I “raid” negli orti della ladra ottantenne
da "Il Piccolo"
mercoledì, 31 agosto 2016
L’anziana ogni giorno parte da Trieste e va a razziare i campi di Muggia, poi torna e vende la merce in centro città
di Riccardo Tosques
Ruba negli orti di Muggia e va a rivendere il bottino a Trieste. La protagonista dell’incredibile storia è una donna di circa 80 anni: arriva con il bus numero 7 fino al valico di San Bartolomeo, si addentra nei campi e negli orti dei residenti muggesani con tanto di carretto al seguito e poi fa razzia indisturbata di frutta e verdura. Poi, una volta caricati gli ortaggi, torna nuovamente alla fermata della “7”, sempre al valico di San Bartolomeo. Sale sull’autobus e quindi smonta in centro a Muggia. Da lì risale su un altro mezzo pubblico - questa volta sulla “20” - in direzione Trieste. A casa, pulisce la merce. Successivamente si piazza in centro - per lo più in via Carducci, ma alternativamente anche in periferia, in via Baiamonti - e vende ai passanti i prodotti raccolti nelle campagne. «Tre anni fa la go fermada e ghe go fatto la romanzina. Da quella volta non più vista in zona», ha scritto su Facebook Diego Tonel, una delle vittime dei “raid” dell’anziana, risollevando la questione. Però non ha voluto commentare di più l’accaduto, nonostante abbia evidenziato di essere stato derubato di verze, cavoli e broccoli. Insomma, problema risolto? Pare proprio di no. Perché ultimamente l’anziana è stata nuovamente scoperta a rubare altri prodotti. «Ha rubato le ciliegie dal nostro albero: le aspettavamo da tempo e proprio quando erano mature sono sparite tutte. I miei nipotini non vedevano l’ora di mangiarle. Siamo dovuti invece andare a comprarle al botteghino pagandole sette euro al chilo», racconta un’altra residente muggesana. La vecchietta degli orti colpisce ovunque. C’è chi l’ha vista in azione con il suo carrettino a Santa Barbara e a Pisciolon. E chi l’ha notata invece a Chiampore e Muggia Vecchia. Insomma, una vagabonda dell’ortaggio, dalla mano lesta, ma soprattutto estremamente arzilla, vista l’età. «Avrà anche 80 anni ma si muove rapidamente come una ventenne», scrive un navigatore su Facebook. Qualcuno ha anche ipotizzato che la donna sia in difficoltà economiche. Ma la linea buonista non è proprio passata. «Volessi veder se a quei perbenisti che disi “povera vecia la gavarà una bassa pension”, la ghe entrassi in campagna e in casa a rubar... ma ve rendè conto? Autorizzemo el furto?», sbotta ad esempio Mauro Voltolina. Inoltre, pare proprio che l’anziana non si faccia scrupoli recando anche danni alle coltivazioni e strappando le verdure ancora in fase di crescita. Infine, avendo la conferma dal Comune di Muggia che nessuna denuncia è mai stata inoltrata nei confronti della donna, c’è chi ha rievocato una storia assunta agli onori della cronaca tempo fa, di una vecchia triestina che si recava a mangiare alla Caritas: al momento di morire lasciò in eredità ai nipoti un gruzzolo di 500mila euro. Per la serie «a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca».
Il rione Zindis tirato a lucido in una mattina di volontariato
da "Il Piccolo"
martedì, 30 agosto 2016
«Prendiamoci cura del nostro rione». È questo il motto con cui decine di volontari hanno pulito ieri mattina Zindis attraverso una vera e propria “pulizia partecipata” assieme ai volontari della sezione del Cai di Muggia, dell’Ics (provenienti da Pakistan e Afghanistan) e coordinata dalla Microarea di Zindis. Ritrovatisi attorno alle 9.30 al campo di calcio del borgo, i volontari si sono cimentati nella pulizia dello stesso campo, ma anche del parco Robinson e delle aree esterne circostanti negli stradelli A e C. Dopo l’attività di pulizia, a cui hanno contribuito anche le ditte incaricate da Ater e Comune, e di pitturazione di alcune panchine e una fontanella, ci sono stati giochi per i più piccoli e una grande festa con buffet multietnico nella sede della Microarea. Hanno partecipato anche molti anziani del rione. «È andato tutto molto bene grazie al lavoro di squadra per l’obiettivo comune di cura del rione e dei suoi abitanti, con come sempre una attenzione particolare ai più fragili», racconta Margherita Bono della Microarea. Soddisfatto l’assessore alle Politiche sociali Luca Gandini: «Il programma Habitat Microaree di Zindis, portato avanti da Comune di Muggia, Azienda Sanitaria, Ater e Cooperativa Sociale La Collina, ha organizzato come ogni estate la pulizia partecipata del bordo, una iniziativa bellissima a cui hanno partecipato in tanti, compresi i bambini del Ricremattina». Per Gandini un momento di socializzazione e di festa, oltre che di lavoro: «Il lato importante di simili iniziative è dato dal fatto che si sta assieme e allo stesso tempo si fa del bene per la comunità». (tosq.)
Non ci sono notizie da "Il Piccolo" di lunedì 29 agosto 2016
Muggia Teatro riparte dal Premio Orizzonti 2014
da "Il Piccolo"
domenica, 28 agosto 2016
Il bosniaco Hadžihafizbegovic in scena a gennaio con "La rana", in arrivo anche i Teatri Uniti di Toni Servillo
di Federica Gregori
Del verde, del giallo e del rosso a formare un triangolo con la punta all'ingiù, suggerendo l'immagine di un'Istria stilizzata dove campeggiano i colori di Muggia. Se il nuovo logo di Muggia Teatro vuole suggerire l'idea di un progetto culturale che superi il territorio comunale per guardare ad aree più ampie, il proposito non resta ancorato all'immagine ma si dispiega in un programma 2016/2017 di forte impronta internazionale a rivendicare, come spiritosamente sottolinea il direttore artistico Alessandro Gilleri, il ruolo di «primo teatro dell'Istria piuttosto che di ultimo teatro d'Italia».
È con grinta rinnovata che la stagione di Muggia Teatro ripate, dal 14 ottobre al 31 marzo, al Verdi di via San Giovanni, a cura dell'Associazione Culturale Tinaos e grazie al contributo della Regione: a illuminarla, un pensiero di Paolo Grassi che recita «Il Teatro è un diritto e un dovere per tutti. La città ha bisogno del Teatro. Il Teatro ha bisogno dei cittadini». Proprio a stimolare ricambi e nuova linfa tra gli spettatori verranno proposti prezzi più che popolari con un occhio di riguardo agli under26 e soprattutto un'offerta accattivante che fonde tradizione e contemporaneità attraverso 19 appuntamenti tra teatro, musica e cabaret. Un cartellone che guarda
a una drammaturgia contemporanea senza paura di guardare fuori dai confini, ma anzi punta al confronto tra l'italiana e la balcanica, incoraggiando un confronto tra autori e compagnie per consolidare o inaugurare nuove collaborazioni. Teatro di Pola e di Capodistria in primis, fondamentali partner, sottolinea Gilleri, «per disegnare un progetto culturale comune». Tra i protagonisti della stagione spiccano nomi cinematografici di forte appeal.
Emir Hadžihafizbegovic ha vinto il Premio Orizzonti 2014 alla Mostra del Cinema di Venezia come miglior interprete maschile: l'attore bosniaco arriva il 27 gennaio con “Žaba La Rana”, nei panni di un reduce di guerra lotta contro le sue paure e la totale assenza di prospettive. Prima nazionale per il dramma di Dubravko Mihanovic, che sarà corredato dai sopratitoli. Voto noto al pubblico italia no è quello di Andrea Renzi, interprete per Martone, Ozpetek, Sorrentino.
Con i Teatri Uniti di Toni Servillo porterà in scena, il 10 febbraio, “Birre e Rivelazioni”, insieme a Toni Laudadio che firma e dirige la piéce. Ad un interprete raffinato come Sandro Lombardi spetterà l'onore di aprire la stagione, il 14 ottobre, con le atmosfere ferraresi di Bassani de “Gli Occhiali d'oro”, sottolineando la nuova prospettiva della stagione.
Direttamente dalle frequenze di Radio2 Cinzia Spanò sarà invece “La Moglie”, in prima regionale dopo il debutto milanese il 17 marzo, mentre “Dichiaro guerra al tempo” sarà il grido di battaglia di una sempre carismatica Manuela Kustermann, al centro del primo spettacolo del nuovo anno il 13 gennaio. Ma gli interpreti non finiscono qui: tra i degni di nota, anche Enzo Moscato, Sabrina Jorio, Viola Graziosi, Graziano Piazza, Melania Giglio, Ksenija Martinovic, Valter Roša, Mirsad Tuka, Moamer Kasumovic, Aleksandar Seksan.
Spazio anche agli interpreti locali: Sara Alzetta, alle prese il 18 dicembre con il dittico “Mare ingrato”, due spaccati storici diversissimi scritti da Pietro Spirito e Lina Prosa, la musica della coppia Andrea Binetti-Mojca Milic il 28 ottobre, e ancora Daniela Gattorno, Valentino Pagliei, Enza De Rose, Francesco Godina, Andrea Mitri, Dino Bronzi, Daniela Vidali e la squadra del CUT Trieste. Senza dimenticare la compagnia della Contrada impegnata, il 3 dicembre, con “Ostaggi” di Angelo Longoni per la regia di Maurizio Zacchigna. La commedia sarà uno dei 6 spettacoli del nuovo abbonamento “Teatri Uniti” stretto in collaborazione con la Contrada, «opportunità di integrare le rispettive proposte artistiche – spiega il direttore artistico mantenendo comunque autonomia culturale e di propositi». Per nutrire il corpo oltre che lo spirito, saranno organizzate le cene al Teatro Verdi, per fermarsi tra cibo, chiacchiere e commenti protraendo il piacere dello spettacolo.
La campagna abbonamenti è ufficialmente partita. Per maggiori informazioni consultare il sito www.muggiateatro.com
Cigni e germani morti, dossier in Procura
da "Il Piccolo"
domenica, 28 agosto 2016
Il caso della moria di volatili nel rio Ospo approda in Tribunale su input della Forestale. Ipotesi di avvelenamento animali
di Riccardo Tosques
«Abbiamo avviato le procedure previste nei casi di sospetto avvelenamento di animali informando l'autorità giudiziaria su quanto sta accadendo a Muggia». Ilario Zuppani, coordinatore della Struttura stabile della Vigilanza faunistica e venatoria di Trieste appartenente al Corpo forestale regionale (l'ex Polizia ambientale della Provincia), annuncia ufficialmente un passo molto importante in merito alla moria di uccelli acquatici - nello specifico germani reali e cigni - che da due settimane sta affliggendo le acque del rio Ospo. Un “giallo” ben lontano dall’essere risolto. La situazione, infatti, rimane tuttora altamente critica. Zuppani ha recuperato un campione di sangue da un esemplare vivo di germano reale con l'aiuto dell'esperto veterinario di fauna selvatica Stefano Pesaro. «L'uccello era ammalato, ma vivo. Abbiamo raccolto e messo in una borsa frigo il sangue, e l’abbiamo poi consegnato all'Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie recandoci nella sede udinese», racconta Zuppani. Il materiale è stato poi portato alla sede di Treviso dell'Istituto zooprofilattico. Il germano reale, invece, in base alla convenzione vigente tra Regione ed Enpa, è stato consegnato alle cure della sede triestina dell'ente nazionale che si occupa della cura di animali. «Stiamo tutti aspettando di capire cosa stia accadendo nel rio Ospo - aggiunge il coordinatore della Struttura stabile della Vigilanza faunistica e venatoria di Trieste -. Per ora le ipotesi sono tante, che potrebbe essere data sia da causa umane sia naturali. Ad ogni modo, vista la situazione, abbiamo applicato le procedure di sospetto avvelenamento di animali informando la Procura». E tra le possibili cause della scomparsa degli uccelli acquatici, si è ipotizzato anche un tentativo di debellare le nutrie attraverso lo sfalcio delle piante infestanti con tanto di utilizzo di diserbante. A tale proposito, in difesa dei grossi roditori, si è schierata la sede triestina della Lav. «La nutria è stata spesso accusata di provocare gravi danni all'agricoltura, ma in realtà è provato che questi sono solo marginali, perché la specie non pascola mai lontano dall'acqua e quindi non si addentra quindi per molti metri nei coltivi», spiega il Consiglio direttivo della Lav. Secondo gli ambientalisti «le tane scavate negli argini vengono incentivate dalla rimozione della vegetazione arborea e arbustiva ripariale. Le radici di alberi e cespugli che crescono sulle rive di canali e corpi acquatici, disturbano lo scavo del roditore, che predilige le sponde spoglie». Da qui la constatazione che la consuetudine di tagliare a raso le siepi e la vegetazione naturale «ha favorito la diffusione delle nutrie». Tra l’altro, come son bastasse, la sera scorsa sono comparsi davanti al parcheggio Caliterna due ratti di grosse dimensioni. Le “pantegane” galleggiavano a pancia in su, oramai morte. Purtroppo per parte della fauna di Muggia un'estate decisamente nera.
Il papillon Blitz vince l’esposizione canina nel Parco
da "Il Piccolo"
domenica, 28 agosto 2016
E' Blitz il cane più bello della prima "Esposizione cinofila rio Ospo", la splendida kermesse svoltasi ieri pomeriggio al Parco pubblico del rio Ospo. Il simpatico e piccolo papillon triestino si è aggiudicato il premio piazzandosi davanti al pordenonese Ferrari, un akita americano, medaglia di bronzo per Lillo, bassotto a pelo duro. «La manifestazione è stata di altissimo livello con tanti soggetti di caratura nazionale e qualcuno addirittura internazionale: una esposizione sicuramente riuscita che ha intrattenuto i tanti ospiti presenti», il commento raggiante di Riccardo Raccanelli, presidente di Astor, l'associazione triestina Oasi Retriever, promotore dell'evento. Tra gli oltre 70 cani presenti tante le razze rare tra cui il cane da montagna dei Pirenei e il Leonberger. In luce anche la ventina di Border Collie appartenenti al gruppo di addestramento della Bora, i labrador cioccolato, i bull terrier e i cani nordici. Ben undici i meticci, applauditissimi. A giudicare le varie qualità dei cani sono stati invitati quattro giudici di grande valore: il vicepresidente del Gruppo cinofilo friulano Ramona Zilli, Dennis Spagnul dell'allevamento di Tarcento, Livio Rizzetto dell'allevamento Vanisella (specializzato nel Siberian Husky) e infine Federica Bidin dell'allevamento Anuedis (specializzato nel Labrador Retriever). Nella mattinata di ieri si è svolto sempre all'interno del Parco pubblico del Rio ospo il torneo di beach volley misto, quattro contro quattro, ribattezzato "Beach 4 Muja". Più che soddisfatto Giorgio Della Valle, responsabile e coordinatore delle iniziative del Parco pubblico del rio Ospo: «E' stata una bellissima festa per tutti, sia per chi ha voluto giocare a beach volley, sia per chi ha partecipato o assistito alla mostra dei cani».
Cani in mostra nel Parco del rio Ospo
da "Il Piccolo"
sabato, 27 agosto 2016
Iscrizioni dalle 14. Il via all’esposizione alle 16. Nell’area muggesana dalle 9 un torneo di beach volley
di Riccardo Tosques
La carica dei 101 di rio Ospo. No, non è un film di Walt Disney in salsa muggesana, ma è più semplicemente ciò che accadrà questo pomeriggio nella cornice del Parco pubblico rio Ospo di Muggia, quando un centinaio di cani appartenenti a decine di razze diverse saranno gli attesi protagonisti della prima “Esposizione cinofila rio Ospo”. La mostra cinofila amatoriale curata da professionisti del settore inizierà ufficialmente alle 16 (le iscrizioni dalle 14). «È un evento a cui possono partecipare tutti, anche i “curiosi” che non hanno mai visto una mostra cinofila: pur avendo coinvolto veri professionisti del settore, l’evento rimane una bella e semplice occasione per divulgare cultura cinofila e divertimento», racconta Riccardo Raccanelli, presidente di Astor, l’associazione triestina Oasi Retriever, promotore dell’evento. Per dare un po’ di brio e suspense a sentenziare le varie qualità dei cani sono stati invitati quattro giudici di grande valore: il vicepresidente del Gruppo cinofilo friulano Ramona Zilli, Dennis Spagnul dell’allevamento di Tarcento, Livio Rizzetto dell’allevamento Vanisella (specializzato nel Siberian Husky) e infine Federica Bidin dell’allevamento Anuedis (specializzato nel Labrador Retriever). Due le categorie, o meglio, le classi in cui saranno ripartiti gli amici a quattrozampe: i Giovani, con esemplari che andranno dai 6 ai 10 mesi di età, e gli Adulti che ingloberanno tutti i cani con oltre 10 mesi. Tante le premiazioni previste dall’esposizione cinofila. Verranno premiati infatti i primi tre meticci, i primi due cani di razza, i primi tre di raggruppamento, di Junior handling, best in show giovani, e best in show. Particolare attenzione verrà poi posta per i cani da pastore e nordici, e poi i pinscher, schnauzer, molossoidi e bovari svizzeri. Ma anche per segugi, levrieri, da riporto e di compagnia. Vi sarà una mostra speciale infine riservata ai cani nordici e ai retriever. Ma oggi il Parco pubblico del Rio ospo ospiterà anche un altro atteso avvenimento. Dalle 9 si svolgerà un torneo di beach volley misto, quattro contro quattro, ribattezzato “Beach 4 Muja”, in cui sarà necessario avere almeno due femmine per squadra. Allo stesso tempo nel parco il chiosco bar proporrà musica con animazione e dj dal vivo. Giorgio Della Valle, responsabile e coordinatore delle iniziative del Parco pubblico del rio Ospo, è entusiasta: «Sarà una bellissima festa per tutti, sia per chi vuole fare un po’ di sano sport, sia per chi vorrà partecipare oppure semplicemente assistere alla mostra dei cani». Della Valle ha infine voluto rassicurare i presenti in merito alla moria di germani reali e cigni presenti lungo le foci del rio Ospo: «Come emerso la situazione sta interessando solamente gli uccelli acquatici, quindi per i cani non c’è pericolo. L’unica precauzione da prendere per gli animali è quella di non avvicinarsi eventualmente ad anatre e cigni».
