dalle 15 sino al termine della sfilata, nonché l'inversione del senso di marcia in via San Giovanni nel tratto compreso tra via Signolo e via Mazzini «a seconda della necessità della viabilità». Deviazioni e interruzioni del traffico veicolare, al fine di consentire lo svolgimento della sfilata, saranno gestite dagli operatori della Polizia locale.
"Addobba l'albero"Bis di Borgolauro, Santi Giovanni e Paolo e Mavrica
da "Il Piccolo"
venerdì, 15 febbraio 2019
Borgolauro, Mavrica e Santi Giovanni e Paolo. Per il secondo anno consecutivo sono stati i bambini di questi tre istituti a vincere il concorso natalizio organizzato dal Comune di Muggia "Addobba un albero 2018".Complessivamente sono stati 450 (100 in più rispetto all'edizione precedente) i ragazzi delle scuole muggesane che hanno partecipato all'abbellimento dei sette alberi distribuiti sul territorio comunale con gli addobbi da loro stessi realizzati. In prima linea dunque sono stati gli studenti di "Bubnic", "Zamola" e "Loreti", nonché i bimbi di "Biancospino", "Borgolauro", "Giardino dei Mestieri", "Mavrica", "Santi Giovanni e Paolo" ed i piccolissimi dei nidi "Arca" e "Iacchia", ma anche quelli della ludoteca Fantamondo e del Din Don Group. In questa terza edizione, il concorso ha messo in palio anche il premio per "L'Albero che più mi piace": la foto dell'albero che entro il Natale ha ottenuto più "mi piace" sulla pagina Facebook del Comune di Muggia ha sancito i vincitori. Per il secondo anno di fila, sono stati i bimbi di Borgolauro, Mavrica e San Giovanni e Paolo a guadagnare il gradino più alto e, dunque, ad aggiudicarsi un buono di 100 euro ciascuno spendibile al Bricocenter di Rabuiese. Con i bravi vincitori si sono personalmente congratulati il sindaco di Muggia Laura Marzi ed il vicesindaco Francesco Bussani in occasione della consegna della pergamena di attestazione del meritevole traguardo raggiunto. «A voi va il nostro più sentito grazie per aver reso la nostra città ancora più bella e averci regalato la magia di quella meraviglia natalizia che solo gli occhi dei bambini sanno cogliere a pieno», ha fatto sapere il sindaco Marzi anche attraverso una lettera indirizzata ai giovani partecipanti. «Un caloroso ringraziamento, permettetecelo, va anche alle vostre maestre - ha aggiunto il vicesindaco Francesco Bussani - che hanno condiviso questo progetto accompagnandovi con premura e pazienza, stimolando la vostra fantasia e la vostra creatività, insegnandovi il valore della partecipazione alla vita della nostra città, al prendervi cura del bene comune». Soddisfatto l'assessore all'Educazione e Politiche giovanili Luca Gandini: «Abbiamo ricevuto un'ottima risposta in termini di partecipazione e l'iniziativa verrà riproposta anche nel 2019. Siamo felici che sia stato colto il nostro impegno per rendere i nostri giovani partecipi alla vita della comunità attraverso iniziative come Addobba un Albero o anche il prossimo appuntamento carnevalesco, che sta già impegnando volenterosi maestre e ragazzi nella realizzazione di colorati costumi per la sfilatina del primo marzo».
Primi divieti per il debutto del Carnevale europeo
da "Il Piccolo"
giovedì, 14 febbraio 2019
Prende il via oggi in città il Carnevale europeo, grande kermesse internazionale con protagoniste le bande musicali in maschera. L'evento principale, la sfilata, alla quale parteciperanno circa un migliaio di figuranti e suonatori, è in programma sabato, ma già oggi sono in programma i primi concerti. Questo il calendario di giornata: dalle 15.30 alle 16.30 al Mercato coperto, dalle 16 alle 17 in via delle Torri, dalle 15 alle 19.30 nelle piazze del Ponterosso, della Borsa e dell'Unità d'Italia, dalle 17 alle 18.30 in piazza Cavana, dalle 18 alle 18.30 nell'area di Eataly. Domani per l'intera giornata le bande saranno presenti a Muggia, con esibizioni dalle 11.30 alle 15 in Mandracchio, piazza della Repubblica e Marconi. Alle 15.30 sfilata lungo le vie e calli della cittadina, alle 16.45 Monsterkonzert in piazza Marconi. Da oggi scattano anche le misure eccezionali previste dal Comune in vista della pacifica invasione dei gruppi del Carnevale europeo. Fino alle 20 di domenica sarà in vigore il divieto di fermata e sosta per tutti i veicoli in piazza della Borsa, già in vigore da un paio di giorni. Lo stesso divieto è istituito dalle 8 alle 18 di oggi in piazza della Cattedrale, fra le vie del Castello e San Giusto, e sempre dalle 8 di oggi e fino alle 12 di domenica all'interno del Porto vecchio, nell'area di parcheggio situata dietro al magazzino 26.
Il Carnevale di Muggia senza pista di ghiaccio adesso punta sul Gusto
da "Il Piccolo"
mercoledì, 13 febbraio 2019
La conferma del direttore artistico della kermesse Rovinelli: «Luna park accanto al Villaggio con prelibatezze nazionali»
Riccardo Tosques
Sarà un Carnevale senza pista di ghiaccio quello in arrivo a Muggia. Con un pizzico di sorpresa la struttura allestita lo scorso anno in piazzale Caliterna non verrà riproposta. La notizia è arrivata direttamente dal direttore artistico del Carnevale muggesano Vincenzo Rovinelli: «L'attrazione aveva riscosso un ottimo successo di pubblico, ma quest'anno abbiamo deciso di cambiare e di puntare tutto su un Villaggio del Gusto con richiamo nazionale, mantenendo sempre il vicino luna park». Sintetico il commento del presidente dell'associazione delle Compagnie del Carnevale rivierasco Mario Vascotto: «Spiace molto, era una bella attrazione». Anche senza pista di ghiaccio, il Carnevale muggesano si sta lentamente avvicinando alla sua 66ª edizione che prenderà il via giovedì 28 febbraio e che sino al 6 marzo animerà la cittadina istroveneta. L'invito rivolto ai commercianti muggesani da parte dell'assessore all'Ambiente del Comune di Muggia Laura Litteri di eliminare i bicchieri di plastica "usa e getta", utilizzando al loro posto quelli in materiale compostabile, è stato analizzato da Vascotto. «Le compagnie del nostro carnevale, sempre attente a ciò che si trova fuori dalle nostre manifestazioni, da anni pensano anche all'ambiente, riciclando materiali di risulta per la costruzione dei carri. E già da tempo ci siamo preoccupati del problema plastica. Per questo motivo - svela Vascotto - abbiamo chiesto un appuntamento all'assessore regionale all'Ambiente Fabio Scoccimarro che ci ha ricevuti e ci ha informati che il primo di marzo uscirà un bando regionale che darà un contributo del 50%, con un massimo di 5 mila euro, alle associazioni che non utilizzeranno più la plastica e dimostreranno di fare la raccolta differenziata». Intanto fervono i preparativi anche per la presentazione ufficiale del Carnevale di Muggia, in programma venerdì alle 11 al museo "Carà" di via Roma. Nell'occasione verrà presentata anche la madrina dell'edizione 2019 dell'evento, Debora Maier, muggesana doc che andrà così a prendere lo scettro lo scorso anno nelle mani di Daniela Pobega.