Non solo l’allarme germani reali. Cinque cigni morti nel rio Ospo
da "Il Piccolo"
venerdì, 26 agosto 2016
Il mistero si infittisce ulteriormente mentre migliorano alcuni esemplari in cura all’Enpa Non si esclude che la causa possa essere un diserbante utilizzato sulle piante ingerite dagli uccelli la vicenda Francesco Bussani
Entrambe le specie si nutrono di “cibo verde” ma la certezza si avrà solo con l’esito degli esami di laboratorio
Dopo i germani reali, ora è la volta dei cigni. Prosegue senza sosta la terribile moria di uccelli acquatici del rio Ospo. La denuncia arriva direttamente dalla sezione triestina dell’Enpa: «Cinque giovani cigni reali muggesani sono deceduti». Ma c’è anche una notizia buona: alcuni germani, in cura proprio all’Enpa, si stanno rimettendo. Ancora ignote le cause però di una moria senza precedenti. Anche se alcuni indizi fanno pensare sempre più all’avvelenamento dovuto alla vegetazione inquinata, forse dai diserbanti. Patrizia Bufo, presidente dell’Enpa di Trieste, racconta come la strage di pennuti acquatici stia interessando anche la sede di via De Marchesetti: «Abbiamo voluto mantenere un profilo basso operando e cercando di capire cosa sta accadendo, ma è dal 12 agosto che stiamo affrontando l’emergenza dei germani reali del rio Ospo». Arrivata la segnalazione da Muggia, i volontari hanno recuperato due esemplari incidentati portati subito nella struttura dell’ente che si dedica alla cura degli animali. Successivamente è arrivata un’altra segnalazione dal rio Ospo: diversi anatroccoli sono stati rinvenuti morti. A quel punto, nel caso di animali già deceduti, come prevede la norma, è intervenuta la Polizia ambientale, visto anche l’alto numero di soggetti coinvolti. «Attualmente i germani reali ospitati nella nostra struttura sono sei. Un soggetto è completamente guarito. Un altro, invece, è morto. Gli altri sono tutti in fase di miglioramento», racconta Bufo. Fondamentale per il recupero dei pennuti l’intervento del dottor Marco Lapia, esperto veterinario che con dedizione si sta dedicando ai volatili applicando una fluidoterapia - essendo gli animali molto deboli - e una alimentazione assistita, abbinata a una terapia antibiotica. «Premettendo che non siamo nuovi alle emergenze con la fauna selvatica stiamo osservando che le cure offerte ai germani stanno dando i loro frutti. Ovviamente, però, dobbiamo realmente capire cosa sta accadendo al rio Ospo». Anche perché oltre alle anatre nelle acque del corso muggesano stanno morendo pure i cigni reali. «Cinque cigni sono morti, uno è ammalato», conferma Bufo. Ma qual è dunque la causa di questa moria? Nella zona sono stati avvistati uccelli (non acquatici), nutrie, pesci e anfibi, tutti in apparente buona salute. Ed è proprio questo che potrebbe far restringere il cerchio. Una delle caratteristiche che accomuna germani e cigni reali è il “cibo verde”, ossia alghe, piante e resti vegetali in genere. «Anche se sono la prima a dire che solamente il risultato delle analisi in corso al laboratorio dell’Istituto Zooprofilattico sperimentale delle Venezie offrirà la risposta oggettiva, fare delle ipotesi è lecito - spiega Bufo - quindi mi chiedo se non sia il caso di fare delle analisi delle acque del rio Ospo». Il sospetto, in particolare, si sposta sulle piante sull’Ospo, piante che potrebbero essere state avvelenate dall’utilizzo di diserbante e ingerite dai pennuti acquatici. Questo spiegherebbe di fatto perché tutti gli altri animali - che non si nutrono di piante acquatiche - non siano stati coinvolti dalla moria. Intanto si iniziano a fare sempre più i conti. Circa una trentina di germani reali e almeno cinque cigni sono morti. La popolazione delle anatre muggesane si è quasi dimezzata come racconta l’esperto faunista triestino specializzato in ornitologia Enrico Benussi: «Complessivamente i germa ni reali presenti nell’area del rio Ospo sono attorno alle ottanta unità. La particolarità di questi uccelli è che non sono animali prettamente selvatici, ma semidomestici o comunque misti. Da qui anche i particolari piumaggi che a volte non ricalcano il classico piumaggio dei germani reali selvatici». Se l’ipotesi dell’avvelenamento dovesse essere confermata, verrebbe allontanato definitivamente lo spauracchio del virus del Nilo occidentale, malattia che infetta soprattutto gli uccelli acquatici (oltre ai cavalli) e può comportare delle conseguenze mortali per l’uomo.
Il 12 agosto il primo campanello d’allarme Carcasse inviate all’Istituto Zooprofilattico
da "Il Piccolo"
venerdì, 26 agosto 2016
L’escalation della moria degli uccelli acquatici nel rio Ospo ha avuto ufficialmente corso a partire dal 12 agosto scorso. Una segnalazione giunta direttamente alla sezione triestina dell’Ente nazionale protezione animali ha fatto scattare il primo campanellino d’allarme con il rinvenimento dei primi due esemplari di germano reale. Il giorno successivo un’altra segnalazione ha evidenziato la morte di alcuni anatroccoli che popolano il corso acquatico muggesano. Da quel momento è entrata in azione la Struttura stabile della Vigilanza faunistica e venatoria di Trieste appartenente al Corpo forestale regionale che ha recuperato alcune carcasse dei germani reali inviate poi all’Istituto Zooprofilattico sperimentale delle Venezie per le dovute analisi. Intanto il numero di anatre morte sale vertiginosamente. Sono circa una trentina i pennuti scomparsi in meno di due settimane. Nel sopralluogo del 24 agosto vengono trovati 17 germani reali morti. Inizia a montare anche una querelle politica sulla situazione in corso. Il capogruppo consiliare comunale di Obiettivo comune per Muggia Roberta Vlahov chiede che Azienda sanitaria e Comune si facciano carico degli accertamenti necessari a verificare che eventi del genere non accadano più, anche per escludere possibili rischi per la salute degli esseri umani. L’Azienda sanitaria si smarca evidenziando come si tratti di fauna selvatica. Dal Comune il vicesindaco Francesco Bussani dichiara di voler attendere che gli organi competenti, una volta accertata la natura del decesso, ne diano comunicazione in modo che possano essere adottate le misure del caso. Aleggia anche lo spauracchio del virus del Nilo occidentale tra le cause della morte dei germani. La notizia di ieri è che la moria sta interessando anche i cigni reali dell’Ospo. (tosq)
A San Bartolomeo una “piccola Trieste” fra gli alberi e il mare
da "Il Piccolo"
venerdì, 26 agosto 2016
L’80% di capienza del camping muggesano viene occupato da ospiti che d’estate si trasferiscono stabilmente dalla città
di Micol Brusaferro ◗ TRIESTE È una vera e propria succursale della città, dove i triestini che trascorrono stabilmente l’estate sono ben 566. Il campeggio San Bartolomeo a Muggia ha 51 anni, una capienza di 700 persone, 60mila metri quadrati nel verde e viene scelto anche da turisti da tutto il mondo. Qualche esempio? Nell’estate 2016 si sono visti americani, canadesi, australiani, oltre ad austriaci, tedeschi, sloveni, una famiglia che arriva ogni anno da Londra con la roulotte per un mese, e pure alcuni dalla Nuova Zelanda, impegnati in un giro dell’Europa. Ad accogliere tutti alla reception da dieci anni c’è Rita Fonda. «L’aspetto che tutti adorano è l’ambiente familiare - spiega - si sta tra amici. Molti triestini sono over 65, ospiti abituali ormai da anni, ma c’è anche un buon ricambio generazionale e sono tutte famiglie. L’ambiente è tranquillo, rilassante, molti si conoscono da tempo ed è un piacere ritrovarsi qui puntualmente ogni estate». In maggioranza sono triestini sì, ma mentre Rita parla aiuta anche in alcuni servizi di accoglienza due signore austriache, una coppia di romani, mentre saluta una famiglia inglese diretta al mare. All'interno del campeggio sono presenti un bar-ristorante-pizzeria, un supermarket, un parco giochi, un campo di calcio, la chiesetta, poi la spiaggia, che è liberamente fruibile da tutti. Poco distante anche il porticciolo, un maneggio e un’ azienda agricola con specialità del territorio. Solo qualche metro separa la struttura dall’ex confine e dalla vicina Slovenia. Il camping San Bartolomeo può contare su un’apertura stagionale molto lunga, rispetto ad altri siti simili, qui si inaugura il 25 aprile per chiudere il 30 settembre. Poi per il resto dell’anno gli ospiti abituali possono venire una volta al mese, per qualche ora, a controllare le strutture e le attrezzature che vengono lasciate ferme per essere riutilizzate in primavera. C’è chi ha una semplice roulotte, magari con l’aggiunta di una veranda, molti nel tempo hanno costruito vere e proprie oasi personali, con giardini, recinti, spazi per i più piccoli, per il relax e la tintarella o per cucinare in compagnia. La media di permanenza dei turisti è di tre notti, mentre i triestini non si muovono dall’inizio alla fine dell’estate e occupano principalmente la zona accanto al mare, ma non solo.
Il porticciolo esterno è la base d’ormeggio
da "Il Piccolo"
venerdì, 26 agosto 2016
Il porticciolo antistante non è in realtà di pertinenza del campeggio, ma ugualmente qui molti ospiti della struttura tengono all’ormeggio le proprie imbarcazioni. Al mattino spesso escono presto, per effettuare una battuta di pesca o per effettuare qualche giretto nel golfo. Si tratta soprattutto di piccole barche a motore, anche se non mancano quelle più grandi, comprese alcune che vengono dedicate esclusivamente alla pesca. Accanto al porticciolo ci sono anche un bar e un ampio parcheggio aperto a tutti.
Olimpiadi ogni estate per gli under 14
da "Il Piccolo"
venerdì, 26 agosto 2016
Ogni estate il campeggio organizza le Olimpiadi, riservate agli under 14, che divertono bambini e ragazzi per un mese e che si disputano ogni fine settimana. Quest’anno la finalissima si è svolta alla vigilia di Ferragosto. A completare l’offerta degli intrattenimenti, il bar promuove anche serate di musica, giochi e cabaret; e inoltre figura pure a breve un torneo di burraco. Grande festa poi due giorni fa, in occasione della ricorrenza di San Bartolomeo, con buffet offerto agli ospiti, la messa nella chiesetta del camping e il concerto serale della banda.
I cigni, gli ospiti speciali della spiaggia
da "Il Piccolo"
venerdì, 26 agosto 2016
La spiaggia del camping San Bartolomeo spesso conta su alcuni visitatori molto speciali e decisamente benvoluti: sono un gruppo di cigni, che si fermano sulla riva, ammirati e fotografati dai turisti di passaggio, considerati ormai di casa invece dai campeggiatori stanziali. I palmipedi arrivano al mattino presto con il loro portamento regale ed elegante, si fermano a sonnecchiare sul mare, per riprendere poi il largo tutti insieme. I bagnanti li osservano un po’ su tutto il litorale muggesano negli ultimi mesi.
Morti altri 17 germani reali. Nell’Ospo resta il mistero.
da "Il Piccolo"
giovedì, 25 agosto 2016
Individuate nuove carcasse. Uccelli di specie diverse, nutrie e pesci stanno bene
Entro dieci giorni gli esiti degli esami dell’Istituto Zooprofilattico delle Venezie
di Riccardo Tosques wMUGGIA «Nella giornata odierna abbiamo recuperato 17 carcasse di germani reali: non riusciamo a capire cosa stia succedendo». Ilario Zuppani, coordinatore della Struttura stabile della Vigilanza faunistica e venatoria di Trieste appartenente al corpo forestale regionale (l’ex Polizia ambientale della Provincia), conferma il mistero della morte delle anatre sul rio Ospo. Durante un altro sopralluogo effettuato nella mattinata di ieri sono stati rinvenuti 17 pennuti privi di vita. Il computo totale sale dunque a circa 30 esemplari. Uno di questi - come già accaduto due giorni fa - verrà analizzato dal laboratorio dell’Istituto Zooprofilattico sperimentale delle Venezie. «Abbiamo chiesto delucidazioni sulle tempistiche previste per avere dei risultati: se tutto va bene dovremmo avere un riscontro entro dieci giorni al massimo», aggiunge Zuppani. Entro la fine della prossima settimana, dunque, il mistero potrebbe essere risolto. Quello che è sicuro è che altri animali che popolano il rio Ospo godono di ottima salute: pesci, nutrie, ma anche altri uccelli continuano a popolare l’area serenamente. La problematica, dunque, parrebbe riguardare esclusivamente i germani reali. «Il fatto che altre specie di animali stiano bene è un buon segno - ammette Zuppani - però ora è da capire cosa stia uccidendo i germani reali». Intanto è intervenuta anche l’Azienda sanitaria per voce del dottore Massimo Erario, responsabile della Struttura semplice Sanità animale, Igiene degli allevamenti e delle Produzioni zootecniche che ha posto l’attenzione sul West Nile Disease, ossia il virus del Nilo occidentale, una delle possibile cause della moria di anatre, virus che peraltro può colpire anche altri animali quali i cavalli: «Posto che il caso specifico non è di nostra competenza, trattandosi di fauna selvatica, per la provincia di Trieste non è previsto un piano di monitoraggio sierologico negli equidi, essendo considerata zona non a rischio elevato, fermo restando l’obbligo di segnalare eventuali casi di carattere neurologico negli equidi e di attuare la sorveglianza in tal senso, casi peraltro non verificatisi nel nostro territorio». «Una volta ottenuti i risultati auspichiamo che si prendano provvedimenti per tutelare la colonia di anatre ancora in vita», commentano Patrizia Asefrid di Naica e Cristian Bacci di MujaVeg. La vicenda ha assunto anche un carattere politico con l’intervento del capogruppo consigliare muggesano di Obiettivo comune per Muggia Roberta Vlahov: «Da rappresentante di una lista civica ma anche di FareAmbiente, sono molto preoccupata dalla moria avvenuta nel rio Ospo. È di pochi giorni fa l’assegnazione della maglia nera regionale per l’inquinamento a livelli molto gravi, segnalato da Legambiente, per la zona della foce del Fugnan. Ora capita questo». Secondo Vlahov «è evidente che si sia verificata qualche anomalia o sversamento di sostanze nocive agli animali: chiediamo che l’Azienda sanitaria, unitamente al Comune, si faccia carico degli accertamenti necessari affinché eventi del genere non si verifichino più, anche per escludere che ci siano possibili rischi per la salute di tutti». La giunta Marzi esprime amarezza per l’accaduto: «Sorvolando sul fatto che paragonare il Fugnan all’Ospo è come assimilare la situazione dell’America a quella dell’Asia forzando il fatto che entrambi sono due continenti, non possiamo che esprimere invece la nostra amarezza rispetto alla ventilata possibilità che gli esemplari muggesani possano essere stati avvelenati». Il vicesindaco Francesco Bussani auspica che «se ciò dovesse trovare riscontro, non vi sia a monte una precisa volontà umana perché è terrificante e inaccettabile pensare che qualcuno si possa essere scagliato contro degli animali indifesi. Non ci resta che attendere che gli organi competenti, una volta accertata la natura del decesso, ce ne diano comunicazione in modo che possano essere adottate tutte le misure del caso».
A Muggia una collezione fa rivivere il mondo del grande compositore
da "Il Piccolo"
giovedì, 25 agosto 2016
di MARIANNA ACCERBONI Una Wunderkammer - o camera delle curiosità e delle meraviglie - a due passi da casa e quasi non ce ne accorgiamo: è il caso della ricchissima Biblioteca Beethoveniana, Casa Museo dedicata al grande compositore tedesco (Bonn 1770 - Vienna 1827) in una dimora privata del primo '900 a Muggia. Un ampio e curatissimo spazio salotto-biblioteca, denso di atmosfera, ampliato ben tre volte. Vi abitano i coniugi Sergio e Giuliana Carrino con il figlio Ludovico, chiamato così in onore di Beethoven. Alle cui note il padre, già agente generale dell'Istituto Geografico de Agostini, iniziò ad appassionarsi più di 45 anni fa, ascoltando delle sonate. «Siamo andati in tutto il mondo - racconta -a fare ricerche e acquistare tutto ciò che trovavamo d'interessante sul maestro». Oggi i pezzi sono più di 9.500, suddivisi in dodici sezioni, allestite secondo un bon ton borghese in cui cultura, passione e fiuto collezionistico s'intrecciano con eleganza. Se l'icona della collezione è un potente busto bronzeo firmato da Mascherini nel '25 a 16 anni, una tra le opere più interessanti e simboliche della cultura austro-tedesca è la grandeplacca in bronzo che riproduce Beethoven secondo l'interpretazione intensamente immaginifica e iperbolica, datata 1906, di Franz von Stuck, mito all'Accademia di Belle arti di Monaco anche per molti triestini che la frequentavano. Sono esposti tutti i tipi possibili di oggetti e creazioni, cimeli storici e artistici e testimonianze sul maestro: tutti i francobolli e gli annulli filatelici a lui dedicati dal 1889, provenienti da oltre 70 stati, più di 3000 cartoline storiche con il suo ritratto, i luoghi frequentati e le sue case o serie a tema sulla nona sinfonia, i quartetti, le navi e altri mezzi di trasporto a lui intitolati. I francobolli sono in gran parte "su buste primo giorno" e anche nell'ambito dell'editoria, da cui prese il via la collezione - 5000 tra volumi, opuscoli, documenti storici, libretti di sala - i libri sono solo in prima edizione e in veste originale. Segno che la quantità si accompagna a una grande qualità. Tra le molte, c’è anche la prima edizione della partitura della Quinta Sinfonia (Lipsia 1826) o, tra le numerose e prestigiose interpretazioni artistiche della musica del maestro, un’acquaforte (Lipsia 1921) dell'austriaco Alois Kolb. La collezione di medaglie conta 500 pezzi, comprende anche placchette e distintivi, nei quasi 500 ex libris, rari come le incisioni che coprono quasi tutta la ritrattistica sul compositore in questa tecnica. E ancora figurine, foto e riviste d'epoca, carta moneta e grafica pubblicitaria, ma anche vini come il Riesling della Mosella e il Picolit, che Beethoven prediligeva quanto le ostriche e le cozze di Muggia, e quasi tutto il Kitsch a lui dedicato. Ma ci sono pure, tra gli altri, la donna che forse amò di più, Giulietta Guicciardi, che abitava nell'attuale palazzo del Tergesteo, e Alexander Wheelock Thayer, console americano a Trieste, che nell'800 scrisse qui la più importante biografia su di lui. Tant'è che nel 2013 parte delle collezioni sono state esposte su invito a Bonn nel museo della casa natale del compositore e a breve parteciperanno a un'altra grande mostra alla Philharmonie di Parigi mentre si è avviata una collaborazione scientifica con Università Musik und Kunst di Vienna. Visite su appuntamento 3485807227 - lvb@bibliotecabeethoveniana.it).