Lo sbarco dei mille. A Trieste e Muggia è tempo di musica maschere e allegria
da "Il Piccolo"
mercoledì, 13 febbraio 2019
Da domani a domenica una quarantina di gruppi da Austria, Germania e Svizzera
Ugo Salvini
Mille musicanti in maschera in rappresentanza di una quarantina di gruppi, molti dei quali provenienti dall'estero. Quattro giornate di festa nelle strade e nelle piazze di Trieste e Muggia. Concerti in vari punti del territorio. Il corteo di tutti i partecipanti, che si snoderà sabato pomeriggio nel centro di Trieste, ripercorrendo il tradizionale tragitto completato dai carri del Palio mascherato.Il Carnevale europeo 2019 sta per prendere il via. Da domani a domenica Trieste sarà invasa da questa speciale kermesse multicolore che vedrà protagonisti suonatori di fiati e percussioni. Il programma prevede l'arrivo dei vari gruppi da Austria, Germania, Liechtenstein e Svizzera per domani, nell'arco dell'intera giornata, con i primi concerti in vari punti del centro di Trieste. Questo il calendario dei vari appuntamenti, nel corso dei quali si potrà assistere alle allegre esibizioni dei figuranti musicisti. Domani: 15.30-16.30 Mercato coperto, 16-17 via delle Torri, 15-19.30 piazze del Ponterosso, della Borsa e dell'Unità d'Italia, 17-18.30 piazza Cavana, 18-18.30 in prossimità di Eataly.Venerdì in mattinata trasferimento delle "Gugge" a Muggia, con esibizioni dalle 11.30 alle 15 in Mandracchio, piazza della Repubblica e Marconi. Alle 15.30 sfilata lungo le vie e calli della cittadina e alle 16.45 Monsterkonzert in piazza Marconi. Sabato: alle 10.30, la messa nella chiesa di Sant'Antonio. Poi nuovamente esibizioni: 11-14 in via delle Torri, 11-13.30 piazza Ponterosso, 11-13.30 piazze della Borsa, dell'Unità e Cavana, 12-13 da Eataly. Nel primo pomeriggio, alle 14, i gruppi si riuniranno in piazza Oberdan da dove, alle 14.30, partirà il corteo mascherato che si snoderà lungo le vie Carducci, Reti, Imbriani, corso Italia, piazza della Borsa, capo di piazza Bartoli e piazza Unità dove, alle 16.45, si terrà il "Monsterkonzert" finale con l'esibizione di 25 "Gugge". Domenica i gruppi proporranno esibizioni senza un preciso programma, perché inizieranno la partenze. Il Carnevale europeo approda nuovamente a Trieste dopo il grande successo della precedente edizione ospitata in città 5 anni fa e per questa tornata si sono preparati anche quattro gruppi locali, che si affiancheranno a quelli esteri. Le formazioni locali saranno quelle in rappresentanza dei Carnevali di Trieste e Muggia e le due "Guggen", la "Muja" e la "Trink" triestina.
Il boom delle due ruote sui percorsi di Muggia con 15.500 cicloturisti
da "Il Piccolo"
martedì, 12 febbraio 2019
Aumento del 16 per cento nel 2018 rispetto all'anno prima. Il traino degli arrivi da altri Paesi. Pochi però i pernottamenti
Riccardo Tosques
È boom di cicloturisti a Muggia. I numeri di stima dei flussi del turismo in bicicletta sul territorio rivierasco registrati nel 2018 confermano il trend degli ultimi anni con un sostanzioso +16% rispetto ai valori del 2017. I dati, comunicati ieri da Fabrizio Masi, presidente di Viaggiare Slow, l'associazione che si propone come osservatorio sul cicloturismo, sono emersi incrociando fonti multiple quali i soggiorni raccolti da PromoTurismo Fvg, l'afflusso della linea dei trasporti marittimi, i report dei tour operator italiani e stranieri, gli accessi alll'info-bike point di piazzale Caliterna e i contatti registrati sui canali facebook e web di Viaggiareslow. I report dei tour operator, sommati ai numeri degli escursionisti autonomi e a quelli dei gruppi sia nazionali che esteri, stimano che nel 2018 siano passati per Muggia quasi 15 mila 500 cicloturisti, per un +16% rispetto al 2017. A farla da padrone è sempre la Parenzana con il 60% delle preferenze. Segue a ruota la costiera, in direzione Capodistria, con il 35%. Per quanto riguarda la provenienza dei cicloturisti, gli aficionados rimangono gli austriaci e i tedeschi con il 35% del totale, la stessa percentuale dei viaggiatori provenienti dall'Italia, con particolare rilevanza per il Triveneto (40%), seguito da Lombardia ed Emilia Romagna entrambe al 15%. Una buona fetta di turisti, circa il 20%, arriva invece da Slovenia, Repubblica Ceca, Slovacchia e Ungheria, oltre che dalla Russia. Il 10% restante ha interessato invece Svizzera, Francia, Olanda, Spagna, Gran Bretagna, Scandinavia, Australia, Stati Uniti d'America e Canada. Dai contatti emerge un aumento di passaggi di turisti stranieri (+10%), mentre rimane sostanzialmente stabile il flusso di turisti italiani (+3%). Il mese con maggiore afflusso è quello di settembre, seguito da agosto, luglio, maggio e giugno. «Nei dati forniti non sono stati considerati i passaggi dei turisti di prossimità o escursionisti transfrontalieri che peraltro sono presenti durante l'intero arco dell'anno sul territorio», ha puntualizzato Masi. L'unico neo riguarda i pernottamenti. Oltre l'80% dei cicloturisti prende la direzione sud (Slovenia-Istria), mentre solo una parte, stimabile intorno al 20%, soggiorna almeno una notte a Muggia.
Alla mostra sui costumi di Carnevale protagonista la storia dei Mandrioi
da "Il Piccolo"
martedì, 12 febbraio 2019
Sarà la compagnia dei Mandrioi ad essere la protagonista assoluta della tradizionale mostra dei costumi carnascialeschi muggesani intitolata "Il Carnevale nel costume". L'edizione 2019 dell'attesa rassegna verrà inaugurata venerdì 15 febbraio alle 18 al museo d'arte moderna "Ugo Carà" di via Roma 9. Costumi, ma anche foto e bozzetti saranno esposti negli spazi del museo rivierasco a testimonianza del grande lavoro svolto in questi anni da parte della storica compagnia nata nel rione di Zindis nel 1972 ed ispiratasi nel nome al "maggiolino", ossia la tipica automobile utilizzata all'epoca da uno dei membri più attivi della compagnia del borgo periferico muggesano. La mostra potrà essere visitata a ingresso libero fino a domenica 17 marzo con il seguente orario: da martedì a venerdì dalle 17 alle 19, il sabato dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19, e domeniche e festivi dalle 10 alle 12.
Scuole Bubnic e Zamola. Nuovi arredi in arrivo
da "Il Piccolo"
lunedì, 11 febbraio 2019
Il Comune finanzia l'acquisto di banchi, sedie e lavagne
L'impegno dell'assessore Gandini: «Non ci fermiamo qui»
Riccardo Tosques
Nuovi banchi, sedie, lavagne, armadi. Riammodernamento in grande stile per la scuola elementare con lingua d'insegnamento slovena "Albin Bubnic" di Muggia. A fronte di una spesa complessiva di circa 13 mila 800 euro, l'amministrazione Marzi ha deciso di investire su nuovi arredi per la scuola. Novità anche alla "Zamola" di Zindis. Soddisfatto il sindaco Laura Marzi: «Le scuole sono strutture alle quali abbiamo sempre destinato e sempre destineremo una corsia prioritaria a Muggia». L'inventario dei nuovi acquisti alla scuola Bubnic è ampio. Eccolo nel dettaglio: 22 nuovi banchi con piano laminato, sottopiano in lamiera e poggiapiedi, 27 nuove sedie con schienale in faggio e 14 con schienale in plastica, un nuovo tavolo di 2 metri per la mensa, due lavagne fisse con piano in ardesia e cornice in faggio, corredate di vaschetta portagessi, tre lavagne magnetograph (con piano laminato magnetico e cornice in faggio, corredate di vaschetta porta pennarelli), cinque bacheche a muro, tre mobili casellari a giorno da 15 caselle e 18 nuovi armadi, di cui alcuni a giorno ed altri con ante bordate. Per la scuola primaria "Zamola" sono invece esattamente 45 le nuove sedie che, insieme anche a un nuovo armadio in acciaio con ripiani, hanno arricchito la struttura di Zindis. «I plessi scolastici necessitano di un'attenzione costante che spesso non è percepita all'esterno ma che è sempre sottesa affinché i nostri ragazzi vivano le proprie giornate nel miglior modo possibile all'interno degli istituti», ha spiegato l'assessore all'Istruzione Luca Gandini. Interventi a 360 gradi: «Si va da piccole manutenzioni a lavori più sostanziosi, che cerchiamo sempre di realizzare nei periodi festivi in modo da non interferire con il normale corso dell'anno scolastico, a migliorie che possono riguardare, come in questo caso, gli arredi e suppellettili degli spazi didattici». Il 2019 inizia dunque come si era concluso il 2018, ossia con l'investimento da parte del Comune di quasi 150 mila euro per manutenzioni e perizie e di altri 150 mila euro per l'acquisto di un nuovo scuolabus per gli studenti muggesani, un veicolo dotato di pedana per disabili e con tre posti per gli adulti in modo da poter garantire la compresenza di un maggior numero di accompagnatori giornalieri e di docenti in occasione delle uscite didattiche. «Il nostro impegno non si esaurisce qui, né per questi istituti né per tutti gli altri», conclude Gandini.
Non ci sono notizie da "Il Piccolo" di domenica 10 febbraio 2019
«Stop ai bicchieri di plastica». Il Carnevale diventa "green"
da "Il Piccolo"
sabato, 9 febbraio 2019
L'assessore all'Ambiente Litteri scrive agli esercenti in vista della festa più attesa
«Nessuna ordinanza per imporre il divieto, speriamo in un'adesione spontanea»
Riccardo Tosques
«Molti comuni hanno già deciso di proibire l'utilizzo di plastica usa e getta con un'ordinanza, io invece confido nella buona volontà dei cittadini, sperando che la loro adesione sia spontanea». È questo uno dei passaggi decisivi di una lettera ufficiale, firmata dall'assessore all'Ambiente e all'Igiene urbana del Comune di Muggia Laura Litteri, che a breve verrà recapitata ai commercianti della cittadina istroveneta con l'obbiettivo di lanciare il primo Carnevale in stile ecologista di Muggia. La decisione di Litteri, riconfermatissima dopo l'ultimo "minirimpasto" della giunta Marzi alla guida della delicata delega all'Igiene urbana, arriva a quasi un anno dalla partenza del sistema di raccolta differenziata dei rifiuti con il "porta a porta".«La partenza non è stata facile, come spesso accade quando si operano dei profondi cambiamenti in abitudini ormai consolidate, ma con il tempo la situazione si è normalizzata, grazie anche alla collaborazione della maggior parte dei cittadini, che hanno capito l'importanza di una scelta che va nella direzione del rispetto dell'ambiente», spiega Litteri in apertura di lettera. Ed ecco fornito il tanto auspicato miglioramento della raccolta differenziata dei rifiuti, passata da un mediocre 49% con il precedente sistema di raccolta indifferenziata al 72% con il sistema attuale. «Un ottimo risultato - osserva l'esponente del Partito democratico - anche se il nostro obbiettivo è più alto. La sfida futura è quella di ridurre la produzione di rifiuti, in particolare della plastica, materiale indistruttibile, con il quale iniziano ad esserci difficoltà anche per il riciclo. Credo non serva ricordare il problema enorme delle plastiche e delle microplastiche che stanno inquinando i mari, con conseguenze drammatiche per tutto l'ecosistema».Da qui il caloroso invito ai propri concittadini esercenti a dare un segnale importante in occasione della prossima edizione del Carnevale di Muggia, che si svolgerà dal 28 febbraio al 6 marzo. «Per questo motivo chiedo di optare per una scelta ecologista, eliminando i bicchieri di plastica usa e getta, utilizzando invece quelli in materiale compostabile. Molti comuni hanno già deciso di proibire l'utilizzo di plastica usa e getta con un'ordinanza, io invece confido nella buona volontà dei cittadini, sperando che la loro adesione sia spontanea», si raccomanda Litteri.Entusiasta della mossa intrapresa dal Municipio l'assessore al Carnevale di Muggia Stefano Decolle: «Siamo orgogliosi di aver scelto come banco di prova per l'innovazione nel campo del rispetto ambientale il nostro amato Carnevale, manifestazione principe dove ogni partecipante ha sempre delle responsabilità nella grande festa. Quest'anno chiederemo anche una responsabilità prettamente di stampo ecologista, atta a iniziare un percorso che ci porti a diminuire gli sprechi inutili per tutelare la bellezza della nostra città».