Il mistero dei germani reali morti alle foci del rio Ospo
da "Il Piccolo"
mercoledì, 24 agosto 2016
Le carcasse avvistate sono una ventina sul totale di ottanta volatili nella zona. I guardiacaccia non escludono possa trattarsi del virus del Nilo occidentale
di Riccardo Tosques
Moria di germani reali alle foci del rio Ospo. La voce che circolava da qualche giorno tra i muggesani riguardo la scomparsa di gran parte dei bei pennuti che popolano le acque rivierasche è stata confermata ieri dal comandante della Polizia ambientale provinciale di Trieste Ilario Zuppani: «Dobbiamo attendere le analisi per capire cosa stia succedendo, sicuramente le segnalazioni sono tante e purtroppo attendibili. Qualcosa sta uccidendo questi uccelli». E sulla misteriosa scomparsa degli animali aleggia anche lo spettro del virus del Nilo occidentale. Per ora il numero degli animali morti nel corso d’acqua muggesano si attesta attorno alle 20 unità rispetto agli 80 esemplari che popolano da anni la zona. Il numero dei volatili coinvolti, però, potrebbe essere molto maggiore. L’allarme sulla moria è stato lanciato pubblicamente sul web dal chiosco del Molo Balota. «Ci sono giunte notizie che le amate anatre, che da sempre gironzolavano per la zona del molo, sono state uccise. Non serve nemmeno dire quanto questo ci rattristi e faccia infuriare». La segnalazione è arrivata ben presto anche ai guardiacaccia della Provincia. «C’è chi parla di dieci esemplari, chi di venti, chi di più: noi, facendo un sopralluogo, abbiamo rinvenuto un paio di esemplari effettivamente morti», racconta Zuppani. Uno di questi germani reali, morto da pochissimo, è stato consegnato all’Istituto Zooprofilattico sperimentale delle Venezie. Analizzare il campione di una carcassa è molto importante ovviamente per cercare di capire cosa stia effettivamente uccidendo le anatre muggesane. Per ora ci sono solamente delle ipotesi, da prendere evidentemente con le pinze. C’è chi parla di un possibile avvelenamento (volontario? involontario?) di massa. C’è chi sostiene di aver visto in questi giorni una sostanza simile alla nafta galleggiare nell’Ospo. Tra le ipotesi anche il tentativo di qualcuno di avvelenare nutrie o topi, andato invece a sterminare le anatre: in questo caso vi è l’auspicio che le telecamere di videosorveglianza posizionate in zona rio Ospo possano aver immortalato l’artefice o gli artefici di tale scelleratezza. Per ora, dunque, solo ipotesi. Ma quando ci potrà essere un riscontro oggettivo sull’accaduto? Una parte delle analisi verrà effettuata dalla sede udinese dell’Istituto Zooprofilattico sperimentale delle Venezie: i relativi risultati dovrebbero arrivare quasi sicuramente entro la fine di questa settimana. Un’altra parte di analisi, quelle più complesse, dovrà essere compiuta nella sede centrale dell’Istituto che si trova a Padova: per l’esito potrebbero servire diverse settimane. «Onestamente non so davvero dire cosa possa essere successo - ammette il guardiacaccia Zuppani -, le possibilità sono varie. C’è anche da dire, premettendo che comunque le percentuali sono basse, che si potrebbe trattare del virus del West Nile». Il virus del Nilo occidentale, provocato dalle zanzare che sono il primo vettore, infetta gli animali acquatici, tra cui soprattutto gli uccelli. Ma la malattia può anche interessare l’essere umano. In questi anni Veneto, Emilia Romagna e Lombardia sono state le regioni interessate da questa problematica sanitaria. Anche con conseguenze mortali per l’uomo. Ed è notizia proprio di ieri che nel Ferrarese è stato attestato il quinto caso di West Nile in poche settimane. Tenendo conto poi, che di norma, la fase più delicata e a maggior rischio di contagio va proprio da Ferragosto sino all’inizio dell’autunno la prevenzione per evitare il proliferarsi delle zanzare è estremamente consigliata. Rimane comunque aperta la pista dell’avvelenamento - volontario o involontario - provocato dall’uomo. In attesa di risolvere il mistero della moria delle anatre muggesane del rio Ospo, dal chiosco di Molo Balota il messaggio è chiaro: «Vi preghiamo di tenere gli occhi aperti e di informare chi di dovere nel caso notiate qualcosa di strano».
Muggia crea il Registro delle associazioni
da "Il Piccolo"
martedì, 23 agosto 2016
Il Comune rende ancora più saldo il rapporto con le realtà locali che organizzano eventi e iniziative
MUGGIA Nasce a Muggia il Registro delle Associazioni operanti nel territorio comunale. Nell’ambito delle novità organizzative che la nuova giunta, guidata dal sindaco Laura Marzi, sta predisponendo, ecco arrivare questo strumento, la cui funzione sarà quella di «definire forme di partecipazione delle associazioni all’attività di programmazione dell’ente e di garantirne la rappresentanza negli organismi consultivi istituiti, oltre ad assicurare la possibilità di affidamento alle stesse dell’organizzazione e dello svolgimento di attività promozionali, ricreative e, in generale, di pubblico interesse, da gestire in forma coordinata con l’ente o in sua sostituzione». «Da anni il Comune ha predisposto stretti rapporti con le realtà associazionistiche del territorio - spiega l’assessore per l’Associazionismo Mirna Viola - alcuni dei quali supportati da convenzioni e frequenti collaborazioni e organizzazioni, gestite nelle più importanti manifestazioni e iniziative. Ora però - aggiunge - facciamo questo ulteriore passo in avanti, nella direzione della valorizzazione degli strumenti di espressione e di partecipazione dei cittadini alla vita della comunità locale, per cercare di coinvolgere sempre di più la popolazione in attività volte al miglioramento della qualità della vita personale, civile e sociale». Un’attenzione costante che, con l’amministrazione Marzi, trova ulteriore conferma proprio nell’assegnazione di una specifica delega assessorile e nell’istituzione del Registro. «Grazie alla visione complessiva che l’introduzione di questo strumento permetterà di avere - chiarisce Viola - si potrà offrire sostegno in modo armonizzato ai programmi e alle attività delle associazioni che hanno riconosciute finalità di interesse dell’intera comunità, attraverso l’erogazione di contributi, l’assunzione di iniziative comuni e coordinate, la messa a disposizione di strutture, beni o servizi e altre forme di incentivazione». Al Registro possono essere iscritte solo le associazioni che abbiano la sede legale nel territorio del Comune di Muggia da almeno due anni e svolgano la propria attività prevalentemente sul territorio muggesano nei seguenti settori: culturale (attività culturali, scientifiche ed educative, valorizzazione dei beni culturali, storici ed artistici), ambientale (tutela e valorizzazione dell’ambiente, protezione della flora e della fauna, difesa del suolo), turistico (sviluppo turistico del territorio e promozione dell’immagine della città), sportivo (promozione della pratica sportiva e delle attività ricreative). Sono iscritte di diritto tutte le associazioni di natura nazionale, regionale e provinciale, che svolgono attività in ambito comunale e quelle iscritte ad albi o registri regionali o provinciali del volontariato e promozione sociale onlus. Il Registro sarà gestito dal Servizio per le Politiche giovanili, la Cultura e lo Sport e, ogni due anni le associazioni dovranno confermare la volontà di continuare a essere iscritte e di essere sempre in possesso dei requisiti necessari. (u.s.)
Sostegno al reddito in arrivo entro fine mese
da "Il Piccolo"
martedì, 23 agosto 2016
Saranno inviati entro la fine di agosto i mandati di pagamento relativi alle pratiche dell’erogazione del sostegno al reddito da parte dell’amministrazione comunale di Muggia. L’annuncio arriva dal neoassessore alle Politiche sociali, Luca Gandini: «Il sostegno al reddito - dice l’esponente della giunta guidata dal sindaco Marzi - è un aiuto rivolto ai cittadini in grave difficoltà economica, un sostegno per migliorare la qualità della vita dalla fascia più debole della popolazione». La misura consiste in un intervento massimo mensile di 550 euro a integrazione del reddito e viene erogata nell’ambito di un percorso concordato nel patto di inclusione con l’assistente sociale, finalizzato a superare le condizioni di difficoltà del nucleo familiare beneficiario. I pagamenti copriranno il periodo dalla presentazione della domanda al mese in corso. A stretto giro, quindi, i destinatari del supporto avranno novità positive.
Corso per imparare a leggere ai più piccoli
da "Il Piccolo"
martedì, 23 agosto 2016
Il Comune di Muggia informa che il corso per lettori “Nati per Leggere” si terrà il 23 e il 24 settembre prossimi nella Biblioteca comunale Guglia in via Roma 10, con i seguenti orari: venerdì 23 settembre dalle 14.30 alle 18.30, sabato 24 settembre dalle 9 alle 18.30. Per informazioni e iscrizioni si può consultare il sito “Nati per Leggere” (http://natiperleggere.comune.trieste.it).
I segreti di alchimisti e crociati nelle oscure scritte di Muggia
da "Il Piccolo"
lunedì, 22 agosto 2016
Dalla scacchiera di iscrizioni nell’antica calle al rebus di caratteri nella chiesetta
la cittadina è disseminata da indizi che nessuno è mai riuscito a decifrare
Nella basilica di Santa Maria Assunta un riquadro pieno di caratteri posto ai piedi di San Cristoforo alimenta il mito di culti pagani
di GIOVANNI TOMASIN Era un vecchiaccio cieco e terribile, il doge della Repubblica di Venezia Enrico Dandolo. Arrivato alle redini della Serenissima nell’età dei patriarchi, ottant’anni, ne aveva quasi cento quando decise di partecipare all’infame Quarta Crociata. La prima cosa che la flotta veneziana fece, appena partita, fu una tappa nel golfo di Trieste, dove il doge pretese un atto di sottomissione da parte di Muggia. Inutile dire che non si trattava di terra «pagana», e la crociata proseguì su questi toni, finendo nel 1204 per saccheggiare la cristianissima Costantinopoli invece di conquistare il Santo Sepolcro. Si tratta di una nota a piè di pagina della Storia, ma consente di inquadrare il contesto in cui nasce il mito della Muggia misteriosa, confortato da una miriade di piccoli indizi, disseminati qua e là nel cuore medievale della cittadina rivierasca. Una vicenda in cui si incontrano supposti alchimisti, scritte misteriose e, come vuole la tradizione in questi casi, l’ordine monastico-militare dei cavalieri templari. La prima tappa del viaggio è un vicolo angusto del centro. Sul muro di una casa addossata alle altre, tra i panni stesi al sole, un riquadro nell’intonaco svela una scacchiera di iscrizioni. L’opera riporta la data di realizzazione: l’anno del Signore 1429 nel mese di marzo. Tutt’attorno alla data una serie di 63 conci disposti su otto file raffigurano ognuno un simbolo diverso. Sono rovinati dalle intemperie e dagli anni, ma alcune immagini sono ancora visibili. Si riconoscono un levriero, un cervo, un polpo, quello che pare essere un centauro, figure umane in diverse posizioni, un cavallo con qualcuno in sella, un drago che fronteggia un serpente, una croce, una torre circondata da mura circolari, uno stemma a scacchi simile all’odierna bandiera croata, il leone di San Marco, una coppa affiancata da due animali e da decorazioni floreali e via dicendo. La strana composizione si trova in calle del Ghetto ma, come spiega un articolo scritto da Alessandro Mlach su un numero del “Tuono” del 2010, non necessariamente è riconducibile alla comunità ebraica muggesana medievale. Le ipotesi sono diverse. C’è chi ci vede una tavola alchemica, simile a quella (molto più tarda) riprodotta su una volta di castello Lantieri a Gorizia. Secondo altri la spiegazione più probabile sta nell’araldica. Ma quella di calle del Ghetto non è l’unica scritta enigmatica della cittadina. Un’altra si trova sulla cime dell’altura soprastante, a Muggia Vecchia, dove c’è l’unico edificio ancora in piedi del nucleo originario del Castrum Muglae: la basilica di Santa Maria Assunta, vecchia almeno di otto secoli, se non di più. Custodisce ancora oggi un bellissimo ciclo di affreschi, che include una grande raffigurazione di San Cristoforo. Il santo, come da tradizione, sta guadando un fiume pieno di pesci e porta in spalla Gesù Bambino. Ai suoi piedi due riquadri: in uno è rappresentato un leone, nell’altro una scritta il cui significato è oscuro. Le prime parole compongono sicuramente il nome del santo in un misto di caratteri greci e latini, mentre le altre sono di difficile interpretazione. Sul web si trova una curiosa proposta di scioglimento: «Chr(ist)ofo/ri s(ancti) sp(e)/ciem qui/cum)que tue/tur ill(u)m /q(uoti)die null(o) / langore te/netur». Ovvero: «Chiunque guardi l’immagine di San Cristoforo sarà immune da malattie per quel giorno». Il genere di augurio che il lettore accoglie con favore, soprattutto se si è fatto la scalata a piedi da Muggia centro in una torrida giornata di agosto. C’è però chi teorizza retroscena ben più complessi: il sito “Luoghi misteriosi” tira in ballo le balaustre interne alla chiesa, risalenti a epoche precedenti e riutilizzate nella basilica, suggerendo che le loro decorazioni floreali siano segno della presenza in loco di un culto pagano poi cristianizzato. Grazie anche alla sua storia millenaria, accennata in apertura, Muggia si presta a questo genere di giochi e speculazioni. Tornando alle crociate, proprio di qui passava uno dei possibili percorsi di pellegrinaggio verso la Terra Santa. Non a caso sembra che la cittadina ospitasse un possedimento dei celebri cavalieri templari. Questo ordine cavalleresco e la sua tragica fine hanno sempre suscitato fervide fantasie e da allora esercitano un fascino mai sopito. Neanche Muggia si sottrae al magnetismo, tanto che il Comune ha dedicato ai monaci guerrieri una via, e perfino l’Ordine dei cavalieri templari cattolici d’Italia (una delle numerose associazioni neotemplari) non disdegna di fare qualche capatina in città per compiere atti di devozione. Gli stimoli non mancano. Sopra l’ingresso dell’antica chiesetta del Crocifisso, a due passi dall’iscrizione di calle del Ghetto, sulla pesante architrave in pietra fa bella mostra di sé quella che sembra essere una classica croce templare. La chiesa è successiva alla messa al bando dell’ordine, ma nulla esclude che l’architrave sia un riutilizzo di edifici precedenti. Ancora: incastonata nella facciata di un bel palazzo veneziano in via Oberdan, troviamo incisa un’altra croce che ricorda quella dei templari. E se volessimo giocare al “Codice Da Vinci”, potremmo individuarne altre risalenti a epoche ancora più recenti: ad esempio a decorare le pareti della chiesa di San Francesco o sulla facciata della chiesetta di San Sebastiano. Ma avanti di questo passo si rischia davvero di far la fine di Dan Brown e accavallare supposizioni senza costrutto. Quando si tratta quest’argomento, invece, è sempre bene tenere a mente il severo monito che Umberto Eco impartisce in quel capolavoro che è il “Pendolo di Foucault”: «Quando uno tira in ballo i templari è quasi sempre un matto».
LA STORIA. I cavalieri della Terrasanta
da "Il Piccolo"
lunedì, 22 agosto 2016
I cavalieri templari nacquero in Terrasanta nei decenni successivi alla Prima crociata. Il primo Gran maestro Ugo di Payns fondò assieme a un manipolo di crociati uno dei primi ordini monastici guerrieri della Cristianità. Nei due secoli successivi la loro organizzazione crebbe, contribuendo alla difesa militare del Regno di Gerusalemme e dando aiuto ai pellegrini diretti al Santo sepolcro. Nel tempo l’Ordine accumulò immense ricchezze ma, con la fine delle crociate, perse la sua funzione storica. Attirò così le brame del re di Francia Filippo il Bello, che convinse il papa a scomunicare l’ordine per incamerarne i beni, all’inizio del Trecento. Le speculazioni sulle presunte dottrine gnostiche dei templari e sulla loro segreta sopravvivenza sono un classico dell’occultismo, tanto che li si vorrebbe all’origine dell’Illuminismo e della massoneria. (g.tom.)
L’araldica. La lotta tra drago e serpente
da "Il Piccolo"
lunedì, 22 agosto 2016
«Davanti a immagine così rovinate è difficile dire qualcosa con certezza, ma decisamente non si tratta di un’iscrizione con contenuto alchemico». Lo scrittore Francesco Boer, cultore di simbologie alchemiche e autore di un libro sui significati delle decorazioni architettoniche triestine, esclude che l’iscrizione di calle del Ghetto sia frutto delle elucubrazioni di qualche alchimista. «L’ipotesi più probabile è che si tratti di stemmi araldici di famiglie notabili, di Muggia o dei possedimenti veneziani». Ciò non significa però sminuire l’interesse dell'iscrizione: «L’araldica è un tesoro di quelli che Carl Gustav Jung definiva archetipi. Un ottimo esempio è il concio che raffigura un mostro alato, un drago oppure un grifone, mentre fronteggia un serpente: un elemento aereo contrapposto a quello terreno in una lotta cosmica e antichissima». (g.tom.)
Non ci sono notizie da "Il Piccolo" di domenica 22 luglio 2016.
Il sindaco Marzi decide in maniera opposta a Dipiazza: «Porte aperte a tutti
da "Il Piccolo"
sabato, 20 agosto 2016
Useremo la sala del Consiglio. La nostra cittadina è contro la cultura dell’odio»
«Conta l’impegno ad educare alla differenza, alla convivenza e alla condivisione tra le diversità Le paure nascono molto spesso dall’ignoranza»
di Ugo Salvini wMUGGIA Il Comune di Muggia non fa differenze ed è pronto ad accogliere, nella sala del Consiglio, dove si celebrano i matrimoni, anche tutti coloro che intendono procedere alla costituzione delle unioni civili. Basterà farne richiesta. La presa di posizione dell’amministrazione muggesana, dettata con determinazione dalla neo eletta sindaco, Laura Marzi, non lascia spazio a dubbi, ed è destinata, ad alimentare ulteriori polemiche vista la scelta diametralmente opposta del neoeletto sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, deciso a non concedere la sala matrimoni a chi vuole formalizzare un’unione civile. Contro la posizione del sindaco di Trieste è già intervenuta pesantemente, tra gli altri, la senatrice Pd Monica Cirinnà, protagonista della legge 76/216. «Dato che la coppia che vuole costituire un’unione civile può individuare liberamente il Comune a cui rivolgersi, indipendentemente dalla residenza, scegliendo un qualsiasi Municipio come sede della cerimonia - precisa Marzi - ribadisco che Muggia è pronta ad aprire le porte a chiunque. La nostra cittadina - prosegue il sindaco - è contro la cultura dell’odio e della discriminazione. La diversità è una ricchezza, un elemento sul quale si basa la nostra comunità e che si è dimostrata essere una risorsa per il nostro passato. Di certo - aggiunge - lo sarà anche per il nostro futuro». Una scelta di campo molto chiara: «Non credo che sia un gesto come questo, cioè garantire la disponibilità a ospitare le coppie che voglio formalizzare un’unione civile, a fare la differenza - precisa Marzi - ma l’impegno che quotidianamente dovrebbe essere manifestato da tutti per educare alla differenza e alla convivenza, alla condivisione tra le diversità, perché le paure nascono troppo spesso proprio dall’ignoranza». Una frase forte, che non lascerà certamente impassibile Dipiazza, schierato su un fronte contrapposto. Tecnicamente, la richiesta di costituzione dell’unione civile va presentata congiuntamente da entrambi i componenti della coppia all’ufficiale dello stato civile, indicando nome e cognome, data e luogo di nascita, cittadinanza e luogo di residenza, e dichiarando l’insussistenza di eventuali cause che possano impedire la costituzione dell’unione civile stessa, la cui disciplina è delineata all’art. 1, comma 4, della legge 76/2016. A quel punto, l’ufficiale dello stato civile, verificati i presupposti di legge, redige un verbale della richiesta e lo sottoscrive unitamente alle parti, che invita a comparire di fronte a sé in una data, indicata dagli interessati, successiva al termine di 15 giorni previsto dalla legge per la celebrazione dell’unione civile. Per questo istituto non vanno effettuate le procedure per le pubblicazioni, previste invece per il matrimonio. Nel 2015 sono stati 50 i matrimoni celebrati nella sala del Consiglio muggesano. Di questi, ben 17 sono stati quelli che hanno visto protagoniste persone non residenti. Nell’anno in corso, ad oggi sono 21 i matrimoni già celebrati, ai quali se ne aggiungeranno altri 8 entro ottobre. «Con la costituzione dell’unione civile tra persone dello stesso sesso - riprende Marzi - le parti acquistano gli stessi diritti e assumono i medesimi doveri, la legge lo dice chiaramente. È giunto quindi il momento di essere civili e di fare un primo passo verso la pari dignità e la piena uguaglianza. Noi, a Muggia, siamo pronti».