Alla Casa della Musica di Chiampore arrivano gli esperti di funghi
da "Il Piccolo"
venerdì, 8 febbraio 2019
La struttura ritrova un gestore dopo 10 anni. È l'Associazione micologica Bresadola
La Casa della Musica di Chiampore verrà gestita dagli appassionati di funghi. È proprio il Gruppo di Muggia e del Carso dell'Associazione nazionale micologica Bresadola l'aggiudicataria del bando pubblico indetto dal Comune di Muggia per l'affidamento in concessione d'uso dei locali e dei servizi dell'edificio di Chiampore. Soddisfatta il sindaco Laura Marzi: «Finalmente, dopo quasi un decennio, quella struttura sta per tornare a essere un luogo della comunità e per la comunità». Erano scaduti il 21 dicembre scorso i termini di presentazione delle proposte in risposta all'avviso con cui il Comune aveva voluto effettuare un'indagine esplorativa riguardo la gestione della Casa della Musica. L'obiettivo era proprio quello di ricercare idee e progetti per la realizzazione di iniziative che consentissero ai cittadini di sviluppare momenti di socializzazione in ambito culturale, musicale e aggregativo. «Purtroppo la Casa della Musica non ha mai avuto una storia felice, almeno fino a ora. Anche di fronte a progetti quasi in procinto di poter essere realizzati, il tutto è sempre sfumato improvvisamente. Basti pensare alla manifestazione d'interesse che avevamo ricevuto non da una bensì da diverse realtà del territorio che si erano proposte col desiderio di realizzare a Chiampore un progetto totalmente musicale, ma che poi concretamente non avevano partecipato al bando», aveva raccontato allora Marzi.Il bando chiedeva la conferma e il rafforzamento del ruolo dello spazio come aggregatore di attività socioculturali attraverso l'organizzazione di eventi musicali-culturali e la sinergia con le altre associazioni di promozione sociale del territorio. Tutti punti che ora ruotano, per l'appunto, intorno all'Amb Funghi - Gruppo di Muggia e del Carso, compagine locale di una realtà nazionale costituitasi a Trento il 7 dicembre 1957 con la denominazione di Gruppo micologico Bresadola, ispirata all'abate monsignor Giacomo Bresadola, uno dei massimi micologi di tutti i tempi, divenuta poi nel 1987, in occasione del trentennale, Associazione micologica Bresadola. Una volta ottemperata tutta la parte burocratica la concessione avrà durata triennale - con possibilità di rinnovo per un ulteriore triennio - a partire dalla data di stipulazione del contratto di concessione. Durante tutto il periodo dovrà essere garantito il mantenimento della funzionalità della Casa, «tenendo conto dei bisogni e delle attese dei cittadini del territorio muggesano» tenendo conto chiaramente del progetto risultato vincitore. Quali saranno i costi per una tale struttura? Il canone concessorio è stato stipulato in 500 euro annui. A questa cifra si sommeranno le ben più considerevoli spese generali di gestione, di riscaldamento, elettricità, acqua e quant'altro, che saranno a totale carico dell'assegnatario, così come la pulizia dei locali e delle parti comuni. «Abbiamo sempre ritenuto - ancora Marzi - che fosse importante che l'utilizzo di quell'immobile fosse a favore della collettività e che la struttura andasse in gestione a una realtà del territorio senza fini di lucro. E così è stato».--Ri.To.
Da Città ad Area metropolitana. Il "ritocco" conquista i sindaci
da "Il Piccolo"
venerdì, 8 febbraio 2019
Dal tavolo con i primi cittadini dei cinque Comuni "minori" l'assessore Roberti incassa una sostanziale apertura: «Così i territori conserveranno l'autonomia»
Riccardo Tosques
Città metropolitana no. Area metropolitana sì. È questa l'ipotesi di riforma del futuro assetto istituzionale del territorio provinciale triestino, rimodulata anche dal punto di vista della terminologia, che metterebbe d'accordo tutti i cinque comuni "minori" di Trieste. L'ok - per ora solamente virtuale - all'Area metropolitana di Trieste è emerso ieri mattina durante l'incontro indetto dall'assessore regionale alle Autonomie locali Pierpaolo Roberti al quale hanno presenziato i primi cittadini di Muggia, Duino Aurisina, San Dorligo della Valle, Sgonico e Monrupino. La più preoccupata inizialmente, e forse la più soddisfatta al termine dell'incontro, è proprio il sindaco di Muggia Laura Marzi: «Abbiamo espresso tutte le nostre perplessità per un progetto ancora in fieri ma che con la sola denominazione Città Metropolitana ci fa rabbrividire. Abbiamo dunque preferito sempre parlare di Area metropolitana e devo dire che l'assessore Roberti ha dimostrato grandi aperture nei confronti delle nostre esigenze, che sono sostanzialmente il mantenimento delle nostre specificità e delle nostre identità». Ma a che punto è la riforma delle Autonomie locali? "Beh, stiamo parlando di un contenitore ancora vuoto - spiega Marzi - ma è proprio questo il momento fondamentale per condividere tale percorso. Ci siamo ripromessi di scrivere assieme questo progetto con l'auspicio che mantenga la filosofia iniziale delle Uti, nata per condividere i servizi lasciando le capacità decisionali ai singoli Comuni» .Soddisfatta anche il sindaco di Duino Aurisina Daniela Pallotta: «Sicuramente preferiamo parlare di Area metropolitana che già in sé esprime un concetto chiave, ossia l'ampio mantenimento della nostra autonomia. Rispetto alle Uti, l'obiettivo qui è che i Comuni possano decidere se trasferire, in futuro, determinate competenze all'Area metropolitana, oppure mantenerle». Ottimista a sua volta il sindaco di San Dorligo Sandy Klun: «La disponibilità di Roberti può far ben sperare che la riforma venga attuata passo dopo passo ascoltando le esigenze dei cittadini e non con un progetto calato dall'alto». A fine incontro lo stesso Roberti mostra apprezzamento per il clima di collaborazione dei sindaci del Triestino: «Sono particolarmente soddisfatto di questo dialogo che vede coinvolti anche i sindaci del Goriziano. In queste occasioni, infatti, c'è la straordinaria opportunità di affrontare temi concreti, evitando slogan o fughe in avanti, consapevoli tutti, sindaci e Regione, che l'obiettivo condiviso è quello di elaborare una forma di governo del territorio che sappia dare risposte ai cittadini». E sul piatto ieri è stato messo anche un nuovo maxi ente, che unisca sostanzialmente le due ex Province di Trieste e Gorizia. Anche questa, come l'Area metropolitana, per ora è solo una ipotesi e niente più. Intanto a Muggia il Circolo del Pd rivierasco prende le distanze dal proprio capogruppo consiliare Riccardo Bensi il quale, invece che esprimere dei dubbi, come fatto dal sindaco Marzi, sul progetto di Città metropolitana, aveva espresso il suo forte consenso al progetto. «Riteniamo necessario precisare che il Pd di Muggia condivide la posizione che è stata espressa dal sindaco Marzi e si farà promotore di un approfondimento nel merito», puntualizza a tal proposito il segretario cittadino Massimiliano Micor, che annunciato infine che il Circolo sta preparando un documento che verrà discusso e approfondito negli organismi del partito a livello provinciale.
Vertice Marzi-Roberti sulla Città metropolitana. Intanto Muggia si spacca
da "Il Piccolo"
giovedì, 7 febbraio 2019
Riccardo Tosques
«Ritengo la Città metropolitana un'opportunità per Muggia, per migliorare i servizi resi ai nostri cittadini, per promuovere il nostro territorio e per sviluppare al meglio tutte le nuove occasioni di sviluppo economico che si presenteranno». Nel giorno in cui il sindaco Laura Marzi, portavoce delle preoccupazioni di tutti i cinque comuni "minori" dell'ex Provincia di Trieste, incontrerà l'assessore regionale alle Autonomie locali Pierpaolo Roberti proprio per discutere del progetto di Città metropolitana di Trieste, il capogruppo consiliare muggesano del Pd Riccardo Bensi, a sorpresa, si sgancia dal proprio sindaco. «È un'opportunità, anche se allo stesso tempo si dovrà vigilare per la tutela e la valorizzazione delle "diversità" di ogni singolo comune. Muggia dovrà essere parte attiva nel processo di riorganizzazione», puntualizza Bensi. La proposta di Trieste Città metropolitana incassa anche il sì di Roberta Vlahov, capogruppo di Obiettivo comune: «Sono favorevole perché i servizi essenziali forniti una volta dalla Provincia e ben funzionanti, messi a regime con la Città metropolitana, possono essere di grande aiuto ai cittadini». Sì scontato quello di Giulio Ferluga, capogruppo della Lega: «Bisogna superare il fallimentare sistema delle Uti e assegnare maggiori risorse a Muggia, la cui identità deve essere tutelata e valorizzata, impedendo che si dissolva in una generica triestinità». Nel fronte del no si collocano invece le altre due forze politiche di centrosinistra. Così Nicoletta Fait (Cittadini per Muggia): «Concordo con i cinque sindaci nel ritenere che per qualsiasi ragionamento si debba necessariamente tener conto delle peculiarità e delle problematiche di ogni singolo Comune, nel rispetto del proprio ruolo e della propria autonomia». Secco il no pure di Antonino Ferraro (Laura Marzi sindaco): «Siamo contrari in quanto non vogliamo essere sudditi di Trieste, ma avere la nostra autonomia e soprattutto mantenere la nostra cultura e le nostre tradizioni». Dall'opposizione dice di no anche Roberta Tarlao (Meio Muja - Progetto Fvg): «Sono contraria perché si andrebbero a cancellare le specificità dei comuni più piccoli, meglio creare un ente come l'ex Provincia, allargata però al territorio di Gorizia». Niet infine da Emanuele Romano (M5s): «Non mi sono ancora confrontato con i nostri attivisti, ma personalmente credo non sia utile creare nuovi enti. Meglio piuttosto finanziare quelli esistenti e chi ha idee di sviluppo».