Sostegno al reddito. Importi in arrivo
da "Il Piccolo"
sabato, 20 agosto 2016
Il Comune di Muggia informa i beneficiari della misura di sostegno al reddito ( art. 2 L.R. 15 del 2015) che entro il mese provvederà alla liquidazione degli importi, comprensivi del bimestre luglio/agosto, per coloro che hanno presentato domanda entro il 30 aprile scorso.
“Nati per Leggere” Corso per lettori
da "Il Piccolo"
sabato, 20 agosto 2016
Il Comune di Muggia rende noto che il corso per lettori “Nati per Leggere” si terrà il 23 e 24 settembre presso la Biblioteca comunale Guglia, via Roma 10, con i seguenti orari: venerdì 23 settembre 14.30 – 18.30, sabato 24 settembre 9 - 18.30. Informazioni e iscrizioni sul sito “Nati per Leggere”
Un solo nonno paletta si fa avanti a Muggia. L’appello del Comune
da "Il Piccolo"
venerdì, 19 agosto 2016
Il termine scade lunedì ma sinora c’è un’unica domanda
Per gli uffici sul calo di richieste pesa il rischio responsabilità
di Ugo Salvini wMUGGIA “Nonni paletta cercansi”. È un appello quasi disperato quello del Comune di Muggia, alla vigilia della scadenza, fissata per lunedì prossimo alle 12, dei termini per la presentazione delle domande di autocandidatura dei volontari intenzionati a svolgere tale ruolo, davanti alle scuole della cittadina nel prossimo anno scolastico. Finora soltanto una domanda è pervenuta al competente ufficio di via di Trieste 8, sede amministrativa del Corpo di Polizia locale del Comune di Muggia. Nulla rispetto all’esigenza dell’amministrazione guidata dal sindaco Laura Marzi. Sono già quattro gli istituti interessati, che hanno formalizzato il bisogno di avere un “nonno paletta” negli orari di punta, cioè all’ingresso al mattino e all’uscita all’ora di pranzo. Sono la scuola elementare “Loreti” di Aquilinia e i tre istituti di viale D’Annunzio, “De Amicis”, “Bubnic” e “Nazario Sauro”. «Ma altri potrebbero aggiungersi a questo elenco - spiegano dal Municipio muggesano - aumentando considerevolmente l’esigenza di avere a disposizione un adeguato numero di volontari, e questo senza contare che esistono anche i turni pomeridiani». Eppure, per quasi 20 anni, il problema non si era mai creato. Erano tanti i pensionati o i disoccupati - le uniche categorie ammesse a presentare una candidatura per tale ruolo - pronti a prendere la paletta in mano e a dirigere il traffico davanti alle scuole di Muggia. Ma i tempi cambiano, e la mentalità dei genitori anche. «Le mamme in particolare, ma anche i papà non scherzano - ribadiscono dal Comune -. Sono particolarmente sensibili. Al primo mini incidente, i genitori sono pronti a scatenare vere e proprie guerre giudiziarie, e la responsabilità cade pure su chi, anche se per spirito sociale, è pronto a sfidare pioggia e freddo per aiutare i bambini ad attraversare la strada». Considerando che il compenso lordo per i “nonni paletta” è di 6 euro a prestazione, evidentemente molti di coloro che stavano pensando di mettersi a disposizione del Comune hanno rivisto le loro intenzioni, rinunciando. Una disdetta per il Comune che, se non si aggiungeranno all’ultima ora nuove candidature, dovrà pensare a impiegare i vigili urbani davanti alle scuole, ovviamente sottraendoli ad altri incarichi. «Quello svolto dai “nonni paletta” - sottolinea l’assessore Stefano Decolle - è un servizio prezioso, molto apprezzato dalle famiglie e dal personale scolastico, di alto valore sociale, che rimarca l’impegno dell’amministrazione nel garantire da un lato l’incolumità dei suoi concittadini più piccoli e, dall’altro, a offrire ad alcuni concittadini non più giovanissimi, esclusi dai processi produttivi, la possibilità di continuare a essere utili alla comunità, percependo un seppur minimo compenso». Le prime problematiche si erano già avute lo scorso anno, quando si erano registrate tre sole candidature. Un ritiro per malattia aveva poi ridotto a due soltanto i “nonni paletta” in servizio effettivo. «Siamo al cospetto di un evidente venir meno del senso civico e dell’impegno rivolto al prossimo da parte della comunità muggesana - incalza Decolle - e dell’emergere di un nuovo fenomeno, il terrorismo creatosi intorno al concetto di responsabilità, soprattutto se legato a minori». Per poter presentare domanda, oltre a essere pensionati o disoccupati, bisogna essere compresi, alla scadenza del 22 agosto, in una forbice di età tra i 50 e i 70 anni. Le domande vanno presentate all’ufficio Protocollo utilizzando, pena l’invalidazione, i moduli scaricabili dal sito dell’ente o reperibili negli uffici dei vigili.
Muggia buen retiro del principe “green” Lodovico d’Asburgo
da "Il Piccolo"
giovedì, 18 agosto 2016
Arciduca d’Austria, scienziato e letterato amico di Sissi scelse una tenuta sul golfo per i suoi studi e lo sport
di MARIANNA ACCERBONI La bellezza di Muggia, con la sua rigogliosa vegetazione che, ancor oggi selvaggia, si tuffa nel mare, attrasse nella seconda metà dell'800 l'ultimo rappresentante della tradizione culturale illuministica dei Lorena in Toscana: Lodovico Salvatore, principe di Toscana e arciduca d'Austria, penultimo dei dieci figli del granduca Leopoldo II e della principessa Maria Antonietta delle due Sicilie. Non incline alla rigida educazione militare, cui erano indotti i rampolli della casa asburgica, ma allo studio delle lingue e alla natura, fu educato in modo liberale e trovò nel buen retiro dell'antico Castrum Muglae, dove visse tra il 1876 e il 1914 i mesi estivi, una delle sue oasi di studio e di vita semplice, ma coltissima e creativa. Gli spostamenti erano nel suo destino: nato nel 1847 a Firenze, aveva un anno quando i moti del '48 costrinsero la famiglia a lasciare la città, con aspetti anche rocamboleschi, per Gaeta. E non era ancora dodicenne quando, causa la seconda guerra d'indipendenza italiana, dovette trasferirsi dalla Toscana nel Castello di Brandýs in Boemia, dove avrebbe trascorso l'adolescenza e sarebbe morto nel 1915, dopo un ennesimo trasferimento da Gorizia, abbandonata su ordine dell'imperatore per la Grande Guerra. Forse anche per questi cambiamenti considerava la sua vera casa il lussuoso panfilo Nixe I (l'Ondina della mitologia germanica), costruito a Fiume nel 1871, poi colato a picco e sostituito dal Nixe II, con cui fece viaggi lunghissimi, ospitando anche molti animali, fra cui una mucca; mentre nel fiorentino giardino di Boboli da bambino si curava personalmente di uno scimpanzé. Navigando, compì profondi studi su litorali e arcipelaghi mediterranei ignoti o poco noti, raccolti in più di cinquanta libri e articoli da lui illustrati: si occupava di geologia, archeologia, botanica, zoologia, etnologia e linguistica, acquisendo fama internazionale, un po' appannata dal suo modo trasandato di vestire e dalla sua vita da outsider, che lo rese tuttavia molto amico dell'imperatrice Sissi. Col Nixe I approdò all'isola di Maiorca, dove si fece costruire una dimora dal taglio piuttosto spartano, sua residenza stabile che tutt'ora esiste, contribuendo con sistemi del tutto antesignani a lanciare le Baleari nel turismo internazionale, tant'è che oggi una lunga e importante via lo ricorda assieme ad altre iniziative. E così accade a Muggia dove, alle pendici dei colli muggesani occidentali, in quella che era la sua tenuta di 450 ettari, incontriamo il bosco, il sentiero e l'abbeveratoio detti dell'Arciduca. E la sua casa: se infatti Massimiliano d'Austria, causa un naufragio da maltempo, scoprì la bellezza di Grignano tanto da decidere di ergervi il castello di Miramare, Lodovico Salvatore, rappresentante del ramo italiano degli Asburgo, la cui prima lingua era quella di Dante, scelse invece una sobria magione dall'altra parte del golfo, sulla strada provinciale che conduce alla frazione di Chiampore. Certamente diversa, ma austera come gli esterni del natio Palazzo Pitti e le altre residenze, tra cui Ramleh in Egitto, la sua dimora invernale prediletta. Situata nel borgo odierno di Zindis ed edificata presumibilimente nel 1864, la acquistò per 20.000 fiorini assieme ai terreni adiacenti, destinati a pascolo, vigneti e boschi, su cui sorgevano diciassette case rurali e due ville e che continuò a comprare fino alla morte. Arrivando all'amato mare, dove la voce popolare racconta che amasse recarsi spesso a nuotare nudo, "protetto" da due ali di servitù che ne schermavano la vista. La cosiddetta Villa del Principe - circondata, come gli antichi castelli, da mura merlate in pietra arenaria, segno della moda eclettica dell'architettura del tempo, che invece Miramar testimonia con taglio sontuoso - fu a poco a poco, dopo la sua morte, spogliata degli arredi e cadde in stato di abbandono, per essere quindi restaurata con taglio filologico da privati. Rappresenta oggi la Tappa 7 dei Percorsi muggesani ed è circondata da un elegante declivio di ulivi. E, come sottolinea Tullio Bellen, neoassessore alla Cultura del Comune, Muggia e le periferie possono offrire itinerari storici e culturali interessanti. Per farci riandare a un passato di sogno e, in questo caso, farci conoscere meglio l'arciduca scienziato, affabile, modesto e generoso, che due giorni prima di morire scrisse con calligrafia malferma all'amico botanico Carlo de Marchesetti il suo ultimo pensiero per l'amata Muggia.
Non ci sono notizie da "Il Piccolo" di mercoledì 17 luglio 2016
Non ci sono notizie da "Il Piccolo" di martedì 16 luglio 2016
Il Brucolampo si aggiudica la Vogadamata di Muggia
da "Il Piccolo"
lunedì, 15 agosto 2016
La folle regata del Carnevale, con le più strane imbarcazioni possibili
ha divertito tutto il pubblico a terra e ha dato spettacolo in mezzo al maredi
Lilli Goriup wMUGGIA Veri attimi di follia alla "vogada mata". Imbarcazioni improbabili, naufragi e marinai che si gettano in acqua di proposito per ammutinarsi: anche questa edizione della competizione marinaresca che ogni anno si svolge al carnevale muggesano estivo è stata un successo. Prima regola della vogada: "barche no barche, remi no remi". Per partecipare è necessario imbarcarsi su zattere di fortuna, scafi costruiti artigianalmente in qualche giardino di Muggia, chiglie ricavate da materiali di scarto; basta che non siano vere barche. Non sono inoltre ammessi propulsori come motori o vele, a parte l'olio di gomito. Quest’anno sono sette gli equipaggi che partecipano alla gara, e cioè il "Team Cajo Corse", con l'imbarcazione "Se zuco me taco", le Bellezze naturali con la barca Le tre Grazie; Ongia con "Pedocin"; Trottola con "La spugna"; ancora la compagnia Ongia con "Sommergibile"; gli sloveni Pgd Hrvatini - Crevatini con "Argonauti". La partenza è prevista per le 19, ma già poco dopo le 18 i marinai cominciano a calare in acqua i bastimenti e a fare le prime prove tecniche di navigazione. Pian piano dall'approdo presso il porticciolo di Muggia ci si sposta verso l'ultimo moletto, quello dove attracca il Delfino Verde per intenderci, dal quale è possibile osservare la gara, che si svolge al largo, con le tappe segnalate da due boe gialle. Ci sono alcune difficoltà ad allinearsi per la partenza; lo speaker, Italo, posizionato niente di meno che su un’ape cross, commenta con ironia: «I equipagi xè pronti? Deme un cenno, ve prego! 'Ndemo 'vanti giovinoti, che el sol magna le ore e ne ciapa sede!». Per ultimi si posizionano in partenza quelli della compagnia Trottola, che sicuramente si aggiudicano la menzione simpatia. Li sprona Italo dal molo: «La barca xè 'sai bela, i gaveva ’sai lavor poreti». E in effetti dev'essere stata una faticaccia inchiodare delle panche da sagra, su cui remano i vogatori, a delle boe galleggianti. In mezzo alle panche svetta un enorme Spongebob di spugna, alto quasi due metri, che spruzza bolle di sapone. A pochi attimi dalla partenza l'atmosfera è febbrile. Le tifoserie si schierano numerose lungo il molo, mentre di fronte ad esso si crea un altro capannello di pubblico, quello delle barche "vere", da cui numerosi curiosi assistono alla vogata dal lato del mare. Lo speaker scherza: «Apprezziamo le molte barche di assistenza volontarie». Tre, due, uno, si parte al suono della trombetta carnascialesca. Il sole che alle sette si sta già ormai abbassando sull'orizzonte rende difficile seguire lo svolgimento della competizione; ci si porta una mano alla fronte per farsi ombra e vedere controluce. Al primo giro di boa l'esito parziale è il seguente: al primo posto il Team Cajo Corse, al secondo gli Argonauti e al terzo il Sottomarino di Ongia, i cui membri non remano, ma addirittura nuotano. Ma la gara è ancora lungi dal termine: «Deghe muli, che xè el rush finale!», li incita Italo. Dopo qualche minuto le barche sono di ritorno e si delineano i vincitori. Ad aggiudicarsi il primo posto la compagnia Lampo con il Brucolampo, mentre secondi sul podio sono gli amici di Hrvatini con la barca degli Argonauti; dopo qualche attimo d'incertezza si annuncia infine anche il nome dei terzi classificati, cioè la compagnia Ongia con il Pedocin. Alessandra parla a nome di tutto l'equipaggio del Pedocin: «Questo nostro terzo posto è una supersoddisfazione, perché eravamo sole donne, di cui quattro adulte e otto bambine, età minima sei anni - spiega soddisfatta -. Abbiamo soffiato il podio a tanti omaccioni muscolosi!». Per Hrvatini secondo posto dopo 3 primi posti per ben tre volte di fila sfidando i flutti. L'equipaggio dei vincitori assoluti è composto da otto persone, di cui due ragazze: Ilario, Christian, Dino, Giovanni, Valentino, Virginia, Francesca e Nathan. Dichiarano: «Un ringraziamento speciale va a Lucio, della nostra compagnia - proseguono -. La nostra barca è stata completamente realizzata con materiali di recupero: la struttura è di tubi di fognatura e polistirolo, assemblati con il poliuretano, mentre la testa del bruco è riciclata dal carro del carnevale invernale».
Lo speaker Italo, il “signor Carnevale”
da "Il Piccolo"
lunedì, 15 agosto 2016
Ieri ha commentato la regata, ma la festa in maschera è la passione della sua vita
MUGGIA Italo a Muggia non ha bisogno di presentazioni: è il solo in tutta la cittadina a chiamarsi così, oltre ad avere da sempre un ruolo pubblico all'interno del Carnevale. All'edizione di quest'anno è stato scelto addirittura come speaker della "Vogada mata", facendo in diretta la cronaca di quanto avveniva al largo, seduto sulla sua ape. «Non era in programma che fossi io lo speaker. Ieri mi han chiesto se ero disponibile e ho subito accettato perché, anche se non è il mio lavoro, mi piace moltissimo farlo - continua -; confesso che una volta sono stato intervistato dai giornalisti di Rai 2 a proposito del Carnevale di Muggia, per cui in realtà è la seconda volta che compaio come personaggio mediatico». Maglietta arancione della compagnia Ongia indossata con fierezza, sorrisone e bicchiere in mano, Italo non smette mai di scherzare. Per lui il carnevale è la passione di tutta un'esistenza: «Io sono carnascialesco da sempre; il carnevale è l'hobby della mia vita, e non è un modo di dire, perché ho percorso l'intera carriera carnevalesca». Italo spiega cosa intende quando parla del suo curriculum del carnevale: «Ho cominciato dal ruolo di suonatore, prima mascherato e poi membro della Banda. Da ragazzetto poi ho iniziato ad avvicinarmi ai chioschi e ai carri aiutando laddove serviva, ad esempio a lavare i bicchieri - prosegue -. Alla fine sono pure diventato presidente della compagnia e adesso che è il momento di fare largo ai giovani, continuo comunque a dare una mano». Interrogato sul suo essere o meno una "nagana mujesana", Italo non ha dubbi: «Assolutamente no, mi son un signor! Anche se un signore carnevalesco, perché non bisogna prendersi troppo sul serio: chi si loda, infatti, s'imbroda». (l. gor.)