Muggia rilancia il patto fra mamme e maestre al nido comunale Iacchia
da "Il Piccolo"
mercoledì, 6 febbraio 2019
Via libera trasversale in aula all'adozione della Carta dei servizi e all'aumento della durata in carica da due a tre anni del Comitato di gestione
Riccardo Tosques
L'adozione della cosiddetta Carta dei servizi e l'estensione della durata in carica del Comitato di gestione da due a tre anni per consentire una maggiore continuità all'operato dello stesso organo. Sono queste le due novità introdotte nel nuovo Regolamento dell'asilo nido Donata Iacchia di Muggia e approvate all'unanimità dal Consiglio comunale durante la sua ultima seduta. La Carta dei servizi è considerata strumento di trasparenza, collaborazione e semplicità ma anche di tutela degli utenti, motivo per cui l'amministrazione Marzi ha deciso di inserirla nel regolamento. Il Comitato di gestione, invece, è composto da quattro rappresentanti dei genitori e quattro del personale educativo, da un rappresentante del personale d'appoggio e due del Consiglio comunale (uno per la maggioranza e uno per la minoranza) oltre che, chiaramente, dal coordinamento del nido: la carica dei membri è stata estesa di un anno.«La scelta di dotarsi di un Comitato di gestione risponde alla ferma volontà di quest'amministrazione di offrire una gestione partecipata del servizio tra chi lo eroga e le famiglie, fondata sulla condivisione volta al miglioramento costante», evidenzia l'assessore all'Educazione Luca Gandini. Da sempre il nido comunale è riconosciuto dalle famiglie muggesane come un servizio d'eccellenza del territorio. «Sì, è un servizio essenziale per molte famiglie, che da un lato consente ai genitori di continuare le proprie attività lavorative e dall'altro lato rappresenta il luogo in cui i bambini muovono i loro primi passi al di fuori delle mura domestiche. Per questo - spiega Gandini - deve sempre essere proteso a crescere come servizio, rispondendo a quelle che sono le esigenze dell'utenza e in questa direzione va il nostro costante impegno». Nell'ultima seduta del Consiglio comunale le modifiche al Regolamento sono state condivise da tutti i consiglieri anche se Emanuele Romano, capogruppo del M5s, ha parlato di un unico «dettaglio stonato», riferendosi all'«obbligo di gestione privata dei servizi di mensa e pulizia» e al fatto che «le privatizzazioni, nel lungo periodo, non funzionano e la qualità del servizio al cittadino diminuisce, a fronte di lucro di pochi privati che non lavorano certo gratis».Lo Iacchia accoglie bambine e bambini di età compresa fra i tre mesi e i tre anni, e sarà attivo, nel prossimo anno scolastico 2019- 2020, dal 2 settembre. Le iscrizioni, già aperte, si chiuderanno giovedì 28 febbraio. Le domande possono essere inviate via mail a protocollo@comunedimuggia.ts. it o consegnate all'Ufficio educativo politiche giovanili di piazza della Repubblica dal lunedì al venerdì con orario 9-11 e anche nei pomeriggi di lunedì e mercoledì dalle 14 alle 15.30. Da segnalare, infine, che mercoledì 13 febbraio si svolgerà il secondo e ultimo open day nella struttura di via D'Annunzio, in programma dalle 16 alle 17.30.
Sala Negrisin e Museo Carà:doppio evento culturale
da "Il Piccolo"
mercoledì, 6 febbraio 2019
Doppio appuntamento, in chiave culturale, in questi giorni a Muggia, richiamato anche sulla home page del sito istituzionale del Comune all'indirizzo www.comune.muggia.ts.it.Si parte domani alle 18, alla Sala Negrisin, dove si terrà l'inaugurazione della mostra "Momenti a Muggia", di Giuseppe Ricciardi, che poi potrà essere visitata a ingresso libero, fino a domenica 3 marzo, dalle 17 alle 19 dal martedì al venerdì, dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19 il sabato e dalle 10 alle 12 la domenica. Il giorno dopo, venerdì 8 febbraio, in occasione della Giornata della cultura slovena, al Museo Carà alle 18 è in programma quindi una visita guidata alla mostra sulla "Fragilità dell'essere", firmata dagli artisti Karmen Corak e Andrej Brumen Copa, a cura di Denis Volk. La mostra in questo caso, si legge nella nota di presentazione consultabile per l'appunto anche sul sito del Comune, è visitabile sabato 9 dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19, e domenica 10 dalle 10 alle 12. --
Boom di quattrozampe accolti nelle abitazioni delle famiglie di Muggia
da "Il Piccolo"
martedì, 5 febbraio 2019
I cani iscritti all'Anagrafe sono aumentati di 200 unità rispetto al 2018. In pratica quasi un nucleo familiare su due possiede un animale domestico
Riccardo Tosques
Boom di animali domestici accolti nelle case muggesane. Una famiglia su due ha un cane e nell'ultimo anno il gruppo è aumentato di quasi 200 unità. Lo rivelano le statistiche fornite dall'anagrafe canina del comune rivierasco. I numeri appunto sono eclatanti. Nel 2013 gli amici a quattrozampe erano 1.921. Alla fine dello scorso anno erano saliti a 2.460. Un trend in costante crescita: 2.029 esemplari nel 2014, 2.172 nel 2015, 2.250 nel 2016 e 2.274 nel 2017. A conti fatti, dunque, un residente muggesano su cinque possiede un cane, mentre, tenendo conto dei nuclei famigliari, in media almeno una famiglia su due si prende cura di un fedele amico a quattrozampe. Ancora qualche dato sul 2018. L'anno scorso si sono registrati 115 decessi, 81 cessioni, 75 trasferimenti in altre città e un solo smarrimento. Ma quali sono le razze di cane preferite dai muggesani che amano gli animali? I meticci spopolano con 1277 esemplari, quasi il 50% del totale. Tra i cani di razza i più rappresentati sono i Pastori tedeschi (150). In crescita gli esemplari di piccola taglia: 96 Chihuahua, 83 Maltesi, 67 Yorkshire Terrier, 47 Pinscher, 31 Shih Tzu, 17 West Highland White Terrier, 9 Volpini e 8 Pechinesi. I Barboni di varie taglie sono 88, i Labrador 80 e Golden retriever 60. In leggera diminuzione invece il numero di altri cani di razza quali Siberian Husky (52) e Border Collie (43). Pressoché costante il numero di Boxer (40), Bassotti (35), Cocker Spaniel (34) e Beagle (22). Tra i cani da pastore Muggia vanta 17 gesemplari di Maremmani abruzzesi, 10 Belgi, 12 Scozzesi, 9 di Brie, 6 di Charplanina, 3 del Caucaso e 3 australiani Kelpie.Troviamo poi molte altre razze nella cittadina istroveneta: American Staffordshire (42), Rottweiler (29), Jack Russell (26), Terranova (23), Bulldog (21), Bovari del Bernese (19), American Pitbull (14) e Pitbull (9). Se alcune razze spopolano, altre invece registrano un calo di appeal e sono in lenta decrescita. È il caso dei Carlini (10), Dalmata (10), Dobermann (7), Alani (8), Samoiedo (5) e dei Segugi vari (7). Stabili infime alcune razze che, negli anni scorsi, avevano registrato invece un boom: si tratta degli Akita (15 esemplari), i Lhasa Apso (12) e i Cane corso (16), i Bichon à poil frisé ed i Bouledogue franc«Oltre ad essere dei compagni fedeli, i cani sono spesso un aiuto prezioso per la vita quotidiana dei singoli e della collettività. Accogliere un animale domestico nella propria famiglia regala una gioia e un'allegria uniche», ha commentato l'assessore alla Polizia locale Stefano Decolle. Tuttavia avere un cane è una grande responsabilità. «Certamente non bisogna sottovalutare l'impegno che richiede anche in termini di rispetto degli altri cani e delle altre persone - prosegue Decolle - . Il classico "xe bon", "xe picio" o "no xe nissun in giro", per esempio, non sollevano dal rispetto di regole quali il portare sempre i cani a guinzaglio anche per l'incolumità altrui. Un impegno dentro e fuori la propria abitazione, quindi - prosegue l'assessore comunale della giunta Marzi - tenuto conto che per mantenere il decoro e migliorare l'ambiente urbano è altrettanto fondamentale rispettare le regole civili della pulizia della nostra città.
E c'è chi fa Sup nella stradina ricoperta d'acqua
da "Il Piccolo"
lunedì, 4 febbraio 2019
Non solo il ponticello travolto in val Rosandra dalla piena del torrente. Il temporale che sabato sera ha interessato la provincia ha provocato allagamenti in molte altre zone della provincia. A Trieste sono andate sott'acqua le Rive e buona parte del Borgo Teresiano. E a Muggia le strade allagate in centro hanno spinto qualcuno a fare Sup in centro.
Groenlandia, Asia e Transilvania. A Muggia un Carnevale esotico
da "Il Piccolo"
domenica, 3 febbraio 2019
Si svelano i temi che le otto compagnie proporranno alla grande sfilata del 3 marzo. Dominano i riferimenti geografici ma si spazia pure dal Medioevo ai colpi di fortuna
Riccardo Tosques
Da Saigon fino alla Groenlandia, passando per la Transilvania, magari su di un cavallo, dopo aver fatto un giro del castello, soffermandosi nel giardino, alla ricerca, grazie anche a un pizzico di fortuna, di fenomeni indimenticabili. Un accurato nonsense racchiude al proprio interno il cuore dei temi della 66.ma edizione del Carnevale di Muggia, che tra un mese esatto, cioè domenica 3 marzo, vivrà il suo giorno di gloria con la tradizionale e attesissima sfilata dei carri e delle maschere. Le otto compagnie che prenderanno parte alla tradizionale manifestazione sono in fermento oramai da diverse settimane.Nel capannone di via di Trieste, gli esperti creatori del Carnevale rivierasco, affiancati da giovani alla scoperta di trucchi e segreti del mestiere, sono in effetti costantemente al lavoro per regalare anche quest'anno grandi emozioni alle decine di migliaia di spettatori che prenderanno d'assalto Muggia nella domenica più pazza dell'anno. L''Ongia si presenterà ai nastri di partenza con "Un giro in castel", un tuffo nel trambusto medioevale. I Mandrioi, invece, proporranno il tema "Oh... Oh... Cavallo, Oh... Oh...", rappresentazione delle varie sfaccettature incarnate dal celebre equino. Fine settimana da paura invece per la Lampo che proporrà "Weekend in Transilvania", con nonno Dracula a condurci in un viaggio da brividi. Si viaggerà anche grazie alle Bellezze Naturali, che con "Un cartolina dalla Groenlandia" condurrà il pubblico all'estremo Nord, in una terra alle prese anch'essa con il riscaldamento globale. E non si rimarrà certo fermi nemmeno con la Brivido che grazie a "Discovery... Travel & Living" permetterà a Tony Gions di compiere un'esotica avventura nel Sudest asiatico. La Trottola, ancora, con "Ma che fenomeni", andrà niente meno che a caccia di fenomeni (che certo a Muggia non mancano...), mentre la Bulli e Pupe con "L'erba... voglio! " rappresenterà uno splendido giardino in cui l'indiscussa protagonista di questa escursione sarà, per l'appunto, l'erba. Chiuderà la sfilata la Bora con "Colpi de fortuna!", una panoramica su tutto ciò che può attrarre la buona sorte.Dal quartier generale carnascialesco, intanto, il presidentissimo dell'Associazione delle compagnie Mario Vascotto ha già annunciato che una delegazione prenderà parte anche al Carnevale in programma sabato 9 marzo a Palmanova.Fiducioso, infine, l'assessore delegato al Carnevale di Muggia, Stefano Decolle: «Come ogni anno, leggendo i temi, si capisce che ci saranno succose novità e che l'interpretazione non sarà mai uguale a se stessa. I volontari del nostro amato Carnevale proporranno uno spettacolo nuovo che sicuramente non lascerà deluso il pubblico. Le compagnie stanno andando avanti con i lavori e direi che la vera sfida nella sfida sarà quella di vedere il popolo costruire una manifestazione per il popolo, nonostante tutte le difficoltà».
Muggia "richiama" i privati alla cura degli spazi pubblici. Censite 23 aree
da "Il Piccolo"
sabato, 2 febbraio 2019
Le proposte per il progetto di Cittadinanza attiva saranno raccolte fino a fine febbraio. Le attività andranno svolte entro il 15 dicembre
Riccardo Tosques
Sono 23 le aree d'intervento che potranno rientrare nel cosiddetto progetto di Cittadinanza attiva. Il Comune di Muggia ha infatti individuato le zone oggetto di una possibile presa in carico totale o parziale, da parte di cittadini singoli o associati, per la manutenzione e la pulizia del verde e degli spazi pubblici in genere. In cambio sarà previsto uno sgravio fiscale. «Per l'anno 2019 saranno accolte le proposte progettuali di collaborazione fino a concorrenza della somma di 60 mila euro», si legge nel bando. La somma sarà poi ripartita in due sezioni separate. Una dedicata ai progetti sotto i quattromila euro e una a quelli di valore superiore: ai primi sarà destinato uno stanziamento di 10 mila euro, riservando la quota residua di 50 mila agli altri progetti. Le attività di ciascun progetto dovranno essere svolte entro il 15 dicembre 2019. Il lungo elenco delle zone individuate comprende le aree verdi attrezzate di Aquilinia (a fianco della farmacia), Montedoro (market), Zindis, via San Giovanni (condomini a fianco della Coop), salita di Muggia Vecchia, via Mazzini, all'incrocio tra via Frausin e via Matteotti e largo Caduti. E, ancora, lo spazio pubblico in località Chiampore, il giardino e l'area attrezzata sotto il castello, l'area gioco della scuola di Zindis (parco Robinson), la ciclabile Parenzana, l'area del porticciolo e zone limitrofe, il lungomare Venezia, l'area verde circostante la chiesetta di San Francesco, le aree verdi di Aquilinia (ex comprensorio Teseco), via San Giovanni (teatro Verdi), l'ex cantiere Alto Adriatico, i giardini Europa e adiacenze, piazzale Caliterna e infine i laghetti delle Noghere e le strade per le Saline e per San Floriano. «Sulla base delle adesioni, delle esperienze e anche dei suggerimenti degli anni scorsi, siamo ancora più motivati a portare avanti questo progetto che prevede la realizzazione di interventi complementari e sussidiari alle attività svolte dal Comune, in un'ottica di cura del territorio e tutela del decoro urbano condivisi», così il vicesindaco Francesco Bussani. L'assessore Laura Litteri ricorda le modalità per aderire all'iniziativa: «Bisogna iscriversi all'albo della Cittadinanza attiva, descrivere brevemente quello che si intende fare e presentarlo agli uffici del Comune. Se il progetto sarà avallato, si sottoscriverà un disciplinare o un Patto di collaborazione». La raccolta delle proposte dovrà concludersi entro fine febbraio. --