Solo premiati nelle varie iniziative. Per il Carnevale sono tutti vincitori
da "Il Piccolo"
lunedì, 15 agosto 2016
di Micol Brusaferro ◗ MUGGIA Un premio per i primi, ma anche riconoscimenti e gadget offerti dai commercianti ai tanti partecipanti dei vari giochi promossi durante la settimana. Perché al Carnevale Estivo Muggesano alla fine tutti sono vincitori. Ieri sul palco spazio ai festeggiamenti per chi si è messo in luce nei vari eventi, che hanno visto adulti e bambini, singolarmente o in gruppo, divertirsi ogni giorno con qualcosa di diverso, dalla caccia al tesoro alle foto, dalla fantasia in cucina alle esibizioni canore sul palco. Il primo appuntamento in programma è stato la Mujaserca, con la vittoria della giovanissima Martina Ligia e del suo team, che ha conquistato i punti in palio in modo velocissimo, trovando con grande astuzia tutti gli indizi. La novità del Fotocarneval, kermesse aperta a fotografi, per cogliere nel modo più originale il carnevale secondo tre spunti forniti dagli organizzatori, ha visto al primo posto a pari merito Ileana Pipitone ed Elvio Cacchi. I due sono riusciti a sviluppare al meglio i tre argomenti forniti, “i colori del carnevale", “se fa solo per carneval” e “no vedo, no sento, no parlo per carneval”. La Carnevalweels, che ha spinto tutti a scatenarsi con il tema della ruota, pure questa una novità dell’estate 2016, ha festeggiato al primo posto i Muradori, giunti a Muggia con tanto di carriola, al secondo posto l’auto home made di Dario Macor, una delle anime del carnevale muggesano da sempre, terzo posto per le splendide hostess della compagnia aerea improvvisata Muja Airlines. Le “bale del carnevale” di Giorgia hanno deliziato i palati dei giurati di Mastercarnevalchef, dove anche la coppia di ricercatori Giulia e Liam hanno ottenuto grandi apprezzamenti e dove in generale si sono cimentati molti bambini. Il Karnevalkaraoke ha incoronato per la miglior performance canora Alessandra Dragovic, da segnalare anche il simpatico duetto del sindaco Laura Marzi e dell’assessore Stefano Decolle, finito immancabilmente su Facebook. Nessun vincitore alla Carneval Run, ma si sono distinti per brio e vivacità alcuni gruppi, in particolare i Flinstones, i Giapponesi, le Négligé e i Greci. Oggi nessuna gara in programma, solo musica e divertimento, per l'abbigliamento il tema fluo e la conclusione del carnevale che darà appuntamento a tutti alla prossima estate, passando naturalmente per il più atteso corso mascherato invernale.
Presenze a partecipazioni da record nella settimana di festa
da "Il Piccolo"
lunedì, 15 agosto 2016
Numeri da record per il Carnevale Estivo Muggesano e già si pensa alla prossima edizione, con l’obiettivo prioritario di aumentare ancora i tanti giochi. A snocciolare le cifre con orgoglio Mario Vascotto, presidente delle compagnie. Mujaserca ha registrato 130 iscritti, 15 il Fotocarneval, 20 Mastercarnevalchef, una decina il Carnevalwheels, una ventina il Karnevalkaraoke, 409 la Carneval Run, 8 la Vogadamata e poi centinaia e centinaia di persone, tra le quali molti turisti, che hanno seguito le serate nel porticciolo, tra musica, show e chioschi enogastronomici. «Il bilancio è sicuramente positivo - sottolinea Vascotto - tanto più quest’anno, quando abbiamo dovuto organizzare tutto in pochissimo tempo. I giochi promossi ogni giorno in particolare sono piaciuti a tutti e per la prossima edizione andranno sicuramente incrementati e ulteriormente migliorati. Punto di forza poi è stata la Carneval Run, che sta crescendo ogni anno. E' stata all'insegna di un entusiasmo pazzesco. Durante la corsa ci sono stati diversi turisti che avrebbero voluto partecipare, dopo essersi imbattuti per caso nel colore e nella gioia dei partecipanti». Concluse competizioni e premiazioni oggi sarà solo festa, una serata tutta dedicata alle compagnie, con un party a sorpresa, sempre nella zona del porticciolo, che vedrà all’opera i dj del carnevale. «Tutti i membri delle compagnie sono stanchissimi, è stato un grande impegno per tutti, gratificato dalle tante presenze, anche di persone giunte fuori. Voglio ringraziare i gestori dei locali di piazza Marconi, che in occasione della Carneval Run hanno affittato un enorme gonfiabile. È così che si lavora a Muggia, quando tutti partecipano, tutti si danno una mano qualsiasi cosa riesce al meglio. Grazie davvero». (mi.br.)
Carnevalrun da record. Coriandoli, farina, colori e la corsa è uno spettacolo
da "Il Piccolo"
domenica, 14 agosto 2016
di Ugo Salvini wMUGGIA Sorrisi e colori, un'allegria incontenibile. Un successo previsto e confermato dai fatti, a cominciare dal nuovo record di partecipanti: più di 400. La Carnevalrun, evento principe della serata di ieri a Muggia, nell'ambito del Carnevale estivo, è stata una ventata di freschezza e di gioventù; a correre per le calli, facendosi bagnare, cospargere di coriandoli e farina, superando ostacoli come un pavimento di bucce di pesca, correndo coi sacchi, facendosi poi spruzzare dei colori più diversi, sono stati sopratutto bambini e ragazzi, nel segno di un ritrovato amore per questo appuntamento, alla cui realizzazione contribuiscono tutte le compagnie. Certo, accanto ai più piccoli, anche numerosi adulti, tutti ovviamente mascherati nelle fogge più diverse, hanno partecipato alla kermesse, partita e conclusasi nel piazzale che ospita i chioschi. E il piazzale ha fatto da cornice a quella che è stata la novità di questa Carnevalrun edizione 2016: i “bambini impanati”. Non paghi della vernice attaccata loro addosso dagli abili spruzzatori della zona arrivo, i più piccoli si sono anche distesi, rotolando, sull'asfalto già cosparso di mille colori, aggiungendo così un ulteriore tocco variopinto. Per finire, tanti ragazzi si sono tuffati in mare, cercando così di togliere la patina di giallo, rosso, blu, verde estemporaneamente indossata per l'occasione. Grande la soddisfazione da parte degli organizzatori, in particolare del presidente delle Compagnie del Carnevale muggesano, Mario Vascotto. «Avere superato il record di partecipanti in questa terza edizione - il suo commento - vuol dire aver centrato l'obiettivo, dando alla gente l'opportunità di divertirsi con semplicità, senza problemi. È questo il nostro obiettivo, ogni anno. Bravissimi sono stati coloro che hanno pensato ai vari ostacoli con i quali disseminare il percorso - ha aggiunto - soprattutto è stata valida l'idea di obbligare i partecipanti a togliersi le scarpe all'ingresso della piazza del Duomo, per affrontare lo scivolo gonfiabile alzato davanti alla chiesa». Forse non tutti i genitori dei partecipanti più giovani saranno d'accordo, perché il recupero è stato difficoltoso, in mezzo a centinaia di scarpe. «Del resto - ha spiegato Vascotto - quando ci si iscrive a manifestazioni come questa bisogna accettare tutte le regole». Al termine della Carnevalrun, l'allegria si è trasferita fra i chioschi, com'era previsto, dando inizio agli immancabili sfottò fra i componenti dei vari gruppi. Un altro capitolo del Carnevale estivo va agli archivi, e non sarà dimenticato.
La spruzzatrice di colore puro
da "Il Piccolo"
domenica, 14 agosto 2016
“Ciana, no in te i oci!” Dal palco arriva l'ammonimento scherzoso, mentre sulla linea del traguardo, dopo un'ultima spruzzata, ci si rotola sull'asfalto ormai multicolore. Tra i tanti addetti sistemati all'arrivo, la simpaticissima signora Luciana, della “meio compagnia” come dice lei, i Mandrioi, è intenta nel non semplice compito di spruzzare il colore all'altezza giusta. Promossa a pieni voti, come il resto dello staff.
I Flintstones tutti presenti
da "Il Piccolo"
domenica, 14 agosto 2016
E non poteva mancare alla Carnevalrun una delle famiglie allargate più famose e divertenti che si conoscano, forse la più... antica tra i partecipanti: I Flintstones de Muja. Ancora più simpatici del cartone creato da Hanna e Barbera. Dal più piccino, Mattia di soli 9 anni, a uno dei capi famiglia, Nakka, «di 51 e...tre quarti» dice. Anche loro, abituati alla tigre dai denti a sciabola e ai brontosauri, hanno superato tutte le prove al meglio, muniti di clava, e uniti nel divertimento.
Master carneval chef . Nomi per scherzo ma bontà autentiche
da "Il Piccolo"
sabato, 13 agosto 2016
Piatti ispirati e dedicati alle due versioni carnascialesche lasciati all’assaggio del pubblico. Tanti cuochi in erba
di Roberta Chissich ◗ TRIESTE Regola numero uno del Master carneval chef: realizzare una pietanza dedicata al carnevale estivo o invernale. Tre tavolate a base di piatti dolci o salati, dai mille colori e dai nomi più bizzarri che, in qualche modo, rievocano lo spirito carnevalesco. Come le "bale de carneval" di Giulia. Si gioca molto su “la bala” alcolica dei muggesani durante il carnevale. Le praline comunque di alcolico non hanno nulla. Sono palline di riso nero di seppia e sesamo con un cuore di baccalà e olive, in alternativa con crema di ceci e cozze. Giulia nella vita non è una cuoca, lei e il marito sono ricercatori universitari e vivono a Bruxelles, «ma siamo muggesani, e non potevamo mancare a questo evento. Ci siamo iscritti a tutte le attività, a dire il vero». Non tutti i partecipanti, però, sono originari di Muggia. Donatella viene da Aurisina con il suo Panbiscotto "Carneval de Muja". Una torta tutta colori e profumi: arancio, limone, essenze fresche e una nota alcolica; qui un po' di rhum c'è. «La mia presenza qui è motivata dal fatto che tra poco sposerò un muggesano, ora in trasferta ad Aurisina. Mi sono divertita a preparare queste torte, ho cercato di inserire nell' impasto tutta l'atmosfera del carnevale invernale e di quello estivo». Colori, sapori e calore. «I partecipanti - informa il presidente Vascotto - vengono giudicati in base alla bontà, all'effetto scenotecnico, alla cura e alla fantasia». Come i parametri utilizzati per la sfilata dei carri in costume del carnevale invernale. Questa volta, però, ad essere giudicati sono i concorrenti al Mastercarnevalchef muggesano. «Questa - dichiara l'assessore al Carnevale, Decolle - è la prima edizione di questo evento. Devo dire che ne sono molto soddisfatto». Dei partecipanti, a grande sorpresa, la maggior parte sono bambini che, aiutati dalle mamme, si sono destreggiati nella preparazione dei dolci. «Sono stati bravissimi - continua il presidente Vascotto -. Sarà una scelta molto difficile». «Vedere - aggiunge il giudice Mauro, rappresentante delle Compagnie muggesane - l'impegno e l'entusiasmo con cui questi bambini raccontano i propri piatti è stupendo». Siamo andati a chiedere la storia di uno di questi dolci: una torta allo yogurt, un tripudio di colori con il fondo di biscotto. La cuoca è Giorgia, dieci anni: «Questa è una cheesecake allo yogurt. Per fare i colori ho preso la crema e l'ho divisa in varie ciotoline, poi ho aggiunto i coloranti alimentari». Tutto un lato della tavolata di presentazione e degustazione è occupato dai manicaretti di tutti i bambini che, come Giorgia, concorrono a Masterchef carnevale. Un’altra torta a impersonare lo spirito carnevalesco è stata la "Torta scherzosa" di Sara. Sembra una torta a due strati, ma, come ci svela lei «lo strato finale non è commestibile, è finto». Perché lo spirito del Carnevale è anche questo, sembrare per un giorno qualcuno o qualcosa d'altro. Dopo l'assaggio dei dolci da parte della giuria, inizia la festa. Il pubblico diventa giuria, senza voto s'intende. Piattino e forchetta alla mano, ha inizio il giro gourmet della tavolata di degustazione. Uno dopo l'altro tutti i piatti in tavola vengono assaggiati, tanto che alla fine di questa ventosa serata, tra una forchettata e l'altra, dei dolci rimangono solo le foto.
La giungla muggesana habitat di strana fauna
da "Il Piccolo"
sabato, 13 agosto 2016
di Micol Brusaferro wTRIESTE Al tramonto si preparano le griglie, comincia la musica e arrivano le prime lucertolone. Serata a tema “giungla” giovedì a Muggia e via libera ad animali di ogni tipo, indigeni e piante tropicali, sotto gli occhi incuriositi dei tanti turisti di passaggio. Sul palco a scaldare l’atmosfera ci pensa un gruppo di zumba, New Energy, che si scatena a ritmo. Poi è il turno del karaoke, guidato da Zio Claudio, con un’ospite d’onore, la cantante Ileana Pipitone. E inizia la festa. Cantano un po’ tutti: giovani, meno giovani, famiglie, gruppi di amici e pure i rappresentanti delle compagnie. A Muggia non ci si annoia mai, tra stand enogastronomici, intrattenimenti, musica e balli. Il Carnevale estivo è entrato nel vivo e promette grandi eventi ancora, soprattutto nel weekend, con il gran finale del 15 agosto. Il primo gruppo a vestirsi l’altra sera, secondo il tema indicato, è quello della compagnia Ongia, le lucertolone appunto. «Sono abiti dipinti a mano – spiegano – che risalgono a tre anni fa, quando li abbiamo sfoggiati nella sfilata principale d’inverno. Se li conserviamo tutti? Certo! Almeno ci proviamo - aggiunge qualcuno - è sempre una soddisfazione e un ricordo tenere questi costumi, sono frutto ogni anno di tanto lavoro, cura nei dettagli e passione per il carnevale. E poi possono tornare utili, come nelle serate estive a tema». Poco distante i “grigliatori” dell’Ongia sono alle prese con chili e chili di carne e con i primi avventori pronti a mangiare i piatti nella zona del porticciolo. «Ma dobbiamo ricordare - sottolineano - che abbiamo anche ottime “pesche col vin”». Qualcuno ha deciso di sfoggiare solo un trucco “animalesco”, altri piccoli accessori o semplicemente abiti del proprio guardaroba, con fantasie tigrate o zebrate. Ma Muggia di sera non è solo per chi si traveste, è un punto di ritrovo dove mangiare e godersi gli spettacoli. Anche alla fine di una giornata lavorativa, come un operaio che accosta il furgoncino e corre a prendersi un panino a un chiosco. «No son in maschera, son fuori tema, ma go il giubotto catarifragente. Magari me servirà per domenica - scherza - per la serata fluo».
Oggi figli dei fiori lunedì tutto fluo
da "Il Piccolo"
sabato, 13 agosto 2016
Ancora tanti abiti e accessori da tirare fuori dagli armadi, per le feste a tema che chiuderanno la manifestazione. Sabato sera l’invito per tutti è di indossare vestiti Hippie, per un’atmosfera da “figli dei fiori”. Forse basterà recuperare l’abbigliamento un po’ datato e riproporlo con fantasia. Lunedì invece tutti fluorescenti, il tema infatti è proprio il fluo, che farà brillare tutti nell’ultima notte del carnevale estivo.
Sono in cinque a dare le pagelle
da "Il Piccolo"
sabato, 13 agosto 2016
Cinque sono i giurati che hanno avuto l'arduo compito di dare un voto ad ognuno dei piatti dolci e salati che sono stati presentati alla competizione. Capofila del gruppo troviamo il presidente del Carnevale, Vascotto: «C'è stata una pietanza che mi ha colpito di più…. Ma non posso dire altro». Insieme a lui a far da giuria un rappresentate delle Compagnie muggesane, Mauro, l'assessore al Carnevale Decolle, il proprietario della gastronomia il Cuoco e l'aiuto-cuoco Luca e Piero Pizzamus.
“Rodamata”,Muggia sorride e si diverte sulle ruote più strane
da "Il Piccolo"
venerdì, 12 agosto 2016
Anche quest’anno la “Carnivalwheels” ha permesso a tutti di sfogare la propria creatività goliardica senza alcun limite
di Guido Roberti
I vigili urbani si fermano alla base del porticciolo di Muggia, sorridono e proseguono nella loro camminata di controllo: patente e libretto indubbiamente erano perfettamente in regola; o forse, anche non lo fossero stati, l'autista che aveva attirato la loro attenzione era troppo simpatico per far scattare la multa. Re carnevale fa la sua entrata in scena, tra i tavolini e i chioschi della sagra, a bordo di quel marchingegno a quattro ruote preparato con cura per partecipare alla Carnivalwheels, uno dei tanti appuntamenti preserali che colorano questa edizione estiva del Carnevale muggesano. Unico tema richiesto come ci racconta Mario "spelà", anima dell'evento, è la costruzione artigianale di un mezzo impostato sulla ruota. Mario, anche se per tutti è Re Carnevale, svela un retroscena sul curioso mezzo di trasporto: «Batman me gà rubà l'idea, perché questa macchinetta nasce a Muggia e soprattutto ha tutti i segnali fondamentali per la circolazione: davanti il cartello di attenzione, divieto di pantigane, dietro l'avviso che la zona è riservata solo ai beoni!». La Re Carnevale-Mobile è un mix di artigianalità e qualche tocco d'ingegno moderno, ma come racconta il pilota «avevo anche un piccolo motore, ma è più bello usare i pedali. E poi adesso abbiamo anche la pista ciclabile che ci porta fin qui». Il signor Dario, è solo uno dei partecipanti alla Carnivalwheels (o Rodamata), gli iscritti verranno valutati sulla base dell'originalità dell'idea e domenica seguirà la nomina del vincitore. Mentre i partecipanti passano al tavolo delle iscrizioni, il lavoro alacre della compagnia Ongia (nata nel lontano 1939) prosegue tra birre da spinare e piatti da servire. Italo Deponte, past president e vera istituzione della compagnia, dal 1974 ne ha saltate pochissime di edizioni, e nel tempo ha visto cambiare volto al Carnevale estivo. Scherza con Mario "spelà": «Devo dar atto a Mario de aver fato un gran lavor, anche se el xè della compagnia Brivido». L'Ongia conta oggi circa 200 associati, come riferisce l'attuale presidente Diana Stradi, il cui sorriso svela in particolare la gioia per il lavoro volontario dei tanti giovani, mujesani doc, cui Mauro Besednjak ci tiene a rivolgere un ringraziamento: «È la nostra soddisfazione più grande. Vedere l'impegno di tanti giovani e soprattutto la loro autonomia nello svolgere tutti i compiti. Sono davvero bravi». Nel frattempo arrivano altri simpatici partecipanti al contest: due ragazze armate di secchiello e malta con una bimba sistemata sulla carriola mata, una signora con due bimbetti al seguito in monopattino e ornati d'hawaiano (il tema previsto per la giornata in questione), quattro splendide hostess della "Muja Airlines", munite di passeggino trasformato per la circostanza in Concorde, con bimbo vivace al suo interno. Non manca davvero niente sulla “Muja Airlines”, il sorriso delle ragazze, una elegante bottiglia di Valdobbiadene e si decolla.
L’evento spopola anche sui social
da "Il Piccolo"
venerdì, 12 agosto 2016
Più di 2.000 fan aggiornati quotidianamente sul più popolare e gettonato social network. Il "Carneval de Muja" spopola anche sul web, e più precisamente sulla pagina Facebook, una finestra sempre aperta sugli eventi in programma nella città rivierasca, arricchita da fotografie divertenti e commenti da parte degli utenti. Un ottimo supporto al sito principale di riferimento carnevaldemuja.com e al canale youtube "Carneval de Muja".
Nel fine settimana il clou del Carnevale
da "Il Piccolo"
venerdì, 12 agosto 2016
Oltre alla Vogadamata, che verrà recuperata domenica a partire dalle ore 19, l'altro evento in programma molto atteso è la Carnevalrun, prevista invece per domani. La marcia non competitiva, rigorosamente in costume o con colori sfavillanti sulla pelle e nell'abbigliamento, due anni fa coinvolse circa 80 persone, 350 nel 2015, e ci sono grandi attese per questa edizione, anche in virtù della mancata realizzazione dell'evento a Trieste. Oggi in programma la serata a tema orientale con Le Bande del Carnevale.