Corak e Cop a Muggia una doppia personale indaga la fragilità della vita e dell'uomo
da "Il Piccolo"
sabato, 2 febbraio 2019
Giada Caliendo
Fragilità quale icona della natura viva e pulsante, quale immagine di un ambiente che muta di istante in istante nella trasformazione magica della vita. "Fragilità dell'essere/Krhkost bivanja" la doppia personale degli artisti sloveni Karmen Corak e Andrej Brumen Cop mette in evidenza la sensibilità del cambiamento, la mutevolezza della natura, il simbolismo visuale della vegetazione.Intense e calde tonalità di verde, racchiuse nel giusto taglio di luce, vengono rapite dal sapiente scatto di Karmen Corak; alcuni lavori del 2017 risultano più interessanti di altri, seppur tutte le fotografie sono pregne di poetica e di traccia narrativa. Insetti, recinti, natura inanimata i racconti pittorici di Andrej Brumen Cop che attraverso l'acquerello, il disegno e la grafica evidenziano la propria idea di mutevolezza dell'essere.La mostra, organizzata dall'assessorato alla Cultura del Comune di Muggia per celebrare la "Giornata della cultura slovena" (8 febbraio), sarà visitabile fino al 10 febbraio. Curata da Denis Volk, l'esposizione indaga la volubilità della vita, della natura e di conseguenza dell'uomo stesso, del trascorrere inesorabile del tempo che a seconda dei momenti può essere un dono inaspettato o una condanna infinita. Il mutare delle stagioni, il sorgere del sole ogni mattina, il calar della notte sono "fenomeni" consueti e spesso per questo ignorati in quanto ordinari, l'attenzione della doppia personale si sofferma proprio su questo punto apparentemente banale.Il susseguirsi degli attimi di un pomeriggio non è mai identico, sia per posizione della luce che per variazione degli elementi stessi; ecco quindi che Andrej Brumen Cop ritrae una moltitudine colorata di api intente e accorte al loro laborioso lavoro e Karmen Corak fotografa uno stelo nell'attimo in cui i raggi del sole lo bagnano di luce. Fragilità quale sinonimo di sensibilità, delicatezza, essenza nella sua forma più vera, le opere in mostra sono prive di sovrastrutture e contraddittorietà. La scelta di materiali usati quali il washi giapponese, la carta di bambù, la tela, risulta in linea con la necessità di permeare la propria percezione del mondo e del fluire dell'esistenza su elementi atti a tale delicata operazione. La ricerca intellettuale, speculativa e allo stesso modo interiore del dettaglio, è la nota sensibile di un rallentamento necessario e voluto dagli artisti in mostra. Un momento intimo in cui si coglie la memoria del cambiamento e se ne assapora tutta la sua valenza.
Muggia torna alla carica e chiede alla Regione la fermata bus a Farnei
da "Il Piccolo"
venerdì, 1 febbraio 2019
Dieci anni fa esisteva, poi è stata tolta, ora la si rivuole, a furor di rione. La fermata dell'autobus in zona Farnei, a Muggia, in prossimità dell'incrocio tra Strada provinciale 15 e stradello di Rabuiese, sta diventando oramai un affare di Stato. Forte di una petizione sottoscritta da oltre 120 residenti, il Comune muggesano si è fatto portavoce delle esigenze avanzate dai fruitori del trasporto pubblico locale, in questo caso della linea 20. Un iter iniziato esattamente il 19 settembre 2016 quando il vicesindaco di Muggia Francesco Bussani inoltra formalmente una lettera agli uffici regionali con un oggetto semplice e chiaro al tempo stesso: "Richiesta di istituzione e attivazione nuova fermata di località Rabuiese del trasporto pubblico locale in rientro a Muggia". Una "nuova" fermata che in realtà già esisteva, ma che in seguito ai lavori di sistemazione stradale della Grande viabilità delle Noghere venne soppressa circa dieci anni fa. Nel gennaio del 2017 dalla Regione arriva una risposta: il ripristino della fermata si può valutare. «A seguito di alcuni incontri con i tecnici regionali coinvolti, si era giunti all'accordo sul fatto che la fermata fosse realizzabile e che sarebbe stata sistemata alla fine dei lavori sulla rotonda del rio Ospo», rimarca l'assessore del Comune muggesano. Nel corso degli incontri tenutisi lo scorso anno - alla presenza dei tecnici degli uffici regionali e comunali nonché dei professionisti coinvolti nella realizzazione della nuova rotonda - era stata dunque valutata la possibilità di istituire la nuova fermata nel tragitto verso Muggia, nelle immediate vicinanze dell'abitato di Farnei-Rabuiese e in prossimità dell'esistente fermata del tragitto da Muggia verso Trieste, sull'ex Provinciale 15. Il tutto presupponeva l'esecuzione di un'accurata pulizia dalla vegetazione del sedime stradale per allargare la carreggiata, ma anche la realizzazione di opere stradali di minima che andassero a migliorare l'ingresso e l'uscita dallo stradello sulla nuova Strada provinciale e il ripristino del doppio senso di marcia, con contestuale istituzione del divieto di transito e dell'uso esclusivo per i mezzi del trasporto pubblico. Dopo mesi di silenzio da parte della Regione, il 14 maggio scorso Bussani è tornato nuovamente alla carica con il solito schema della lettera. E adesso alza nuovamente la voce: «Quello che chiediamo alla Regione è se abbia avuto corso lo studio di fattibilità sul quale si era ragionato, quali siano gli aggiornamenti sul prosieguo dell'iter, quali le tempistiche».