Ongia, da 77 anni una protagonista
da "Il Piccolo"
venerdì, 12 agosto 2016
L'Ongia, una delle storiche compagnie muggesane, nata nel 1939, conta ben 23 vittorie al carnevale muggesano, di cui 19 assolute e 4 in ex-aequo con la compagnia Brivido. Nel 2016, il tema proposto è stato l'Ongiassico. Il Jurassic Park made in Muggia è valso un ottimo secondo posto, dietro alla Bulli e Pupe, al suo secondo successo assoluto.
Oltre alla Vogadamata, che verrà recuperata domenica a partire dalle ore 19, l'altro evento in programma molto atteso è la Carnevalrun, prevista invece per domani. La marcia non competitiva, rigorosamente in costume o con colori sfavillanti sulla pelle e nell'abbigliamento, due anni fa coinvolse circa 80 persone, 350 nel 2015, e ci sono grandi attese per questa edizione, anche in virtù della mancata realizzazione dell'evento a Trieste. Oggi in programma la serata a tema orientale con Le Bande del Carnevale.
Il ponte di Rialto torna a splendere con l’arenaria delle cave di Muggia
da "Il Piccolo"
giovedì, 11 agosto 2016
di Gianpaolo Sarti «Pronto? Salve. Abbiamo bisogno di voi. Dovremmo riparare un ponte...». È il tenore della telefonata ricevuta qualche tempo fa da Dario Macor, proprietario delle cave di Muggia. Dall'altra parte della cornetta c’era un geologo del Comune di Venezia. Il ponte bisogno di cure, infatti, era niente meno che quello di Rialto, la celebre costruzione del 1591 che lascia a bocca aperta migliaia di turisti ogni giorno e che è ora in fase di restauro. Un maxicantiere dal costo complessivo di 5 milioni di euro (cifra messa a disposizione da mister Diesel, Renzo Rosso), che dovrebbe concludersi a gennaio 2017. «Mi hanno chiamato la prima volta tre anni - racconta Dario Macor -, chiedendomi di fornire un po' di pietra. Per me è stato come vincere l'Oscar». Macor, come detto, è proprietario delle cave muggesane, il tesoro di masegno con cui sono state costruite piazze e vie di mezza Trieste e chissà quante dell'impero asburgico. Ed è da lì che arriva la pietra in arenaria originaria del ponte di Rialto. «Nel Cinquecento Muggia era sotto la Repubblica di Venezia - ripercorre l'artigiano - costruivano con materiale nostro». Ha una ditta in zona Noghere, la Renice srl. Fa attività di estrazione, modella, inventa. Più che un'azienda è una bottega piena di ritagli, attrezzi del mestiere, sculture e fossili. Perché scava e scava, anche quello ha trovato. Un laboratorio vecchia maniera, che quasi stride tra i grandi capannoni industriali intorno. Macor si è messo all'ingresso una porta intarsiata recuperata da un magazzino delle Generali. All'esterno ha appeso i calchi con cui sono state fatte le decorazioni del Caffè Tommaseo. Nella pietra ci vede le venature e, dal verso del taglio, lo strato da cui è stata ricavata. È come se i sassi parlassero. Quando l'hanno chiamato da Venezia, però, non è si è scomposto più di tanto. Certo, era soddisfatto che avessero pensato a lui, ma sapeva già che il Rialto era stato fatto con l'arenaria di Muggia. Se n'era accorto passando, visto l'occhio particolarmente allenato. I geologi erano arrivati a lui tre anni fa “pescando” dagli archivi un contratto di metà Ottocento, quando la struttura era stata sottoposta a una prima riqualificazione. «È così che si sono accorti da dove arrivava la pietra - riprende il titolare della ditta -, poi sono venuti da me e hanno confrontato il materiale. Così oggi forniamo il masegno». Servirà a rifare il pavimento. «È un intervento molto delicato, perché ogni parte è diversa dall'altra - spiega - bisogna prima vedere i punti mancanti e realizzarli su misura». I pezzi possono variare da un metro a 20 centimetri, spessi 7. Sono circa 200 metri quadrati in tutto. Il materiale viene trasportato in barca man mano che i cantieri proseguono. «Non sarà un guadagno importante - osserva l'imprenditore - perché non è come fare una piazza, è più un lavoro di fino. Come cambiare gli ingranaggi di un orologio. Ma sicuramente è un appalto prestigioso». Ad oggi risulta completato il 70% del restyling del ponte di Rialto. È già completata la rampa che si affianca al Palazzo dei Camerlenghi. I restauratori procedono aggiungendo qua e là materiali nuovi, stuccando fessure e lesioni con resine speciali. Se serve sostituire parti intere, chiamano Macor. Dal lato opposto del ponte, quello che si affaccia sul Fontego dei Tedeschi, è in corso invece l'impermeabilizzazione della superficie; si prosegue con la posa dei gradini e altri delicati ritocchi. «La mia pietra è conosciuta in tutto il mondo - osserva ancora il titolare della Renice - perché è un'arenaria particolare, nota come “il Muggia”». La tonalità, calda, è quella che vediamo a Trieste ogni giorno sulle Rive o in Molo Audace: grigia con sfumature e bordo che tende al giallognolo, effetto dell'ossidazione del ferro. È arenaria, antisdrucciolo. È idrorepellente, non si scivola. Ha una durezza molto superiore alle altre e una granulometria che la rende resistente tanto quanto il granito. Macor ha acquistato la cava, con i suoi 135mila metri quadrati estraibili, nel 1984. Con il masegno l'artigiano modella piazze e strade, come avviene da millenni con quel materiale. Lui ha inventato le decorazioni e gli interni. «A un certo punto mi sono reso conto che si poteva fare anche altro realizzando spessori molto sottili. Interi appartamenti, stanze e bagni». Dal Rialto al lavandino di casa, un'unica griffe: Muggia.
Dal sagrato di San Giusto alla piazza di Capodistria
da "Il Piccolo"
giovedì, 11 agosto 2016
Metà Trieste, o forse più, è costruita con il masegno di Muggia, la pietra dalla storia millenaria. La usavano gli Istri, e il Castelliere protostorico di Elleri ne è la prova, e poi i Romani che sono stati i primi a esportarla. Così l'impero asburgico, fino a oggi. Da Muggia l'arenaria ha raggiunto Aquileia, Venezia, Grado e tutta la costa veneta e istriana. Rive, piazze e strade. Passato e presente. Dal Molo Audace a piazza Libertà, da piazza Goldoni a viale XX Settembre, passando per piazza tra i Rivi a Roiano e piazza Venezia, fino al centro storico della stessa Muggia e Porto San Rocco. In tempi più recenti ecco via Torino e Ponterosso, appena rifatto. «Probabilmente - osserva Dario Macor, proprietario della cava - con la stessa pietra è stata costruita anche la piazza principale di Graz». Il masegno ha un colore caldo, ed è “elastico”, come fa notare la moglie Laura, si dilata e si restringe senza deteriorarsi. A differenza di quanto sta avvenendo in piazza Unità. Perché a Trieste hanno fatto praticamente tutto con l'arenaria di Muggia, tranne la più bella piazza d'Italia. Lì, in era Illy, hanno preferito la pietra toscana e slovena o, come si mormora, quella cinese. Certamente sono state utilizzate pietre più friabili: i segni sono già evidenti. All'ingresso della ditta delle Noghere Macor ha messo in bella mostra due lastroni di pietra: sono i prototipi di quella che avrebbe dovuto essere la pavimentazione per piazza Unità. Ma è un argomento di cui l'artigiano non ama parlare, è un po' come una ferita. Meglio concentrarsi su cosa ha fatto. La lista è davvero lunga, nell'elenco compaiono la pavimentazione del sagrato della Cattedrale di San Giusto, rimessa a nuovo in occasione della storica visita di papa Giovanni Paolo II nel 1992, il sagrato di Monte Grisa e di San Giacomo, piazza Hortis, via Lazzaretto Vecchio, via Cadorna, via Diaz, parte delle Rive, Largo Nicolini. E, ancora, piazza della Borsa, via Cassa di Risparmio, i muraglioni e la darsena di Porto Piccolo a Sistiana. Fuori Trieste spuntano la piazza sul mare di Capodistria, il sagrato della Basilica di Aquileia, svariati comuni dell'Isontino e del Friuli. Pavimenti, rivestimenti, scalinate. E un dubbio: chi raccoglierà questa eredità, fatta di conoscenza e manualità? «Io mi sono appassionato fin da bambino alla pietra - riflette il signor Dario, settantenne - la vita in cava è dura. Le intemperie, la fatica. Le figlie fanno altro. Ma intanto andiamo avanti io e mia moglie, perché c'è passione». (g.s.)
Aspiranti nonni vigili Domande entro il 22
da "Il Piccolo"
giovedì, 11 agosto 2016
Il Comune di Muggia informa che verrà istituito anche per l’anno scolastico 2016-2017 il servizio di vigilanza davanti alle scuole del territorio municipale. I cittadini che possiedono i requisiti richiesti possono presentare domanda entro le 12 di lunedì 22 agosto. Le richieste devono essere presentate all’Ufficio Protocollo del Comune utilizzando, pena la non validità delle stesse, gli appositi moduli in distribuzione nella sede della Polizia municipale, all’Ufficio Relazioni con il Pubblico o sul sito internet del Comune di Muggia. Possono presentare domanda i cittadini di età compresa tra i 50 e i 70 anni.
Obiettivi sul Carnevale di Muggia
da "Il Piccolo"
mercoledì, 10 agosto 2016
Il concorso fotografico è la novità che fino a venerdì immortalerà l’evento
di Ugo Salvini wTRIESTE È la grande novità del Carnevale estivo di Muggia, edizione 2016: il concorso fotografico a tema. Per ravvivare l'atmosfera di una manifestazione che comunque, da decine di anni, riesce a calamitare l'attenzione di migliaia di persone, gli organizzatori hanno pensato di offrire uno spunto in più. Ed ecco che tutti coloro che amano la fotografia, ma anche chi ha semplicemente fantasia e voglia di mettersi in lizza, magari utilizzando il telefonino, sono invitati a dedicarsi a scattare immagini, facendo riferimento a tre temi specifici: “Per Carneval no vedo, no sento, no parlo”, “Se fa solo per Carneval”, “I colori del Carneval”. In realtà, si tratta di titoli dall'interpretazione talmente ampia che lo spazio per muoversi e scattare foto è vastissimo. Considerando che sarà possibile consegnare le foto, su supporto usb o simile, fino alle 18 di venerdì, ci sarà tempo e modo per tutti per esibire le proprie capacità. Qualcuno ha già iniziato, immortalando momenti delle magnifiche serate che si stanno svolgendo nel piazzale che ospita i chioschi delle compagnie. Fra musiche, salsicce e birre, c'è grande possibilità di svariare: i personaggi e le situazioni originali e caratteristiche del Carnevale non mancano. Qualcuno dei partecipanti ha anche svelato piccoli segreti: «Ho fotografato alcune delle più belle ragazze che servono ai chioschi, riprendendole a loro insaputa - racconta un concorrente, pretendendo giustamente di mantenere l'anonimato - e sono venute immagini bellissime, perché naturali, spontanee. Poi mi sono dedicato alla fatica di chi sta ai fornelli - aggiunge - dove la temperatura è considerevole e lo si nota dai volti provati, ma sorridenti di chi deve badare ai polli e agli hamburger». Insomma, la competizione è già entrata nel vivo e c'è da stare sicuri che, a breve, il numero di coloro che parteciperanno al primo concorso fotografico del Carnevale estivo 2016 salirà col passare dei giorni. «L’adesione alla gara è gratuita - ricorda il presidente dell'Associazione delle Compagnie del Carnevale muggesano, Mario Vascotto - e l'unica regola da rispettare è quella che prevede che le foto siano scattate nell'ambito della manifestazione di quest'anno, per il resto - prosegue - ampio spazio alla fantasia e alla libertà dei concorrenti». La giuria sarà chiamata e esprimere una valutazione basata su originalità, spirito carnevalesco e qualità dell'immagine. Le premiazioni del concorso fotografico si svolgeranno domenica 14, alle 19, sul palco del porticciolo che ogni sera ospita gli spettacoli e i concerti che, in questi giorni, contribuiscono a rendere particolarmente gradevole l'atmosfera della manifestazione. Per ulteriori informazioni è possibile visitare il sito www.carnevaldemuja.com.
Le bande dei gruppi animano il villaggio
da "Il Piccolo"
mercoledì, 10 agosto 2016
di Roberta Chissich wTRIESTE Mascherate, chioschi, fotografie, ma anche musica nel Carnevale muggesano. Per i molti affezionati sono una ventata di divertimento e allegria. La Filarmonica di Santa Barbara sarà la prima ad esibirsi. Seguirà la banda della Compagnia Ongia di Muggia. Non riescono invece a partecipare le Bellezze Naturali. «Per i piccoli, ma non solo - spiega la presidentessa Vania Fait -. La Filarmonica di Santa Barbara offre una scuola di musica». E da essa che ricavano le nuove leve musicali che quest’anno, insieme ai più anziani, tornano a suonare per il Carnevale estivo. La Filarmonica è composta da 35 tra fiati e percussionisti, che suoneranno brani revival degli anni 60-80 dal genere pop al rock. La novità della banda Ongia, invece, saranno i nuovi strumenti musicali che si aggiungeranno ai fiati e alle bassi tube della banda: la fisarmonica, il basso chitarra e la chitarra elettrica faranno da base alle spensierate melodie che riecheggeranno tra la folla. Ritmi blues e swing, e le intramontabili marce tradizionali. Non si disperino gli amanti della musica, perché non finiscono qui le serate musicali: il 18 agosto scenderà in piazza anche la GuggenBand Muja.Tra le canzoni in repertorio "The kids aren't alright" (I ragazzi non stanno bene). Per l'occasione ai musicisti muggesani si affiancherà una Guggenband tedesca. Sarà proprio "The kids aren't alright" uno dei tre brani che li vedrà impegnati insieme a suonare. Le bande di percussioni e ottoni proporranno il loro repertorio moderno con brani degli anni ’70/’80. La caratteristica delle Guggenbands è il continuo muoversi quando suonano, quindi non è un concerto da gustare seduti. Con l'atmosfera carnevalesca estiva il quartiere, o il rione in questo caso, si anima, diventa vivo!
Il cabaret triestino va sempre forte
da "Il Piccolo"
mercoledì, 10 agosto 2016
El Mago de Umago e Siora Jole oramai a Trieste li conoscono tutti. Ma l'edizione in salsa carnevalesca ha qualcosa di particolare. Sarà l'improvvisato camerino, in sostanza due teli stesi dietro al palco dove cambiarsi, sarà la naturale allegria del contesto, fatto sta che il successo è assicurato. E l'altra sera, per l'ennesima volta, la piazzetta era gremita di gente per assistere allo show in dialetto triestino.
A Vignano ecopiazzola chiusa a Ferragosto
da "Il Piccolo"
martedì, 9 agosto 2016
Il Comune di Muggia informa che nella giornata di Ferragosto, lunedì 15, la piazzola ecologica di Vignano rimarrà chiusa.
Incendi a raffica tra Carso sloveno e Muggia
da "Il Piccolo"
lunedì, 8 agosto 2016
Il rogo più devastante oltreconfine nel paese di Podpec. In serata sterpaglie in fiamme a Punta Olmi
Il fuoco, con episodi tra loro distinti, ha cinto d’assedio ieri un’ampia area tra il Carso e Muggia a cavallo del confine italo-sloveno creando una certa apprensione anche nei centri abitati più vicini. Sul fronte italiano l’allarme è scattato nel tardo pomeriggio quando due roghi si sono accesi rispettivamente alle Noghere e a Punta Olmi attaccando ampi tratti di sterpaglia e hanno richiesto l’intervento immediato e in forze dei vigili del fuoco che sono rimasti impegnati fino a sera nelle operazioni di spegnimento. Nel primo caso tutto è tornato alla normalità nel giro di un’ora. A Punta Olmi invece uomini della Forestale e volontari hanno dato manforte ai pompieri fino a sera anche se le fiamme fortunatamente non sono giunte a minacciare insediamenti abitati. In una giornata calda e particolarmente ventosa, il fuoco l’aveva fatta da protagonista fin da mezzogiorno con un rogo sprigionatosi sul Monte Carso tutto in territorio sloveno, ma a pochissima distanza dal confine nella zona di Caresana e dell’Ospo. Colonne di fumo che prendevano la direzione di Capodistria si sono sviluppate altissime e ben visibili non soltanto da Trieste, dove in qualche zona si è percepito anche l’odore di bruciato, ma addirittura da Grado. Secondo fonti informative slovene, l’incendio si è sviluppato lungo la linea ferroviaria, causato dalle scintille sprigionatesi dalla frenata di un convoglio ferroviario che hanno provocato addirittura una ventina di inneschi in altrettanti luoghi diversi. In quel tratto di percorso in discesa, dove i treni sono costretti a frenare, non è stato realizzato il muro di contenimento che avrebbe creato una barriera al propagarsi delle scintille. Il responsabile dei vigili del fuoco di Capodistria, Denis Glavina, ha spiegato che alla lotta contro le fiamme hanno partecipato ben 150 pompieri e due elicotteri militari sloveni. La situazione per qualche ora è parsa particolarmente drammatica a Podpec un paese che si trova a 300 metri sul livello del mare e a un passo dal monte Stena, nei pressi della località di Crni Kal in comune di Capodistria. A Podpec sono andati a fuoco anche i cortili di alcune abitazioni e gli abitanti hanno affannosamente tentato di porre in salvo oggetti e attrezzature. Già nella notte tra sabato e domenica un altro incendio era scoppiato, per motivi ancora da accertare, attorno alle 21.45 sul colle di Conconello. Le fiamme, visibili fino dal centrocittà, avevano fatto pensare in un primo momento a qualcosa di più grave ma, come hanno precisato i vigili del fuoco, prontamente accorsi con alcuni mezzi, la combustione si è innescata in una zona boschiva non vicinissima al centro abitato. I pompieri hanno dovuto comunque lottare fino a tarda ore per avere ragione degli ultimi focolai. Il giorno prima un paio di roghi si erano sviluppati anche nella zona di Cattinara, ed erano stati prontamente domati. (s.m.)
Un Carnevale estivo da mangiare e bere con e senza maschere
da "Il Piccolo"
lunedì, 8 agosto 2016
Le varie compagnie hanno allestito sul porticciolo centrale i propri stand, con menù tutti diversificati gli uni dagli altri
di Lilli Goriup wMUGGIA Ricco e variegato menù per il carnevale muggesano estivo. Spiega il presidente dell'Associazione delle Compagnie del Carnevale di Muggia, Mario Vascotto: «Ogni compagnia è presente sul lungomare attorno al porticciolo di Muggia con un proprio chiosco a rappresentarla - continua -; l'offerta enogastronomica inoltre è diversa da compagnia a compagnia, per evitare che ci si faccia concorrenza tra sodali, in un’occasione festosa». Iniziamo con un antipasto sfizioso, proposto dalla compagnia Trottola, a base di polpette di carne o verdure, anelli di cipolla fritti, e tantissime bruschette: al pomodoro, al pomodoro e ricotta affumicata, alla crema di tartufo, di carciofi oppure con il radicchio rosso; ciascuna abbinabile al prosciutto o diversi formaggi, a piacimento. Con un bicchiere di sangria poi diventa un aperitivo. Menù di pesce per la compagnia dei Mandrioi, immancabile in una città di mare come Muggia. Al loro chiosco si possono gustare calamari fritti, code di gambero, sardoni fritti o "impanai" e fritti misti con di tutto un po'. Bulli e Pupe punta tutto su un unico piatto, semplice, ma sostanzioso: le seppie in umido con la polenta. E a ragione, dato che Francesco, un avventore, commenta soddisfatto: «Le seppie sono gustose, cotte alla perfezione e soprattutto hanno quell'aggiunta di un pizzico di pepe, che le rende perfette per il mio palato». A differenza dei bulli e delle pupe, quelli della compagnia Brivido diversificano, per venire incontro a diversi gradi di appetito: c'è il semplice panino con prosciutto cotto e formaggio, poi c'è il classico hamburger, il panino con la "luganiga de vienna", quello con l'ombolo e infine il "super", una sfida per l'addentatore. Oltre all'ingrediente principale (hamburger o ombolo, a scelta) il "super" contiene infatti prosciutto cotto, formaggio, pomodoro, insalata, tanta cipolla e un vasto assortimento di salse. Solo per intenditori. La compagnia Ongia opta per la grigliata e il fumo che sale dalle loro piastre invita una moltitudine di carnivori ad avvicinarsi con l'acquolina in bocca. Si può scegliere tra "civa", pollo, wurstel oppure il "piatto Ongia", specialità della casa, una vera e propria degustazione di tutte le portate disponibili. Immancabile, come condimento, l'ajvar in dosi generose. Appena tre le compagnie passate in rassegna, eppure siete già sazi? Ci pensa la compagnia delle Bellezze Naturali a offrirvi un digestivo! La loro specialità sono infatti i cocktail, di tutti i tipi: vodka redbull, gin tonic, gin lemon, angelico, malibù cola, oltre che spritz aperol e hugo e tanti chupiti. Ma il pezzo forte è il "carciofonico", «la bevanda delle bellezze», come la definisce il personale della compagnia. Spiegano i ragazzi dello staff: «Il carciofonico è un cocktail a base di Cynar, acqua tonica e limone. Fin qua niente di eccezionale - continuano -, ma il problema sono le dosi: per questo è difficile riprodurlo. Solo dopo anni e anni di esperienza ci si riesce. Non bisogna farsi spaventare, ad ogni modo, perché è una bevanda estiva leggera e dissetante». Dopo il digestivo c'è di nuovo spazio nella pancia per un dolcetto, ed ecco che la compagnia La Bora propone crepes, "fritole" e frittelle di mele, oltre che piadine salate per chi non ha ancora cenato. Se c'è bisogno di digerire anche il dolce, hanno pensato anche a questo, con un ricco assortimento di grappe Max Piolo ai gusti più particolari, come anguria, frutti di bosco, lampone e fiori di sambuco. Chi preferisce un dessert più leggero non può non assaggiare lo spiedino di frutta della compagnia Lampo, ricoperto di goloso cioccolato fuso. Anche qui è possibile anche cenare, con patate fritte, vienna e ombolo, per chi non vuole stare a dieta con la frutta. I chioschi restano aperti fino alle 23.30 nei giorni feriali e fino a mezzanotte nel weekend.
Creatività tout court e il gelato diventa opera d’arte moderna
da "Il Piccolo"
lunedì, 8 agosto 2016
di Micol Brusaferro wMUGGIA Estate, tempo di gelati. E la battaglia si gioca anche a colpi di fantasia e idee originali. Dopo il gusto Pedocin, presentato nei giorni scorsi da Gelato Marco a Trieste, ecco alcune proposte creative arrivare questa volta da Muggia, dove alla gelateria Meravigliosa spuntano “Mitico”, “Meraviglioso”, “PinoPinguino” e “Antigua”, nomi che nascondono gustose combinazioni di sapori, che hanno conquistato molti avventori. “Mitico” è composto da pistacchio, cioccolato bianco, marmellata d’arancio e scaglie candite, “Meraviglioso” è parecchio corposo e mescola mascarpone, nocciola e nutella, mentre “PinoPinguino”, molto amato soprattutto dai bambini, offre mousse di nocciola, nutella e praline. C’è poi “Antigua”, che evoca atmosfere esotiche, all’insegna del cocco, ananas e cioccolato bianco. Tra le particolarità, accanto ai classici, si può trovare anche la menta bianca. Come per altre gelaterie si tratta comunque di gusti a rotazione, che vengono proposti per un periodo nel corso dell’estate e che saranno poi sostituiti da altri, sempre speciali, che possano costituire un'alternativa per chi desidera provare qualcosa di diverso dal solito.
Muggia in festa con la staffetta nel centro storico
da "Il Piccolo"
lunedì, 8 agosto 2016
Sono state 81 le squadre in lizza con in gara tre frazionisti ciascuna tra agonismo e spensieratezza
MUGGIA Apprezzatissima come un tuffo in mare in pieno agosto, la Staffetta de Muja è ritornata dopo un anno di stop, con la classica formula che ha visto i tre frazionisti delle 81 squadre iscritte alternarsi per un'ora lungo gli 800 metri del percorso, disegnati interamente lungo le calli del centro storico muggesano. Sport e goliardia, con i fantasiosi nomi delle staffette, sono andati a braccetto per una serata. La vittoria della "corrida" organizzata dall'Evinrude è andata ai "Supernatural Sportiamo" (Halefom Ararse Kebedew, Alessandro Maraspin, Moreno Mandich), davanti alla Trieste Atletica (Daniele Torrico, Luka Kafol, Pietro Rai). I due team sono stati gli unici a portare a termine 26 giri del percorso, mentre ne hanno portati a casa uno in meno gli "Stimolanti Sportiamo" (Alessandro Zacchigna, Carlo Spinelli, Alessandro Leban), terzi, "Il lungo, il corto e il pacioccone" (Tommaso Rota, Robert Fonda, Mattia Tiberio) e “I grossi", prima compagine mista a posizionarsi nei piani alti della classifica (Federico Zamò, Leonardo Pontani, Irene Ferfoglia). Il podio riservato alle squadre miste è stato completato da "I tris di primi" (Andrea Mauri, Enrico Pausin, Elisabetta Giacomelli) e dai "Corro ergo sum feat. Running Pitt" (Gianmarco Pitteri, Dario Marchini, Silvia Moras). Tra le donne, invece, si sono imposte "L'orada, l'ociada e la sardela", che vedeva in corsa Joyce Mattagliano, forte atleta che quest'anno ha vinto il campionato italiano Promesse sugli 800 metri, stabilendo il nuovo record regionale della distanza che resisteva da 25 anni. La portacolori dell'Atletica Brugnera era in corsa con Margherita Spadaro e Giada Stanissa. Con 23 giri si sono piazzati davanti a "Le solite note" (Giulia Schillani, Alessandra Lena, Valentina Bonanni), seconde, e alla "Fincantieri atletica Monfalcone rosa" (Debora Doz, Michela Miniussi, Sara Crisci). La classifica individuale, riservata ai più veloci in assoluto, ha visto al primo posto Roberto Collovati. Alle sue spalle Halefom Ararse Kebedew e Daniele Torrico, mentre fra le donne si è imposta Joyce Mattagliano, davanti a Giulia Schillani e a Irene Ferfoglia. L'Evinrude ha premiato anche gli over 55, assegnando il primo posto di categoria al "Cral Poste 2" (Diego Trebian, Gianfranco Milani, Renzo Poiani). Da segnalare, infine, la simpatica coerenza dei "Speteme che rivo", squadra capitanata da Alessandra Butti che, nomen omen, è giunta all'ultimo posto, senza per questo perdere l'allegria per aver partecipato a uno dei più fortunati appuntamenti sportivi dell'estate triestina. Luca Saviano
I caprioli affamati attaccano le campagne muggesane
da "Il Piccolo"
domenica, 7 agosto 2016
Sono arrivati in anticipo rivelandosi più numerosi e aggressivi che in passato
«Mordono tutto quello che trovano e sono capaci di sfondare reti e protezioni»
di Ugo Salvini wMUGGIA È allarme caprioli nelle campagne attorno a Muggia. Anticipando di molto quello che è il naturale periodo nel quale si avvicinano alle coltivazioni per cibarsi, quest’anno, vista la prolungata mancanza di piogge che ha reso arida la terra, i caprioli hanno già cominciato ad aggredire gli orti nei dintorni della cittadina istroveneta. Di questa situazione, del tutto inedita per la provincia di Trieste, è testimone Lauro Postogna. Risiede a Santa Barbara. Ed è figlio di quel Giovanni Postogna che gli storici e i muggesani ricordano bene come fervente antifascista, dirigente politico, carcerato e infine deportato nel campo di concentramento di Dachau. «Ho iniziato già da qualche settimana a trovare tracce della presenza di caprioli nei miei terreni - spiega Postogna - e ho visto danni che lasciano capire come siano alla disperata ricerca di cibo e acqua. Negli altri anni questo fenomeno di avvicinamento alle mie coltivazioni avveniva molto più in là nel tempo. L’anticipazione nel cuore dell’estate fa capire che la necessità di rifocillarsi sta cambiando le abitudini di questi animali». Lauro Postogna ha anche scattato una serie di fotografie che documentano le conseguenze della presenza dei caprioli pronti ad addentare tutto quello che di commestibile possono trovare nelle coltivazioni. Dopo i cinghiali, moltiplicatisi negli ultimi anni nell’intero territorio provinciale e pronti ad avvicinarsi alla periferia di Trieste, pur di trovare cibo e acqua, ecco dunque un’altra prova dei profondi cambiamenti che stanno caratterizzando il comportamento di molte specie animali, costrette dai mutamenti climatici e dal loro moltiplicare a cercare il cibo un po’ dovunque. «Solitamente i caprioli si accontentavano della vegetazione che trovavano alla base degli alberi da frutta ma - riprende Postogna - ora mordono tutto quello che trovano sulla loro strada e sono capaci di sfondare reti e protezioni». I caprioli fino a pochi anni fa in Italia vivevano soprattutto sui monti, Alpi e Appennini, poi è iniziata una lenta colonizzazione dei boschi della pianura Padana, in particolare nel parco del Ticino e lungo il fiume Po. Esiste anche un progetto europeo per la difesa di questa specie. Il capriolo preferisce i boschi aperti in cui il sottobosco sia fitto, possibilmente inframmezzato da radure e zone cespugliose, dove trova di che soddisfarsi. Ma ama anche la pianura, soprattutto quella coltivata, purché vicino ci siano boscaglie dove potersi rifugiare. L’area di Santa Barbara risponde perfettamente a questa tipologia di ambiente. Fino al 2010, in Italia, si contavano circa 460mila esemplari di caprioli. Ora il loro numero è aumentato. «A Santa Barbara - continua Postogna - sta accadendo proprio questo. Le unità presenti sul territorio stanno crescendo. Ho cercato di avvisare la Regione, in particolare gli uffici competenti per il controllo del territorio rurale, ma finora non ho avuto risposte soddisfacenti. Insisterò, ma, nell’attesa di un qualche intervento, i danni potrebbero aggravarsi». Più difficile che possa occuparsi del problema il Comune di Muggia in quanto non ha strutture adeguate. «Va anche detto - conclude Postogna - che i caprioli, notoriamente poco aggressivi, possiedono una dentatura notevole. Non vorrei dover scoprire che, provati dalla fame e dalla sete, hanno imparato a usarle anche per altri scopi...».
“Madonna d’agosto”: una settimana di pellegrinaggi, note e incontri al santuario
da "Il Piccolo"
domenica, 7 agosto 2016
Sarà la solenne apertura della Porta santa nella basilica santuario di Muggia Vecchia, in programma stasera alle 20, ad aprire la settimana che la parrocchia della storica chiesa dedica alla ricorrenza dell’Assunzione della Beata Vergine Maria. La cerimonia sarà preceduta da un pellegrinaggio che partirà alle 19 dal valico di Chiampore, al quale parteciperanno anche fedeli provenienti dalle vicine località slovene di Capodistria e Ancarano. L’apertura della Porta santa sarà presieduta da padre Andrea Tommasi. Alle 21 si terrà il concerto dell’orchestra Thomas Shippers, diretta dal maestro Carlo Grandi, ad aprire la festa della Madonna d’agosto, che si protrarrà fino al giorno di Ferragosto. Da lunedì a sabato prossimo, ogni giorno nella chiesa di Muggia Vecchia, alle 8.30 lodi mattutine, dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18 confessioni, alle 18 rosario e benedizione eucaristica, alle 18.30 messa. Altri appuntamenti, tutti con inizio alle 19.30, sono la conversazione di Annalisa Giovannini sul tema “Da rivale a santo, Cristoforo il traghettatore” (domani), l’incontro con l’archeologo Fabrizio Bressan, che parlerà sull’assedio e la distruzione di Muggia Vecchia nel Trecento (martedì), il ricordo del beato Francesco Bonifacio, a cura di Mario Ravalico, con l’accompagnamento musicale del chitarrista classico Paolo Maineri (mercoledì), la conversazione di Barbara Fiori su “L’Assunta nell’arte” e la presenza all’organo di Serafino Gega (giovedì). Venerdì 12 infine, alle 21, multivisione intitolata “Nei luoghi dell’anima” a cura dell’associazione Merlino. Sabato 13, alle 21, concerto della banda cittadina di Muggia, diretta dal maestro Cristiano Velicogna. Lunedì 15, festa dell’Assunta, alle 18, solenne celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Crepaldi e concelebrata dai parroci del Decanato di Muggia. Ogni giorno, nel piazzale della basilica, sarà operativo, dalle 12 alle 22, il chiosco della piadina romagnola. Il sindaco di Muggia, Laura Marzi, ha detto a proposito che «l’apertura della Porta santa ha un significato simbolico forte, perché l’appuntamento è anche popolare, coinvolgendo le tradizioni di Muggia». Don Andrea, parroco di Muggia Vecchia, ha sottolineato che «gli inviti ai fedeli di Capodistria e Ancarano sono stati fatti informalmente, col passaparola, trovando una grande risposta». Ugo Salvini
Il Carnevale “sfratta” le auto dal centro
da "Il Piccolo"
sabato, 6 agosto 2016
Divieti di sosta e transito nel cuore di Muggia fino a Ferragosto per consentire l’accesso del pubblico a chioschi ed eventi
di Ugo Salvini wMUGGIA Divieto di transito per tutti i veicoli, con eccezione per quelli di soccorso e d'emergenza, in via Battisti, nel tratto compreso tra largo Caduti per la Libertà e via Manzoni, nella stessa via Manzoni e sulla riva De Amicis, nella fascia oraria compresa tra le 18.30 e le 24, da oggi fino al giorno di Ferragosto. Questo il principale provvedimento che riguarda la circolazione adottato dal Comune di Muggia, in occasione della manifestazione intitolata “Muggia sotto le stelle” - 63° Carnevale Muggesano, iniziata ieri sera, che si protrarrà fino a lunedì 15 agosto. La decisione, presa dal sindaco Laura Marzi, di introdurre queste limitazioni al traffico è finalizzata a consentire il sicuro e veloce svolgimento dell'intera manifestazione. E non finisce qui. In aggiunta, il Comune ha istituito anche il divieto di sosta con rimozione forzata, per tutte le categorie di veicoli, ad esclusione di quelli al seguito della manifestazione, in via Battisti, nel tratto compreso tra passo Roncalli e calle Naccari, in calle Bacchiocco, all'altezza del civico 6 e in riva de Amicis (Molo Colombo). Fino a Ferragosto l'area del Mandracchio sarà inoltre trasformata in zona pedonale. Il Carnevale estivo, allestito a cura dell'Associazione delle Compagnie del Carnevale muggesano, presieduta da Mario Vascotto, prevede la presenza di numerosi chioschi, ciascuno dei quali è gestito da una delle otto Compagnie che partecipano a questa edizione estiva, intrattenimenti musicali, soprattutto nelle ore serali, l'allestimento di stand e gazebo, tutti collocati nell'area del centro storico e del Mandracchio. Questa situazione comporta la necessità di regolamentare la viabilità in modo adeguato rispetto all'ordinario flusso del traffico, adottando misure idonee, il tutto al fine di consentire in tutta sicurezza lo svolgimento del Carnevale estivo. Per lunedì, quando si svolgerà la Vogadamata, uno degli appuntamenti più divertenti, e perciò attesi con maggior interesse dalla popolazione e dai partecipanti al Carnevale, in quanto nelle acque del golfo si misureranno imbarcazioni con a bordo equipaggi improvvisati e intenzionati a divertirsi e divertire, è prevista l'adozione di una particolare regolamentazione. Essendo certa la partecipazione di un notevole numero di natanti, al fine di poter posizionare questi ultimi vicino all'accesso al mare, sono stati adottati provvedimenti per predisporre un'area ove sistemarli. Nel dettaglio, è prevista l'istituzione del divieto di sosta con rimozione forzata per tutti i veicoli, eccetto per i natanti collegati alla manifestazione, in largo Nazario Sauro, a fronte del civico 5/5A, sui cinque stalli di sosta riservati ai titolari del contrassegno "bollino blu", nell'area di carico e scarico e nei restanti stalli di sosta per veicoli a due ruote, dalle 10 e fino alle 24 di domani, domenica 7 agosto e, in caso di maltempo, e perciò di rinvio della Vogadamata, di domenica prossima, la vigilia di Ferragosto, sempre con il medesimo orario.
Concerti e celebrazioni per la Madonna d’agosto
da "Il Piccolo"
sabato, 6 agosto 2016
Prenderanno il via domani nel santuario di Muggia vecchia le iniziative inserite nel programma di festeggiamenti per la Madonna d’agosto. Ad aprire le celebrazioni sarà, alle 19, il ritrovo al valico di Chiampore, cui seguirà poi un breve pellegrinaggio. Alle 20 è prevista l’apertura della Porta santa e la Messa in basilica. Alle 21 concerto inaugurale.
«Infopoint già restituito al Comune»
da "Il Piccolo"
sabato, 6 agosto 2016
Il manufatto "ex Esso", concesso dal Comune di Muggia all'associazione ViaggiareSlow, quale punto informativo, è «vuoto ed è rientrato da tempo nelle disponibilità dell'ente». Lo ricorda il presidente della Viaggiare Slow, Fabrizio Masi, il quale aggiunge che «il manufatto ci fu consegnato il 15 aprile di due anni fa, al termine dei lavori di ristrutturazione, e utilizzato per iniziative turistiche e culturali, collegate alla promozione del percorso della Parenzana fino alla fine dello scorso anno. Dopo tale data - aggiunge - abbiamo restituito le chiavi al Comune».
Via alla caccia al tesoro che qui è “Mujaserca”
da "Il Piccolo"
sabato, 6 agosto 2016
TRIESTE Il carnevale estivo di Muggia entra nel vivo con il primo week end di eventi. Si comincia oggi con la Mujaserca, divertente caccia al tesoro tra le vie, le piazze e le calli, che metterà alla prova adulti e bambini, impegnati a inseguire indizi e suggerimenti, dalle 18 alle 20.30. In serata si terrà la prima festa a tema, e per l’esordio la scelta è caduta su “Pigiamaparty”. Basta uscire dalle case già in tenuta da notte, per divertirsi a suon di musica, presentata per l’occasione dal complesso Vinile. Benvenuti anche cuscini e altri gadget, oltre naturalmente a pigiami e camice da notte, meglio se conditi con ironia e creatività, come richiede l’occasione. Domenica 7 agosto dalle 19 alle 20 torna la consueta Vogadamata, con rappresentanti delle varie compagnie ma anche alcuni equipaggi da Trieste e dalla vicina Slovenia. Il tema scelto per la serata sarà questa volta il mare, che lascia ampio spazio alla fantasia di tutti. I brani saranno a cura della Backfire Blues Band, che farà scatenare tutti a ritmo. Tra gli appuntamenti della settimana ci sono molte conferme ma anche tantissime novità. Tra gli eventi più attesi la Carneval Run, corsa tra colori, giochi e sorprese, prevista il 13 agosto, che sta già registrando parecchie iscrizioni, anche da fuori città. Per i fotografi invece, che amano immortalare il carnevale e aggiungere una competizione al piacere delle immagini, sta arrivando la prima edizione di Fotocarneval, l’8 agosto. Tutte le info e iscrizioni al sito carnevaldemuja.com. Micol Brusaferro
Migranti a Muggia, minacce al sindaco
da "Il Piccolo"
venerdì, 5 agosto 2016
MUGGIA Riceve la sua prima lettera minatoria, «rigorosamente anonima», a mezzo social. Non si fa intimidire e ne posta i contenuti sulla sua pagina facebook, presentando denuncia contro ignoti e raccontando al contempo «l’infinita tristezza» che la pervade. Laura Marzi, sindaco di Muggia, reagisce così al post pieno di insulti e minacce sul tema dell’accoglienza dei migranti. «La mia tristezza nasce dal livello raggiunto dalla discussione su un tema serissimo. Dalla violenza verbale che non credevo potesse essere propria dei miei concittadini» spiega Marzi. Ma non solo: la tristezza nasce anche dal fatto che molti muggesani, nonostante «il costante tentativo» di spiegare, sembrano non voler capire a che punto è la «non situazione accoglienza migranti a Muggia»: la cittadina non ne ospita nemmeno uno, e il temuto arrivo non è in corso né imminente, «ma soprattutto è totalmente in mano alla Prefettura». Marzi, comunque, non intende arrendersi e invita i suoi concittadini a «non lasciarsi trasportare da questo fiume di estrema aggressività».
Inaugurata meno di tre mesi fa la struttura di via Battisti presenta già seri problemi strutturali
da "Il Piccolo"
giovedì, 4 agosto 2016
Allarme crepe per l’infopoint di Muggia
Una lunga crepa sull’edificio che ospita l'infopoint ex Esso. Da diverse settimane la struttura inaugurata lo scorso 14 maggio denota un evidente problema strutturale. Il bene, di pertinenza demaniale marittima, è in concessione dall'Autorità Portuale al Comune di Muggia fino al 31 dicembre 2019. «Per quanto spetti però al concessionario la manutenzione ordinaria e straordinaria della struttura, nel caso specifico si è fatta sentire l'esigenza di un incontro tra le parti che permetta un ragionamento condiviso su un intervento che in realtà è strutturale e che potrebbe quindi incidere sul futuro del bene stesso», fa sapere il Comune. Il locale, recuperato dalla giunta Nesladek, ospitava prima una vecchia stazione di servizio, che dunque si è prestata a divenire idealmente una nuova stazione di partenza per la vicina Parenzana e per tutte le escursioni-viaggi a piedi e in bicicletta nei territori circostanti. Lo stabile, e il relativo parcheggio, sono stati protagonisti di diversi interventi su intonaci e pavimenti, impianto elettrico e idrico oltre all'integrazione dei servizi per disabili e alla ridefinizione delle aree di sosta. La nuova area è stata dunque adibita a Stazione delle biciclette, nonché a nuovo spazio di passaggio e d'incontro, di scambio e di sostegno, di cultura e di promozione alle porte della cittadina istroveneta. Posizionata in via Battisti, accanto al parcheggio di Caliterna, la Stazione si presenta come «un infopoint per il turista slow in transito, per offrire assistenza, anche meccanica, con la disponibilità gratuita di un corner self-service dotato degli strumenti necessari per piccole riparazioni sulle biciclette». «Per quanto ci riguarda - fa sapere l'assessore al Turismo Stefano Decolle - è un luogo strategico perché offre un servizio pratico e funzionale e quindi è nostra volontà continuare nella direzione intrapresa. Lo spazio esterno offre la possibilità di fermata e sosta in un'area che è vicinissima al centro della città e che ben si presta ad essere un punto di riferimento del turismo slow. Nell'incontro col proprietario del bene si dovrà capire in che modo intervenire tecnicamente. È poi mia intenzione avanzare una proposta relativamente alla possibilità di trasformazione della destinazione del bene anche in commerciale per ampliarne l'appetibilità e le potenzialità». (r.t.)
A Muggia prime “sparate” autocelebrative dagli esponenti delle compagnie
da "Il Piccolo"
giovedì, 4 agosto 2016
Gli sfottò accendono il Carnevale
di Ugo Salvini wMUGGIA Avete mai sentito di un Re “licenziato” dalla moglie perché “troppo spesso assente da casa”? Oppure assistito a una disputa fra compagnie del Carnevale, a suon di sparate sempre più alte, per vantarsi di avere partecipato alle sfilate con il più alto numero di partecipanti? Se non vi è mai capitato, basta accomodarsi a Muggia, storica patria del Carnevale locale (le prime edizioni si svolsero prima della seconda guerra mondiale), in questi giorni di vigilia dell’edizione estiva, e ascoltare. Il tutto ovviamente in un clima che più giocoso e divertente non può essere perché, in realtà, le compagnie del Carnevale muggesano fra loro si aiutano, collaborano, tutte impegnate nella riuscita di una manifestazione capace di raccogliere, nelle calli, decine di migliaia di persone. «Con una sola eccezione - spiega Mario Vascotto, presidente dell’Associazione che raggruppa le otto compagnie in attività - quella della domenica della sfilata invernale, quando c’è in palio la vittoria finale, allora in quel caso la competizione c’è ed è viva». E così ieri, il Re Carnevale, al secolo Dario Macor, non ha avuto esitazioni nel confessare che sua moglie lo ha «allontanato da casa perché tanto non ci sono quasi mai nei periodi del Carnevale». Di grande simpatia anche la disputa a tre per vantarsi di avere il maggior numero di seguaci, fra i rappresentanti di altrettante compagnie, Claudio Piuca, noto come “zio Claudio”, per conto della “Brivido”, Paolo Crevatin (Ongia) e Giovanni Derin (Mandrioi). Crevatin e Derin, sentito affermare da zio Claudio che la «Brivido riesce a portare nelle sfilate fino a 250 figuranti», hanno subito replicato. «Noi siamo 251», ha sostenuto Crevatin, «e allora noi siamo 252», ha incalzato Derin. Una disputa che potrebbe non finire mai. Più semplice invece dedicarsi al numero di vittorie: «Noi vantiamo il primato con 24 successi», ha ribadito zio Claudio. «Riconosco la loro superiorità in questo - ha ammesso Crevatin - ma noi vantiamo altri due primati, ritengo imbattibili. Siamo la compagnia più vecchia, perché l’Ongia partecipò per la prima volta nel ’39, inoltre siamo gli unici a essere stati sempre presenti». Derin non ha potuto sottrarsi all’amichevole discussione: «I Mandrioi sono nati nel ’72, alcuni di noi sono ex della Brivido, ovviamente i migliori, per questo ci siamo staccati». Se questa è la premessa, facile immaginare che, a Muggia, a partire da domani sera, ci sarà una continua baraonda fra le calli. Un tocco di serietà lo ha dato l’unica esponente femminile al raduno di preparazione al Carnevale estivo, l’esponente delle “Bellezze naturali”, Elena Umer; un nome che a Muggia vuol dire molto. «Mio papà Carlo era giovane nel 1954, quando nacque la nostra compagnia. Oggi è ancora pronto a sfilare».
Volontari in pista per ripulire la Parenzana
da "Il Piccolo"
mercoledì, 3 agosto 2016
Quindici uomini della Protezione civile impegnati nelle operazioni di sfalcio lungo la ciclopedonale
di Riccardo Tosques
Quattro operazioni per un totale di circa quindici volontari di Protezione Civile impegnati sul campo. Sono alcuni dei numeri riferiti all’ultimo intervento di pulizia e sfalcio che ha interessato la prima parte della Parenzana. Circa un chilometro e mezzo di percorso ciclopedonale compreso tra la Strada provinciale 14 e via San Clemente: l’area, cioè, che risale il fiume lungo l’argine destro del rio Ospo e che poi prosegue entrando tra le case della frazione di Rabuiese, ritrovando dopo un breve tratto di salita il sedime della vecchia ferrovia Parenzana. «Non posso che ringraziare la ditta “Luccas s.a.s di M. e G. Luccas” per la collaborazione e la messa a disposizione di un mezzo sfalcia-erba -, ha commentato l’assessore alla Protezione civile della giunta di Muggia Tullio Bellen, che ha personalmente seguito e preso parte alle operazioni -. Ovviamente un grazie va anche alla squadra di Protezione Civile del nostro territorio - conclude l’esponente della giunta Marzi -, che ha dedicato a questa preziosa occupazione tempo ed energia». Le piste ciclopedonali di Muggia - sulle quali, va ricordato, esiste il divieto di accesso a mezzi a motore (macchine e motorini) -, registrano peraltro un afflusso di visitatori in costante aumento. Il 70% degli habituè, peraltro, sembra avere come direzione proprio la Parenzana, mentre il 30% la costa in direzione quindi Capodistria e Slovenia in genere. Secondo, infatti, i dati forniti da ViaggiareSlow, raccolti incrociando fonti multiple e considerando i contatti ricevuti attraverso due website (viaggiareslow.it e parenzana.it), oltre alla pagina Facebook, i transiti del 2015 (gennaio-novembre) si attestano attorno ad una somma totale tra i 9mila e i 10.500 cicloturisti all’anno con un aumento superiore al 15% rispetto ai numeri 2014, che già potevano considerarsi un valore record di presenze di turisti in bicicletta nella nostra area. I turisti italiani sono così ripartiti: 40% dal Triveneto, 20% Lombardia, 10% Emilia Romagna e il restante 30% tra Lazio, Sicilia, Piemonte e Liguria. Moltissimi anche i turisti austriaci, tedeschi, e quelli provenienti da Slovenia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria e altri paesi europei e non. Se a questi dati, si sommano poi anche i numerosi escursionisti, hikers e viandanti a piedi lungo itinerari importanti che incidono sul territorio muggesano, si può considerare un numero ancora più interessante relativo ad un turismo verde in continua crescita.
La voce di Ileana centra il bis al Festival della Canzone
da "Il Piccolo"
mercoledì, 3 agosto 2016
La giovane cantante Ileana Pipitone ha vinto il 12.o Festival della Canzone muggesana, interpretando l’originale brano di Maxino “Con calma”, bissando così l’affermazione ottenuta lo scorso anno. La manifestazione si è svolta in una piazza Marconi gremita e si è conclusa con la premiazione della vincitrice, che ha ritirato il premio dalle mani del sindaco Laura Marzi. La giuria ha valutato ottima la voce di Ileana Pipitone e gradevole il testo dedicato alla quotidianità, dinamica e attiva, da vivere con pacatezza e serenità. Marzi ha evidenziato la genuina qualità del dialetto, concetto ribadito anche dall’assessore Decolle. Il secondo posto è andato alla divertente “Canzon tichetac”, scritta e interpretata da Dario Bolsi, terza la piacevole “El cocal” di Sergio Bossi e Luca Tomasi, che l’ha cantata. Questi tre brani parteciperanno al 13.o Festival della Canzone dialettale del Friuli Venezia Giulia, in programma il 27 agosto al Parco delle Rose di Grado. Una speciale segnalazione di merito è andata alla spiritosa “Gravi-danza, Gravi-dance” di Maxino e Dino Bronzi, pure interprete. L’appuntamento è stato organizzato e diretto da Fulvio Marion, con la promozione del Comune e delle Compagnie del Carnevale muggesano e la collaborazione del presidente delle Compagnie, Mario Vascotto. Hanno aderito i pubblici esercizi di piazza Marconi. Fuori programma, sono state lette varie poesie muggesane dall’attrice Marzia Postogna. Si sono esibiti anche alcuni protagonisti del gemellato Festival della Canzone triestina: le cantanti “Giuly” e Manuela Sapla, i vincitori del 37.o Festival, Dario Bolsi con “Le Badanti” e il cantautore Franco Bussani con la spiritosa “Se no te sento più”.
Pois, Hawaii e figli dei fiori nel folle menù di Carnevale
da "Il Piccolo"
martedì, 2 agosto 2016
L’edizione estiva dell’evento di Muggia scalda i motori. Sabato il debutto ufficiale
Tra le novità la scelta di cambiare tema ogni sera. Attesa per la storica Vogadamata
di Ugo Salvini
Impugnare ago e filo, stuzzicare la fantasia e mettersi a disegnare i costumi giusti. Così bisognerà fare per partecipare alla grande novità che caratterizza l'edizione 2016 del Carnevale estivo di Muggia, evento che prenderà il via sabato, con una piccola anticipazione nella serata di venerdì, per concludersi, dopo dieci giorni, a Ferragosto. Per ciascuna delle serate infatti gli organizzatori, cioè il Comune, l'Associazione delle Compagnie del Carnevale e la Flash srl, hanno pensato a un tema diverso, al quale tutti saranno invitati a ispirarsi per creare costumi ad hoc. Muggesani e triestini, residenti e turisti, potranno sbizzarrirsi, rimanendo però aderenti al tema della serata, per essere coinvolti nella una gran festa. Questi i temi scelti e le giornate nelle quali tutti saranno chiamati a svilupparli: righe e pois venerdì 5, Pigiama party sabato 6, Mare domenica 7, Bianco e nero lunedì 8, Hawaii martedì 9, Oro e Argento mercoledì 10, Giungla giovedì 11, Oriente venerdì 12, Magna Grecia sabato 13, Hippie domenica 14, Fluo, infine, per la serata conclusiva del giorno di Ferragosto. I l programma del Carnevale estivo 2016 vivrà poi di appuntamenti che oramai sono entrati nella tradizione, come la storica Vogadamata, il Carnevaloke (karaoke carnevalesco), la Carnevalrun, che lo scorso anno ha registrato un record di partecipanti, la Mujaserca, la caccia al tesoro grande rivelazione dell'edizione 2015, e poi spettacoli musicali ogni sera e chioschi enogastronomici. «Un grande ringraziamento va, da parte del Comune, alle Compagnie - ribadisce il sindaco, Laura Marzi- e all'associazione che le raggruppa. Noi - ha aggiunto - come amministrazione abbiamo cercato di mantenere la parola data». Sulla stessa linea l'assessore Stefano Decolle: «Il giorno successivo alle elezioni, Mario Vascotto, presidente dell'Associazione - ha ricordato - si è presentato con un programma già pronto, preparato per chiunque si fosse insediato, testimonianza della grande voglia di fare». Ogni sera, gli appuntamenti a cura dell'Associazione delle Compagnie si svolgeranno in zona porticciolo dalle 19 alle 20.30, mentre avranno inizio alle 21 in Mandracchio gli spettacoli proposti dalla Flash srl. Sabato su il sipario con l'attesissima Muja Serca, al Mandracchio il primo concerto con i Vinile, gruppo rap n'roll. Domenica , la Vogadamata. Al Mandracchio musica dei Backfire Blues Band, con un repertorio rock'n'roll e blues. Lunedì altra novità con la FotoCarnival. Tre temi sul Carnevale saranno proposti a chi vorrà cimentarsi nella fotografia. Alla sera spettacolo con El Mago de Umago. Tanti e per tutti i gusti, come detto, gli appuntamenti successivi. Dallo spettacolo di Riki Malva e Theo La Vecia, in programma martedì, alla speciale gara ai fornelli denominata Mastercarnevalchef, prevista mercoledì. Sabato 14 andrà in scena poi la International Carneval Run, la passeggiata a passo lento tra le calli facendo attenzione ai mille trabocchetti organizzati da compagnie, bar e trattorie Alla sera musica-spettacolo con Lorenzo Pilat. Il Carnevale si concluderà lunedì 15 con balli fino a tarda sera con dj set.
Numeri record per Mujaserca e Carnevalrun
da "Il Piccolo"
martedì, 2 agosto 2016
Superare la barriera delle 20 squadre iscritte, record stabilito nell'edizione dello scorso anno, nella "Mujaserca", cioè la caccia al tesoro nelle calli, e quella dei 350 iscritti alla "Carnevalrun", la corsa nelle vie del centro, disseminate di giocosi trabocchetti, anche in questo caso un numero registrato nel 2015. Questi gli obiettivi dell'Associazione delle compagnie del Carnevale muggesano, coorganizzatrice, assieme al Comune e alla Flash srl, dell'edizione estiva dell'evento in maschera a Muggia, che inizierà venerdì. «Il successo di pubblico è testimoniato da queste cifre - spiega Mario Vascotto, presidente dell'Associazione - e della loro costante crescita. Basta pensare, per esempio che, alla prima Carnevalrun, due anni fa, si iscrissero un'ottantina di persone, diventate 350 lo scorso anno, proprio in virtù del successo ottenuto nel 2014. Ora, se ne arriveranno 500 quest'anno, non ci sarà da stupirsi». Analogo ragionamento va fatto per la "Mujaserca": «Lo scorso anno siamo arrivati a una ventina di squadre, formate da un capitano, l'adulto del gruppo, e dai bambini che collaborano - riprende Vascotto - stavolta puntiamo ad aumentare ancora il numero dei partecipanti». Un successo l'ha sempre fatto registrare anche la "Vogadalonga": «Nel 2015 - continua il presidente - ci furono ben 14 equipaggi, uno di Trieste, due dalla Slovenia e gli altri di Muggia, ma sappiamo che la fama di questa manifestazione si è estesa e non mi stupirei se quest'anno dovessimo avere un numero ancor più elevato di imbarcazioni. Ma ricordo sempre a tutti, che lo spirito è quello del divertimento, non della competizione». (u. s.)